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La riforma è squilibrata. Ci battiamo per cambiarla e salvare l’articolo 18

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 22, 2012

La riforma è squilibrata. Ci battiamo per cambiarla e salvare l’articolo 18
L’obiettivo principale del governo sembra essere proprio quello di introdurre la libertà di licenziamento. La riforma è squilibrata anche per quanto riguarda il superamento del dualismo del mercato del lavoro. Lo aveva spiegato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, subito dopo l’incontro a palazzo Chigi con il governo del 20 marzo. Il Direttivo nazionale del 21 marzo ha votato la decisione di proclamare 16 ore di sciopero.
» La CGIL si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo
» Ascolta la Conferenza Stampa di Susanna Camusso sullo stato del confronto per la riforma del mercato del lavoro
» Ordine del giorno conclusivo del Comitato Direttivo CGIL nazionale del 21 marzo 2012 approvato con 95 sì, 2 no e 13 astenuti
22/03/2012 da www.cgil.it

L’obiettivo principale del governo sembra essere proprio quello di introdurre la libertà di licenziamento. La riforma è squilibrata anche per quanto riguarda il superamento del dualismo del mercato del lavoro. Lo ha spiegato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ieri sera (20 marzo) alla fine dell’incontro a palazzo Chigi con il governo.

Con la proposta governativa – ha spiegato il Segretario Generale – viene meno l’effetto “deterrente” dell’articolo 18. E’ anche molto significativo il fatto che la parte relativa all’articolo 18 non sia mai stata davvero messa in discussione e che il problema della lunghezza dei processi sia stato dirottato verso la riforma della giustizia. Come per le pensioni, ancora una volta i prezzi più alti si chiedono ai lavoratori. Ora la parola passa al direttivo. 

Oggi nuovo appuntamento. Non ci sarà un accordo da sottoscrivere, ma una “verbalizzazione”. Poi si andrà in Parlamento.

 
 
 

Argomenti: CGIL |

La CGIL si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 21, 2012

La CGIL si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo
 
21/03/2012 da www.cgil.it

La CGIL è pronta a dare battaglia contro le norme proposte dal governo per la riforma del mercato del lavoro e in particolare per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Una mobilitazione che sarà dura e articolata e che punta a ottenere risultati concreti durante il dibattito parlamentare della riforma. “Non sarà la fiammata che si esaurisce in un giorno che il governo ha messo in conto e abbiamo il dovere di portare a casa dei risultati prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende”, ha detto oggi Fulvio Fammoni, segretario confederale, introducendo la riunione in corso del Direttivo nazionale.

Ecco una prima scaletta di massima delle iniziative:

1) petizione popolare per raccogliere milioni di firme
2) iniziative specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato
3) campagna nazionale a tappeto di informazione in tutti i territori
4) prime mobilitazioni nei posti di lavoro e nei territori
5) assemblee in tutti i luoghi di lavoro
6) avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc)
7) 16 ore di sciopero: 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un’unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La data sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento.


Argomenti: CGIL |

Diciamo no perché la proposta del governo smonta l’articolo 18. Riforma squilibrata

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 21, 2012

Diciamo no perché la proposta del governo smonta l’articolo 18. Riforma squilibrataL’obiettivo principale del governo sembra essere proprio quello di introdurre la libertà di licenziamento. La riforma è squilibrata anche per quanto riguarda il superamento del dualismo del mercato del lavoro. Lo ha spiegato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ieri sera (20 marzo) alla fine dell’incontro a palazzo Chigi con il governo. Con la proposta governativa – ha spiegato il Segretario Generale – viene meno l’effetto “deterrente” dell’articolo 18. E’ anche molto significativo il fatto che la parte relativa all’articolo 18 non sia mai stata davvero messa in discussione e che il problema della lunghezza dei processi sia stato dirottato verso la riforma della giustizia. Come per le pensioni, ancora una volta i prezzi più alti si chiedono ai lavoratori. Ora la parola passa al direttivo. Giovedì nuovo appuntamento. Non ci sarà un accordo da sottoscrivere, ma una “verbalizzazione”. Poi si andrà in Parlamento

