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Lavoro: CGIL, peggiora la qualità del ricorso alla CIG

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 5, 2010

Lavoro: CGIL, peggiora la qualità del ricorso alla CIG
Aumentano gli interventi straordinari e in deroga, è questo il dato emerso dall’analisi resa nota oggi dall’INPS. Ad ottobre, sottolinea con preoccupazione il sindacato, si è superato il miliardo di ore di Cassa integrazione autorizzate: sono già 100 milioni in più di tutto il 2009
04/11/2010 da www.cgil.it

La qualità del ricorso alla Cassa integrazione peggiora radicalmente. Dai dati resi noti oggi dall’INPS, se ad ottobre le ore richieste di Cassa hanno registrato una lenta diminuzione rispetto a settembre scorso (-2,3%), su base annua continuano ad aumentare del 3,8%. Inoltre, una crescita consistente rispetto a settembre 2009, si è registrata per gli interventi straordinari e per quelli in deroga, aumentati rispettivamente del 101,1% e del 107,7%.

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, per quanto concerne il confronto tendenziale, i valori cumulati (gennaio – ottobre) danno nel 2010 un totale di 1.026,4 milioni di ore autorizzate, contro i 712 del 2009 (+44,1%). La CIGO è calata del 36,9%, la CIGS è cresciuta del 159,6%, la CIGD é aumentata del 295,9%.

“Più straordinaria e più deroga”, evidenzia il Segretario Confederale Fulvio Fammoni; dati che secondo il dirigente sindacale sono significativi nel rappresentare le ripercussioni economiche e sociali che si avranno sul 2011. In sostanza, sottolinea Fammoni “registriamo più ore autorizzate, più ore effettivamente utilizzate rispetto al 2009, peggior qualità nell’uso della Cassa: questi i dati effettivi”.

Ad ottobre, continua il dirigente sindacale, “si è superato il miliardo di ore di Cassa integrazione autorizzate: sono già 100 milioni in più di tutto il 2009 e mancano ancora 2 mesi. Il ricorso alla Cassa continua ad aumentare e aumenta esponenzialmente la richiesta di deroga che al 31 dicembre finisce. Qualsiasi accordo – conclude Fammoni – necessita di sapere se la Cassa in deroga avrà continuità e l’incertezza rischia di lasciare a casa tante persone”.

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CGIL: Camusso, Epifani resterà con noi, oggi non è saluto a persona, ma ad incarico

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 4, 2010

CGIL: Camusso, Epifani resterà con noi, oggi non è saluto a persona, ma ad incarico
Si è svolta oggi al Teatro Quirino di Roma la festa per salutare Epifani e dare il benvenuto a Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL. Un’iniziativa che ha sottolineato la portata storica di tale cambiamento e che ha guardato alle nuove sfide che la Confederazione si troverà ad affrontare
» L’intervento di Guglielmo Epifani e Susanna Camusso » FOTO
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04/11/2010 da www.cgil.it

Un calorosissimo saluto ha accolto sul palco del Teatro Quirino di Roma, il Segretario Generale uscente, Guglielmo Epifani e la neoeletta Susanna Camusso. Oltre mille persone tra sindacalisti, politici, personaggi della cultura e dello spettacolo si sono riuniti questa mattina per stringere simbolicamente, Epifani e Camusso, in un abbraccio di buon augurio per il lavoro che si apprestano a svolgere all’interno del sindacato: l’uno alla guida dell’Istituto Bruno Trentin e l’altra alla guida della CGIL, il più grande sindacato italiano.

