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Gianna Coppini è la nuova responsabile del coordinamento donne dello SPI CGIL di Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2011

Il Coordinamento donne del Sindacato pensionati della CGIL senese ha eletto oggi come sua responsabile Gianna Coppini, in sostituzione di Anna Pianigiani. Lo SPI CGIL di Siena augura buon lavoro alla nuova responsabile e ringrazia Anna per l’importante lavoro svolto in questi anni.

Argomenti: donne, pensionati, SPI |

Elezioni amministrative: la CGIL esprime grande soddisfazione e augura buon lavoro ai nuovi sindaci

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2011

Elezioni amministrative: la CGIL esprime grande soddisfazione e augura buon lavoro ai nuovi sindaci
Per la Confederazione i risultati di oggi indicano chiaramente che “il vento sta cambiando decisamente” e che i temi del lavoro, dell’occupazione, dei diritti “possono ritornare ad essere scritti nell’agenda del nostro Paese per trovare quelle risposte troppo a lungo negate”
30/05/2011

da www.cgil.it

La Segreteria nazionale della CGIL esprime la propria grande soddisfazione per l’esito dei ballottaggi nelle elezioni amministrative. Il risultato del primo turno e quello dei ballottaggi, fa sapere la Segreteria nazionale in una nota “indicano chiaramente che in questo Paese il vento sta cambiando decisamente e che si può e si deve cambiare”.

La vittoria di tanti candidati del centro sinistra, con risultati straordinari in città come Milano, Napoli e Cagliari, prosegue la nota “ci dice che i temi del lavoro, dell’occupazione, dei diritti possono ritornare ad essere scritti nell’agenda del nostro Paese per trovare quelle risposte troppo a lungo negate”. La vittoria che si concretizza oggi, spiega la CGIL “nasce da lontano e di quel risultato, nella nostra autonomia, noi ci sentiamo grande parte grazie alla nostra azione”. Essa nasce con la straordinaria manifestazione delle donne del 13 febbraio, ha un suo punto alto con le piazze piene di giovani del 9 aprile, si afferma con la straordinaria riuscita dello sciopero generale della CGIL, che il 6 maggio ha visto oltre sette milioni di lavoratori aderire alla mobilitazione.

La Segreteria nazionale formula ai nuovi sindaci i migliori auguri di buon lavoro.

Argomenti: CGIL |

Camusso, basta con le pensioni da fame, garantire almeno il 60% dell’ultima retribuzione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2011

Camusso, basta con le pensioni da fame, garantire almeno il 60% dell’ultima retribuzione
Il Segretario Generale della CGIL, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, accusa Governo e Confindustria: “pensano di privatizzare lo stato sociale come hanno fatto con l’acqua”, “questo esecutivo ha dimostrato di non avere alcuna idea di politica assistenziale se non quella dei tagli” » Pensioni: INPS, oltre il 50% non arriva a 500 euro mensili
30/05/2011

da www.cgil.it

Il Rapporto annuale dell’INPS per il 2010 fa emergere un quadro delle pensioni italiane con fortissime disparità. Dai 3.800 euro mensili dei dirigenti si precipita ai cento euro dei co. co.co. Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, va all’attacco del governo e chiede di mettere mano al sistema: basta con le pensioni da fame. “Ai futuri pensionati si deve garantire almeno il 60 per cento dell’ultima retribuzione”.
“Devo dire che da questo governo mi aspetto qualunque cosa, ma non credo che ci siano le condizioni per altri tagli allo stato sociale oltre quelli che già si sono fatti. Piuttosto penso che si stia facendo strada, esplicitamente nella Confindustria, più nascosta in alcuni settori del governo, un’idea di privatizzazione dello stato sociale. È la stessa logica che porta l´acqua pubblica nelle mani dei privati. C´è da essere preoccupati”. Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, risponde così alla domanda se ritenga che il cantiere della previdenza possa riaprirsi. Di fronte ai dati dell’ultimo Rapporto dell’INPS, il leader della CGIL pensa che si debba tornare al progetto “di garantire ai futuri pensionati almeno il 60 per cento dell’ultima retribuzione”. Per evitare di “costruire un paese di poveri”, aggiunge.