20/03/2012 da www.cgil.it

La CGIL ribadisce la sua posizione sulla riforma del mercato del lavoro. E’ necessario superare le attuali storture estendendo le protezioni sociali anche a tutti coloro che oggi ne sono esclusi. Da anni la CGIL conduce una battaglia per l’allargamento dei diritti e per riunificare un mercato del lavoro sempre più frantumato. Per questo si ritiene necessaria una vera riforma del mercato del lavoro. Ma è ormai evidente a tutti che non può esistere nessuna riforma senza le indispensabili risorse finanziarie. Ed è questo il motivo che rende molto difficile la trattativa con il governo, ormai in una fase decisiva, ma appunto anche molto delicata. “Nessuna nuova risorsa sugli ammortizzatori sociali da parte del governo ma solo una diversa distribuzione di quelle esistenti”. Questa è stata la sintesi di Susanna Camusso, leader della CGIL, al termine dell’incontro di ieri (12 marzo) tra le parti sociali e il governo sulla riforma del mercato del lavoro. “Stiamo facendo una trattativa e continuiamo a farla. Ci sono sfumature, bisogna vedere la conclusione”, ha spiegato il segretario generale. Il governo parla di universalità, spiega oggi il segretario generale, ma poi non mette le risorse sul tavolo.

Sempre alla fine dell’incontro di lunedì, alla domanda dei giornalisti su un eventuale accordo separato, Susanna Camusso ha così risposto: “Non vedo aria, non vedo spifferi, vedo una trattativa difficile”. E a chi le chiedeva se il fronte sindacale fosse compatto, Camusso ha risposto: “Penso di sì. Ci sono sfumature, bisogna vedere la conclusione”. Ma siccome il governo non è stato in grado di indicare dove si potranno trovare le risorse per estendere gli ammortizzatori sociali, Susanna Camusso ha dovuto prendere atto che è stato fatto un passo indietro. “Il dato di oggi è un passo indietro”, ha detto la leader della CGIL, sulla riforma del mercato del lavoro. L’accelerazione dell’ingresso della riforma degli ammortizzatori, ha spiegato, ”si traduce nel breve periodo, durante la crisi, in una riduzione della copertura e nessun vantaggio sulla prestazione economica”.
 

Il passaggio è dunque molto delicato, come ha spiegato questa mattina (13 marzo) anche il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, che ha partecipato alla trasmissione Rai 3, Agorà. “Questa riforma è contro i giovani. Non è vero che la riforma è universale. Gli ammortizzatori sociali lasciano fuori i lavoratori monocommittenti – 600mila persone – insieme a tutti i precari che fanno due lavori e con i loro contratti non riescono a mettere insieme i periodi per ottenere l’indennità di disoccupazione. Il problema è che resta fuori un milione di persone e sono subordinati a tutti gli effetti”. Sul vertice di ieri tra governo e parti sociali, Fammoni ha aggiunto: il “bilancio  non è positivo. Ci è stato detto che le risorse ci saranno, ma non ci sono state quantificate. E sulle forme di ingresso al lavoro c’è solo ‘manutenzione’”

Argomenti: CGIL |

Guggiari su Fondazione e Banca MPS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 21, 2012

In un momento ancora così delicato per il sistema Italia e per quello bancario in particolare, la notizia delle designazioni della Fondazione MPS per il CdA della Banca MPS è senz’altro positiva.

L’aver portato a termine il delicato compito in tempi brevi è comunque indice di serietà ed attenzione agli interessi generali del territorio e prima ancora della Banca.

Il complesso scenario che il nuovo board della Banca dovrà affrontare è bene che possa, almeno per la parte espressa dal territorio, farlo risultare operativo fin dalla sua formale elezione con il tempo necessario per prendere in mano la situazione.

I curricula di coloro che sono stati individuati sembrano idonei a ricoprire il ruolo di amministratori e a farlo con sapienza e lungimiranza. Tuttavia, se sono certe le necessità di riattivare una buona redditività, di continuare a mantenere un profilo di banca commerciale al servizio delle famiglie e del sistema produttivo, così come, per altri aspetti, di mantenere un legame fondamentale con il territorio, ciò non potrà determinare uno scadimento ulteriore, ma una piena riconferma del sistema previgente, fino all’ultima seduta del CdA, di relazioni sindacali.

