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Lavoro: Camusso, segnali inquietanti. Vogliono lavoratori senza idee e identità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 28, 2012

Lavoro: Camusso, segnali inquietanti. Vogliono lavoratori senza idee e identità

 

La leader della CGIL in una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ avverte: “Sta passando il concetto che la democrazia sia un lusso e che i diritti siano costi. Un attacco che trova terreno fertile nella crisi della politica”

28/02/2012 da www.cgil.it

Via l’Unità dalle bacheche, fuori gli operai (due operai), malgrado siano stati reintegrati nel loro posto di lavoro dal giudice, attacchi e divieti alla FIOM.

«Alla fine tornano – ci dice Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL – tutte le ragioni di quella grande battaglia sindacale e politica che condusse allo Statuto dei lavoratori. Quando si diceva che la democrazia non doveva fermarsi davanti al cancello delle fabbriche, che cittadino con i tuoi diritti resti anche dentro il tuo reparto. Lo Statuto fu approvato nel ’70, nel cuore di un periodo che dopo il boom era stato ancora di crescita economica e durante cui vennero introdotti nuovi elementi di welfare e si rafforzarono i diritti di cittadinanza anche nel mondo del lavoro. Adesso tanti segnali ci avvertono che si stanno compiendo passi indietro e sono segnali inquietanti, anche se non è solo FIAT al mondo».

Perché però proprio la FIAT fa da portabandiera di accanimento antisindacale?
«Credo che gli aspetti del problema siano almeno due. Intanto la FIAT si è fatta portatrice di una teoria secondo la quale i diritti sono costi da tagliare, secondo la quale i diritti frenano la competizione. Insomma la FIAT ci fa credere che alla globalizzazione si possa reagire adeguandoci ai modelli bassi, non cercando, invece, di esportare – e quindi di difendere – quelle conquiste che hanno contraddistinto lo sviluppo in molti dei paesi europei. È uno schema che rivela una convinzione: che nel luogo di lavoro esistano solo tempi da rispettare, ritmi da accelerare, che un lavoratore quello debba fare, rispettare e accelerare, e quindi si debba spogliare delle proprie opinioni, che debba rinunciare a decidere a quale sindacato iscriversi, che non possa servirsi di un giornale per informarsi e costruirsi un proprio orientamento. In fabbrica va bene un lavoratore senza identità,un prestatore d’opera senza coscienza di sé e dei propri diritti».

Diritti che non sono mai entrati in conflitto con la competitività di un’azienda. Poi viene il secondo aspetto del problema…
«Sì, perché anche questo attacco lo si può leggere dentro un contesto di crisi della politica, di disaffezione nei confronti della politica che si manifesta nel ricorso pieno alla delega. Si vota, si sceglie un rappresentate e finisce lì: la partecipazione resta alla porta, quando si sa bene che la democrazia chiede partecipazione e che non s’affida ad altri la propria libertà…».

Qui si va alla storia recente, alla nascita di un governo tecnico…
«Sì, la politica in crisi di rappresentanza, sotto accusa, sfiduciata, delegittimata non ha saputo esprimere altro che un governo di tecnici, animando una nuova tecnocrazia. Si rinuncia agli strumenti che la Costituzione ha dato, pensando che qualcuno, in questo caso un tecnico, possa tirarti fuori dai guai. Ma così si lascia intendere che democrazia e partecipazione siano dei lussi, che in momenti di ristrettezze, è meglio lasciar perdere. Sappiamo bene tutti invece che democrazia e partecipazione sono state e sono le condizioni del nostro progresso».

Marchionne la sua idea dei diritti l’ha espressa in modo chiaro. Non possiamo pretendere da lui anche una spessa cultura politica. Poi c’è di mezzo la nostra storia da tangentopoli in avanti.
«Marchionne vuole imporci il modello americano. Credo che dovrebbe prima di tutto pensare sì a nuovi modelli ma modelli di automobili da esportare. Per il resto si dovrebbe parlare, dopo tangentopoli, di una riforma incompiuta, dopo la defezione dei grandi partiti. Non si è creata un’alternativa che alimentasse la democrazia, perché alternativa non è andare a votare al tempo giusto e finirla così, alternativa non è immaginarsi una rappresentanza attraverso qualche social network. L’attacco al sindacato discende da lì: prima l’antipolitica delegittima i partiti, poi allo stesso modo mette in discussione il ruolo dei sindacati. Tutto diventa casta, anche i sindacati diventano casta che difende una minoranza di privilegiati. La dualità del mercato del lavoro ha aggiunto in peggio qualcosa: chi non si sente protetto, non si sente neppure impegnato a difendere diritti di cui non gode, diritti che sente come privilegi di altri».

