cgil siena

« | Home | »

Concluso il XXI Congresso della CGIL senese: Guggiari rieletto Segretario

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 8, 2014

congresso cgil 6-7 marzo 2014“Il lavoro decide il futuro”: concluso il XXI Congresso della CGIL senese

Claudio Guggiari rieletto Segretario generale 

Siena, 8 marzo 2014 – E’ terminata ieri al Circolo ARCI di Sovicille, alla presenza di Alessio Gramolati, Segretario generale della CGIL Toscana, la due giorni conclusiva del XXI Congresso provinciale della CGIL senese. I 212 delegati presenti all’assise, provenienti dalle realtà lavorative pubbliche e private e dalle leghe dei pensionati ed eletti dalle assemblee di base, hanno votato il nuovo Comitato Direttivo del sindacato, composto da 95 membri, che ha rieletto Segretario generale della CGIL di Siena Claudio Guggiari. Si conclude così un percorso congressuale partito all’inizio dell’anno e che attraverso 624 assemblee e quasi 10.000 votanti ha visto il rinnovo delle cariche sindacali di tutte le categorie.

La CGIL di Siena chiude il tesseramento 2013 con 57.724 iscritti, segnando un +535 sull’anno precedente. Oltre il 21% della popolazione senese aderisce a questo sindacato. Se si tengono in considerazione solo i residenti con età compresa fra 15 ed oltre 100 anni è iscritto a questa Organizzazione circa il 24% dei cittadini sui 268.000 totali, ancora oggi un record forse nazionale.

Nella lunga ed appassionata relazione introduttiva Claudio Guggiari ha sottolineato: “E’ evidente come le politiche di austerità indicate dall’Europa e praticate dai governi nazionali rischino di mettere in ginocchio definitivamente il nostro Paese. Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione provinciale e della Regione Toscana, che hanno contribuito non poco a non far precipitare ulteriormente la situazione, nel nostro territorio si assiste ad un continuo peggioramento. Secondo gli ultimi dati a disposizione gli avviamenti al lavoro nei primi due trimestri del 2013 segnano un -15,58% (27.224). Di questi, seppur in leggerissima crescita, solo il 7,1% è a tempo indeterminato e per il 31,2% interessano cittadini stranieri. La produzione industriale nel secondo trimestre del 2013 ha registrato un -3,8% a fronte di un -1,8% a livello toscano: dal 2004 si è volatilizzato il 25% della produzione. Nel 2013 è stata autorizzata la cifra record di 4.343.000 ore di cassa integrazione, con una prevalenza di quella straordinaria, che insieme a quella in deroga risulta la più pericolosa perchè spesso collegata a procedure concorsuali o profonde ristrutturazioni aziendali. Il fondo sostegno al reddito nel settore artigiano, frutto di una gestione bilaterale iniziata nella nostra provincia negli anni ottanta, ha erogato nel 2013 oltre 120.000 ore di cassa integrazione. Tutto ciò significa che circa 2.200 persone stanno ancora rischiando il posto di lavoro”.

“Questo – ha proseguito il Segretario – rende indispensabile un ammortizzatore unico e duraturo in caso di disoccupazione, uguale per tutti, che però non sostituisca la CIG e che intervenga indipendentemente dalla dimensione dell’impresa dove si opera. Un sussidio pagato per mezzo dei contributi delle imprese e dei lavoratori, oltre la fiscalità generale. Ed il nuovo governo non dovrebbe parlare di prospettiva se prima non interviene a rifinanziare la CIG in deroga sia per il pezzo mancante del 2013 che per tutto il 2014. Nel primo semestre 2013, con la scomparsa della legge 236/93 sui licenziamenti individuali, la mobilità è diminuita dell’8%, a fronte di una diminuzione media regionale del 15,4%. Ma i flussi in entrata sui licenziamenti collettivi sono aumentati del 47,7%, dalle 547 unità del 2012 alle 815 dell’anno scorso. Il tasso di disoccupazione al terzo trimestre 2013 è pari al 7,9%, più alto della media regionale e tendenzialmente sopra l’8%, con una disoccupazione giovanile che viaggia intorno ormai al 30%, più bassa tuttavia della media regionale. Dall’inizio della crisi abbiamo perso oltre 4.000 posti di lavoro”.