Sulla testa dei/delle nuovi/e prossimi/e consiglieri/e di amministrazione, infatti, pesa già lo strappo nel metodo e nel merito del mandato ricevuto dal Dott. Viola sulla richiesta di diminuzione del costo del lavoro da parte del CdA in scadenza.

Obiettivi, equità, professionalità, efficentamento, eliminazione degli sprechi, condivisione,… sono parole d’ordine che penso dovranno assumere sempre più sostanza nei prossimi giorni nei rapporti con la Banca e i Sindacati interni.

I lavoratori e le lavoratrici della Banca, e non solo, hanno dato una grande prova, venerdì scorso, di attenzione, preoccupazione, contestazione e attaccamento, prova che non potrà essere sottovalutata.

Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena

Siena, 20 marzo 2012

Argomenti: CGIL, MPS |

A febbraio esplode CIG, 400mila lavoratori in Cassa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 20, 2012

A febbraio esplode CIG, 400mila lavoratori in Cassa

Secondo l’Osservatorio CIG della CGIL il ricorso alla Cassa integrazione cresce del 50% su gennaio, per i lavoratori coinvolti significa 1.300 euro in meno
» Tavoli aperti al Ministero
» Le crisi della settimana
Dalla Ilva di Patrica alla Pfizer di Ascoli… 19/03/2012 da www.cgil.it
» Rapporto CIG febbraio 2012Causali aziende CIGS febbraio 2012

Esplode la richiesta di ore di Cassa integrazione a febbraio, segnale di “un’economia avvitata in una pericolosa fase recessiva”. Le 81.988.268 ore registrate a febbraio segnano un incremento consistente sul mese precedente pari ad un +49,12%, così come il dato sui primi due mesi dell’anno (136.969.464) segna un +5,16% sullo stesso periodo del 2011. Numeri che tradotti vogliono dire 400mila lavoratori coinvolti nei processi di Cassa che hanno subito un taglio del reddito per oltre 525 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni INPS da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di febbraio.

“Il nostro sistema produttivo, e la sua caratura manifatturiera, è invischiato in una crisi profondissima con prospettive pericolose di declino”, osserva il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, dalla lettura dei dati, secondo il quale: “La cosiddetta ‘recessione tecnica’ comincia a dispiegare i suoi effetti sui lavoratori con un balzo deciso nella richiesta di ore di Cassa: è sempre più difficile immaginare una inversione di tendenza senza una ripresa nelle produzioni e nei consumi”. Per questo, osserva ancora il sindacalista, “il confronto sul lavoro è stato caricato di troppa enfasi ‘salvifica’: è sicuramente importante ma non influenza la domanda di lavoro, quest’ultima ha bisogno di scelte strategiche in una prospettiva di sviluppo e di crescita”.

Dati CIG febbraio – Nel dettaglio dell’analisi della CGIL, il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria (CIGO) torna a crescere prepotentemente a febbraio attestandosi ad un +23,90% sul mese precedente per un monte ore pari a 25.149.875. Nei primi due mesi del 2012 il totale delle ore di CIGO è stato pari a 45.448.305 con un aumento sullo stesso periodo dello scorso anno del +21,47%. Nel rapporto si legge: “La CIGO aumenta in tutti i settori, anche se meno di quanto era atteso in considerazione del maltempo, tranne l’edilizia ma non è un buon segnale alla luce dell’andamento del settore per la Cassa straordinaria e quella in deroga”.

In aumento la richiesta di ore anche per la Cassa integrazione straordinaria (CIGS) dove il monte complessivo registrato a febbraio è stato pari a 25.764.629 per un +20,39% su gennaio. Le ore registrate nei due mesi di quest’anno (47.165.654) flettono del -11,56% sullo stesso periodo dell’anno passato. Infine la Cassa integrazione in deroga (CIGD) con le sue 31.073.764 ore di febbraio aumenta consistentemente sul mese precedente del +133,96%, così come il dato del periodo gennaio-febbraio, pari a 45.355.505 ore autorizzate, segna un +10,44% sullo stesso bimestre del 2011. I settori che presentano un maggiore volume di ricorso alla CIGS in questi due mesi sono quello del commercio con 15.054.797 ore (+28,46%) e il meccanico con 9.453.924 (-22,12%). Le regioni maggiormente esposte con la Cassa in deroga da inizio anno sono la Lombardia con 8.903.423 ore, il Veneto con 6.531.212 e il Lazio con 4.714.616 ore.