“Un cambiamento storico” non solo per il sindacalismo confederale, ma per tutto il paese, quello applaudito nella sala del teatro romano. E’ Morena Piccinini, presidente dell’INCA, ad introdurre l’iniziativa di festa per la “nuova CGIL di Susanna Camusso”. “Siamo fieri di aver eletto una donna alla guida della CGIL” ha detto Piccinini, “siamo orgogliose come donne”, spiegando che quello che ha portato all’elezione di una donna come ottavo Segretario Generale è stato “un processo costruito da donne e uomini della CGIL per un’affermazione piena delle pari opportunità”.
Per la prima volta quindi, una donna alla guida della CGIL, una scelta importante, “il coronamento di un obiettivo” come dichiarato da Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento. Un passo che, “da tanto tempo mi sembrava necessario” ha dichiarato Epifani, “soprattutto pensando al ruolo che le donne e le lavoratrici hanno avuto nella storia del movimento sindacale e della CGIL”. Il Segretario Generale uscente ha ricordato, inoltre, il contributo dato dalle donne alla resistenza, alla riconquista della democrazia e della libertà. Un cambiamento reso ancor più necessario oggi in un paese in cui “la parità è ancora lontana dal realizzarsi”, in cui le donne “sono ancora troppo residuali negli incarichi che contano”, e in cui al contrario si “affermano stereotipi, immagini, simboli che offendono e degradano la condizione delle donne”. E poi, rivolgendosi al nuovo Segretario Generale, Guglielmo Epifani ha aggiunto: “la CGIL con la guida di Susanna e di tutte le compagne e i compagni del gruppo dirigente continuerà a rappresentare un fattore decisivo per il cambiamento e le riforme. Ma ci vuole davvero che tutti coloro che hanno responsabilità e doveri si muovano per arrestare il declino e cambiare registro, per ridare speranza al paese e ai giovani”.

A concludere la giornata di festa è proprio la neoeletta Susanna Camusso che, nel salutare Guglielmo Epifani, definendolo ancora una volta “capo”, ricorda la difficile situazione in cui per 8 anni ha condotto il sindacato: “ha insegnato a tutti noi il gusto dell’argomentare e del ragionare”, ha detto Camusso. Ma oggi, spiega la neoeletta, è il saluto all”incarico’ di Guglielmo, non a lui che “resterà con noi iniziando un viaggio nuovo e impegnativo di studio e di ricerca”.

La CGIL è un’organizzazione che ha a cuore principalmente i temi del lavoro e per questo, spiega Camusso “non può accettare, non può pensare che lavoro possa significare violazione dei diritti e della dignità delle persone”, a tale proposito nel ricordare la Conferenza di programma di Chianciano cita alcuni passaggi del discorso di Epifani: ”esiste un nucleo fondamentale di diritti che appartengono all’individuo” che va assunto come punto centrale e la “modernità” che viene a mancare se non si ascolta la condizione di schiavitù di oggi che ogni persona d’ispirazione democratica, ripudia.

Secondo il nuovo Segretario Generale è necessario “coltivare il gusto del dibattito politico, perchè non si possono temere opinioni diverse ma bisogna battersi per conquistarle”. Rivolgendosi ancora una volta ad Epifani, Camusso parla di “declinazione dell’uguaglianza, della democrazia, l’orizzonte e tutto quello che trova il suo luogo nel quadratino rosso della CGIL” come tema del viaggio che ha condotto Epifani fino ad oggi.

Nel discorso del nuovo Segretario Generale non poteva mancare un riferimento all’autonomia e all’unità del sindacato. Della prima dichiara Camusso “siamo conservatori gelosi” ma aggiunge, “non l’abbiamo mai pensata né praticata come autosufficienza. Abbiamo sempre visto i pericoli del sostituirsi, scegliendo coerentemente di non farlo, alla politica”. Questo non è il compito della CGIL, che ha invece la missione di salvaguardare il ruolo di rappresentanza sociale che vorrebbe venire negato da questo Governo. Per quanto riguarda l’unità sindacale, “ha una fermata obbligata: le regole sulla rappresentanza e democrazia sindacale” spiega Camusso. “Bisogna trovare regole certe per stare insieme – ha detto – su democrazia e rappresentanza e soprattutto partecipazione per il diritto a decidere dei lavoratori”.

La CGIL non è il ‘signor no’” ha ribadito il leader della Confederazione, ma una organizzazione con la “schiena dritta che difende i diritti e la contrattazione”. Camusso ha dunque riaffermato la linea del suo precedessore Epifani nel non aver firmato l’accordo sul modello contrattuale, “vogliamo provare a essere quelli che scombinano le carte”.

Nel concludere la dirigente sindacale si rivolge al Governo al quale “il futuro del Paese non può più essere affidato”. Intanto Susanna Camusso ha ricordato il prossimo grande appuntamento il 27 novembre, con la manifestazione nazionale a Roma in Piazza San Giovanni, “sarà ancora una volta la piazza della CGIL – ha concluso – per il futuro che vogliamo”.

