cgil siena

Tabelle paga pulizie industria settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

Pulizie industria_09_12

Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga cartotecnici settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

Cartotecnici_09_12

Argomenti: CGIL, servizi, SLC, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga turismo pubblici esercizi minori settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

PubbliciEserciziMinori_09_12

Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga meccanici artigiani settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

Meccanici Artigiani_09_12

Argomenti: CGIL, FIOM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga turismo pensioni settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

Pensioni_09_12

Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga gomma Confapi settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

Gomma Confapi _09_12

Argomenti: CGIL, FILCTEM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga legno Confapi settembre 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2012

LegnoConfapi_09_12

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Sindacati e lavoratori S.Maria della Scala: è necessario un confronto sul futuro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 31, 2012

La FILCAMS CGIL e la UIL TUCS di Siena e i lavoratori della Coop. Zelig hanno accolto con favore la decisione presa dal commissario Laudanna di non chiudere il museo S. Maria della Scala al 31 di agosto.

Naturalmente la decisione assunta non scongiura il fatto di dover fronteggiare un periodo di difficoltà e di transizione fino al mese di novembre, con l’inevitabile e massicio ricorso alla cassa integrazione straordinaria in deroga in attesa del nuovo bando pregiudizievole per le condizioni dei lavoratori coinvolti.

A fronte dei sacrifici che per alcuni mesi i lavoratori dovranno affrontare, chiediamo fin da subito di porre l’attenzione su quelle che saranno le condizioni del futuro appalto e sulle garanzie che questo esprimerà in termini occupazionali, contrattuali e salariali, a partire dall’aggiudicazione secondo offerta economicamente più vantaggiosa e non al massimo ribasso, nel rispetto del Protocollo sulla gestione degli appalti e dei servizi deliberato dalla Giunta Comunale n° 472 del 30/11/2005 sottoscritto dal Comune di Siena e dalle Organizzazioni Sindacali.

Riteniamo sia di necessaria importanza l’apertura di un confronto con le Organizzazioni Sindacali al fine di scongiurare il ripetersi di una fase critica e la messa in discussione di posti di lavoro.

Siamo consapevoli delle estreme difficoltà che in questo momento sta vivendo il Comune di Siena, ma siamo anche fiduciosi nel credere che il S.Maria della Scala con tutte le sue potenzialità possa e debba diventare il motore della vita culturale di questa città e con questo un veicolo occupazionale importante.

FILCAMS CGIL, UIL TUCS e i lavoratori della Coop. Zelig

Siena, 31/08/2012

Argomenti: FILCAMS |

Lavoratori Floramiata: mezz’ora di sciopero al giorno fino al 17 settembre

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 31, 2012

L’assemblea dei lavoratori Floramiata che si è svolta ieri (30 agosto) ha accolto come elementi positivi il pagamento del saldo delle retribuzioni dei mesi di maggio e giugno e il tavolo istituzionale in Regione.

“E’ evidente – spiegano le Organizzazioni sindacali – che i risultati sono ancora insufficienti, ma FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, unitamente all’assemblea, colgono i primi risultati che sono frutto di una grande mobilitazione dei lavoratori”.

“Auspichiamo – proseguono i Sindacati – che il pagamento delle retribuzioni arretrate possa essere recuperato quanto prima insieme a quello regolare delle retribuzioni future ed invitano l’Azienda a ricercare immediatamente un nuovo investitore, così come dichiarato nei giorni scorsi e richiesto dalle Istituzioni, ultima la Regione Toscana, nell’incontro del 29 agosto”.

Visto il percorso delineato, l’assemblea dei lavoratori, di concerto con le Organizzazioni Sindacali, ha deciso di proseguire la mobilitazione con mezz’ora di sciopero al giorno fino al 17 settembre, data nella quale è convocato il prossimo tavolo istituzionale.

“Questo tipo di mobilitazione – concludono FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA UIL – dimostra che persistono tutti i problemi aziendali ma che viene dato credito ad un percorso che auspichiamo possa promuovere soluzioni positive quanto prima. Un ulteriore senso di responsabilità dei lavoratori che vedono nell’azienda il loro futuro. Il percorso è stato deciso pressochè all’unanimità”.

 FLAI CGIL, FAI CISL , UILA UIL e l’assemblea dei lavoratori Floramiata

 Siena, 31 agosto 2012

Argomenti: amiata, aziende, FLAI |

Crisi: Camusso, si intervenga subito su fisco e pensioni

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 31, 2012

Crisi: Camusso, si intervenga subito su fisco e pensioni

Per rilanciare la produzione e il lavoro, secondo il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervistata dal quotidiano ‘La Stampa’, serve innanzitutto una fiscalità a vantaggio di lavoratori e pensionati. Tra le priorità indicate da Camusso ci sono anche:”il varo della legge anticorruzione, azioni che possano attrarre investimenti, la riduzione delle accise sulla benzina, la costruzione di alternative alla desertificazione produttiva e stabilire che tutti possono andare in pensione con 60 anni di età e 40 di contributi”
» Crisi: Camusso, troppa inerzia. Le vertenze vanno risolte

31/08/2012 da www.cgil.it

“Non capisco bene cosa possa significare il patto per la produttività proposto dal ministro Passera”, dice Susanna Camusso. “L’accordo con gli imprenditori l’abbiamo già fatto, il 28 giugno del 2011, e ora lo stiamo riversando nei contratti nazionali che si cominciano a rinnovare. La produttività è un classico tema delle parti sociali; poi il governo potrebbe aiutarci, mettendo mano alla leva fiscale”.

