Ancora sciopero a Floramiata
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2012
Le Organizzazioni Sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil esprimono insoddisfazione per l’incontro tenutosi ieri mattina con l’Amministratore delegato di Floramiata.
“Non abbiamo ottenuto risposte accettabili sui punti importanti delle nostre richieste, – spiegano i Sindacati – nessuna certezza sui tempi del pagamento delle retribuzioni e nessun impegno che apporti liquidità immediata. L’Azienda si è resa disponibile a presentarci un piano industriale, ma in merito alle risorse non si è impegnata in nessun senso”.
Di fronte a questo tipo di risposte l’assemblea dei lavoratori ha deciso di proseguire la mobilitazione con due ore di sciopero al giorno, con aggiornamenti nella prossima settimana. Ovviamente tutti gli sviluppi saranno valutati per una modifica del programma e per nuove iniziative da intraprendere”.
“Invitiamo anche le Istituzioni – concludono le Organizzazioni Sindacali – ad impegnarsi appieno per una soluzione positiva di questa difficile vertenza. Il 29 Agosto è stato convocato il tavolo Istituzionale presso la Regione Toscana, i lavoratori e i Sindacati si auspicano che ciascuno, a partire dall’Azienda, si impegni affinchè quella data possa essere l’occasione per individuare soluzioni positive per la risoluzione della vertenza”.
Piancastagnaio, 10 agosto 2012
Argomenti: amiata, aziende, FLAI |
Camusso, una patrimoniale per gli investimenti e da Marchionne aspettiamo i fatti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2012
Camusso, una patrimoniale per gli investimenti e da Marchionne aspettiamo i fatti
In una intervista al quotidiano ‘la Repubblica’ il Segretario Generale della CGIL affronta i temi caldi di questi giorni: l’operato del Governo con la riforma delle pensioni e la spending review, ma anche la presenza della FIAT in Italia e la vicenda dell’Ilva di Taranto. Per la leader della CGIL per uscire dalla crisi bisogna “smetterla con gli annunci” ma lavorare ad “un patto per il lavoro finanziato da una patrimoniale e l’utilizzo dei fondi della Cassa depositi e prestiti non solo per comperare quote necessarie a ridurre il debito, ma anche per spingere agli investimenti industriali”
09/08/2012 da www.cgil.it
«Bene, il governo ci è arrivato, ora però non si limiti alle denunce e faccia quello che ci si aspetta da lui: agisca. Fatti, non lamentele». Per Susanna Camusso, leader della CGIL, è buona cosa che il ministro del Lavoro Elsa Fornero abbia parlato di «autunno non facile», ma ora serve un’ammissione di responsabilità e un rapido «cambio di rotta».
Responsabilità: il ministro dice che la politica ne ha solo in parte e che le ragioni della crisi vanno cercate anche nelle scelte delle banche e delle imprese. È così?
«Sicuramente la mancanza di credito e di investimenti hanno avuto un peso importante. Ma conta anche il fatto che fino ad ora, questo esecutivo, ha proposto solo rigore, ha percepito la crisi esclusivamente in termini di bilanci e di finanza. Non si è accorto che la prima emergenza era il lavoro e con le sue scelte ha accelerato la corsa alla recessione. Siamo contenti che ora abbia realizzato quali siano le priorità, l’importante e che non si limiti alle lamentele. Da un governo ci si aspetta altro: deve agire».
Voi cosa proponete?
«Un patto per il lavoro finanziato da una patrimoniale e l’utilizzo dei fondi della Cassa depositi e prestiti non solo per comperare quote necessarie a ridurre il debito, ma anche per spingere agli investimenti industriali».
Il ministro, parlando della crisi, non ha però citato il sindacato: è un segnale di distensione nei vostri confronti o la dimostrazione che – con la riforma delle pensioni e quella del lavoro già approvate – vi ritiene ormai sotto controllo?
«Non ci ha citato perché non poteva farlo: avrebbe dovuto ammettere che noi queste cose le avevamo già capite quattro anni fa. E’ da allora che sappiamo qual è la realtà, il governo sembra essersene accorto solo adesso. Fino ad ora sulla politica industriale questo esecutivo ha avuto un atteggiamento uguale a quello dei precedenti: assenza totale».