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Susanna Camusso è il nuovo Segretario Generale della CGIL nazionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2010

CGIL, Susanna Camusso è il nuovo Segretario Generale
Con quasi l’80% di preferenze il Comitato Direttivo Nazionale ha eletto la nuova leader della Confederazione, Susanna Camusso (dichiarazione programmatica): “sarò la Segretaria di tutti” e lavorerò per “valorizzare il modo di essere della CGIL, grande, solidale e collettiva” » Biografia e immagini
» FOTO dell’elezione
» VIDEO intervista a Susanna Camusso
» L’intervento di Guglielmo Epifani
03/11/2010 da www.cgil.it

Con 125 sì, 21 no e 12 astenuti, il Comitato Direttivo della CGIL ha eletto oggi Susanna Camusso Segretario Generale al posto di Guglielmo Epifani. Su 162 membri del Direttivo hanno votato in 158, ovvero il 97,5%. I voti favorevoli alla Camusso, fino a ieri Vicesegretario e Segretario Generale designato dallo stesso Epifani, sono stati il 79,1% del totale. La percentuale dei no si attesta sul 13,3%, mentre la percentuale degli astenuti è pari al 7,6%. Per la prima volta nella storia centenaria della più grande organizzazione sindacale italiana, la CGIL ha una donna come Segretario Generale.
Un lungo e commosso applauso ha salutato la notizia dell’elezione che è stata data da Morena Piccinini, attuale presidente dell’INCA ed ex Segretario Confederale. In piedi la  sala di via dei Frentani ha dato il benvenuto al suo nuovo Segretario e ha salutato, con un applauso prolungato il Segretario uscente che ha fatto i suoi auguri convinti e sereni a Susanna Camusso, una donna al vertice del sindacato, fatto storico per la CGIL, ma anche per tutto il paese. “Con questo voto – ha detto Epifani – diamo un segnale preciso e colmiamo un ritardo che non era più accettabile proprio nel momento in cui un grande paese come il Brasile affida la sua guida ad una donna”.

Per Epifani, Susanna Camusso sarà un “grande Segretario Generale”. Ne ha tutte le qualità e saprà affrontare con forza le grandi sfide che abbiamo di fronte nel bel mezzo di una delle più gravi crisi economiche degli ultimi 80 anni.  A Susanna Camusso spetta un compito difficilissimo, ma di altissima responsabilità, ha spiegato Epifani, soprattutto perché il paese ha bisogno di noi, ha bisogno della CGIL. Un sindacato che ha saputo tenere la barra dritta, è stato coerente con i suoi valori, ha saputo dare battaglia contro le divisioni che ha dovuto subire. Nel corso dei due mandati di Epifani, lo ha ricordato lo stesso Segretario uscente, la CGIL ha organizzato e gestito 12 scioperi generali (di cui tra l’altro molti unitari). Ci sono stati due Congressi, la Conferenza di organizzazione, tanti altri appuntamenti politici che hanno consentito alla CGIL di stare sempre in campo. La scelta di non firmare l’accordo sul modello contrattuale è stata giusta, ma ora bisogna riconquistare il diritto alla contrattazione. E bisogna lavorare alla riunificazione del sindacato confederale. “Non sarà facile – ha detto Epifani – anche perché non sono della CGIL le responsabilità delle rotture. Ma la CGIL è in campo ed è un punto di riferimento per milioni di lavoratori e di cittadini. Per questo – ha proseguito il dirigente sindacale – sarà necessario ripartire dal lavoro, dalla sua dignità e moralità, come ha detto l’ex presidente Ciampi nel suo libro, dove si parla dello smarrimento dei valori fondanti della sobrietà, della misura, dell’etica della responsabilità”. “Oggi vi saluto – ha concluso Epifani – con una speranza laica e con un atto di fede nei nostri valori”.