Dentro questa onda, alzata da tangentopoli, sospinta dal berlusconismo, trova il suo posto l’attacco all’articolo 18.
«Con una discussione viziata da un ideologismo fortissimo, che non tiene conto dei dati della realtà. Non sarà certo l’articolo 18 a frenare la ripresa economica, ad allontanare chi vuole investire in Italia. Si vuol far credere che licenziare sia un punto di libertà proprio dell’impresa».

Ha molto colpito in questi giorni la Statistica che vede i lavoratori italiani tra i meno retribuiti in Europa. Si può mettere in relazione la maglia nera nei salari con l’attacco al democrazia in fabbrica?
«Sì, pensando alle condizione di criticità della politica come rappresentanza dei cittadini e alla sconfitta negli anni delle politiche di redistribuzione dei redditi. Sì, leggendo ancora quanto guadagnano i grandi dirigenti pubblici, come abbiamo a stento saputo e come non sappiamo del tutto, ignorando ciò che deriva dal cumulo degli incarichi. Smarrendo il senso della democrazia e della partecipazione, s’è spezzato il vincolo della solidarietà».

Argomenti: CGIL |

Lavoro: Camusso, vogliamo accordo per una riforma seria

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2012

 Lavoro: Camusso, vogliamo accordo per una riforma seria

 

 Il Segretario Generale della CGIL nella sua relazione al Comitato Direttivo di Corso d’Italia ha sottolineato i tre obiettivi principali per la Confederazione: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti. Le tre priorità, ha ricordato “guardano in particolare ai giovani e ai tanti esclusi dal mercato del lavoro e rappresentano la modalità unica per ricomporre la dualità senza che si debba scegliere un soggetto contro un altro”
» La CGIL sta con L’Unità
» Lavoro: Direttivo CGIL approva documento segreteria con 88,9%

 

  27/02/2012 da  www.cgil.it

“E’ nostro obiettivo e nostra intenzione fare un accordo per riformare seriamente il mercato del lavoro partendo dalle priorità: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nel corso della relazione al comitato direttivo di Corso d’Italia, ribadisce la posizione del sindacato in merito alla trattativa con il governo sulla riforma del mercato del lavoro.

“Le tre priorità – osserva il Segretario Generale della CGIL – guardano in particolare ai giovani e ai tanti esclusi dal mercato del lavoro e rappresentano la modalità unica per ricomporre la dualità senza che si debba scegliere un soggetto contro un altro”.

Camusso ha poi sottolineato la necessità di sciogliere il nodo delle risorse al tavolo della trattativa, soprattutto per quanto riguarda il tema ammortizzatori sociali: “Non si può fare una riforma, con la pretesa di allargare le tutele, senza metterci le risorse adeguate. Puntando ad una sola logica di risparmio si ridurranno fortemente le tutele invece che allargarle”.

Ma se l’obiettivo della CGIL è quello di arrivare ad un accordo per una seria riforma del mercato del lavoro, deve essere altrettanto chiaro che questo non è risolutivo per creare occupazione. “Occorre – afferma Camusso – dare risposte al tema della crescita, che rimane il punto fondamentale, e ridurre il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati”.

Per favorire la crescita e creare lavoro, secondo il Segretario Generale della CGIL. “Servono politiche industriali”, e a proposito di questo “il governo deve battere un colpo sulla FIAT, adesso che è diventato esplicito il fatto che il gruppo automobilistico non ha intenzione di investire e di rinnovare la produzione nel Paese, ma sta semplicemente domandandosi quali altri due stabilimenti chiudere”. Per il numero uno della confederazione di Corso d’Italia, inoltre, “c’è poi bisogno di anticipare gli investimenti, da una parte allentando il patto di stabilità dei comuni, dall’altra chiamando il sistema delle imprese, pubbliche e private, e chiedere loro di anticipare gli investimenti in programma”. Infine, “bisogna fare politiche pubbliche per produrre lavoro per i giovani e dare una prospettiva al Paese partendo dalla cura di quest’ultimo”.