Ma questo aumenterebbe la spesa pubblica, mentre tutti i governi europei sono impegnati a ridurla per rientrare nei nuovi vincoli comunitari. “Nel biennio 2008-2009 abbiamo perso sei punti di Pil. Che avranno un effetto secco sulle future pensioni calcolate con il metodo contributivo. Un effetto aggravato dall’inasprimento dei coefficienti di trasformazione voluti dal governo. Sulle pensioni peserà anche il basso livello delle retribuzioni, che si accentua proprio nei settori dove sono più presenti i giovani, penso al commercio, all’area della grande distribuzione a quella dell’assistenza. Aggiungo, poi, che è l’ISTAT ad avere segnalato la crescita del part time involontario. Infine la discontinuità dei rapporti di lavoro avrà conseguenze significative sulle pensioni calcolate con il metodo contributivo”.

Bisognerebbe abbandonare il sistema contributivo? “No, non dico questo. Dico che non possiamo immaginare un paese con un terzo della popolazione, cioè i pensionati, che sia a rischio di povertà. Già oggi otto pensioni su dieci non arrivano a mille euro. Questo è un paese che sta rinunciando a progettare il suo futuro”.

Che l’importo della pensione pubblica fosse destinato a scendere era chiaro fin quando venne varata, con il totale consenso dei sindacati, la riforma Dini. Per questo sono stati poi costituiti i fondi per la previdenza complementare. La realtà è che solo il 23 per cento della popolazione potenziale vi ha aderito. Perché, secondo lei? “Il dato medio è quello. Il punto, però, è che nei settori dove è maggiore la frantumazione del lavoro l´adesione crolla vertiginosamente. Penso all´artigianato. Le piccole imprese continuano a utilizzare il trattamento di fine rapporto (il Tfr) per autofinanziarsi, come fosse roba loro e non retribuzione differita. Scoraggiano i lavoratori ad aderire ai fondi e, come è noto, per i sindacalisti non è facile entrare in quelle aziende. Morale: su quattro milioni di addetti del settore, hanno aderito al fondo solo in 11 mila. Per garantire la prestazione della pensione complementare abbiamo dovuto far confluire il fondo artigiani in quello del commercio. È questa una delle tante contraddizioni dei nostri imprenditori: da una parte dicono che serve la previdenza integrativa, dall´altra continuano a usare il Tfr al posto del credito bancario. Ma anche per questa via si affaccia l´idea di privatizzare un pezzo di stato sociale: al posto dei fondi negoziali, le assicurazioni”.

Di certo abbiamo un welfare sbilanciato sulla spesa pensionistica. Come può pensare che funzioni quando quasi il 70 per cento della spesa sociale va sotto la voce pensioni? “Mi limito a ricordarle che le pensioni, per quanto basse, sono quelle che hanno garantito la coesione sociale in questo paese. Perché sono i pensionati nelle famiglie a integrare i redditi dei giovani precari, a offrire loro una casa, a fare da baby sitter”.

Questo è anche lo stato sociale informale che vede protagoniste le donne. Dove sono finiti secondo lei i miliardi di risparmi dovuti all´innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego? Non dovevano servire per costruire più asili? “Ho un sospetto: sono finiti nella spesa corrente. A conferma che questo governo non ha alcuna idea di politica sociale se non quella dei tagli”.

Perché sostenete che dopo il contratto del commercio, che la CGIL non ha firmato, all’INPS mancheranno due miliardi? “Perché è così. L´indennità di malattia non sarà più pagata attraverso il fondo malattia dell’INPS, il commerciante la darà direttamente al lavoratore. Ma c’è di più: siamo sicuri che il piccolo commerciante potrà pagare l´indennità per periodi lunghi di malattia? La rottura dei meccanismi di solidarietà espone sempre i più deboli, lavoratori e imprenditori”.