“Grazie al Direttivo, grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta e che mi danno fiducia, ma grazie anche a chi mi ha votato contro. Io sarò la Segretaria di tutti e lavorerò per la lealtà e la solidarietà dei gruppi dirigenti”, ha detto Susanna Camusso subito dopo la notizia della sua elezione. Secondo il nuovo Segretario Generale, dovrà essere proprio la fiducia il punto di riferimento principale del lavoro dei prossimi anni. Il problema di una CGIL unita e di un lavoro per ricostruire l’unità sindacale anche con CISL e UIL erano d’altra parte stati il filo conduttore del suo discorso programmatico prima del voto del direttivo. “Si deve valorizzare il modo di essere della CGIL – ha spiegato Camusso -, grande, solidale e collettiva in un momento in cui, come è evidente a tutti, il sindacato è sotto attacco, ma è soprattutto sotto attacco il principio della rappresentanza collettiva degli interessi dei lavoratori”. “Il problema più grave, – ha proseguito Camusso, una donna che nel sindacato non ha mai dimenticato le battaglie di genere -, è oggi la disoccupazione giovanile e l’emarginazione di migliaia di donne dal mercato del lavoro. Una situazione dovuta alla crisi, ma amplificata dai gravi errori del governo Berlusconi che non ha fatto altro che aumentare le disparità sociali. Il governo ha lavorato per mettere gli uni contro gli altri”.

Ora è arrivato il momento di voltare pagina e la CGIL si propone come protagonista della battaglia contro un declino che è diventato degrado. Si tratta di lavorare per ricostruire l’agenda delle priorità e già c’è un segnale positivo dal fatto che non sono più i ministri del governo a dettare l’agenda, ma le parti sociali.

Si dovrà ripartire da lì. E il prossimo appuntamento è quello della grande manifestazione del 27 novembre prossimo. Dopo quella data, in base alle risposte che verranno fornite, si deciderà come proseguire la mobilitazione. Lo sciopero generale va costruito con attenzione e deve essere il frutto di una partecipazione sempre più larga dei lavoratori anche perché è necessario valutare come la crisi sta incidendo anche sulle forme di lotta. In ogni caso al centro della Segreteria Camusso ci sarà la contrattazione. Lo ha ribadito la neoeletta in moltissimi passaggi del suo discorso. Si può dire che è stato il vero filo conduttore. La CGIL della Camusso sarà il sindacato dei diritti e della rappresentanza, sarà il sindacato delle regole e non delle deroghe. Sarà il sindacato che dovrà riconquistare un nuovo modello contrattuale.

L’applauso e il benvenuto al nuovo Segretario generale sono stati oggi pressoché all’unanimità, anche se la minoranza congressuale de ‘La CGIL che vogliamo’ si è espressa negativamente. A nome della minoranza ha parlato infatti, subito dopo il discorso della Camusso e naturalmente prima del voto, Gianni Rinaldini, ex Segretario della FIOM e ora portavoce della minoranza. “Noi avevamo sospeso il giudizio durante la consultazione dei saggi, in attesa del discorso della Susanna – ha spiegato Rinaldini – oggi dico che non sono d’accordo e ricordo che sui tavoli con Confindustria si sta discutendo un documento che il direttivo della CGIL non ha mai votato”. Per Rinaldini si sta rischiando di andare ad una svendita sui temi della produttività. “Si tratta – ha detto Rinaldini – di una scelta che temo possa avere conseguenze gravi per la vita interna della nostra organizzazione”.

Il voto finale del Comitato Direttivo ha dato la sua massima fiducia a Susanna Camusso. Al voto di oggi si era arrivati con 135 pareri favorevoli alla indicazione di Epifani e della Segreteria Nazionale, 3 astensioni (compresa quella della stessa Camusso) e 23 sospensioni di giudizio.

Argomenti: CGIL |

La FLC interviene sull’Università

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2010

Alla luce delle ultime informazioni apprese, la FLC-CGIL di Siena chiede che venga al più presto data normalità all’attuale complessa situazione che l’Università degli Studi di Siena sta vivendo, ripristinando le piene funzioni degli organi di governo dell’Ateneo.
Ribadendo la piena fiducia nella Magistratura e nelle altre istituzioni deputate allo svolgimento delle indagini in corso, ritiene però indispensabile, in assenza di elementi ostativi tali da indire immediatamente nuove elezioni, procedere alla nomina del nuovo Rettore, così da poter garantire la piena e funzionale gestione delle attività istituzionali ed amministrative dell’Università degli Studi di Siena.
La FLC CGIL ritiene intollerabile ed irresponsabile l’atteggiamento del Ministero nei confronti di quanti hanno già subito la crisi e di chi
continua a subirla: chiede pertanto che venga fatta immediata chiarezza, come atto dovuto nei confronti della storia della città di Siena e del
nostro Ateneo che ha bisogno di certezze per valorizzarne i percorsi fatti e le professionalità di quanti vi operano; per intraprendere la strada del
risanamento, della qualità e del prestigio che gli compete.

