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Camusso, Paese rischia collasso, bisogna creare lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 15, 2012

Camusso, Paese rischia collasso, bisogna creare lavoro

Intervenendo a conclusione dell’Assemblea Nazionale degli edili della CGIL, Susanna Camusso ha sottolineato come le politiche europee di rigore non permettono di uscire dalla crisi, di ripartire costruendo lavoro e quindi crescita: “si ricominci dal tema della redistribuzione del reddito, e si utilizzino le risorse provenienti dai patrimoni per fare un po’ di investimenti sul lavoro” » Crisi: in Lombardia è emergenza. Lavoratori a Roma chiedono risposte concreteFOTO
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15/05/2012 da www.cgil.it

“C’è il rischio che il sistema collassi. Non si deve aspettare ancora, c’è bisogno di cominciare a creare lavoro”. Ad affermarlo il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo all’Assemblea Nazionale degli edili della CGIL che oggi si è conclusa a Genova.

 
 

Le scelte europee, secondo quanto ha affermato la leader del sindacato di Corso d’Italia, “rendono difficile, se non impossibile la gestione delle crisi nei singoli Paesi”. E’ evidente che una logica tutta di rigore, basata, spiega Camusso, “sul progressivo taglio del debito attraverso la riduzione del welfare, eattraverso la continua tassazione delle retribuzioni e delle pensioni non permette di uscire dalla crisi, di ripartire costruendo lavoro e quindi crescita”.

 
 

Una situazione allarmante dalla quale, secondo Camusso, si può uscire percorrendo “una strada stretta”. Si ricominci “dal tema della redistribuzione del reddito, provando a cercare le risorse da chi ce le ha e non da chi non ce la fa più”. Il 92% delle risorse, ha riferito Camusso, provengono dalla tassazione del lavoro dipendente e dalle pensioni. Si ricominci quindi, ha proseguito, “allegerendo il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati” e si cominci ad “utilizzare risorse provenienti dai patrimoni per fare un po’ di investimenti sul lavoro”.

 
 

Tra le priorità del Paese, secondo Camusso, devono spiccare la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata: “fonti straordinarie di risorse per uno sviluppo economico positivo del paese e non per continuare a regredire”. “Esiste un’importante relazione tra nuovo modello di sviluppo e constrasto all’illegalità. E’ intollerabile che si continui a non approvare la legge contro la corruzione”.

 
 
 
 

Il 2 giugno, ha ricordato il Segretario Generale della CGIL, i sindacati unitariamente scenderanno in piazza a Roma. In questi anni di divisioni sistematiche tra giovani e anziani, tra nord e sud, tra uomini e donne, l’unità sindacale deve essere una “priorità assoluta”, è importante ha sottolineato Camusso “provare a dare una risposta unitaria alle necessità dei lavoratori e bisogna farlo a partire dalle grandi ragioni, come creare nuova occupazione”. Inoltre, la partita pensioni ancora non è chiusa. “Il prossimo governo – ha aggiunto Camusso – dovrà mettere mano alle pensioni. Questo governo deve dare risposta ora a quelli che ha lasciato per strada. Si chiamino esodati o ricongiunti. Questa è emergenza. Bisogna costruire un sistema solidale che non costringa i giovani ad avere pensioni troppo basse. In quella riforma delle pensioni conta solo quanti contributi ogni singolo lavoratore mette. Non c’e’ – ha concluso Camusso – l’elemento solidale: bisogna, invece, mettere una relazione tra il lavoro, il tempo che uno passa a lavorare e come va in pensione”.

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La crisi drammatica nell’edilizia. FILLEA CGIL, 400mila posti di lavoro persi in 4 anni

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 14, 2012

La crisi drammatica nell’edilizia. FILLEA CGIL, 400mila posti di lavoro persi in 4 anni

Il 14 e 15 maggio a Genova per fare il punto sulle prospettive di un settore, quello edile, che sta attraversando una crisi molto profonda, con il calo dell’occupazione e degli investimenti accompagnati dall’aumento dell’illegalità. Per la FILLEA CGIL “la strada corretta per affrontare la crisi non può che essere un modello di sviluppo diverso”
» Domani a Montecitorio presidio lavoratori lombardi Riforma del lavoro: mobilitazioni CGIL in programma per il 15 maggio
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14/05/2012 da www.cgil.it

‘Diritti, salario, rappresentanza, bilateralità: gli obiettivi della FILLEA CGIL per la prossima stagione di rinnovi contrattuali’, è questo il titolo della due giorni che ha preso oggi (14 maggio) il via, organizzata a Genova dal sindacato degli edili per fare il punto sulle prospettive di un settore che sta attraversando una crisi molto profonda.

Il settore edile, infatti, da sempre utilizzato in tempo di crisi come volano per la ripresa grazie alla sua funzione anticiclica, oggi in Italia sta pagando il prezzo più salato, a causa di una strutturale fragilità e delle scelte di politica economica dell’Europa e dei governi italiani, giudicate dagli edili della CGIL “sbagliate e inadeguate”.

E i numeri diffusi dalla FILLEA CGIL ed elaborati dall’IRES CGIL rendono bene l’idea della situazione “preoccupante stagnazione, se non addirittura recessione” in cui versa l’edilizia: quasi 400mila posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi ed un calo degli investimenti nel settore pari al 24%.

La crisi come opportunità di cambiamento. Ma la FILLEA CGIL, con l’assemblea dei quadri e delegati a Genova, non ha voluto solamente lanciare un grido d’allarme per quella che può essere considerata la crisi più grave dal dopoguerra, ha anche presentato quattro obiettivi strategici per rilanciare il settore dell’edilizia all’insegna del rispetto dei diritti e della legalità: dare nuove priorità di sviluppo per il paese; attuare un Piano per il Sud; sostenere la riqualificazione energetica degli edifici ma anche le imprese e le filiere produttive.