Argomenti: CGIL |

CGIL, la guida 2011 per i giovani che cercano lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2011

CGIL, la guida 2011 per i giovani che cercano lavoro
La nuova guida del Sistema servizi offre un quadro sintetico su come affrontare la ricerca del lavoro, sulle varie tipologie di occupazione che vengono offerte, con una particolare attenzione ad alcuni suggerimenti utili a riconoscere forme un po’ ‘truffaldine’.
» Online e in distribuzione in tutte le Camere del lavoro della CGIL
27/05/2011

da www.cgil.it

Online e in distribuzione gratuitamente in tutte le Camere del Lavoro della CGIL la guida 2011 del Sistema servizi, quest’anno dedicata al tema del lavoro raccontato dal punto di vista dei giovani e dei precari. Una guida realizzata in collaborazione con il Dipartimento nazionale Politiche giovanili della CGIL ed il contributo di NIdiL CGIL e delle quattro verticalità del Sistema servizi: INCA, CAAF, UVL e SOL.

‘NON + Rassegnati, NON + Indifesi, NON + Impreparati. Quello che dovresti sapere quando cerchi o hai appena trovato il Lavoro’. Questo il titolo della nuova guida, un pò provocatorio, ma che esprime chiaramente che la CGIL è vicina alle persone che si sentono rassegnate, inadeguate, impreparate come tanti giovani che cercano lavoro, come tanti altri che avendolo trovato sono sottopagati, sott’inquadrati, super sfruttati e come tanti lavoratori che, invece, sono stati espulsi. L’utilizzo dell’articolo determinativo e la L maiuscola sono per noi il senso che ‘il Lavoro’ deve tener dentro: aspirazioni, emancipazione, progettualità, speranza, benessere, dignità, diritti, ma soprattutto rispetto.

La guida 2011 offre un quadro sintetico su come affrontare la ricerca del lavoro, sulle varie tipologie di lavoro che vengono offerti, con una particolare attenzione ad alcuni suggerimenti utili a riconoscere forme un po’ ‘truffaldine’, sui diritti e sulle tutele legati alla condizione di lavoro, ma anche di non lavoro. Nella guida si usa un linguaggio immediato ed un approccio pratico. Per chiunque fosse interessato è possibile consultare la versione digitale sul Portale CGIL.it, su quello del Sistema dei servizi, oppure è possibile ricevere la versione cartacea in tutte le Camere del lavoro della Confederazione.

Argomenti: CGIL |

Corso FP CGIL per concorso Azienda regionale diritto allo studio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 27, 2011

La FP (Funzione Pubblica) CGIL di Siena informa che il corso (riservato agli iscritti o a coloro che intendono iscriversi) di preparazione alla preselezione del concorso per 7 posti di “Istruttore Amministrativo” Categoria C1 bandito dall’Azienda Regionale per il DSU si svolgerà presso il Circolo ARCI Sant’Andrea (str. Grossetana, 55) di Siena.

La prima lezione si terrà il 31 maggio dalle ore 17.30 alle 19.30. Chi si è già prenotato o ha intenzione di farlo può presentarsi presso la sede del corso alle ore 16.30.

Il calendario delle lezioni successive è il seguente: 1, 6, 10, 13, 14, 16, 17, 20 giugno (dalle 17.30 alle 19.30).

Argomenti: FP |

Referendum: 12 e 13 giugno SI vota

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 27, 2011

Referendum: CGIL, 12 e 13 giugno SI vota
Prosegue l’impegno della CGIL contro la privatizzazione dell’acqua e per questo invita tutti e tutte a recarsi alle urne per esprimere: 2 sì per l’acqua pubblica, ma anche 2 sì per fermare l’avventura nucleare del Governo e affinchè la giustizia sia uguale per tutti » Volantinomanifesto
26/05/2011

da www.cgil.it

Il 12 e 13 giugno SI vota: 2 sì per l’acqua pubblica; 2 sì per fermare l’avventura nucleare del Governo e perchè la giustizia deve essere uguale per tutti. E’ questo lo slogan scelto dalla CGIL per promuovere la partecipazione alla consultazione. Sono 4 quindi i quesiti referendari sui quali i cittadini, lavoratori, giovani e pensionati italiani saranno chiamati ad esprimersi.