“Il lavoro decide il futuro – ha rimarcato il Segretario – perché è decisivo che si riattivi la domanda di lavoro e per farlo non abbiamo molte alternative. Distribuire il lavoro che c’è non è sufficiente, occorre crearne di nuovo. Certo la politica europea deve cambiare segno. Da una politica di austerità bisogna che passi ad una scelta che premi gli investimenti pubblici nei singoli stati. Dobbiamo mettere ordine nei conti pubblici, eliminare gli sprechi. Ma il fiscal compact, il pareggio di bilancio in Costituzione, la politica dei tagli lineari, offrono solo certezze negative. A partire da una generale privatizzazione delle risposte ai bisogni collettivi e con ciò un peggioramento certo delle condizioni sociali dei più poveri e dello stesso ceto medio. E rappresentano appunto un enorme ostacolo alla realizzazione di quegli investimenti che sono indispensabili per dotare questo paese delle infrastrutture necessarie a far decollare il sistema produttivo”.

“E’ obbligatoria una nuova politica fiscale, – ha aggiunto Guggiari – una politica che rafforzi grandemente la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva. Una scelta di campo che non può essere soddisfatta dall’innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie, certamente non più rinviabile. La tracciabilità della fatturazione, dei pagamenti, la revisione del sistema impositivo che rafforzi la progressività ed il prelievo sui redditi più alti devono essere affiancate da una scelta chiara in favore dell’introduzione di una patrimoniale di cui non se ne vede traccia nella nuova politica che avanza. Vanno previste la restituzione del cuneo fiscale, ai lavoratori e alle lavoratrici prima che alle imprese, e la rivalutazione piena delle pensioni fino ad una certa soglia sopra a quella attuale. Oltre che un fatto di giustizia sociale e di lotta alla povertà, in un paese che economicamente dipende per il 70% dai consumi interni, utilizzare il cuneo fiscale per consegnare più soldi ai lavoratori ed alle lavoratrici in busta paga e’ necessario per far ripartire l’economia nel breve periodo attraverso i consumi”.

“E bisogna sostenere – ha incalzato il Segretario – chi investe in innovazione, ricerca e formazione, creando posti di lavoro per i tanti giovani preparati che sono costretti ad andare all’estero e per i quali giustamente la CGIL nazionale chiede un piano straordinario di intervento. Riconsegnare dignità al lavoro pubblico attraverso la ripresa della contrattazione per spingere sul l’efficientamento della macchina burocratica. Modifiare la riforma delle pensioni per garantire accesso almeno a 62 anni di età anagrafica senza penalizzazioni o con 40 anni di contributi. Risolvere definitivamente il dramma degli esodati”.

“Gli ultimi tre anni – ha proseguito Guggiari – sono stati molto duri: una crisi economica pesantissima a cui si è sommata una dinamica del tutto locale. Noi abbiamo tentato di dare un contributo per la ripresa di un cammino virtuoso di questa terra e lo abbiamo fatto con il nostro Piano per il lavoro. Cultura, turismo, agricoltura, termalismo, filiera della riabilitazione, università, Banca e Fondazione MPS, infrastrutture e di più, tanto di più manifatturiero nell’ambito di una politica industriale nazionale che a partire dall’acciaio continua a non esserci. Credito alle imprese e alle famiglie, dimensione di impresa, innovazione di prodotto e di processo. Avendo riguardo all’organizzazione del lavoro, alle condizioni di lavoro. Perché noi non saremo disponibili a barattare le nostra dignità, a partire dalla sicurezza, con una mercificazione del rapporto di lavoro. L’effimera certezza del nostro futuro lavorativo non potrà dipendere dallo svilimento della nostra persona, anche per questo continueremo a sollecitare un’azione sempre più incisiva e coordinata contro il lavoro nero e grigio”.

“Un pensiero particolare – ha concluso il Segretario rieletto – lo rivolgo alle donne, alla loro condizione di lavoratrici, pensionate, madri. Al lavoro di cura che su di loro in modo preponderante ancora si scarica e non trova riconoscimenti sociali. Alle diseguaglianze retributive che patiscono. Alle vessazioni che subiscono nella vita e sul lavoro. Ed infine al tragico fenomeno del femminicidio, che fa vergogna ad ogni uomo e che anche a Siena ha avuto la sua nefasta, concreta rappresentazione; lotteremo insieme ad altre ed altri per contrastarlo e debellarlo”.

Argomenti: CGIL |