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Jobs Act: Cgil, decreto contratto a tutele crescenti sbagliato e inemendabile

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 20, 2015

Giovani_ombrelli_JobsActJobs Act: Cgil, decreto contratto a tutele crescenti sbagliato e inemendabile

20/01/2015 da www.cgil.it

‘Provvedimento ammortizzatori sociali non rende le misure universali’ » Jobs act: CGIL, dalle tutele si passa alla monetizzazione crescente dei diritti

Un provvedimento che ridefinisce “la regolamentazione dei licenziamenti”, e non “la introduzione di una fattispecie contrattuale definita ‘a tutele crescenti’ ancorché a tempo indeterminato”. Per questa ragione preliminare, “che traduce in una secca monetizzazione il diritto alla tutela in caso di licenziamento senza giusta causa, oggettivo o soggettivo, individuale e collettivo”, la Cgil valuta “sbagliato ed inemendabile il testo di decreto presentato dal Consiglio dei Ministri”. Mentre, per quanto riguarda il provvedimento di riordino degli ammortizzatori sociali, “la Cgil, che ha sempre sostenuto la necessità di una riforma universale degli ammortizzatori sociali, ritiene che il decreto complessivamente comunque non assolva alla funzione di rendere le misure veramente universali, così come da tempo pronunciato e sostenuto da parte del Governo. In particolare per i lavoratori parasubordinati si rimarcano notevoli differenze, sia per requisiti che per durata, rispetto ai lavoratori subordinati”. E’ quanto si legge nei testi consegnati dal sindacato di corso d’Italia oggi in audizione (aggiornata a stasera dopo quella interlocutoria di stamane) alla commissione Lavoro del Senato sul decreto ‘recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti’ e su quello relativo al ‘riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati’, in attuazione della cosiddetta legge ‘Jobs Act’. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

Centralino: guasto telefonico

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 20, 2015

Vi informiamo che il numero del centralino 0577-2541 è momentaneamente guasto, vi invitiamo a contattarci tramite lo 0577-254800 oppure lo 0577-254811.

Argomenti: CGIL |

Lavoro, non ti lasciamo solo. Iscriviti alla CGIL.

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 19, 2015

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Argomenti: CGIL, tesseramento |

Ue: Cgil a Katainen, bene scelta dialogo sociale.

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 19, 2015

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da www.cgil.it

16/01/2015 Su piano Junker abbiamo rappresentato nostre preoccupazioni.

“Ringraziamo il vicepresidente della commissione europea Jyrki Katainen per l’incontro che ha voluto tenere ieri sera con le parti sociali, che ha visto per la nostra organizzazione la partecipazione del segretario generale Susanna Camusso, e che ha dato visibilità al metodo del dialogo sociale, da sempre valore fondante dell’Unione europea”. Così la Cgil in una nota.

“Una pratica – aggiunge il sindacato di Corso d’Italia -, come ha tenuto a sottolineare lo stesso Katainen, che la commissione intende perseguire convinta che il confronto con gli stakeholder sociali siano la strada maestra della via democratica al processo decisionale europeo”.

“Nel merito – prosegue la Cgil – il vicepresidente Katainen ha illustrato le finalità e le linee di indirizzo sulle quali sarà impostato il Fondo per gli investimenti strategici previsto dal piano Junker. Un piano che, per la Cgil, andrebbe nella giusta direzione se non fosse limitato dalle quantità messe in campo, contraddittorio in alcuni aspetti, in gran parte sopravvalutato nella capacità di sollecitare investimenti aggiuntivi”.

“Al vicepresidente della commissione – sottolinea il sindacato – abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni sulla reale portata del piano in termini di nuovi investimenti e di ricadute occupazionali. E’ infatti convinzione della Cgil che le risorse finanziarie messe in campo dall’unione siano assolutamente insufficienti a creare quello shock positivo di cui ci sarebbe bisogno. Anche il finanziamento del piano lascia aperti molti dubbi. C’è il concreto rischio che il piano si riveli una sorta di partita di giro essendo finanziato in parte da risorse già stanziate in altri capitoli del bilancio comunitario e in parte da risorse messe a disposizione dei paesi membri”.

“Nell’incontro di ieri sera – conclude la Cgil -, nonostante passi in avanti che abbiamo apprezzato e che abbiamo incoraggiato, non sono emersi sostanziali modifiche nelle linee di fondo delle politiche economiche che hanno sino ad oggi guidato le istituzioni europee. Resta dunque ancora inevasa la forte domanda di cambiamento e di abbandono di quell’austerità che ha portato l’Europa a vivere una crisi che sta mettendo a rischio la sua stessa esistenza”.