Causali di CIGS – In diminuzione a febbraio il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di CIGS. Da gennaio sono state 824 per un -30,23% sullo stesso periodo del 2011 e riguardano 1.568 unità aziendali (-13,61% sull’anno passato). La richiesta di decreti CIGS da parte di gruppi industriali con insediamenti in più territori resta maggiore, anche nella riduzione del numero di decreti, rispetto alle aziende presenti in un unico territorio. Diminuisce il ricorso per crisi aziendale (447 domande per un -41,80%) ma rappresenta il 54,25% del totale dei decreti, così come frena il ricorso al fallimento (63 domande per un -20,25%). Infine, sottolinea la CGIL, “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende migliorano leggermente ma continuano ad essere una percentuale poco rilevante”, solo il 10,68% del totale dei decreti.

Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla Cassa integrazione. Dal rapporto della CGIL emerge che al primo posto per ore di Cassa integrazione autorizzate a febbraio c’è la Lombardia con 34.348.086 ore che corrispondono a 99.849 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 16.353.034 ore di CIG autorizzate per 47.538 lavoratori e il Veneto con 15.188.548 ore per 44.153 persone. Nelle regioni del centro c’è il Lazio con 11.378.785 ore che coinvolgono 33.078 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla CIG con 7.901.661 ore per 22.970 lavoratori.

Settori – E’ la meccanica il settore in cui si conta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della CGIL, infatti, sul totale delle ore registrate a febbraio, la meccanica pesa per 44.451.534, coinvolgendo 129.220 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 18.779.902 ore di cig autorizzate per 54.593 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 11.613.997 ore e 33.762 persone.

Occupazione e lavoratori in CIG – A febbraio, considerando un ricorso medio alla CIG, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), sono coinvolti 796.334 lavoratori in CIGO, CIGS e in CIGD.  Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 398.167 lavoratori, di cui 137 mila in CIGS e 128 mila in CIGD. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio CIG, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG abbiano perso nel loro reddito 525.200.000 euro, pari a 1.300 euro per ogni singolo lavoratore.

 

Argomenti: CGIL |

Chiusura Uffici Patronato INCA

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2012

LUNEDI’ 2 APRILE 2012 tutti gli uffici del Patronato INCA CGIL di Siena rimarranno chiusi per l’intera giornata

Argomenti: camere del lavoro, CGIL, INCA, patronato, servizi |

SWISEL: chiusura per fallimento

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2012

SWISEL: chiusura per fallimento

Dopo quasi quarant’anni di attività, chiude la Swisel, emblema dell’industria metalmeccanica locale.

Il Tribunale di Siena ha emesso la sentenza con la quale viene decretato il fallimento dell’azienda di Sovicille, obbligando la stessa all’immediato deposito di tutta la documentazione contabile.

“E l’ultimo atto di una storia iniziata nel lontano 1974 – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – quando la Swisel, che negli anni ‘80 arriverà ad occupare oltre 120 dipendenti, rappresentò per la collettività senese più di un motivo per alimentare un acceso dibattito protrattosi poi nel tempo, in quanto azienda produttrice di componenti destinati all’industria bellica pesante”.

“Successivamente – continua Goracci – tramite la spinta della FIOM CGIL e delle Istituzioni, l’azienda venne indotta ad una radicale riconversione in un ambito più ‘pacifico’, sviluppando ospedali da campo costituiti da moduli in metallo allestibili con attrezzature sanitarie e chirurgiche, da utilizzarsi in qualsiasi situazione di emergenza. Un cambio di produzione dall’indiscusso valore etico e dallo straordinario potenziale economico”.

“Potenzialità che purtroppo non sono state mai colte appieno – approfondisce il Segretario – tanto che nel corso degli anni a causa di scarse qualità imprenditoriali e una gestione dissennata delle risorse (rinnovate periodicamente con iniezioni di fiducia da parte della ‘Banca’), l’azienda si è trovata in una situazione finanziaria disastrosa”.

