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Fisco, ecco cosa vogliamo

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 15, 2013

fisco-cgilFisco, ecco cosa vogliamo

13/11/2013 da www.cgil.it

La legge stabilità prevede una modesta diminuzione delle tasse per i lavoratori dipendenti, pari in media a poco più di 100 euro l’anno. Una somma del genere non è certo utile a rilanciare i consumi, non restituisce il potere d’acquisto perso dall’inizio della crisi, non opera verso quella redistribuzione fiscale di cui c’è urgente necessità.

Sono inoltre del tutto esclusi da questa minima restituzione fiscale tutti i pensionati, i quali in gran parte vedono i loro assegni fermi dal 2012, e visto il meccanismo utilizzato, ne rimangono esclusi anche i cosiddetti “incapienti”, cioè tutti quei lavoratori, precari e pensionati poveri che hanno un reddito talmente basso da non raggiungere nemmeno al soglia minima di tassazione.
La riduzione delle agevolazioni fiscali per spese sanitarie, istruzione, servizi alla famiglia, inoltre, ricadrà sicuramente sui bilanci di famiglie già in difficoltà.

Vogliamo una diminuzione significativa delle tasse, anche nell’arco del triennio considerato dalla legge stabilità, per i lavoratori, i pensionati, i precari, per migliorare condizioni di vita rese intollerabili dalla crisi e per incrementare il livello dei consumi e far ripartire l’economia. E’ necessario incrementare i prelievi sul gioco d’azzardo,e soprattutto aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie per ragioni d’efficienza (liberare e selezionare gli investimenti reali), oltre che d’equità e di sostenibilità del welfare e dei conti pubblici. Chiediamo la cancellazione delle clausole di salvaguardia che mettono in pericolo le agevolazioni fiscali per le famiglie di lavoratori e pensionati.

L’abolizione generalizzata dell’IMU e l’istituzione del TRISE ha posto in essere una situazione per cui i poveri, chi ha case di scarso valore, gli inquilini, hanno fatto solidarietà a chi ha case di pregio. Chiediamo l’introduzione di elementi di solidarietà nell’architettura del TRISE(es. detrazioni), e sarà necessario vigilare sull’operato degli enti locali perchè questa solidarietà al contrario non si ripeta anche col nuovo tributo.

Poco o niente è previsto, inoltre, in merito alla lotta all’evasione fiscale, vera malattia del nostro sistema, che finisce per rendere intollerabile il peso fiscale su chi le tasse le paga, lasciando fuori una fetta importante di furbi che a seguito dell’evasione rischiano di poter anche usufruire di sconti delle tariffe e facilitazioni nei servizi pubblici. E’ necessario potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione delle norme sulla tracciabilità e del sistema di sanzioni, l’incrocio delle banche dati, il tutto con il rafforzamento del ruolo degli enti locali e prevedendo la destinazione automatica delle somme che si preventiva di recuperare alla diminuzione della pressione fiscale per lavoratori e pensionati.

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