Il tema centrale per la CGIL è quindi quello della crescita e della creazione di lavoro e per sostenere questa posizione le prossime iniziative in campo avranno tutte questo tema come riferimento. “Il 29 febbraio – sottolinea Camusso – saremo in piazza a Roma in occasione della giornata di mobilitazione europea che abbiamo fortemente voluto perché le cose che diciamo qui hanno una perfetta corrispondenza rispetto ai temi discussi in Europa; così come il 1° marzo c’è lo sciopero unitario dei trasporti, il 3 marzo la manifestazione nazionale unitaria degli edili, il 4 marzo la giornata europea del commercio per le domeniche libere dal lavoro e il 9 marzo lo sciopero generale dei metalmeccanici della CGIL: in tutte queste manifestazioni ci deve stare con molta forza la nostra idea che il primo problema è creare lavoro, insieme al tema dei diritti, delle regole e della democrazia”.

Infine, la CGIL terrà lunedì prossimo (5 marzo) un’assemblea straordinaria delle Camere del lavoro: “Un’occasione per fare il punto sull’andamento del confronto con il governo e per avviare un’ampia campagna di assemblee e mobilitazione per il lavoro” conclude Camusso.

Argomenti: CGIL |

Lavoriamo per l’accordo. Servono più tutele per tutti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2012

 Lavoriamo per l’accordo. Servono più tutele per tutti

 

 Governo dice di voler intesa su lavoro ma mancano le risorse. La CGIL ribadisce la sua ferma volontà di arrivare ad un accordo: lotta a precarietà e ammortizzatori sociali allargati e inclusivi le sue priorità. Resta nodo delle risorse Nuovo incontro giovedì primo marzo

 

  24/02/2012 da www.cgil.it

Una strenua volontà di arrivare ad un accordo per la riforma del mercato del lavoro che metta al centro la lotta alla precarietà e l’istituzione di un sistema di ammortizzatori sociali ampio e inclusivo. E’ la posizione che ha ribadito ieri la Cgil nel corso del quinto appuntamento tra governo e parti sociali per la riforma del mercato del lavoro. Un nuovo round, questa volta nella sede del dicastero del Lavoro in via Flavia, centrato soprattutto sul tema ammortizzatori sociali e aperto questa volta anche ad una delegazione delle Regioni guidata dal presidente Vasco Errani.

Il ministro Fornero ha ribadito la “ferma intenzione” del governo di arrivare ad un accordo con le parti per il bene del Paese ma i nodi da sciogliere,, perché la trattativa faccia un deciso passo in avanti, sono ancora di una certa rilevanza. Due soprattutto, come ha ribadito ieri al termine del tavolo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “Lo stallo è sulle risorse”. Anche se il numero uno di corso d’Italia non manca di sottolineare gli aspetti positivi: “I passi avanti – ha detto Camusso – sono sull’idea che i nuovi ammortizzatori avranno cinque anni di sperimentazione e andranno a regime nel 2017”, proprio cioè come chiedeva la Cgil, ovvero entro un lasso di tempo tale che possa traghettare (si spera) il Paese fuori dalla crisi.

In ogni caso, alla luce del sistema “assicurativo” prospettato dalla Fornero – che estende in maniera strutturale i sussidi di disoccupazione a tutti ma finanziato interamente dai contributi sociali a carico dei lavoratori e delle aziende senza risorse da parte dello stato – il rischio è quello di produrre una riduzione piuttosto che un allargamento. “Il governo non può dire che noi non vogliamo maggiore inclusione per i giovani, ma quello che che non può succedere è che si dia poco o nulla a chi viene incluso e si tolga molto a chi ha ora. Utilizzando così il modello usato per le pensioni”. Non solo perché un tema molto delicato da dirimere nei prossimi tavoli è l’idea del governo di tagliare i contributi previdenziali figurativi che oggi lo Stato versa per i lavoratori che beneficiano degli ammortizzatori sociali.