FLC CGIL SIENA

Siena, 2 novembre 2010

Argomenti: FLC, università |

Lavoratori in protesta alla FANTACCI INDUSTRIE di Poggibonsi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 2, 2010

Lavoratori in protesta alla FANTACCI INDUSTRIE di Poggibonsi

I lavoratori della Fantacci Industrie di Poggibonsi hanno proclamato lo stato di agitazione a seguito della preannunciata decisione aziendale di non voler riconoscere ulteriormente, a partire dal prossimo anno, alcuni trattamenti retributivi stabiliti dalla contrattazione integrativa aziendale.

Con i suoi circa 30 dipendenti l’azienda valdelsana, affermatasi nella lavorazione di utensili per serramenti in legno, è una delle poche realtà toccata marginalmente dalla crisi che ha interessato la nostra provincia, tanto da aver utilizzato la cassa integrazione solo per un breve periodo nel corso del 2009.

Anche per queste ragioni le intenzioni dichiarate hanno suscitato una decisa contrarietà tra i lavoratori, che, riunitisi immediatamente in assemblea, hanno deciso una prima parte delle azioni di lotta, consistenti nel blocco totale del lavoro straordinario e in un pacchetto di 20 ore di sciopero.

Mentre a livello nazionale una minoranza delle organizzazioni sindacali (Cisl e Uil) sta portando avanti un modello sindacale di moderazione salariale, teso a depotenziare il CCNL a favore – sostengono – di un miglioramento della contrattazione aziendale, quello che sta accadendo alla Fantacci Industrie è la dimostrazione di quanto sbagliata sia l’idea che rinunciando a rivendicazioni più cospicue a livello nazionale si possa poi aumentare il salario tramite accordi aziendali.

FIOM CGIL e RSU richiamano l’Azienda ad una maggiore responsabilità, facendo sì che le questioni poste siano affrontate con fare costruttivo, rimuovendo in primo luogo da parte della stessa Fantacci Industrie i motivi che hanno dato vita alle rimostranze dei lavoratori.

FIOM CGIL Siena

2 novembre 2010

Argomenti: aziende, FIOM, metalmeccanici, valdelsa |

Epifani, lascio la guida, ma non la CGIL. Oggi la nostra trincea è quella più importante

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 2, 2010

Epifani, lascio la guida, ma non la CGIL. Oggi la nostra trincea è quella più importante
In un’intervista a ‘l’Unità’ il leader della CGIL fa un bilancio di questi suoi otto anni come Segretario Generale: i risultati più importanti, i compiti più ardui fino a parlare dei difficili rapporti con CISL e UIL
02/11/2010 da www.cgil.it

Dopo otto anni Guglielmo Epifani lascia. Non sarà più Segretario della CGIL. Domani sarà il giorno del direttivo, che valuterà l’esito delle consultazioni e poi ci sarà il voto. Che eleggerà Susanna Camusso, una donna per la prima volta alla guida del sindacato. Il giorno dopo, a Roma, al Teatro Quirino, il doppio saluto: quello del vecchio Segretario e quello del nuovo. Un rito: fu così nel settembre 2002, tra Cofferati ed Epifani, al Palasport. Otto anni tempestosi, tra due governi Berlusconi e, in mezzo, il secondo governo Prodi.

“Sempre in campo – dice a questo punto Guglielmo Epifani – senza mai abbassare la guardia”. Molti lo vedono già in politica. Ma non è così, spiegherà. Continuerà a lavorare per la CGIL, dove arrivò trentacinque anni fa (venti dei quali trascorsi in Segreteria). Cominciò in una paese molto diverso, di grandi fabbriche, di radicata cultura operaia, “quando s’avvertivano – ricorda Epifani – passione politica e senso profondo di solidarietà”. Tutto il contrario del presente, lacerato, diviso, in una società dove primeggia l’individualismo, condizionata dalla precarietà, impoverita e incerta, in un paese dove il sindacato è ancora uno degli anelli forti della sopravvivenza democratica, malgrado anche per il sindacato sia tempo di lacerazioni.