Argomenti: CGIL |

Appalti: Camusso presenta proposta di legge, diamo garanzie e tutele a ‘ultimi’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 16, 2015

Banner_appaltiAppalti: Camusso presenta proposta di legge, diamo garanzie e tutele a ‘ultimi’

14/01/2015 Leader Cgil, Jobs Act rischia di fare di questi lavoratori le prime vittime » VolantinoManifestosintesi proposta di legge da www.cgil.it

» ASCOLTA: Camusso al PantheonFOTO

Garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati negli appalti privati e pubblici; contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; tutela dell’occupazione nei cambi di appalto. Sono in estrema sintesi i punti che qualificano la proposta di legge di iniziativa popolare sul tema appalti, promossa dalla Cgil, e presentata oggi a Roma in piazza del Pantheon, in un appuntamento promosso dalla Cgil Roma e Lazio, con raccolta di firme. Tra i firmatari, il leader di corso d’Italia, Susanna Camusso, che dal palchetto in piazza ha motivato le ragioni di questa iniziativa del sindacato. “Frequentemente – ha detto Camusso – ci dicono, specie chi si sta dedicando alla riduzione dei diritti e delle tutele dei lavoratori, che difendiamo un mondo fatto di certezze e privilegi mentre il mercato del lavoro è molto frammentato. Ma se è così, se ci sono tanti ultimi, perché non si comincia da lì? Perché non si fa in modo che gli ultimi acquisiscano garanzie e tutele che servono non solo alla dignità delle persone ma che sono anche l’indicatore di un lavoro di qualità, di una scelta di sviluppo positivo?”. Il tema appalti rientra proprio in questo segmento. “Appalti è una parola che molti cittadini sentono solo quando si parla di inchieste giudiziarie – ha aggiunto -, ma gli appalti attraversano trasversalmente tutta l’attività di lavoro del nostro paese, qualunque settore e azienda, dal pubblico al privato”. Ma se ad ‘appalti’ si associa ‘inchieste’ il motivo è perché ”la non trasparenza sulle norme degli appalti determina la crescita dell’illegalità in materia economica”. Per questo Camusso ha ribadito: “Invece di tagliare orizzontalmente i servizi ai cittadini perché non si tagliano le trentamila stazioni appaltanti che ci sono? Non lo si fa perché vorrebbe dire intervenire in un sistema di potere, dietro il quale però ci sono milioni di lavoratori che hanno visto in questi anni peggiorare le loro condizioni di lavoro. Sono i figli e le vittime degli appalti al massimo ribasso, alla massima convenienza economica: si abbassano i costi e si scaricano sui lavoratori, si aumentano i profitti e si impoverisce il lavoro”. La Cgil promuove questa raccolta di firme per mettere al centro proprio la tutela dei lavoratori. “Vogliamo partire da quel milione di lavoratori che ogni giorno si interrogano su quando ci sarà la gara del loro appalto, su cosa gli succederà, di quante ore hanno già tagliato in questi anni il loro lavoro e di quante volte si sono visti tagliare la retribuzione pur di mantenere il lavoro”. Così come, dopo l’intervento del governo dei tecnici che “spezzò la relazione tra l’azienda che dava un appalto e l’azienda che lo riceveva”, Camusso ha annunciato: “Vogliamo ripristinare un principio fondamentale: la clausola sociale, ovvero un lavoratore non può perdere il lavoro in ragione esclusivamente del cambio della gara d’appalto”. Inoltre, il tema è anche connesso con il Jobs Act e l’iter di approvazione dei decreti. “Siamo ancor più preoccupati davanti ai decreti della legge delega perché, per come sono fatti nella precarizzazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, si rischia di fare come prime vittime i lavoratori degli appalti. Perché al cambio di appalto, invece di conservare la propria professionalità e la propria anzianità, potrebbero essere considerati dei neo assunti senza più le tutele precedenti”. Ecco quindi che, ha concluso il numero uno della Cgil, se “si usa il tema dell’unità del lavoro come una clava contro il sindacato poi nella realtà non lo si pratica nella legge. La sfida è se il lavoro deve essere la vittima delle politiche della crisi o se il lavoro è, come noi siamo convinti, la risorsa per uscire dalla crisi”.

Argomenti: CGIL |

Risolto il guasto alla linea telefonica della sede di Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 16, 2015

Vi informiamo che è stato ripristinato il servizio della linea telefonica

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

CGIL Siena: guasto alla linea telefonica della sede di Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 15, 2015

Vi comunichiamo che si è verificato un guasto tecnico alla linea telefonica della nostra sede di Siena. Sarà nostra cura informarvi non appena ripristinato il servizio. Ci scusiamo per il disagio.