Adesso però c’è una svolta: il governo, per esempio, intende incontrare i vertici della Fiat entro il mese. La CISL si considera rincuorata di questa possibilità, anche voi lo siete?
«Sarò rincuorata solo quando vedrò che l’azienda investe, per adesso non vedo nulla».
E cosa si aspetta che faccia il governo?
«Quello, per esempio, che fece l’esecutivo tedesco quando la Fiat cercava un accordo con la Opel. Intervenga, chieda, controlli, produca opportunità, decida se possiamo permetterci o meno di uscire dal settore auto. Pensi, per esempio, a creare le condizioni affinché in questo Paese possa venire qualcun altro a produrre, creando concorrenza».
Sempre restando in tema grandi industrie, cosa ne pensa della sentenza sull’Ilva? E delle contestazioni contro di voi? Perché è stato necessario l’intervento della magistratura per parlare di salute e lavoro, non ci doveva pensare il sindacato?
«La sentenza è importante ed equilibrata, stabilisce il principio che salute e lavoro non devono mai essere messi in contrapposizione. L’intervento della magistratura è stato sacrosanto, ma non si dica che il sindacato è stato a guardare. Si può sempre fare di più, ma noi a Taranto ci siamo sempre stati e abbiamo lavorato in una città spaccata in due. La situazione era difficile, in questi casi è normale che ci siano anche le contestazioni».
A Taranto è tornata alla ribalta la voce degli operai. Anche il ministro Fornero ha parlato della necessità di rivalutare la dignità della categoria. Che ne pensa di questo proposito?
«Bene, sono contenta che il governo si accorga degli operai e ne riconosca il ruolo. Ma, anche qui, ora, mi aspetto un cambio di rotta perché le riforme finora fatte da questo esecutivo hanno contribuito a togliere loro dignità. Sembrava che fossero gli operai, il loro «costo», i loro diritti, la causa principale della crisi: parlo della legge sulle pensioni e sul lavoro, del disastro che il governo è stato capace di fare sul caso esodati. Parlo dell’assenza di equità anche nella spending review, che confonde lavoro e burocrazie e che pensa che, per risanare i conti, basti tagliare posti».
Argomenti: CGIL |
La FLC risponde al Prorettore dell’Università
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2012
Il 31 Luglio scorso è stata pubblicata dal Corriere di Siena un’intervista nella quale il Prof. Frati, Prorettore dell’Università degli Studi di Siena, si esprime sulla riorganizzazione delle strutture periferiche dell’Ateneo sostenendo che il percorso di assegnazione del personale alle nuove strutture periferiche “…è avvenuto nella massima trasparenza, avviando un confronto diretto con i sindacati…” e che “…il percorso è stato lineare per tutti indistintamente …nell’ottica di dare a tutti le stesse opportunità…”.
La FLC CGIL, come più volte ribadito, sostiene invece che tutta la procedura è stata portata avanti con modalità ben diverse da quelle esplicitate dal Prof. Frati, mentre sarebbe stato essenziale rispettare il percorso da lui citato.
Lo dimostrano la mancanza di procedure concorsuali o di selezioni debitamente pubblicizzate tra il personale per ricoprire i posti disponibili sia con mansioni di responsabilità che non; lo dimostra l’assenza dei colloqui che l’Amministrazione sostiene di aver effettuato con tutto il personale coinvolto nell’operazione. E’ curioso scoprire come alcune persone siano state ascoltate anche quattro volte, per cui hanno potuto farsi conoscere e parlare delle proprie aspirazioni, mentre altre, che hanno comunque subìto un trasferimento, non siano mai state ascoltate o chiamate a colloquio. Lo dimostra ancora di più il fatto che, in certi casi, sono state “trasferite” persone che avevano competenze specifiche in settori completamente diversi, spesso senza che vi sia stata alcuna comunicazione preventiva.