Sul tema dell’acqua pubblica, la CGIL da subito ha contribuito alla campagna referendaria promossa dal ‘Forum italiano dei Movimenti per l’acqua’, impegnandosi attivamente nella raccolta di firme necessarie per la richiesta del referendum. Campagna che, con oltre 1 milione e 400mila adesioni ha riscosso uno dei più grandi successi nell’ambito delle richieste di referendum. La Confederazione nel sostenere con forza e convinzione l’importanza della consultazione referendaria come “diritto di pronunciarsi liberamente attraverso il voto”, invita tutti i cittadini a recarsi alle urne per far in modo che il quorum venga raggiunto.

Due sì per l’acqua pubblica. Sono due i quesiti referendari abrogativi che riguardano la privatizzazione dell’acqua: il primo relativo alle ‘Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica’ l’abrogazione del quale ha lo scopo di fermare la privatizzazione dell’acqua. Per la CGIL infatti privatizzare quello che è “un bene comune ed un diritto inalienabile e universale” è un “fatto inaccettabile”; il secondo quesito riguarda invece, la ‘Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito’, l’abrogazione del quale vuole eliminare la possibilità di fare profitti sull’acqua. Per la CGIL dunque, “solo dopo l’abrogazione dell’attuale normativa sarà possibile riprendere una discussione che riordini, in un quadro di coerenza, l’intero settore dei servizi pubblici locali, superando gli errori e le distorsioni introdotte dalle scelte del governo”.

Gli altri due quesiti, sui quali si è chiamati ad esprimere il voto il 12 e 13 giugno sono quello su l’abrogazione della legge del legittimo impedimento e quello per abrogare la norma per la realizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare. Su entrambi i quesiti la CGIL “in coerenza con le numerose prese di posizione di merito che ha assunto sui temi in oggetto, auspica la prevalenza dei sì”.

Argomenti: acqua, CGIL, referendum |

Crisi: Camusso, serve svolta politica per sviluppo e lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 27, 2011

Crisi: Camusso, serve svolta politica per sviluppo e lavoro
In un’intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il leader della CGIL denuncia l’assenza del governo che è “incapace di affrontare l’emergenza sociale” e commenta il grave caso di Fincantieri, considerandolo “solo l’ultimo, gravissimo episodio” che conferma “l’arroganza e la violenza di una ideologia che scarica sui lavoratori, sulle famiglie, sugli ultimi, gli errori e le mancate scelte dell’azienda” » Fincantieri: Camusso, piano inaccettabile
26/05/2011

da www.cgil.it

“Il caso Fincantieri è solo l’ultimo, gravissimo episodio che conferma l’arroganza e la violenza della “cultura” di questi tempi, di una ideologia che scarica sui lavoratori, sulle famiglie, sugli ultimi, gli errori, le mancate scelte dell’azienda, il disinteresse del governo”. E’ quanto sostenuto da Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, che in una intervista a l’Unità analizza l’ultimo dramma sociale esploso in queste ore nei cantieri navali di Castellammare di Stabia e di Sestri Ponente, un ulteriore atto della crisi economica e politica che attanaglia il paese, ma soprattutto il segno dell’incapacità di Berlusconi di dare risposte credibili, coerenti, alle domande dei lavoratori, dei giovani, delle donne, anche alle imprese sempre più deluse. Il leader della CGIL ritiene «che da questo governo non possiamo aspettarci nulla, è necessario un profondo cambiamento e forse il vento sta cambiando».

Scontri di piazza, occupazioni, proteste. La vertenza Fincantieri apre una nuova stagione di emergenza sociale. Come la giudica?
«Fincantieri ha fatto una scelta insopportabile. Annunciare la chiusura degli stabilimenti, i licenziamenti, il ridimensionamento produttivo con queste modalità è un atto di violenza e nulla mi può convincere che fosse proprio necessario seguire questo percorso. Molte crisi aziendali ci hanno insegnato che anche situazioni difficili possono essere affrontate in altro modo, senza dare fuoco alle polveri o cercando l’imbarbarimento delle relazioni sociali. Non si risolvono i problemi dell’azienda scaricando tutto sui lavoratori».