Questi insomma i nodi da sciogliere di una trattativa difficile che vede la Cgil impegnata nella volontà di fare un accordo perché è sua la priorità posta al tavolo, la lotta alla precarietà, e sua la necessità urgente di un cambiamento che metta fine alla dualità del mercato del lavoro e garantisca certezza di tutele al reddito. Il prossimo incontro si terrà giovedì, sempre sugli ammortizzatori sociali, preceduto a un tavolo tecnico che da martedì in poi passerà al vaglio le ipotesi di modifica delle flessibilità malate.

Argomenti: CGIL |

La CGIL interviene sul documento della Conferenza dei Sindaci in merito all’AOUS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 25, 2012

Il documento scaturito dal confronto della Conferenza dei Sindaci con la Direzione dell’AOUS sul PAO e PAA conferma le preoccupazioni che già da tempo la CGIL, la FP CGIL e la FP CGIL Medici hanno espresso.

Nel corso di questi ultimi anni, nelle molte piattaforme presentate all’Azienda dalla FP CGIL e dalla FP CGIL Medici, si è denunciato che il clima interno stava deteriorandosi per colpa anche delle numerose scelte compiute senza il coinvolgimento degli operatori e in assenza del necessario confronto con le rappresentanze dei lavoratori.

In alcuni casi scelte poco trasparenti hanno dato adito a critiche che hanno fatto scaturire forti perplessità sulle condizioni di merito e di professionalità che le hanno contraddistinte e sulla reale ragione che le hanno guidate.

Nel corso del confronto sui documenti di programmazione aziendali, la CGIL e la FP CGIL hanno espresso preoccupazione non tanto sugli indirizzi generali dati dal PAO che sono linee di principio consolidate nelle linee di indirizzo regionali e territoriali ormai da anni, quanto sulla poca pregnanza delle azioni concrete per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.

Da anni si parla di governo delle liste d’attesa e di sinergie con il territorio anche di area vasta ed in rapporto con l’Università degli Studi di Siena, di H72, di ospedale per intensità di cura, di CUP e di necessarie riorganizzazioni al fine di accorpare i reparti doppi riducendo i primariati, senza riuscire a realizzare quanto espresso nelle intenzioni.

Come Organizzazione Sindacale chiediamo impegni concreti su questi temi, apprezziamo il valore del documento che rilancia il ruolo di indirizzo della Conferenza dei Sindaci e raccogliamo l’invito ad aprire un confronto vero con la Conferenza stessa e le Aziende – come del resto abbiamo richiesto già da alcuni mesi – per riuscire a dare le adeguate risposte ai bisogni dei cittadini, limitandone le fughe e rilanciando le eccellenze della nostra Azienda Ospedaliera.

 CGIL, FP CGIL, FP CGIL Medici Siena

Siena, 24 febbraio 2012

Argomenti: Azienda Ospedaliera, CGIL, sanità |

“Il sindacato e le RSU” – le foto

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 25, 2012

le foto del convegno di ieri: https://www.flickr.com/photos/cgil-siena/sets/72157648006015932/show

Argomenti: CGIL, FLC, foto, FP, RSU |

Claudio Guggiari su MPS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2012

Le indiscrezioni apparse sulla stampa on line ieri l’altro e poi confermate ieri dal comunicato della Banca MPS ci obbligano ad alcune riflessioni.

In primo luogo su come sia possibile dopo le prime dichiarazioni che hanno accompagnato l’inizio dell’attività del nuovo Direttore Generale che a mezzo stampa, addirittura durante lo svolgimento del CdA che lo ha deciso, si apprenda di una modifica sostanziale del piano industriale della stessa Banca. Modifica che rischia di colpire duramente le condizioni del lavoro dipendente anche per le subordinate che rispetto a quanto dichiarato ufficialmente sembrano sorreggere quella scelta.

Mi pare che ci sia cioè una modifica sostanziale delle relazioni sindacali assolutamente non opportuna soprattutto in questa delicata fase del processo di risanamento.