 

Argomenti: CGIL |

Sindacati MPS: “L’ennesima beffa”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 15, 2015

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l’ennesima beffa – 15 01 15

Argomenti: FISAC, MPS |

Camusso: il lavoro è crescita, non è un costo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 15, 2015

Camusso: il lavoro è crescita, non è un costo. Susanna Camusso al seminario Fiom “Riprendere il cammino dello sviluppo si può: serve una vera Europa sociale e un’altra politica industriale”. Il leader Cgil: “Jobs Act non risolve i problemi, li aggrava”. Landini: “Renzi realizza la lettera della Bce”.

da www.rassegna.it

 (immagini di Marco Merlini/Cgil)
“L’idea della pubblica amministrazione nel governo Renzi è legata solo a tagli e risparmi. Invece il cambiamento vero sarebbe rovesciare questa idea: più lavoriamo, più rendiamo efficiente il sistema. Il lavoro è una crescita e non un costo, questa idea è anche alla base del Jobs Act”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento al seminario “Riprendere il cammino dello sviluppo si può: serve una vera Europa sociale e un’altra politica industriale”, a cura della Fiom, che si è svolto oggi (14 gennaio) a Roma. “Oggi  – ha proseguito il leader della Cgil -: le politiche europee ci schiacciano e non si vede soluzione, i problemi italiani sono affrontati solo in relazione al debito. Ma se non affrontiamo il problema del debito stesso, rischiamo che subito dopo ci sia un altro problema, quello dell’uscita dall’euro”. Sull’idea dello Stato, ha detto Camusso, “è il primo soggetto che deve avere visione innovatrice, farsi fautore del cambiamento. Per farlo occorre avere un’idea di innovazione. La nostra crisi non parte nel 2008, è una crisi ventennale. Poi bisogna affrontare anche un altro grande tema, quello delle diseguaglianze prodotte dalla crisi”.Il cambiamento, però, “finora l’abbiamo visto solo nelle condizioni dei lavoratori, che ne sono usciti penalizzati. Il Jobs Act non risolve i problemi, anzi li aggrava”. Inoltre – a suo avviso – “bisogna puntare sulla ricerca pura, non solo su quella industriale: per farlo bisogna avere una capacità vera di innovare. Come affrontare le diseguaglianze? Pensiamo al problema dell’Ilva: da anni diciamo che serviva un intervento pubblico, ora il governo con molto ritardo sembra averlo capito”. Susanna Camusso ha poi aggiunto: “Serve un nuovo modello di sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e il territorio. Il cambiamento va applicato anche a caratteristiche peculiari nostre, del sistema Italia, come l’invecchiamento della popolazione a cui non si accompagnano adeguati servizi alla persona. Così non si va verso innovazione e cambiamento, ma verso il regresso”. Anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, si è soffermato sul concetto di cambiamento: “Si parla di cambiamento, ma a sproposito. Sul lavoro è in atto un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, con l’attuale governo Renzi: dietro alla parola ‘cambiamento’ in realtà c’è una fortissima centralizzazione dell’impresa, senza alcuna idea di giustizia sociale e senza contraltare. Senza che il sindacato giochi il suo ruolo”. “Il livello della crisi è tale che bisogna mettere insieme una serie di azioni e competenze – ha aggiunto -. Occorre analizzare in modo critico la situazione e produrre un cambiamento sui temi di lavoro. La crisi non nasce in questi anni, ma viene da lontano: va ripensata la politica industriale e l’intervento pubblico nel nostro paese.”. “E’ vero che il 2015 sarà peggio del 2011: non ci aspettiamo un miglioramento. Le scelte del governo Renzi non sono altro che le indicazioni che erano elencate nella lettera della Bce inviata nel 2011. Renzi, insomma, ha completato tutte le indicazioni che non era riusciti a realizzare i governi Monti e Letta. In particolare sulla cancellazione dei diritti dei lavoratori”. Landini ha continuato: “Non solo il governo non si confronta col sindacato, ma siamo di fronte a un governo che non è stato eletto da nessuno. Se andassimo oggi a votare, il suo livello di  consenso sarebbe molto più bassi di ciò che appare dalle statistiche”. Il segretario della Fiom ha poi parlato di alcune vertenze: “Electrolux l’abbiamo salvata ricorrendo ai contratti di solidarietà. E il governo ha abbassato il salario nei contratti di solidarietà, come segno di una politica schizofrenica. Alla Ast di Terni abbiamo fatto scioperi ad oltranza, perché nella proposta che ci hanno fatto c’era licenziare e abbassare i salari. Inoltre la Fiat non c’è più in Italia, c’è solo la Fca che ha la sua sede in un altro paese. Le 1.500 assunzioni a Melfi sono una buona notizia, ovviamente, ma ricordiamoci che sono stati persi 5.500 posti di lavoro dal 2008 a oggi in tutti gli stabilimenti italiani”. Per Landini dunque “bisogna realizzare un profondo cambiamento del nostro modello sociale”.

Argomenti: CGIL |

Rsu Pubblico Impiego: si vota il 3-4-5 marzo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2015

Argomenti: FP, RSU |

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