Ma la crisi Fincantieri c’è davvero…
«Certo. E mi fa rabbia la scelta dell’azienda perchè dal 2009 esiste un teorico tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo. Abbiamo sollecitato più volte di tornare a discutere i problemi, ad esempio per il cantiere di Ancona tutto in Cassa integrazione, per Monfalcone, per la Liguria dove anche le amministrazioni locali si sono preoccupate. Non è successo niente. E adesso pensano di scaricare le conseguenze dei loro errori sugli operai e le loro famiglie. È un atteggiamento sbagliato».

Questo caso richiama l’azione del governo. Come si è comportato?
«È irresponsabile. Non ha nemmeno presente quali sono i problemi dell’apparato produttivo italiano. Il governo è assente e non fa nulla, pensa ancora che la nostra economia possa uscire dalle difficoltà solo con l’aumento dei consumi e senza pensare all’industria, al lavoro: ma questa formula, nel mondo, è servita ad arricchire i più ricchi e ad aumentare le diseguaglianze. In Italia non ci poniamo nemmeno il problema di riprendere lo sviluppo in modo diverso dal passato, pensando all’ambiente, all’innovazione, ai diritti delle persone, a un futuro sostenibile. Niente, zero».

A che punto siamo nella crisi?
«Siamo più indietro di tutti. Il paese si impoverisce. Il governo ha fatto 10-12 manovre di aggiustamento, tutte ispirate da una sola idea: i tagli alla cittadinanza. I dati ISTAT e INPS sono la fotografia di un paese indebolito, senza speranze, più povero, più ingiusto. In questa situazione trovo davvero fuori luogo una certa ipocrisia politica e culturale che si diffonde nel paese».

A che cosa si riferisce?
«Penso ai più deboli, agli anziani, ai giovani, alle donne. Trovo francamente insostenibili le prediche sulla famiglia che arrivano da più parti, anche da questo governo, quando 800mila donne perdono il lavoro, sono licenziate, perchè hanno fatto un figlio. Questa è la realtà. 800mila lavoratrici sono state costrette a dimettersi perchè hanno deciso di avere un figlio. Il governo Berlusconi, lo voglio ricordare, tra i suoi primi atti decise la cancellazione di quella piccola ma importantissima legge varata dal centrosinistra che vietava la pratica vergognosa e incivile delle dimissioni in bianco».

Camusso, governo di destra o sinistra la verità è che non ci sono i soldi.
«Bene, non facciamo tutto. Scegliamo cosa fare come hanno fatto altri paesi. Investiamo, cerchiamo di riavviare la crescita, piantiamola di tagliare fondi e servizi, evitiamo di allargare le diseguaglianze. Perchè è chiaro che in questa crisi c’è chi ci ha guadagnato e chi, come i lavoratori e i pensionati, ha continuato a perdere reddito. Noi non siamo la Grecia, non vedo quel pericolo. Ma sento che la povertà cresce, che per l’Italia c’è il rischio pesante di non poter più difendere un’idea positiva per quelli che verranno dopo di noi».

Proposte? Un altro governo?
«La maggioranza di governo è sempre più in difficoltà, stanno insieme per interessi personali, per avere la poltrona, perchè temono una vera svolta politica. Il cambiamento politico è un obiettivo da conquistare, forse non è ancora a portata di mano, ma si avvicina. Nei prossimi giorni Tremonti annuncerà una manovra correttiva di 40-46 miliardi di euro: si può davvero pensare che il paese non reagirà di fronte a nuove ingiustizie, ad altre stangate senza crescita, senza una equa riforma fiscale? Il vento forse sta cambiando».

