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Domani Sportello Immigrati Chiuso

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 20, 2017

vi informiamo

che DOMANI lo SPORTELLO IMMIGRATI di Siena

rimarrà

CHIUSO

Argomenti: CGIL, immigrati |

Anche a Siena prosegue la mobilitazione per i diritti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2017

CGIL SU VOUCHER ED APPALTI: “IN ATTESA DEL TESTO DEL DECRETO, PROSEGUE LA NOSTRA MOBILITAZIONE PER LA CARTA DEI DIRITTI” – Crescono le adesioni al Gruppo di sostegno provinciale

Siena, 18 marzo 2017 – Nonostante il Consiglio dei Ministri abbia annunciato il decreto che abolisce i voucher e reintroduce clausole di solidarietà tra committente e appaltatore, ovvero i due temi al centro dei referendum promossi dalla Cgil, il Sindacato prosegue la sua mobilitazione.

“Non cantiamo vittoria finché non vediamo il testo e finchè non verrà trasformato in legge. Tuttavia è chiaro fin da adesso che la Cgil ha ridato fiducia e speranza a milioni di persone su importanti temi generali e rimesso al centro della discussione pubblica il lavoro e la dignità delle persone” – dichiara il Segretario provinciale Claudio Guggiari.

“Una prima, importante vittoria per i milioni di cittadini e cittadine, lavoratori, lavoratrici e non, – aggiunge il Segretario – che hanno sostenuto insieme a noi la necessità di abrogare i voucher, giustamente individuati come la nuova frontiera della precarietà, e di ripristinare la piena responsabilità solidale negli appalti per garantire ai lavoratori di potersi rivolgere anche al committente per vedere riconosciute le loro spettanze economiche e contributive qualora la loro ditta non paghi. Considereremo questo risultato il primo punto di avanzamento per la Carta Universale dei diritti del lavoro, obiettivo fondamentale della nostra iniziativa. Un primo passo, importante, ma ancora solo un primo passo, per ribaltare la logica delle politiche degli ultimi anni che hanno frammentato, diviso, impoverito il lavoro”.

“La Carta dei diritti – sottolinea Guggiari – ha cominciato il suo percorso alla Commissione lavoro della Camera dei Deputati. Una Carta fondata sul diritto ad avere dei diritti, a prescindere dalla tipologia di lavoro, che valorizza la contrattazione come luogo di partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese, che definisce regole democratiche per la rappresentanza e la rappresentatività, che riscrive le tipologie di lavoro e le norme ad esso collegate. Una battaglia per i diritti che è una battaglia per un Paese diverso, più equo nella distribuzione della ricchezza, più giusto nei confronti delle giovani generazioni e del loro diritto ad avere un lavoro, un Paese che scommette sul lavoro e le sue competenze valorizzandolo. La nostra sfida per i diritti prosegue!”.

Infatti sono cresciute le adesioni al Gruppo di sostegno provinciale. Hanno aderito: Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: appalti, CARTA, CGIL, referendum, voucher |

Referendum lavoro: Cgil, decreto primo straordinario risultato ma ci vuole la legge

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2017

Referendum lavoro: Cgil, decreto primo straordinario risultato ma ci vuole la legge


Roma, 18 marzo – Il decreto legge del governo, che cancella l’attuale istituto dei voucher e ripristina la responsabilità solidale negli appalti, è un primo straordinario risultato della nostra iniziativa.

Abbiamo dopo tanti anni riportato il lavoro e le sue condizioni al centro della discussione nel Paese.

Ora il Parlamento deve trasformare in legge il decreto del governo affinché la Corte di Cassazione possa dichiarare accolte le nostre istanze e quindi superato il voto referendario.

Per questo non smobilitiamo. Siamo e saremo impegnati ogni giorno fino a quando la legge su voucher e appalti non verrà approvata. E poi ancora continueremo la nostra mobilitazione per sostenere la Carta dei diritti universali del lavoro.

Argomenti: CGIL |

Aziende termali, Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria hanno incontrato la Regione: “Tutela dell’occupazione, mantenere alta la guardia”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2017

Aziende termali, Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria hanno incontrato la Regione: “Tutela dell’occupazione, mantenere alta la guardia”

Firenze, 18-3-2017 – Il 16 marzo si è tenuto presso la Regione Toscana l’incontro richiesto da Filcams CGIL, e Fisascat Cisl e Uiltucs regionali con l’assessore al Bilancio Vittorio Bugli e l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni: tema, il futuro delle Aziende termali toscane.