Inoltre a settembre 2011 sono state cambiate le linee guida sui trasferimenti, proprio in vista della nuova riorganizzazione, ma la Direttrice Amministrativa sostiene che in questo caso non si tratta di “trasferimenti”, bensì di riorganizzazione delle strutture.
Forse era troppo semplice definire a priori e con chiarezza compiti e responsabilità e di seguito rivolgersi al personale affinché si potesse proporre la copertura di quei ruoli attraverso selezioni e parametri predefiniti, lasciando poi scegliere all’Amministrazione quali professionalità utilizzare…
La stessa Direttrice Amministrativa ha ammesso in contrattazione il 1° Agosto che questa sarebbe stata la procedura più corretta, che avrebbe probabilmente dato i migliori risultati,… ma non c’è stato tempo!
Le Organizzazioni Sindacali vengono accusate di intralciare il lavoro dell’Amministrazione, perché ne criticano l’operato, ma quando non si rispettano i criteri di trasparenza e di equità, quando si sostiene che la maggior parte del personale è pienamente soddisfatto del lavoro che sta facendo e delle condizioni in cui lo sta facendo, e solo poche persone si lamentano della loro situazione lavorativa, allora verifichiamo con preoccupazione di essere di fronte ad un’Amministrazione ormai del tutto scollata dalla realtà vissuta dai propri dipendenti, e di essere rimasti solo noi a cogliere questo malcontento generale che ci viene segnalato di continuo da colleghi che manifestano le loro difficoltà, soprattutto nei confronti di chi dirige attualmente questa Università.
All’Amministrazione che ci critica rispondiamo che avremmo voluto e continuiamo a volere solo trasparenza ed il rispetto dei ruoli. Consideriamo questa un’occasione mancata per dare un segno reale di discontinuità.
L’interesse generale di cui ci facciamo interpreti non può sacrificare la tutela dei lavoratori, dei loro diritti e delle loro professionalità.
FLC CGIL Siena
Siena, 8 agosto 2012
Argomenti: FLC, università |
La FIOM CGIL Siena sul comparto produttivo del camper in Val d’Elsa
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 8, 2012
I primi segnali di cedimento si presentarono esattamente quattro anni fa. Abituate nei due lustri precedenti ad una crescita costante del 10% annuo, senza per questo aver messo in atto sforzi particolari o accattivanti azioni di marketing, nel 2008 le aziende produttrici di camper furono costrette a ripensare totalmente il loro futuro.
Una produzione, come è noto, che tutt’oggi vede in Val d’Elsa, fra Siena e Firenze, ben oltre il 90% di camper – autocaravans è il termine tecnico – prodotti a livello nazionale.
Un giro d’affari che negli anni buoni superava i 600 milioni di euro, contribuendo in modo determinante al prodotto interno lordo della provincia di Siena; circa 14.000 i camper che in un anno, usciti dalle linee di produzione e caricati sulle bisarche, sfilavano in code interminabile sulle nostre strade alla volta di ogni dove; un numero di occupati, che nelle maggiori aziende produttrici (Trigano, Rimor, SEA, Giottiline, Laika) in certi momenti ha sfiorato i 1.400 addetti.
Ma questi altro non sono che numeri di un recente passato. Il presente è ben diverso, e poco spazio lascia all’entusiasmo. Basti pensare che nell’arco di un quadriennio solo nella Val d’Elsa senese si sono persi oltre 350 posti di lavoro; la produzione è scesa circa del 50%; le immatricolazioni di camper nuovi – in Italia – dalle 15.000 del 2007 sono stimate sotto le 5.000 per l’anno in corso.
Se il modello di società che si sta sempre più affermando riduce tempo libero e risorse ai cittadini, anche il mercato turistico è destinato a contrarsi e mutare profondamente. Nel momento in cui molte persone hanno perso il loro lavoro e altrettante rischiano seriamente di perderlo, la pensione è sempre più una meta da raggiungere in tarda età, gli stipendi sono sempre più bassi, la condizione di precarietà si sta generalizzando, è ovvio poi che sempre meno cittadini prenderanno in esame l’idea di comprare un camper, mezzo che rappresenta la sintesi della correlazione fra tempo e denaro: soldi per acquistarlo, tempo libero per utilizzarlo. Forse le politiche di austerità, rigore, aumento dell’imposizione fiscale, taglio dello stato sociale, perpetrate da questo Governo, hanno qualche negativa ricaduta anche in questo settore?