Confindustria oggi riunisce la sua assemblea. Gli industriali hanno capito che governo hanno di fronte?
«Forse sì. Avverto anche tra le imprese una progressiva convinzione sull’inefficacia di Berlusconi. Per dirlo con le parole di un tempo questo governo non ha dato risposte nemmeno ai padroni contro i lavoratori. Ma per noi è chiaro che le imprese non sono estranee alle ragioni di questa crisi, Berlusconi c’è dal 1994 e lo hanno sempre accompagnato. Oggi, però, ci guadagnano solo gli evasori, o chi aveva esportato illegalmente i capitali, chi ha speculato sulla finanza. Le imprese serie e responsabili conoscono bene i disastri combinati da Berlusconi. Noi della CGIL lo diciamo da tempo, la divisione sindacale non può essere considerata un gran risultato in questo momento, c’è bisogno di lavorare insieme».

C’è qualche possibilità di ripresa di un lavoro unitario con CISL e UIL?
«C’è qualche timido segnale, qualche sprazzo. Ma ci sono enormi difficoltà, grandi differenze sull’analisi della crisi e sulle responsabilità di questo governo»

Un’ultima domanda. L’americano Marchionne dice che per Fabbrica Italia non può fare tutto da solo…
«FIAT ha portato il suo baricentro in America, c’è stato un enorme spostamento finanziario. In Italia la FIAT avrà una presenza residuale. Già oggi la Gran Bretagna, che ai tempi della Thatcher decise di rinunciare all’industria a favore della finanza, produce più auto di noi. E non parliamo della Germania… Possibile che al governo questa novità non interessi?».

Argomenti: CGIL |

Pensioni: INPS, oltre il 50% non arriva a 500 euro mensili

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 26, 2011

Pensioni: INPS, oltre il 50% non arriva a 500 euro mensili
Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso alla luce del Rapporto INPS per il 2010 chiede chiarimenti al Governo sulle pensioni: “dove sono finite le famose risorse per le politiche della conciliazione?” e ancora, facendo riferimento al contratto separato del commercio, “come pensa di fare quando entreranno 2 miliardi in meno nelle casse dell’Istituto di previdenza?”
25/05/2011

da www.cgil.it

Boom delle pensioni di anzianità e assegni ‘da fame’ soprattutto per le donne. E’ il quadro disegnato dal Rapporto INPS per il 2010 presentato oggi a Roma alla presenza del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.
Nel 2010 oltre la metà dei pensionati non arriva a 500 euro al mese, soprattutto le donne. L’Istituto nazionale di Previdenza Sociale nel Rapporto annuale, presentato oggi (25 maggio) a Roma sottolinea come, oltre 8 milioni di pensioni erogate, pari al 50,8% del totale, non arriva a 500 euro al mese, quota che sale al 79% se si considera la soglia dei 1.000 euro lordi mensili, mentre solo l’11,1% presenta importi compresi tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili e il 9,9% superiori ai 1.500 euro. Nello specifico l’INPS rileva il forte divario tra uomini e donne nell’importo degli assegni pensionistici: il 91% delle pensioni INPS erogate alle donne è infatti inferiore ai 1.000 euro, e per 6 assegni su 10 l’importo non raggiunge addirittura i 500 euro. Mentre solo il 36% delle pensioni erogate a uomini è sotto i 500 euro ed il 20,2% è superiore ai 1.500 euro, a fronte di appena il 2,6% degli assegni con un titolare donna.

Sale vertiginosamente il numero delle pensioni di anzianità nel 2010, registrando un aumento del 73%. Il Rapporto annuale INPS evidenzia come nel 2010 sono stati liquidati 174.729 trattamenti a fronte dei 100.880 registrati nel 2009, anno in cui il numero di pensioni di anzianità era stato molto basso a causa del passaggio dei requisiti da 58 a 59 anni a fronte di 35 di contributi. Tuttavia nel 2011 si prevede un nuovo calo dovuto al nuovo ‘scalino’, da 59 a 60 anni e l’entrata in vigore della finestra mobile. In crescita dello 0,2%, rispetto al 2009, anche il numero delle pensioni vigenti a fine 2010 che è pari a 16.042.360 ai quali si aggiungono oltre 2,7 milioni di prestazioni erogate agli invalidi civili. Il 78% delle pensioni erogate dall’Istituto è di natura previdenziale, il restante 22% è di tipo assistenziale.