Che la situazione della Banca sia complicata lo sappiamo, quello che non vorremmo vedere che a mezzo stampa si dia notizia di un futuro incerto per i dipendenti con tanto di analisi, ricette e mediazioni prima che i lavoratori e le loro rappresentanze siano chiamate a discuterne.

Il mercato finanziario, da cui dipende fortemente anche il MPS, non può continuare a subordinare la vita lavorativa e sociale di tante persone e di un intero sistema come oggi sta avvenendo in Italia ed Europa.

Siamo di fronte ad un cambiamento sostanziale dei rapporti all’interno della Banca che ho paura sarà sempre più marcato e foriero di distruggere quel clima identitario carta vincente di quest’Istituto.

Inoltre, di fronte alla storia recente e quello che essa ci ha consegnato in ordine alla situazione della Banca e della stessa Fondazione MPS, delle inattese ripercussioni di alcune scelte effettuate, dei disattesi obbiettivi indicati, delle condizioni di estrema fragilità che si intuiscono, credo necessario che si recuperi velocemente un rapporto con le rappresentanze sindacali chiaro e definitivo in grado di fare piena luce sulla situazione in atto ed in grado di affrontare con la dovuta responsabilità il futuro.

 Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena

Siena, 24 febbraio 2012

Argomenti: CGIL, MPS |

Edilizia un settore stremato dalla crisi. Il 3 marzo sindacati in piazza a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2012

 Edilizia un settore stremato dalla crisi. Il 3 marzo sindacati in piazza a Roma

 

 Posti di lavoro persi, imprese in crisi e calo degli investimenti: gli effetti della recessione nel settore edile » Tavoli aperti al Ministero
» Le crisi della settimana
Dalla Invatec di Roncadelle all’Omsa di Faenza…

 

  24/02/2012 da www.cgil.it

Circa 300mila posti di lavoro persi, decine di imprese in crisi ogni giorno e il 30% di investimenti in meno, dall’inizio della crisi ad oggi, nel settore edile. Numeri che spaventano e che sono il segno della crisi profonda che sta attraversando il settore delle costruzioni. Uno tra i settori che maggiormente stanno pagando in termini occupazionali, sociali ed economici la recessione economica del Paese, aggravata dal dilagare dell’illegalità, dell’irregolarità e dalla mancanza di risorse.

E’ per lanciare un grido di allarme e puntare i riflettori sulla difficile situazione in cui versa l’edilizia in Italia che le categorie sindacali del settore, FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL hanno costituito una piattaforma unitaria, che verrà presentata il 3 marzo prossimo con una grande manifestazione nazionale a Roma.

Rilancio del settore, pensioni, lavori pesanti e usuranti, ammortizzatori sociali, legalità e regolarità, trasparenza, sostenibilità ambientale e risparmio energetico: sono solo alcuni dei temi al centro delle richieste/proposte individuate da FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL per il rilancio del settore.

La piattaforma in breve. I sindacati nel denunciare l’assenza di provvedimenti adeguati a contrastare la crisi nel settore edile ne propongono il rilancio attraverso politiche di innovazione che vadano nella direzione della green economy, il piano straordinario per il Mezzogiorno, la destinazione di una quota maggiore di IMU ai Comuni per un allentamento selettivo del patto di stabilità da destinare alla difesa del territorio e alla riqualificazione del patrimonio abitativo. Inoltre, un altro tema cruciale della piattaforma è la previdenza: FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL chiedono, infatti, che sia rivista l’attuale normativa sulle pensioni di anzianità, che devono essere adeguate alla tipologia lavorativa (lavori pesanti) e in materia di lavori usuranti. Infine, si chiede una forte azione di contrasto alle infiltrazioni malavitose nel settore, l’obbligo di adozione del DURC per congruità anche per i lavori privati, una lotta più incisiva contro il caporalato e l’attuazione della Patente a punti.  » Leggi la piattaforma unitaria

“Il 3 marzo il settore delle costruzioni scende in piazza per rivendicare lavoro e sviluppo” spiega Walter Schiavella Segretario Generale della FILLEA CGIL che aggiunge “abbiamo bisogno di dare risposte alla più grave crisi del settore attraverso investimenti ed un lavoro che sia certo, sicuro, regolare e tutelato” perchè solo così ci potrà essere crescita nel Paese.