Trigano ha dichiarato ulteriori 110 esuberi rispetto all’attuale forza lavoro di 343 dipendenti; Rimor ha formalizzato la chiusura definitiva di uno stabilimento, con l’intenzione di licenziare 67 lavoratori su 241. Quasi 180 posti di lavoro in discussione già da fine estate. Da tempo circolano indiscrezioni – mai smentite – su una possibile fusione o accorpamento, che potrebbe interessare le aziende più importanti del settore collocate nei comuni di Poggibonsi e San Gimignano. Ipotesi che sì, potrebbe permettere la creazione di un polo produttivo più efficiente e competitivo, ma a quale prezzo? Come in tutte le fusioni di aziende, ulteriori tagli occupazionali e quindi ulteriori disoccupati. La proposta portata avanti recentemente dai nostri amministratori locali di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico il riconoscimento per l’area interessata della denominazione di “distretto” produttivo di rilevanza nazionale, pur ammirevole nella logica di intercettare risorse economiche da far confluire nel territorio, non può prescindere dalla salvaguardia occupazionale. Viceversa, la rilevanza nazionale rischia di essere un riconoscimento fine a se stesso, senza ricadute apprezzabili sull’occupazione e sull’economia del nostro territorio.
Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena
Siena, 8 Agosto 2012
Argomenti: camperistica, FIOM, valdelsa |
Floramiata: i lavoratori in sciopero attendono l’incontro di domani
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 8, 2012
I lavoratori di Floramiata, riunitisi anche oggi in assemblea, nel proseguire il percorso di mobilitazione che li vede in sciopero da diversi giorni, intendono esprimere tutta la loro preoccupazione e indignazione.
Dall’incontro di domani con la Proprietà, cruciale per l’evoluzione della vertenza, le maestranze attendono risposte chiare e certe.
Le Organizzazioni Sindacali ed i lavoratori si aspettano che l’Azienda fornisca soluzioni concrete sul pagamento delle retribuzioni e sul rilancio di Floramiata, presentando un piano industriale che individui da subito le risorse finanziarie utili in tal senso.
Domani i lavoratori proseguiranno la mobilitazione in concomitanza con l’incontro, al termine del quale si svolgerà immediatamente un’ulteriore assemblea che deciderà il percorso dei prossimi giorni in relazione all’esito dell’incontro.
Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil di Siena
L’Assemblea dei lavoratori
Piancastagnaio, 8 agosto 2012
Argomenti: amiata, aziende, FLAI |
Chiusura estiva sedi CGIL Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 7, 2012
le nostre sedi rimarranno chiuse da LUNEDI’ 13 AGOSTO a VENERDI’ 17 AGOSTO
riapriranno LUNEDI’ 20/08/2012
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
“Basta chiacchere”: il comunicato delle Segreterie dei Sindacati MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 7, 2012
Lavoro: accordo sindacati confindustria per valutare ‘genuinità’ dimissioni
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 6, 2012
Lavoro: accordo sindacati confindustria per valutare ‘genuinità’ dimissioni
Estensione alle sedi sindacali del controllo di volontarietà come previsto da legge Fornero. E’ quanto previsto dall’accordo interconfederale che permetterà quindi ai sindacati di verificare “che non si tratti di dimissioni forzate” » Accordo interconfederale
03/08/2012 da www.cgil.it
L’accordo sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e Confindustria allarga quindi alle sedi sindacali la titolarità per valutare e confermare la genuinità delle dimissioni volontarie, “e quindi evitare che non si tratti di dimissioni forzate”, fermo restando che i contratti collettivi potranno disciplinare ulteriormente la materia. “Si afferma con questa intesa la possibilità – spiega la CGIL -, per i nostri uffici, di svolgere appieno una funzione ulteriore di tutela nei confronti dei lavoratori rispetto ad una pratica, quella delle dimissioni, su cui il controllo sindacale è sempre stato difficile”.
