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150°Unità d’Italia: Camusso, una giornata di festa per parlare di unità e non di divisioni

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 20, 2011

150°Unità d’Italia: Camusso, una giornata di festa per parlare di unità e non di divisioni
Per la CGIL, la decisione finale del Consiglio dei ministri, di istituire la celebrazione per il 150°anniversario, è positiva. Per una volta il Governo non è tornato indietro su una decisione positiva nei confronti dei lavoratori » La CGIL promuove borsa di studio per ricercatori
18/02/2011  da www.cgil.it

Finalmente una decisione seria, che prescinde dalla tante divisioni e supera le numerose strumentalizzazioni politiche del Risorgimento, periodo fondamentale che è alla base della storia del nostro Paese. Il bene dell’unità è un bene di tutti e non può essere certo utilizzato, o peggio svilito a fini propagandistici. Per questo è positiva la decisione di oggi del Consiglio dei ministri, che dopo giorni di polemiche e tensioni interne alla maggioranza, ha varato il decreto legge che istituisce la celebrazione per il 150° dell’Unità d’Italia, con il voto contrario della Lega. Il ministro Maroni non ha partecipato alla votazione, tutti gli altri esponenti leghisti si sono espressi nettamente per il no alla Festa.

Per la CGIL, la decisione finale del Consiglio dei ministri è positiva, come ha dichiarato il Segretario Generale, Susanna Camusso, intervistata da un gruppo di giornalisti a margine del convegno sul lavoro nei call center. “Per una volta il Governo non è tornato indietro su una decisione positiva nei confronti dei lavoratori”, ha detto il Segretario Generale della CGIL. Susanna Camusso, incalzata dai giornalisti sul dibattito che si è sviluppato sulla Festa del 17, ha precisato che anche in questa occasione “il Paese ha dato uno dei tanti spettacoli indecorosi non riuscendo a mettersi d’accordo nemmeno sul 150° anniversario della sua unità”. Si tratta di un giorno “da celebrare e festeggiare e che permetta, almeno in quella giornata, di parlare di unità e non di divisioni”. E rispetto all’ennesima divisione che si è aperta nel fronte sindacale, il Segretario Generale ha voluto rispondere ironicamente: “non sarà mica una news…”.

Così, oltre alla soddisfazione per la decisione dell’esecutivo, ora è utile auspicarsi che la Festa del 17 marzo sia foriera di una svolta anche sul piano della comunicazione politica e culturale. Il sindacato di Corso Italia è stato additato ancora una volta come un soggetto irresponsabile e come è noto a tutti è stato utilizzato nei giorni scorsi il solito luogo comune del ‘sindacato del no’. La CGIL è stata accusata, più o meno velatamente, da alcuni commentatori di aver sostenuto idee antipatriottiche solo per aver preso posizione senza tentennamenti a favore dei festeggiamenti. Non aver voluto aderire alle suggestioni di chi ha tentato di scaricare sui lavoratori le responsabilità di una mancata ripresa economica per una giornata di mancato lavoro è stata quindi una scelta che ancora una volta la CGIL ha dovuto pagare in termini mediatici e politici. Ma evidentemente chi difende l’unità d’Italia non è poi così isolato come si è voluto far credere.


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