Al tavolo di confronto, i sindacati hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero emergere dall’applicazione della Legge “Madia” che la Regione Toscana ha assunto nel Documento di Economia e Finanza, chiedendo chiarezza, condivisione dei percorsi e tutela delle attività delle aziende e soprattutto del lavoro dei dipendenti del settore.

L’assessore Fratoni ha affermato l’inevitabilità del processo di applicazione delle norme, sottolineando che è obiettivo della Regione che non si permetta il depauperamento economico, sociale e ambientale dei territori di riferimento. 

L’assessore Bugli ha esplicitato come il processo della legge “Madia” di riordino e dismissione delle Società Partecipate dagli Enti Pubblici, riguardi un numero di società e di lavoratori molto importante che dovrà essere necessariamente affrontato con l’obiettivo di salvaguardare le esperienze e i servizi erogati e la tutela dell’occupazione. Confermando che il percorso intrapreso per le Aziende Termali di Casciana, Chianciano e Montecatini è ineludibile, anche per dare sostenibilità economica e prospettive future alle società.

L’assessore Fratoni ha poi confermato la tempistica degli interventi, che vedrà procedere con la manifestazioni di interesse entro la fine del mese di aprile e la pubblicazione dei bandi di gara entro settembre, per arrivare alle eventuali cessioni entro la fine del 2017.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs hanno sottolineato come sia pregiudiziale al percorso in atto che venga salvaguardato il patrimonio umano presente, fatto di professionalità e competenze in capo a tante lavoratrici e lavoratori che in questi anni hanno fatto molti sacrifici, chiedendo che non vengano sprecate le tante energie e risorse pubbliche che sono state investite per risanare e rilanciare l’attività Termale in Toscana, investimenti i cui risultati positivi cominciano a manifestarsi. 

I sindacati hanno chiesto un confronto costante per tutte le fasi del percorso e che nei bandi di gara vengano inserite norme e clausole sociali per la tutela dei livelli occupazionali e per la continuità e la valorizzazione del servizio offerto in ambito sanitario e del benessere, anche attraverso la sottoscrizione con la Regione Toscana di un Protocollo di Intesa. 

Al termine della riunione, le parti hanno convenuto e condiviso di procedere ad incontri periodici di confronto sul percorso in atto, tesi ad individuare azioni positive, patti sottoscritti e atti cogenti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo condiviso dalla Regione Toscana e dalle Organizzazioni Sindacali della tutela dei livelli occupazionali e per garantire un futuro alle aziende termali e ai loro territori.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL esprimono un primo giudizio positivo per quanto emerso nell’incontro e per gli impegni presi dalla Regione Toscana, ma mantengono alta la guardia, pronte ad intraprendere tutte le iniziative tese alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori delle Terme di Casciana, Chianciano e Montecatini. Il prossimo incontro è stato convocato per il 7 di aprile prossimo.

Firmato: Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs Toscana

Argomenti: aziende, FILCAMS |

Noi non smobilitiamo!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2017

Argomenti: CGIL |

Camusso: abbiamo restituito fiducia alle persone

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2017

Camusso: abbiamo restituito fiducia alle persone

di Lello Saracino 17 marzo 2017 da rassegna.it
Il segretario generale della Cgil in assemblea mentre il Cdm approva il decreto. “Aspettiamo i testi. Torna la convinzione che si può cambiare insieme. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla mobilitazione, ora la Carta dei diritti”

 

“Non cantiamo vittoria finché non vediamo i testi, ma una prima importante vittoria c’è: abbiamo restituito al paese, alle persone la fiducia che cambiare si può, insieme”. Susanna Camusso è in Puglia, in un’assemblea a Brindisi, quando le agenzie battono la notizia che il Consiglio dei ministri ha varato il decreto che abolisce i voucher e reintroduce clausole di solidarietà tra committente e appaltatore, ovvero i due temi al centro dei referendum promossi dalla Cgil.

“In ogni caso dobbiamo ringraziare tutti i compagni e le compagne che in questi mesi hanno lavorato per raccogliere le firme, per spiegare la Carta e i referendum, che hanno organizzato iniziative, volantinaggi, eventi. Il nostro impegno non si ferma qui, la Cgil ha una sua proposta, la Carta dei diritti universali del lavoro. La #sfidaxidiritti prosegue”, ha aggiunto il segretario generale della Cgil.

“L’aria che tira” era il titolo dell’assemblea di Brindisi, una tappa del viaggio nei territori di Puglia per incrociare il Piano del Lavoro e le proposte della Cgil sul Mezzogiorno con la piattaforma programmatica elaborata dalla confederazione regionale. In un territorio, quella brindisino, che vive una forte crisi occupazionale e sociale ma presenta anche poli d’eccellenza nel settore Arospazio e della ricerca.