“I 26 dipendenti rimasti – sottolinea Goracci – per la maggior parte ultracinquantenni, pur amareggiati per la fine dell’azienda in cui hanno lavorato una vita, dopo anni di incertezza, fantasiosi progetti di rilancio mai concretizzatisi, stipendi non pagati, ricorso ad ogni forma di ammortizzatori sociali, hanno accolto la notizia quasi come una liberazione, consapevoli che i vani tentativi di somministrazione di cure placebo ad altro non sono serviti che ad allungare l’agonia di una morte annunciata”.

“Rimane la speranza – conclude il Segretario – che qualche imprenditore illuminato colga l’occasione per continuare a produrre gli ‘shelters’ sul territorio senese, stando comunque ben attenti a non dar credito a possibili avventurieri come anche nella recente storia della Swisel è accaduto”.

17 Marzo 2012

Argomenti: aziende, FIOM |

Liste d’attesa in sanità: la CGIL sollecita l’AOUS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2012

Ancora una volta il tema all’ordine del giorno sono le liste di attesa in sanità. E’ con molta preoccupazione che abbiamo letto gli articoli usciti sulla stampa recentemente: sono la conferma delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini che arrivano nelle Camere del Lavoro CGIL sulle difficoltà incontrate per poter prenotare esami e visite. Segnalazioni che abbiamo fatto presente all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese negli incontri delle ultime settimane, ma che sono sempre state giustificate come errori o incidenti di percorso; purtroppo ciò a cui assistiamo tutti i giorni non può più essere così banalmente rappresentato. Se ai lunghissimi tempi di attesa si aggiunge la gravità della prassi – purtroppo da tempo consolidata – di chiudere le agende per le prenotazioni, si rischia di obbligare i cittadini a rivolgersi a strutture private e quindi a pagare ciò che il servizio pubblico dovrebbe garantire in tempi congrui. In tempi di crisi economica il sistema di welfare si configura come un valore, anche economico, per le fasce più povere della popolazione e una forma di tutela per i più deboli. Costringere questi cittadini a rivolgersi al privato rischia di impoverire ancor di più le famiglie, minando il valore della sanità come diritto di cittadinanza. La CGIL è da tempo che chiede di intervenire sul governo delle liste di attesa e le Direzioni delle due aziende sanitarie avevano assunto nel corso del 2011 alcuni impegni nei confronti di tutti i cittadini, raccogliendo, attraverso proprie delibere, le linee guida regionali. Questi atti prevedevano una serie di azioni per contenere i tempi di attesa e il divieto di chiusura delle agende da realizzarsi entro il dicembre 2011. Sarebbe fondamentale che agli impegni che si assumono corrispondessero azioni reali e concrete per garantire risposte ai bisogni dei cittadini e non rimanessero atti di mera facciata.

CGIL Siena

Siena, 17 marzo 2012

Argomenti: Azienda Ospedaliera, CGIL, sanità |

RDB di Montepulciano: non completamente negativo l’incontro con la Direzione aziendale presso il Ministero del lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2012

RDB di Montepulciano: non completamente negativo l’incontro con la Direzione aziendale presso il Ministero del lavoro

Sempre più in salita la vertenza dei 78 lavoratori dello stabilimento RDB s.p.a. di Montepulciano, in presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda (giorno e notte) ormai da 160 giorni. E’ infatti finito con un mancato accordo l’incontro svoltosi ieri a Roma presso il Ministero del lavoro, esito purtroppo prevedibile dato le posizioni nettamente contrastanti tra la Direzione aziendale e le Organizzazioni sindacali.

“La Direzione aziendale – spiega Gianluca Scartoni della FILLEA CGIL di Siena – ha infatti mantenuto la ferma ed irremovibile posizione di voler cessare l’attività nei sei siti indicati, fra i quali quello di Montepulciano, ragion per cui, anche con la piena contrarietà di tutte le Organizzazioni sindacali sulla prospettiva, gli esponenti del Ministero non hanno potuto che prendere atto della volontà aziendale”.

“Pur non avendo scongiurato la volontà di chiusura – continua Scartoni – l’incontro di ieri ha però prodotto risultati importanti, infatti il Ministero, come richiesto con forza dalle Organizzazioni sindacali, ha concesso la possibilità di valutare fino alla scadenza di luglio la possibilità di proroga per altri 12 mesi della cigs, possibile a fronte di una ricollocazione di parte del personale, o di valutare, sempre in quel momento, se poter concedere cig in deroga almeno fino al dicembre 2012. L’Azienda, sempre sotto la pressione sindacale, anche a fronte del mancato accordo, si é resa disponibile ad aprire una mobilità non oppositiva economicamente incentivata, azione propedeutica al raggiungimento degli obbiettivi di ricollocazione”.