Dunque CGIL, CISL e UIL danno appuntamento sabato 3 marzo a Roma per una grande manifestazione che partirà alle ore 9.30 dalla Bocca della Verità e si concluderà a Piazza del Colosseo, dove prenderanno la parola i Segretari Generali di categoria Walter Schiavella per la FILLEA CGIL, Domenico Pesenti della FILCA CISL, Antonio Correale della FENEAL UIL e i Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

 

Leggi ‘STATO di CRISI: il diario quotidiano delle crisi nel settore delle costruzioni’ a cura della FILLEA CGIL. Clicca qui

Argomenti: edili, FILLEA, manifestazioni |

“FOCUS ECONOMIA” – le foto

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2012

alcune foto del convegno di ieri: https://www.flickr.com/photos/cgil-siena/sets/72157648005559302/show/

Argomenti: CGIL, foto |

SPI CGIL: odg sulla perequazione delle pensioni

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 22, 2012

Il Comitato Direttivo Provinciale dello SPI CGIL di Siena, preso atto che l’Italia attraversa una fase economica recessiva, che i provvedimenti del Governo non risultano tali da promuovere la crescita economica e nuova occupazione per i giovani e le giovani e che le mancate rivalutazioni dei salari e delle pensioni impoveriscono le famiglie e deprimono i consumi

INVITA

il Parlamento, il Governo e le forze politiche a modificare il blocco della perequazione sulle pensioni di importo superiore 3 volte all’importo minimo (1.405 euro mensili) per gli anni 2012 e 2013 e a tradurlo in un contributo di solidarietà per tali anni al fine di evitare che divenga strutturale.

 Il Comitato Direttivo Provinciale SPI CGIL Siena

Siena, 22 Febbraio 2012

Argomenti: pensionati, pensioni, SPI |

“Il sindacato e le RSU: democrazia e responsabilità al servizio del lavoro”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 22, 2012

“Il sindacato e le RSU: democrazia e responsabilità al servizio del lavoro”

Venerdì 24 febbraio l’iniziativa della CGIL di Siena in vista del rinnovo dei rappresentanti sindacali nella pubblica amministrazione e nei settori della conoscenza

In vista del rinnovo dei rappresentanti sindacali dei lavoratori nella pubblica amministrazione, nella scuola e nell’università che avverrà con le elezioni dei primi giorni di marzo, la CGIL di Siena ha organizzato per venerdì 24 febbraio alle ore 9 presso il Montaperti Hotel di Casetta (Castelnuovo Berardenga) l’iniziativa ‘Il Sindacato e le RSU: democrazia e responsabilità al servizio del lavoro’.

Thomas Borromeo, Segretario Generale della FILCTEM CGIL Siena, Lorenzo Micheli, Segretario Generale della FLC CGIL Siena, e Simone Pizzichi, Segretario Generale della FP CGIL Siena, introdurranno la proiezione del documentario “Cave in lotta!”.

A seguire, la tavola rotonda moderata dal giornalista Jury Guerranti vedrà la partecipazione di: Cira Sbriglia, candidata RSU FILCTEM CGIL nell’azienda RCR, Mariella Coppola, candidata RSU FLC CGIL nell’Istituto Comprensivo “S.Pertini”, Maria Luisa Ghidoli, candidata RSU FP CGIL al Comune di Siena, Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL Siena, e Vera Lamonica, Segretario Nazionale CGIL.

“Lavoratori pubblici e privati insieme – spiega Claudio Guggiari – per testimoniare il valore della democrazia e della solidarietà. Insieme uniti nella e per la CGIL. Per sostenere responsabilmente il valore del lavoro in un momento di grave crisi economica e sociale. Per contrastare il disegno di chi vuole indebolire il mondo sindacale considerandolo come ostacolo per un futuro improntato al liberismo senza regole. Per la CGIL: un grande sindacato al servizio della collettività”.

Siena, 22 febbraio 2012

Argomenti: CGIL, FLC, FP, RSU |

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