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Manovra: Camusso, la partita non è finita, la mobilitazione continua

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2011

Manovra: Camusso, la partita non è finita, la mobilitazione continua
La Camera vota la fiducia sulla manovra, mentre la CGIL conclude le due lunghe giornate di presidio e promette una dura battaglia in particolare contro due articoli che considera “figli di pura cattiveria”: l’articolo 9 e l’articolo 8
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14/09/2011 da www.cgil.it

“La partita non è finita, la mobilitazione continua”. E’ il monito lanciato oggi dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo al presidio che la Confederazione ha organizzato a Roma, in contemporanea al voto di fiducia alla manovra economica, che è stata approvata oggi alla Camera con 316 voti favorevoli, 302 contrari,  e 11 gli assenti. In serata è atteso il via libera definitivo al provvedimento.

“Saremo nei prossimi mesi nelle piazze di Roma e ogni giorno nei territori” ha dichiarato Camusso, dal palco allestito in piazza del Pantheon a Roma, perchè ha spiegato “il Paese ha diritto a una manovra diversa e a un Governo diverso. Noi teniamo al nostro futuro”. La manovra così com’è stata approvata, secondo la leader della CGIL, non darebbe nessuna tranquillità all’Europa e ai mercati e la ragione della non credibilità è causa del governo che, “protegge una parte del suo elettorato per sacrificare tutto il resto”. “Non basta – continua Camusso – un voto di fiducia per fermarci, continueremo la nostra iniziativa”. Concluse le due lunghe giornate di presidio a Roma e in molte città italiane, la CGIL ha già annunciato i prossimi appuntamenti di mobilitazione, che vedranno scendere in piazza prima i lavoratori pubblici e della conoscenza, e poi i pensionati italiani. A seguire una grande manifestazione nazionale per il lavoro.

La CGIL promette, quindi, una dura battaglia, in particolare, contro due articoli che considera “figli di pura cattiveria”: l’articolo 9 che prevede la reintroduzione di veri e propri ghetti per le persone disabili e che in generale reintroduce nel nostro Paese discriminazioni profonde e incivili tra lavoratori ‘normali’ e lavoratori disabili e l’articolo 8 che, come più volte ha avvertito la CGIL, introdurrà pericolose novità nel mondo della contrattazione e delle relazioni industriali, a partire dall’annullamento dello Statuto dei Lavoratori e del Contratto Nazionale.

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