“In Puglia non ci rassegniamo al 51 per cento di disoccupazione giovanile, ai dati di emigrazione dei laureati, a vedere offesa da illegalità una grande risorsa qual è il nostro settore agroalimentare”, ha commentato Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia. E se da Antonio Macchia, alla guida della locale Camera del Lavoro, è arrivata la richiesta “di riconoscere Brindisi quale aria di crisi, per intervenire con misure adeguate”, per Camusso “dovremmo cominciare a parlare di aree di sviluppo. In questo territorio come a Taranto come in altre zone del Paese servono investimenti pubblici per sostenere industria e ambiente e creare occasioni di nuova occupazione. Perché non ci il decantato Masterplan abbia finora incrociato la realtà di queste aree”.

Le politiche messe in campo in questi ultimi venti anni, ha ricordato il leader della Cgil, “si sono rivelate fallimentari. Si è detto sosteniamo le imprese perché loro creano lavoro, sviluppo. Si è fatto di tutto per aumentare flessibilità e precarietà. Risultato? Gli investimenti calano, la disoccupazione aumenta e allora forse è il caso che si inverta la rotta. E noi qualcosa da dire la abbiamo. Il nostro Piano per il lavoro, la nostra Carta dei diritti nata per rispondere a quella frammentazione del mondo del lavoro, per rendere generali diritti e tutele”.

Voucher, appalti ma non solo, ricorda Susanna Camusso da Brindisi. “Oggi leggiamo tanti esperti della materia sostenere che con le nostre proposte si rischia di far crescere lavoro nero. Un falso. Il lavoro nero in questi anni è aumentato e non accettiamo che si coccoli chi viola le regole, evade il fisco, danneggia lavoratori e collettività”. E allora “nessuno canti vittoria. Un decreto non è una legge. Aspettiamo di vedere cosa c’è scritto nei testi. La nostra campagna intanto va avanti perché siamo partiti dal basso, dagli ultimi, da voucher e lavoratori in appalto, ma non ci basta mica. Il nostro obiettivo è la Carta dei diritti che parla a tutti i cittadini. Se c’è una cosa su cui abbiamo vinto è che grazie alla nostra mobilitazione, le firme raccolte, questo paese è passato dal parlare di come licenziare meglio o precarizzare di più, a discutere di lavoro tutelato, sicuro, che dia risposte soprattutto alle giovani generazioni. Non smettiamo di farlo, andiamo nei luoghi di lavoro, nelle piazze, diamo un messaggio di speranza soprattutto ai giovani. Perché se si affogano queste speranze è l’intero paese condannato al declino”.

Argomenti: CGIL |

La #sfidaxidiritti prosegue

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2017

Non cantiamo vittoria finché non vediamo i testi, ma una prima importante vittoria c’è: abbiamo restituito al Paese, alle persone la fiducia che cambiare si può, insieme. In ogni caso dobbiamo ringraziare tutti i compagni e le compagne che in questi mesi hanno lavorato per raccogliere le firme, per spiegare la Carta e i Referendum, che hanno organizzato iniziative, volantinaggi, eventi. Il nostro impegno non si ferma qui, la Cgil ha una sua proposta, la Carta dei diritti fondamentali del Lavoro.
La #sfidaxidiritti prosegue

Argomenti: CGIL |

FLAI CGIL su operazione caporalato: “Ci auspichiamo che si avvicini una primavera del lavoro”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2017

FLAI CGIL SU OPERAZIONE CAPORALATO: “CI AUSPICHIAMO CHE SI AVVICINI UNA PRIMAVERA DEL LAVORO”

Siena, 17 marzo 2017 – La Flai Cgil di Siena segue con molta attenzione ed interesse gli sviluppi relativi alla maxi operazione di ieri svoltasi nel Chianti e che ha portato alla luce una grave situazione di sfruttamento di lavoratori e degrado in agricoltura.

“Riteniamo quanto avvenuto – commenta il Sindacato provinciale dei lavoratori dell’agroindustria – come l’inizio dell’attuazione della legge 199 approvata dal Parlamento lo scorso ottobre. Contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura abbiamo portato avanti una lunga battaglia che è durata anni e che è sfociata nell’approvazione di una legge che introduce maggiori controlli e sanzioni amministrative e penali molto severe, sia per il ‘caporale’ che per l’azienda utilizzatrice. La legge è stata un punto d’arrivo di un percorso e finalmente l’avvio di uno strumento efficace in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, che anche nel nostro territorio tante volte abbiamo denunciato”.

