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Lavoro: per contrastare la disoccupazione di massa è urgentissimo rilanciare una vera politica industriale

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 2, 2012

Lavoro: CGIL, per contrastare la disoccupazione di massa è urgentissimo rilanciare una vera politica industriale

Intrecciando i dati su cassa integrazione, disoccupazione e lavoratori inattivi, l’Osservatorio della CGIL calcola il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva che si attesta all’11,40%. Per la Confederazione questi dati dimostrano la necessità degli ammortizzatori sociali, del loro finanziamento e della loro estensione
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   01/02/2012 da www.cgil.it

Ora l’Italia rischia di entrare davvero nella fase della disoccupazione di massa. Nel 2011 la somma del numero dei disoccupati, degli inattivi e dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore è infatti arrivata a sfiorare i tre milioni di persone: 2.996.936, per la precisione, portando così la percentuale della disoccupazione tendenziale complessiva all’11,40%. E’ uno dei dati elaborati dall’Osservatorio della CGIL Nazionale che ha intrecciato tutti i dati a disposizione su cassa integrazione, disoccupazione e lavoratori inattivi.

Dalle elaborazioni dell’Osservatorio CGIL risulta che su una forza lavoro complessiva di 25.147.000 individui, aumentano gli inattivi (185.519 da gennaio a dicembre 2011), i disoccupati sono 2.243.000, cifra a cui vanno aggiunti tutti i lavoratori in cassa integrazione a zero ore (458.417). Considerando questi dati, il tasso di disoccupazione si attesta sull’8,92%, il tasso di disoccupazione con gli inattivi al 9,59%, il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva su tiraggio della cassa integrazione al 10,76% e infine il dato più preoccupante di tutti: il tasso di disoccupazione tendenziale complessiva all’11,40%.

“I dati del nostro Osservatorio – dichiara Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL con delega alle politiche industriali – dimostrano che nell’emergenza deve rimanere la garanzia della durata degli ammortizzatori sociali e il loro finanziamento in un quadro che preveda una riforma che punti al loro allargamento”.

“Il rischio di una disoccupazione di massa – spiega ancora Scudiere – è tuttora all’ordine del giorno e può essere contrastato introducendo politiche industriali che, preservando il potenziale tuttora esistente a partire dalle aziende a partecipazione pubblica, punti ad una riqualificazione del sistema per consentire alle imprese innovazione e sviluppo. E’ evidente che queste politiche – conclude il Segretario Confederale – vanno sostenute dall’intervento pubblico e dall’investimento privato”.

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