Stante l’attuale situazione, adesso inizia però una corsa contro il tempo per scongiurare la mobilità forzata a fine luglio. “Sarà fondamentale – sottolinea il sindacalista – che si concretizzino quelle volontà ad oggi manifestate solo verbalmente sul rilevamento del sito, ciò permetterebbe, oltre che scongiurare la perdita del sito produttivo, maggior tutela per quei lavoratori che non potessero essere da subito riassorbiti”. “Altrettanto importante – aggiunge – sarà l’intervento politico, in modo da creare le condizioni di un facile reimpiego delle maestranze e di ammorbidire la rigidità ministeriale nel concedere il secondo anno di cigs solo al raggiungimento di una ricollocazione di almeno il 30% del personale”.

Al fine di coinvolgere ulteriormente le istituzioni, che peraltro hanno già manifestato attenzione e sensibilità alla vertenza, venerdì 23 marzo, al termine di un’assemblea dei lavoratori indetta dalle 11.00 alle 13.00, sono state invitate ad un incontro con i lavoratori, invito già raccolto dal senatore Achille Passoni e dall’onorevole Susanna Cenni.

17 marzo 2012

Argomenti: aziende, FILLEA, presidio, valdichiana |

Chianciano: i lavoratori in agitazione per il passaggio della scuola d’infanzia allo Stato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2012

CHIANCIANO: PASSAGGIO DELLA SCUOLA COMUNALE DELL’INFANZIA ALLO STATO.

IN VISTA LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI: “RISCHIO CHE SI TRASFORMI IN UN SALTO NEL BUIO”

Il Comune di Chianciano, nonostante alcune verifiche effettuate ‘suggeriscano’ strade diverse, ha ancora l’intenzione di deliberare il passaggio della scuola comunale – da sempre universalmente apprezzata sia per il servizio dato alle famiglie sia per la qualità della didattica – a scuola statale.

Le Organizzazioni sindacali invitano l’Amministrazione a sospendere la decisione politica fino a quando non sarà chiaro il percorso sul mantenimento dei livelli del servizio e non saranno sciolte le troppe perplessità che tuttora permangono in merito alla collocazione delle 9 dipendenti interessate. Ad oggi, infatti, dalle verifiche congiunte effettuate, risulta impossibile il passaggio del personale dal Comune alle dipendenze della scuola statale e non sono ancora chiare le eventuali posizioni vacanti nella pianta organica del Comune.

FP CGIL e FP CISL di Siena riconfermano la propria disponibilità a verificare insieme all’Amministrazione comunale preventivamente eventuali soluzioni per la ricollocazione del personale, anche se evidenziano che è opportuno, prima di intraprendere tale strada, capire quale è il progetto complessivo ed anche la reale motivazione di tale scelta. I Sindacati ricordano infatti che solo un anno fa la struttura è stata oggetto di ristrutturazione per circa 1 milione di euro. Inoltre risulta che con il passaggio allo Stato le spese per il Comune rimarrebbero le stesse (manutenzione e utenze infatti permangono a carico del Comune) e che il personale ‘dovrebbe’ essere ricollocato all’interno dell’ente con sostanziale mantenimento del livello di spesa vigente. Per cui tale scelta non risponderebbe nè a logiche di risparmio economico nè a logiche riorganizzative.

Inoltre le Organizzazioni sindacali ritengono opportuno evidenziare che convocare la delegazione trattante per un argomento sul quale poche ore prima si è espresso il Consiglio comunale non pare ‘rispettoso’ di corrette relazioni sindacali. Ribadiscono pertanto la richiesta di posticipare l’eventuale delibera da parte del Consiglio allo svolgimento della delegazione trattante. L’auspicio è che tale richiesta venga accolta; in caso contrario saranno valutate opportune iniziative, tra cui la proclamazione dello stato di agitazione.

FP CGIL e FP CISL Siena

Siena, 16 marzo 2012

Argomenti: Comuni, FP, scuola, valdichiana |

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