Otto anni, Epifani, che si chiudono mostrando quanto non avremmo mai voluto vedere: rottura tra CISL, UIL e CGIL. Di chi la colpa?
“È un problema aperto e l’obiettivo resterà quello di riannodare il filo con CISL e UIL, un rapporto che si è logorato non per colpa nostra, perché non è una colpa difendere le nostre posizioni di merito, mentre abbiamo visto gli altri cambiare faccia spesso e troppo rapidamente. Sono stati anni complessi. E’ esplosa la globalizzazione, ci si è cullati nell’ideologia liberista che ha concesso piena libertà alle logiche di mercato, si è precipitati nella più grave crisi finanziaria dal dopoguerra, una crisi che continua a colpire l’economia reale. Ancora ieri il presidente del Fondo monetario internazionale ci ha ricordato che nel mondo si sono persi trenta milioni di posti di lavoro. Sottolineo: senza responsabilità del mondo del lavoro. Per quanto ci riguarda, otto anni che sono cominciati ritrovando il rapporto unitario. I problemi sono venuti con la caduta del governo Prodi. La divisione è figlia del fatto che CISL e UIL hanno scommesso sulla forza di questo governo e ne hanno pagato la determinazione a spaccare il sindacato. Siamo arrivati così all’accordo separato sul modello contrattuale e alla manifestazione di CISL e UIL sul fisco, mandando a vuoto il lungo lavoro che proprio sul fisco i tre sindacati insieme avevano realizzato”.

Confermando molti nell’idea che CISL e UIL siano solo governativi…
“Costruendo appunto una rappresentazione grottesca del sindacato, una rappresentazione che non fa onore alla loro stessa storia. Malgrado questo si sono firmati unitariamente 50 contratti e unitariamente si continua a lavorare in molte zone, là dove più si avvertono il declino del paese e l’impotenza del governo distratto da ben altre storie. Credo che il primo passaggio per tornare all’unità stia nello stabilire le regole della nostra democrazia”.

Lei sostiene che la CGIL non ha colpe…Sull’altro fronte si sostiene che la colpa sia tutta della CGIL.
“Ho parlato di fisco. C’era una piattaforma, loro hanno scelto di scendere in piazza da soli. Ho parlato di democrazia e rappresentanza e una piattaforma comune era stata disegnata. Se poi ci si riferisce alla questione delle deroghe contrattuali per i metalmeccanici e al caso Pomigliano, non credo proprio che la CGIL abbia torto. Perché una deroga contrattuale apre un varco pericoloso per tutti i contratti e perché a Pomigliano abbiamo sbagliato andando a discutere come lavorare, in assenza di un piano, che dicesse che cosa produrre. Non si fa così. Prima si discute di investimenti e di prodotti, poi di organizzazione del lavoro”.

Marchionne ha rincarato la dose.
“Gli ultimi dati del mercato dell’auto dicono di una caduta delle vendite e dicono che la FIAT soffre più degli altri. Sono numeri che ci confermano nell’idea che la FIAT paga la mancanza di modelli: sul piano della ricerca e dell’innovazione non è all’altezza degli altri. Marchionne ci ha distratti: invece di parlare di qualità del prodotto, ci ha fatto intendere che tutto dipende dall’organizzazione del lavoro”.

Si è spiegata l’esternazione di Marchionne come una chiamata in causa del governo.
“Certo, se ci fosse stato un governo degno di questo nome non saremmo a questo punto. Di fronte alle scelte del più grande gruppo manifatturiero nazionale, un governo serio avrebbe imposto un tavolo di trattativa e costruito una proposta per difendere investimenti e occupazione. Che Marchionne insegua il governo è giusto, ma in questo inseguimento non si rafforza spaccando con la FIOM”.

Il risultato più bello di questi otto anni ?
“La battaglia per la difesa della Costituzione e la vittoria nel referendum”.

Il compito più arduo che toccherà al suo successore?
“La questione del lavoro precario. Ma è anche un cruccio mio per il passato: non aver fatto abbastanza contro la precarietà. Ma ci siamo trovati di fronte governi, con l’eccezione del governo Prodi, che hanno sempre perseguito politiche tese ad accentuare la precarietà”.

Un errore?
“Diciamo che ci lasciamo alle spalle decisioni condivise sulle quali abbiamo sempre tanto riflettuto insieme. Un errore? Forse quando si era al tavolo con Montezemolo e mi sono alzato. Ma avevo capito che si voleva andare a un confronto sul modello contrattuale quando non esisteva ancora una piattaforma sindacale. Una scelta la mia giusta nella sostanza, anche se troppo dura nella forma”.