Da cosa dipende la produttività? “C’è chi dice che la perdita di competitività dipende dalle troppo generose condizioni di lavoro o dalle relazioni industriali; ma la produttività dipende dal sistema paese, e dagli investimenti. Che non si fanno, perché le imprese hanno preferito investire nella finanza e negli immobili”.
 
Glielo chiedevo perché si dice che il «patto» vedrà uno scambio tra più salario e nuove regole del lavoro. “Se qualcuno pensa che l’accordo sulla produttività sia il replay del modello Fiat, beh, non esiste. Quegli accordi hanno peggiorato le condizioni di lavoro senza nessun incremento di produttività o altri effetti, tanto è vero che Fiat attraversa una crisi travolgente in totale assenza di nuovi modelli. Dove invece i prodotti, la ricerca e gli investimenti ci sono, penso a Finmeccanica o Alenia, gli accordi per risolvere i problemi li abbiamo fatti eccome”.
 

Insomma, un patto non serve. “Con gli imprenditori già c’è. Se si tratta di un’altra cosa, coinvolgendo il governo, allora vorrei sapere cosa ci mette in un patto a tre. Secondo me il primo strumento è la leva fiscale, per far crescere il lavoro e la produzione. Finora il governo è andato in direzione opposta”.

Passera e Fornero ci hanno provato quest’estate, poi Monti ha chiarito: soldi non ce ne sono. “Va bene. Ma se il governo fa bene a dire che il dividendo dell’evasione non può essere messo a bilancio prima di essere incassato, allora propongo: che facciano un provvedimento a consuntivo. Sulle tredicesime”.
 

Cioè? “Potrebbero dire che una bella fetta dei proventi della lotta all’evasione, una volta incassati, si traducono in una detrazione per i lavoratori dipendenti per rendere più cospicua la tredicesima. E poi, serve una maggiore lotta al sommerso: serve fare pulizia sulle gare di appalto e sulle false cooperative, favorire l’emersione delle imprese, stabilire sanzioni più serie. E siccome servono soldi per stimolare l’economia, allora serve una patrimoniale. Infine, le pensioni: nella spending review si è stabilito che i pubblici possono andare in pensione con 60 anni e 40 di anzianità. Che valga anche per i lavoratori privati!”.

E se ci fosse questo patto a tre, voi cosa mettereste sul tavolo? “I lavoratori e pensionati di sacrifici ne hanno fatti già moltissimi. In ogni caso, soluzioni ai problemi si possono trovare con la contrattazione”.

Che giudizio dell’agenda per la crescita discussa dal governo nei giorni scorsi? “Tanti microprovvedimenti con zero soldi, nessuno dei quali può rimettere in moto un sistema economico e produttivo che si è fermato per il blocco dei consumi, del credito e ovviamente per colpa della crisi generale”.
 

E che dovrebbe fare invece il governo? “Primo, il varo della legge anticorruzione, che è essenziale. Secondo, un’azione per attrarre investimenti. Terzo, il fisco a vantaggio di lavoratori e pensionati. Quarto, puntare su un vettore di sviluppo per il paese. Serve un piano energetico organico, oppure il rinnovamento dell’edilizia scolastica o una riforma dell’istruzione tecnica. Quinto, lo spread della benzina, riducendo le accise: un litro di benzina, espresso in vecchio conio, sono 4300 lire. Roba da matti. Sesto, stabilire che tutti possono andare in pensione con 60 anni di età e 40 di contributi. Poi, servono alternative alla desertificazione produttiva: a Taranto serve la bonifica, per l’Alcoa un nuovo compratore, per il Sulcis la sperimentazione di nuove tecnologie”.

Parliamo di politica. C’è stato questo scambio di battute tra Beppe Grillo e Pier Luigi Bersani sul «fascismo del web». Che ne pensa? “A volte la sensazione che il web sia una gigantesca lettera anonima di massa ce l’ho. Un terreno dove non si sviluppano né le critiche né le risposte, il che può contribuire a generare populismo e autoritarismo. Non è un fenomeno che riguarda solo la Rete o Grillo. Il degrado del linguaggio politico in Italia viene da lontano, ricordiamo i toni di Berlusconi e della Lega”.
 

E il grillismo? La spaventa, le interessa? “Il grillismo tiene insieme cose diverse: valori positivi, come una voglia di partecipazione frenata da una politica vecchia, e valori negativi come il populismo e la voglia di buttare via tutto. Su Beppe Grillo dico solo che ho capito che non gli va bene niente, ma non ho capito che cosa vorrebbe fare”.

Il suo collega Raffaele Bonanni ha proposto un Monti bis dopo le elezioni, con un governo di larghe intese. “Sono un po’ stupita: molte volte Bonanni ha criticato l’azione del governo, e poi chiede un bis per Monti. Direi che è contraddittorio, pare quasi un’operazione di schieramento politico, più che una valutazione di merito. Io penso che al nostro paese le larghe intese non facciano bene. È chiaro che in campo ci sono opinioni diverse sul futuro del paese, sulla legalità, sulle tasse, sul lavoro e lo sviluppo. Penso che sia giusto che i cittadini scelgano nella chiarezza”.

Argomenti: CGIL |

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