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Whirlpool vende a Trento

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 17, 2007

PERPLESSITÀ SINDACALI PER LA VENDITA DA PARTE DELLA WHIRLPOOL
DI UNO DEI QUATTRO STABILIMENTI ITALIANI

I sindacati dei metalmeccanici FIOM CGIL e FIM CISL di Siena, dopo la notizia della vendita da parte di Whirlpool sia dello stabilimento di Trento che del terreno circostante ad una società finanziaria, esprimono tutta la loro contrarietà “sia per il metodo adottato che per i riflessi negativi che tali operazioni generalmente producono a medio termine sul fronte occupazionale”.

Se la vendita da parte della Whirlpool dell’intera area produttiva di Trento dovesse far parte di un disegno più complesso della multinazionale americana, per cui anche lo stabilimento di Siena fosse coinvolto in operazioni analoghe (ricordiamo che Whirlpool conta in Italia quattro stabilimenti), si tratterebbe di un indiscutibile segnale che desterebbe non poche preoccupazioni per il futuro dei circa 650 dipendenti che lavorano in Viale Toselli.

Questi timori avrebbero più di un fondamento, vista l’ubicazione dello stabilimento Whirlpool di Siena: oltre 90mila metri quadri – di cui 41mila coperti – in una zona a vocazione prevalentemente commerciale e con evidenti e crescenti limiti di viabilità, dove una grande industria è considerata – sotto il profilo urbanistico – più un intralcio che una risorsa, elemento di cui a livello di amministrazione comunale si deve costantemente tener conto.

Già molti anni fa parte del terreno circostante la Whirlpool venne venduto – oggi di proprietà di INTESA – rinunciando a qualsiasi prospettiva per uno sviluppo dimensionale dell’azienda.

“C’è da augurarsi – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – che a partire da come è stata gestita la vendita dello stabilimento trentino, vale a dire lasciando i lavoratori completamente all’oscuro e diffondendo notizie frammentarie ed inesatte verso gli enti locali, anche a livello senese si possa trarre insegnamento, così da evitare che gli appetiti delle sempre più agguerrite società finanziarie, dove dietro spesso si nascondono immobiliaristi senza scrupolo e interessi economici di dubbia utilità per la cittadinanza, non influenzino decisioni politiche che lascino intravedere per il futuro una diversa destinazione d’uso dell’area interessata”.
Siena, 17 settembre 2007

Argomenti: aziende, CGIL, FIOM |