Allegati:
Accordo_Interconfederale_2012_convalida_dimissioni_post_legge_92_12.pdf
Argomenti: CGIL |
CIG: CGIL su dati INPS, situazione drammatica, crescita unica soluzione
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 6, 2012
CIG: CGIL su dati INPS, situazione drammatica, crescita unica soluzione
A luglio di nuovo in aumento le ore di Cassa integrazione autorizzate e le richieste di disoccupazione. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Istituto nazionale di previdenza. Per la Confederazione i dati dimostrano che “non è più prorogabile l’adozione per il Paese di un piano straordinario per l’occupazione”.
» Crisi: sindacati Italia e Spagna scrivono ai governi contro politiche di solo rigore
02/08/2012 da www.cgil.it
A luglio crescono nuovamente le ore di CIG autorizzate e le richieste di disoccupazione. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’INPS e commentati dal Segretario Confederale della CGIL, Elena Lattuada che sottolinea come ci si trovi di fronte ad “un binomio drammatico: Cassa integrazione che cresce in tutti i suoi istituti e aumento delle domande di disoccupazione, che segnala un livello di crisi nei settori produttivi giunto alle porte di un punto di non ritorno e di progressivo declino industriale del paese”.
Secondo l’Istituto nazionale di previdenza, infatti, a luglio le ore di CIG autorizzate sono state 115,7 milioni, in aumento del 21,3% rispetto a giugno (95,4 milioni di ore) e del 44,2% rispetto a luglio dello scorso anno (80,3 milioni di ore), mentre a giugno erano calate del 9,6% rispetto al mese precedente. Ad aumentare, fa sapere l’INPS, sono sia le ore di Cassa integrazione ordinaria (+11,6% su giugno e +71,6% sul 2011) sia quelle di CIG straordinaria (+19,6% su giugno e +36,2% sul 2011) e in deroga (+34,8% su giugno e +33,7% sul 2011). Per quanto riguarda invece le domande di disoccupazione, l’INPS ha registrato un aumento del 4,75% rispetto al giugno del 2011 per un totale di 92.217 domande.
Argomenti: CGIL |
Floramiata: assemblea dei lavoratori, sciopero ed incontri con Prefetto e Istituzioni
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 3, 2012
In data odierna si e’ svolta l’assemblea dei lavoratori di Floramiata alla presenza delle organizzazioni sindacali di categoria Flai CGIL, Fai CISL e Uila UIL.
L’assemblea è stata convocata per discutere la situazione aziendale e per ottenere quelle risposte che da troppo tempo i lavoratori aspettano: pagamento dei salari arretrati e un piano industriale credibile, dettagliato e verificabile quale condizione indispensabile per le prospettive future di quest’azienda.
Preso atto che fino ad oggi i lavoratori e le organizzazioni sindacali non hanno avuto nessuna risposta in merito, e’ stato deciso un percorso di mobilitazione importante ed impegnativo che ha visto i dipendenti entrare in sciopero immediatamente al termine dell’assemblea.
Dopo un dibattito partecipato sono state definite una serie di iniziative a partire da oggi fino a mercoledi 8 agosto che prevedono due ore di sciopero giornaliere con assemblea e incontri gia’ fissati con il Prefetto per martedi’ p.v. e con le Istituzioni locali per il giorno seguente.
Lo sciopero di stamani ha visto i lavoratori riunirsi e manifestare sotto la direzione aziendale; gli stessi sono stati ricevuti dai collaboratori di Montanari che in sua assenza hanno fissato un nuovo incontro per giovedì 9.
Nel contempo una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali si e’ recata presso la sede dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia dove era già in corso una riunione per rappresentare le istanze dell’assemblea dei lavoratori di Floramiata e per richiedere in un momento cosi’ delicato e drammatico della vita di questa azienda tutta l’attenzione e l’impegno delle istituzioni per dare un futuro.
L’assemblea di mercoledì mattina definirà le iniziative future.
Flai CGIL, Fai CISL e Uila UIL
Siena, 03/08/2012
Argomenti: amiata, aziende, FLAI |