“Abbiamo sempre sostenuto – aggiunge la Flai – che i prodotti di eccellenza della nostra provincia devono far pari con un lavoro di qualità ed equamente retribuito, perché oltre ad essere intollerabile qualsiasi tipo di sfruttamento, il lavoro nero o sottopagato genera una concorrenza sleale verso le aziende che operano con correttezza. Come dire: oltre il danno la beffa!”.

“Tante volte siamo stati inascoltati, ma tenacemente abbiamo proseguito su questa strada, – sottolinea l’organizzazione sindacale – e chiediamo con determinazione che la legge sia pienamente applicata e i responsabili puniti. Auspichiamo che il clamore di quanto è successo porti a non girarsi più dall’altra parte, e a pretendere da parte di tutti, istituzioni, politica, associazioni di categoria, di fare sinergia per rimettere al centro il lavoro, le condizioni dei lavoratori, i prodotti e la qualità di questo territorio, superando la logica del risparmio e/o del profitto come unico obiettivo”.

“Ci auspichiamo – conclude la Flai Cgil – che con il 21 di marzo si avvicini anche una primavera del lavoro, che parta dall’abolizione dei voucher e segni una nuova strada per rimettere al centro il lavoro, i lavoratori e la dignità ritrovata”.

Argomenti: caporalato, FLAI |

Dal Jobs Act al provvedimento cancella voucher (e Referendum).