E la politica? Niente, per ora. Epifani resterà al sindacato a capo dell’Istituto Bruno Trentin, che coordinerà l’attività di studio, di ricerca e di formazione di altri istituti come l’IRES e la Fondazione Di Vittorio: “con il proposito di contribuire alla formazione di un programma, che abbia al centro i temi del lavoro, per un governo all’altezza dei problemi che ha di fronte il paese”. Ma su candidature e altro Epifani non risponde. Orgogliosamente ci ripete: “Oggi la nostra trincea è quella più importante”.

Argomenti: CGIL |

Tabelle paga grafici artigiani novembre 2010

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 1, 2010

Grafici Artigiani_11_10

Argomenti: CGIL, servizi, SLC, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Roma 27 novembre manifestazione nazionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 29, 2010

 COMIZIO CONCLUSIVO A PIAZZA SAN GIOVANNI

Cortei da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani

CONTINUA LA MOBILITAZIONE

LA CGIL IN PIAZZA PER

 Serve una svolta radicale nella politica economica e sociale del Governo per contrastare la crisi e realizzare la crescita.

Esigiamo risposte all’emergenza occupazionale; al rilancio del sistema produttivo; alla difesa dei redditi da lavoro e pensioni; ai bisogni dei giovani, dei precari e dei bassi redditi.

Cambiamo le politiche economiche del Governo che sono sbagliate: crescono le differenze fra le persone; si chiedono ancora sacrifici a chi ha poco e non si interviene su chi ha molto; si tolgono risorse ai comuni ed alle regioni; si tagliano le politiche sociali.

Contro le politiche del Governo che continua nel sistematico attacco ai diritti; nega il contratto nazionale e la contrattazione nei settori pubblici; produce tagli che cancellano centinaia di migliaia di posti di lavoro; impoverisce il sistema d’istruzione e formazione; sostiene le scelte di rottura di Federmeccanica; impedisce il voto per le RSU.

 Per la CGIL è intollerabile che, a fronte di un aumento della disoccupazione, della povertà e della cassa integrazione, si colpiscano ulteriormente lavoratori e pensionati e non si tocchino le rendite e le transazioni finanziarie.

 Rivendichiamo una politica di redistribuzione in favore dei lavoratori e dei pensionati.

Contatta le Camere del Lavoro per prenotare il tuo posto in pullman!

Argomenti: CGIL, manifestazioni |

Comune di Sinalunga: i lavoratori in stato di agitazione bloccano gli straordinari

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 29, 2010

STATO DI AGITAZIONE E BLOCCO DEGLI STRAORDINARI DEI LAVORATORI DEL COMUNE DI SINALUNGA

Le OO.SS. FP CGIL, CISL FP e SULPM denunciano con forza l’incomprensibile atteggiamento di rigidità dell’Amministrazione Comunale di Sinalunga sulla contrattazione integrativa aziendale dei dipendenti e si scusano con la cittadinanza per gli eventuali disagi che potrebbero verificarsi a causa delle azioni di protesta sempre più incisive che verranno intraprese.
Dopo un lungo e travagliato periodo di contrattazione in merito al salario accessorio dei dipendenti relativo agli anni 2009/2010 (fondo che si autofinanzia anche con le risorse degli stessi dipendenti andati in pensione), nonostante un responsabile e costruttivo atteggiamento delle OO.SS. in occasione del trasferimento della Farmacia Comunale – e con essa dei 5 dipendenti – ad altra Azienda (operazione questa che avrebbe permesso all’Amministrazione Comunale di rientrare nei tetti di spesa sul personale come richiesto dalla Finanziaria), il Comune di Sinalunga ha perseverato nel suo atteggiamento ostile al tavolo di confronto, in primo luogo non presentando correttamente i dati di bilancio da noi richiesti relativi alla spesa per il personale e poi giustificando indecorosamente il proprio comportamento con il D.Lgs. 150 (‘Brunetta’).
Per i prossimi tre anni le norme governative hanno bloccato i rinnovi contrattuali ma non l’aumento delle tariffe dei servizi, della luce, del gas e dei prezzi al consumo dei beni di prima necessità. Quindi riteniamo il comportamento dell’Amministrazione Comunale di Sinalunga incomprensibile e dannoso sia nei confronti dei cittadini che degli stessi dipendenti, anche in considerazione della sua connotazione politica. Molti dei servizi che eroga il Comune di Sinalunga sono finanziati con i fondi dello stesso personale, mentre si continua a disperdere risorse pubbliche in consulenze esterne ed aumenti ai Dirigenti sia in termini di stipendio che ‘di risultato’ (vedi incarichi ‘pro tempore’ rinnovati per anni e liquidazioni ‘di risultato’ a 30.000 euro, oltre ad uno stipendio mensile che non è ovviamente di 1.000 euro medi come quello degli altri dipendenti).
I cittadini di Sinalunga devono sapere che le OO.SS. hanno avuto incontri anche presso il Prefetto di Siena nel tentativo di trovare una conciliazione per non creare un immediato disagio. Purtroppo, anche in quella sede, l’Amministrazione Comunale ha continuato nel suo atteggiamento negativo.
Pertanto, dopo l’assemblea di tutto il personale dipendente di ieri, ci siamo visti constretti a dichiarare il blocco immediato di qualsiasi attività lavorativa straordinaria garantendo, almeno per il momento, il normale orario di servizio.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Sinalunga di ripristinare un alto senso di responsabilità nella vertenza rivedendo la propria posizione di chiusura.
In assenza di risposte positive saremo costretti ad indire un’assemblea pubblica e proclamare lo sciopero generale di tutti i dipendenti del Comune.

