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Occupazione: dati Confindustria terrificanti, ma reali

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

Occupazione: CGIL, dati Confindustria terrificanti, ma reali
Sono 540mila i posti di lavoro persi nel 2010 in Italia e il calo proseguirà nel 2011. Per la CGIL è necessario che “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele” divengano una priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche
16/12/2010 da www.cgil.it

In tre anni è raddoppiato il numero dei disoccupati in Italia. La crisi continua a far sentire i suoi effetti negativi sul mondo del lavoro. Dal primo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, infatti,  il numero di occupati in Italia ha registrato una diminuzione di 540mila unità, senza contare le ore di CIG che hanno avuto un impatto pari a 480mila unità di lavoro. A  calcolarlo è il centro studi di Confindustria, che prevede un ulteriore calo degli occupati nel 2011 pari allo 0,4%. Il tasso di disoccupazione toccherà il 9% nel quarto trimestre 2011, e “inizierà a scendere molto gradualmente nel corso del 2012”. Il numero dei disoccupati, sempre secondo Confindustria, ad ottobre 2010 (2,167 milioni)  è raddoppiato rispetto ad aprile 2007.

“Un dato terrificante ma reale”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta i dati sull’occupazione diffusi oggi al centro studi di Confindustria, nel chiedere “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele”.

Per il sindacalista, sono numeri ‘terrificanti e reali’ “non solo per i dati quantitativi, in sé gravissimi, ma già conosciuti e ulteriormente peggiorati nel quarto trimestre, ma – aggiunge – perché confermano un ulteriore peggioramento per i prossimi due anni”. Secondo Fammoni “la realtà del paese è questa, nonostante la propaganda e prevedere che solo attorno al 2015 si tornerà a dati ‘pre-crisi’ prefigura un periodo lunghissimo di economia stagnante che avrà scarse ripercussioni positive sull’occupazione”.

“Servono dunque interventi straordinari – spiega il Segretario Confederale – per incentivare lo sviluppo e le tutele che questo governo non è in grado di garantire”. Fammoni ricorda come le tutele necessarie sono richieste in un documento comune di tutte le forze sociali che, aggiunge “il governo ha ignorato (piacciono solo i documenti separati) se non per una proroga degli ammortizzatori in deroga assolutamente insufficiente nelle quantità”. A questo punto, conclude il dirigente sindacale “chiediamo che divengano un’assoluta priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche per dare una risposta concreta ai lavoratori e al paese”.

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