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2017

Dal JobsAct al provvedimento cancella voucher (e Referendum). Una riflessione di Massimo Franchi, giornalista dell’Unità, perché ricostruisce le nostre fatiche, e un percorso ancora lungi dall’ essere concluso.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Avendola seguita dall’inizio, vorrei raccontarvi una storia. Una storia che ancora non si sa come va a finire. E’ così lunga che chi mi controlla si addormenterà prima della fine. Dunque vado (abbastanza) tranquillo. C’era una volta. Era il 2014 e iniziò a circolare una espressione inglese, copiata malamente da Obama: Jobs act. Era la riforma più importante del governo, doveva creare lavoro, far calare la disoccupazione record in Italia. Senza ascoltare minimamente i sindacati, il governo decise di fare un po’ come gli pareva, forte della delega avuta dal parlamento – e senza poi ascoltarlo e mettendo la fiducia. Praticamente fece un copia-incolla delle richieste di Confindustria, riducendo il costo del lavoro e togliendo diritti e tutele a tutti i lavoratori. Facilitò i contratti a tempo determinato – togliendo la causale – tolse l’articolo 18, ma solo ai chi sarebbe stato assunto – i giovani in primis – dando in cambio 20 miliardi di sgravi contributivi alle imprese che avrebbero assunto persone a “tutele crescenti” – espressione senza senso: le tutele crescenti si limitano all’indennizzo che aumenta minimamente in caso di licenziamento col passare del tempo – tagliò gli ammortizzatori, allargò l’utilizzo dei voucher – ricordatevi questa parola.
Messo nell’angolo, il più grande sindacato italiano – la Cgil – decide, dopo molte discussioni, di rispondere a questo attacco senza precedenti – ‘il gettone nell’i-phone’ – e cerca di uscire con due mosse inedite: una Carta Universale dei diritti che riscrive il diritto del lavoro superando l’atavica divisione lavoratori dipendenti-autonomi e ridà diritti a tutti. Per dare più forza alla proposta di legge popolare, affianca tre quesiti referendari per abrogare il contratto a tutele crescenti, i voucher e la deresponsabilizzazione negli appalti: chi lo vince – per risparmiare – appalta ad altre imprese che operano senza tutele per i lavoratori che per avere gli stipendi devono quasi sempre fare causa e attendere anni.
Oltre tre milioni di persone firmano questi referendum. La politica se ne infischia per anni finché arriva la Corte Costituzionale che – grazie alle indicibili pressioni del dottor Sottile – blocca il referendum più pesante, quello sull’articolo 18 e lascia quelli sui voucher e gli appalti.
Il caso dei voucher è il più incredibile. Inventati da Marco Biagi nel 2003 per regolare il lavoro occasionale di ripetizioni e badanti sono stati piano piano allargati a tutti i settori. Ma è col clima del Jobs act – che agli imprenditori ha permesso di fare un po’ come gli pare – che hanno un vero e proprio boom. Perfino nei cantieri edili, perfino le grandi aziende invece di usare i contratti, pagano soprattutto i giovani con questi ‘buoni lavoro’ che costano niente (10 euro per un’ora calcolata però dalle imprese e cioè a cazzo, tanto ci guadagnano) e che non danno tutele. Insomma, l’ultima frontiera della precarietà legittimata politicamente dal Jobs act.
La bomba scoppia nelle mani del governo – anche i giornali renziani sono costretti a registrare il boom -che cerca di correre ai ripari. La parola d’ordine è tracciabilità: prima di usarli le imprese devono mandare un sms al ministero. La corsa è rallentata – anche grazie al cambio di calcolo dell’Inps – ma non si arresta. Nel frattempo il referendum costituzionale è una mazzata: il governo sconfitto si dimette sotto il 60 per cento di No – l’80 per cento fra i giovani. Il nuovo governo ha la faccia meno truce e pensa a come evitare un nuovo 4 dicembre. Mentre i renziani iniziano a disconoscere i voucher che hanno liberalizzato, si inizia a parlare di una legge che li modifichi “radicalmente” (sic) tornando ai tempi di Biagi. Il rischio però è che il referendum non si eviti perché la Cgil da promotore dice “niet”, vanno aboliti. La logica è chiara: abbiamo rischiato una via mai tentata, non ci arrendiamo senza una vittoria netta.
La controinformazione intanto affila le armi: “la Cgil usa i voucher” (in realtà è solo lo Spi a rimborsare qualche vecchietto che li aiuta mentre l’Inps ci mette mesi a dare la lista degli utilizzatori fra cui spicca la Juve e tanti big dell’interinale), “noi renziani i voucher li abbiamo solo limitati” (invece hanno aumentato il tetto annuo a 7 mila euro e li hanno liberalizzati) e tutti a dire: “Con l’abolizione dei voucher si alimenta il lavoro nero”. In realtà perfino una ricerca Inps ha dimostrato che i voucher non hanno fermato per niente il lavoro nero, sono solo la scappatoia per pagare meno e senza tutele e nessuno ricorda come gli articoli 80 e 81 – che allego – della Carta dei diritti universali della Cgil (incredibilmente incardinata alla Camera) propongono di sostituire i voucher con il Contratto subordinato occasionale: stessa semplicità dei voucher – una card attiva il contratto – , solo più tutele per i lavoratori – pensione, ferie, malattia.
E così arriviamo ad oggi. Pur di evitare una probabile nuova sconfitta referendaria pare che il governo presenti un decreto (ma i requisiti di urgenza sarebbero solo “evitare i referendum che abbiamo paura di perderli?”, qualche dubbio di incostituzionalità rimane, chissà Mattarella…) per abolire completamente i voucher. La sommossa dei ben pensanti è già partita: “buttano il bambino con l’acqua sporca”, cancellano uno strumento logico per evitarne solo gli eccessi.
Il retropensiero (mio) è questo: magari vogliono cancellare i voucher per riscrivere qualcosa di molto simile tra qualche mese (o ancora meglio dopo aver vinto le elezioni) e fottere la Cgil e gli italiani che avrebbero votato #con2si (in quel caso non si potrebbe legiferare più a lungo).
C’è poi da fare i conti con gli ineffabili Sacconi e Alfano (e Salvini) che vedono l’abolizione come l’arrivo del socialismo (sic).
Prima di festeggiare (io lo farei: sarebbe la prima retromarcia, il primo allargamento dei diritti dei lavoratori dopo decenni bui) aspetterò che i decreti – anche quello sulla responsabilità sociale negli appalti, ugualmente importante – siano convertiti e che il retropensiero sul trappolone “te li abolisco ma te li rimetto fra poco” sia confutato.
Nel frattempo qualche risultato è già stato ottenuto. Da qualche settimana si parla tanto di lavoro, tanto di diritti. Di come allargarli e non di come tagliarli. I lavoratori, i giovani, gli esclusi, i disoccupati, insomma gli ultimi, ringraziano.

Argomenti: CGIL |

L’annuncio della maggioranza: «Aboliamo i voucher»

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 16, 2017

da fb rassegna.it L’ANNUNCIO DELLA MAGGIORANZA: ABOLIAMO I VOUCHER

“Oggi votiamo per l’abrogazione totale”. Lo afferma la relatrice Maestri (Pd) sulla proposta di legge al vaglio della commissione Lavoro della Camera. Domani il Cdm. Saranno cancellati gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, come richiesto dal quesito Cgil

“Oggi votiamo per l’abrogazione totale”. Lo afferma la relatrice Maestri (Pd) sulla proposta di legge al vaglio della commissione Lavoro della Camera. Domani il Cdm. Saranno cancellati gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, come richiesto dal quesito Cgil.

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