FP CGIL, CISL FP e SULPM Siena

Sinalunga, 28 ottobre 2010

Argomenti: Comuni, FP |

Contributi “Infanzia e conciliazione”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 28, 2010

CONTRIBUTI “INFANZIA E CONCILIAZIONE”

Ricordiamo che per il quarto anno consecutivo le OO.SS. CGIL CISL UIL e l’Amministrazione Provinciale di Siena hanno raggiunto un accordo che prevede l’istituzione di un contributo “Infanzia e conciliazione” a sostegno delle donne e delle famiglie per l’utilizzo di quei servizi che favoriscono la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa.

La scadenza del bando è il 19 DICEMBRE 2010.

Possono presentare domanda coloro che si trovano nelle seguenti condizioni:
1. Residenti nella Provincia di Siena;
2. Presenza nel nucleo familiare di un/a o più bambini/e di età compresa tra i 3 e i 36 mesi che abbiano frequentato per almeno 3 mesi servizi educativi per la prima infanzia di cui alla L.R. 32/2002 (nido d’infanzia, centro dei bambini e dei genitori, centro gioco educativo, servizi domiciliari) pubblici o privati autorizzati al funzionamento, nel periodo da agosto 2009 a luglio 2010;
3. Nuclei familiari (oppure famiglie monogenitoriali) nei quali la madre sia impegnata in attività lavorativa, anche a tempo determinato;
4. Non aver ottenuto alcun contributo per la frequenza del/la figlio/a ai servizi educativi per la prima infanzia di cui alla L.R. 32/2002 (da Regione Toscana, Camera di Commercio, Università, etc.);
5. In considerazione della attuale situazione di crisi, potranno partecipare all’avviso anche le famiglie che abbiano ottenuto un finanziamento per la frequenza ai servizi educativi da parte dei Comuni di residenza del territorio provinciale per il periodo agosto 2009 – luglio 2010.

I documenti necessari ai fini della compilazione e presentazione della domanda sono sinteticamente i seguenti:
– documento di identità;
– modello ISEE 2010 relativo ai redditi 2009;
– documentazione attestante gli avvenuti pagamenti dei servizi educativi.

La graduatoria per l’assegnazione del contributo sarà redatta sulla base di punteggi attribuiti a criteri reddituali e non (già nel bando).

I contributi saranno erogati fino ad esaurimento delle risorse disponibili messe a disposizione dalla Fondazione MPS.

L’approvazione della graduatoria avverrà entro 90 giorni lavorativi dalla scadenza dell’avviso (19 dicembre 2010).

Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a presentarsi presso gli Uffici del Patronato INCA CGIL presenti sul territorio della provincia per ricevere ulteriori informazioni e per la presentazione delle domande.

Argomenti: CGIL, conciliazione, donne, INCA, infanzia, maternità, patronato, servizi |

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