A chiedere chiarimenti, ponendo due domande al Governo sulle pensioni, è Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, a margine della presentazione del Rapporto INPS. Per prima cosa Camusso ha chiesto: “dove sono finite le famose risorse per le politiche della conciliazione, effetto dell’aumento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego? Non abbiamo visto – ha proseguito – nè le risorse nè le politiche”. Inoltre, rivolgendosi sempre al Governo che “plaude al buon funzionamento dell’INPS”, domanda “come pensa di fare quando, con lo sciagurato contratto separato del commercio, entreranno 2 miliardi in meno nelle casse dell’Istituto di previdenza?”.

Tuttavia i dati riportati dall’INPS hanno subito l’influenza della crisi economica. L’Istituto di Previdenza ha registrato 281.858 milioni di entrate e 280.461 milioni di uscite con un avanzo finanziario di 1.397 milioni, in calo del 73% rispetto al 2009. L’INPS rileva inoltre l’aumento delle prestazioni temporanee (+4,8%) tra le quali quelle di sostegno al reddito: Cassa integrazione; indennità di disoccupazione e mobilità, per le quali l’istituto ha speso nel 2010, 19,7 miliardi, comprensivi dei contributi figurativi connessi a tali prestazioni. In particolare le ore autorizzate nell’anno per le prestazioni di Cassa integrazione nel complesso (ordinaria, straordinaria e straordinaria in deroga) sono state 1,2 miliardi (+31,7% sul 2009). Il livello di utilizzo reale dello strumento espresso dal cosiddetto “tiraggio” (rapporto tra il totale delle ore utilizzate ed il totale delle ore autorizzate), è stato nel 2010 del 49,1% (pari a 590,8 mln di ore) a fronte del 65,4% dell’anno precedente. Per le prestazioni ordinarie sono stati erogati 1.175 milioni di euro, per quelle straordinarie al netto della deroga 1.363 milioni di euro e per i trattamenti in deroga 628 milioni di euro, per un totale di oltre tre miliardi. La spesa sostenuta per le prestazioni di indennità di mobilità ammonta a 1.273 milioni di euro mentre per i diversi trattamenti di disoccupazione sono stati erogati 6.700 milioni di euro.

Il lavoro nero ed irregolare in Italia. Nel 2010 l’INPS ha fatto nelle aziende oltre 88 mila ispezioni che hanno portato alla scoperta di 67.955 posizioni aziendali irregolari con 12.550 lavoratori irregolari e 65.086 totalmente in nero. Da tale attività di controllo, si legge nel Rapporto sono stati recuperati 1.122 milioni di euro per contribuiti e premi evasi, 6,4 miliardi pari all’11% in più rispetto al 2009.

Argomenti: CGIL |

2 giugno – Milano: manifestazione “Insieme per la Costituzione”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 25, 2011

 

orari pullman con partenza dalla provincia di Siena (tel. 0577-2541):

 Chiusi – Querce al Pino                                             ore 7,00

Montepulciano  – area di servizio                           ore 7,10

Bettolle – casello autostradale                                 ore 7,30

Sinalunga – I Gelsi                                                    ore 7,40

Serre di Rapolano – Loc. Sentino                             ore 7,55

Siena – Fontebecci                                                    ore 8,25

Colle di Val d’Elsa – parcheggio RCR                        ore 8,50

Poggibonsi – Loc. Salceto                                         ore 9,00

Argomenti: CGIL, Costituzione, manifestazioni |

Referendum 12 e 13 giugno: 2 sì per l’acqua bene di tutti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 25, 2011

Perchè l’acqua è di tutti!

Per promotori e sostenitori in Toscana visita:  http://www.acquabenecomunetoscana.it/referendum/

Argomenti: acqua, referendum |

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