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TUTTE INSIEME VOGLIAMO TUTTO

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 8, 2020

TUTTE INSIEME VOGLIAMO TUTTO

Racconta Lina Fibbi, militante comunista, partigiana, dirigente della Cgil, cofondatrice dei Gruppi di difesa della donna, segretaria Fiot e deputata nella quarta e nella quinta Legislatura: “L’8 marzo 1945 i tedeschi erano inferociti perché erano già in ritirata. (…) era la Giornata internazionale della donna. Allora chiedemmo a Longo se avesse qualche idea e lui disse: “mandiamo le donne sulle tombe dei partigiani caduti e facciamo in modo che si possano riconoscere”. Inventammo così il simbolo dell’8 marzo: la mimosa. E fu Longo a inventare la mimosa! La scelse perché è un fiore che si trova facilmente (…) E quel giorno, quell’8 marzo 1945, al Cimitero monumentale di Milano c’erano moltissime donne, tutte con la mimosa, e i tedeschi erano impazziti perché non potevano dire niente (…) fu un episodio formidabile”.

Quest’anno la Cgil insieme a Cisl e Uil ha deciso di dedicare l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, all’Alfabeto delle Donne, quindi alle parole e ai loro significati perché il linguaggio è pensiero, forma, ma anche sostanza. Su questo tema i sindacati avevano organizzato un’iniziativa che si sarebbe dovuta svolgere a Roma il 6 marzo, e che era stata immaginata come una maratona attraverso le lettere dell’alfabeto tra le parole per noi più cariche di significato per le donne: ambiente, bilanciamento, corpo, discriminazione, emancipazione. Un percorso tra diritti negati, conquistati e da conquistare o riconquistare. La situazione di questi giorni ha costretto ad annullare l’evento che resta in ogni caso in agenda. In attesa dell’iniziativa, festeggiamo l’8 marzo ricordando la storia delle nostre donne, una storia fatta di grandi conquiste, ma anche sconfitte, ripiegamenti, forti contrapposizioni interne.

“Il sindacato è per definizione un’organizzazione collettiva – diceva Susanna Camusso il 9 dicembre del 2010 nel corso di un suo intervento alla Casa Internazionale delle Donne di Roma –. Considero il fatto che oggi una donna diriga la Cgil non un successo personale, ma il frutto di una lunga storia anche complicata e conflittuale delle donne nel sindacato (…) Il messaggio che manderei alle giovani – e che ripeto spesso anche a mia figlia – è che un esercizio collettivo è di per sé un cambiamento e che non è vero che parole come femminismo sono vecchie. Sembrano vecchie perché vi illudono che non ci sono discriminazioni. Invece vi scontrate con gli stessi problemi con cui ci siamo misurate noi. La realtà non è cambiata e richiede parole già usate e solo apparentemente usurate”.

Parole che abbiamo detto e che continueremo a dire, tutte insieme, perché “tutte insieme vogliamo tutto”. Vogliamo il pane e vogliamo anche le rose

Una rubrica a cura di Ilaria Romeo, responsabile Archivio Storico Cgil nazionale
Per approfondire: https://bit.ly/3aGmyyn

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