Si tratta di proposte elaborate dalla FILLEA CGIL alla luce delle questioni strategiche individuate dal suo ‘Osservatorio Territorio e Aree urbane’, nella direzione di un diverso e più sostenibile uso del territorio, della rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, prospettando un insieme articolato di misure che possano rappresentare nell’immediato una risposta alla crisi, riattivando la domanda e intervenendo sulle principali criticità del sistema Paese.

Nuove priorità di sviluppo per il paese: abbandonare il modello del consumo indiscriminato di risorse, e di suolo in particolare, e puntare a ”costruire altro e diversamente”. Non saranno più il nuovo residenziale e le infrastrutture stradali a trainare l’economia del settore, ma il recupero e la riqualificazione urbana ed edilizia e le modalità di trasporto sostenibile. Il sindacato propone in questo modo un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio, che intervenga a partire dalle aree più critiche per prevenire catastrofi e valorizzare le risorse naturali, e un Progetto strategico per la riqualificazione delle città, con un intervento sistematico di efficientamento energetico del patrimonio edilizio.

Attuare un Piano per il Sud: favorire lo sviluppo armonico del Mezzogiorno mediante l’attuazione di un Piano per il Sud, finalizzato all’adeguamento infrastrutturale: “Una selezione di piccole e grandi opere da completare o realizzare in tempi certi e sulle quali concentrare i finanziamenti disponibili, mediante un raccordo e una sinergia interistituzionale. Ciò richiede la rottura del patto di stabilità per i Comuni virtuosi. Vi sono, peraltro, ancora importanti risorse europee da investire e altre possono venirne da un patto interistituzionale per lo sviluppo” spiega la FILLEA CGIL.

Sostegno al mercato della riqualificazione energetica degli edifici. Le proposte operative sono diverse, e vanno dall’incentivo 55% Plus (incentivo fiscale più eco-prestito modulato in funzione dell’efficacia energetica della riqualificazione) al miglioramento del sistema di certificazione energetico-ambientale di edifici e materiali per l’edilizia, dalla creazione di condizioni di certezza e giusta convenienza nell’investimento in energie rinnovabili all’orientamento del sistema degli appalti pubblici verso la qualità e la sostenibilità dei prodotti edilizi, utilizzando modalità di affidamento dei lavori che consentano la selezione qualificata delle imprese concorrenti.

Qualificare le imprese e riorganizzare le filiere: “Sostenere e promuovere la ricerca, l’innovazione tecnologica e la riorganizzazione produttiva, e una formazione specialistica indirizzata verso tutte le aziende delle costruzioni (sia edilizia che produttori di materiali e componenti), in modo da adeguare il sistema dell’offerta alle trasformazioni della domanda”. Anche in questo caso si propone un sistema articolato di interventi: creare le condizioni per replicare le buone pratiche di certificazione dei sistemi costruttivi a basso costo e alta efficienza energetica; sostenere le forme associative di imprese e i servizi per le imprese (consorzi, reti, centri servizi); valorizzare gli enti pubblici di ricerca (nazionali e locali) per sviluppare programmi a supporto delle politiche sostenibili nel settore; migliorare il programma nazionale di formazione in edilizia, svolto attraverso l’azione potenziata degli enti bilaterali e adeguandolo alle nuove esigenze professionali. E proprio la promozione dell’innovazione e della ricerca passa anche attraverso il sostegno ai giovani talenti, per esempio attraverso la creazione di ‘banche delle idee’, in grado di rinnovare la qualità del made in Italy e promuovere le eccellenze e il merito.

Per uscire dalla crisi serve un modello di sviluppo diverso. “La strada corretta per affrontare la crisi non può che essere un modello di sviluppo diverso nel quale l’edilizia deve essere il volano, perchè intercetti la possibilità di uno sviluppo sostenibile che riguarda il territorio, il risparmio energetico, l’innovazione in un settore che da troppo tempo e’ fermo e ripiegato su stesso”. E’ quanto afferma da Genova Walter Schiavella, segretario generale della FILLEA CGIL. Per questo, avverte il dirigente sindacale “chiediamo dei provvedimenti in grado di invertire la tendenza che ci ha portato fin qui: scontiamo una crisi congiunturale che ha investito tutti i settori dell’economia e che si è sommata a una crisi strutturale, di sistema, del settore delle costruzioni, che ha prodotto effetti devastanti anche e soprattutto perchè non è stata affrontata in maniera adeguata”.

Schiavella sottolinea come si sia risposto alla crisi soltanto attraverso provvedimenti di presunta semplificazione, di deregolamentazione, che hanno avuto l’unico effetto di accentuare gli aspetti più negativi dell’attività edilizia, di accentuare l’assalto al territorio, di non rispondere ai deficit del paese che sono deficit di infrastrutture prioritarie, di messa in sicurezza del territorio, di qualità urbana. Si è prodotto invece – conclude il leader della FILLEA CGIL – un aumento del lavoro nero, dell’irregolarità, e un abbassamento della qualità complessiva di imprese e lavoro”.

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Crisi: ad aprile 470 mila in CIG, -2.600 in busta paga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 12, 2012

Crisi: CGIL, ad aprile 470 mila in CIG, -2.600 in busta paga

Oltre 322 milioni di ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012. E’ il bilancio dei primi quattro mesi dell’anno che emerge dal rapporto dell’Osservatorio CIG del dipartimento settori produttivi della CGIL nazionale. Per la Confederazione “lo stillicidio di dati negativi indica uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva sempre più insostenibile”
» Tavoli aperti al Ministero » Le crisi della settimana: dalla de Tomaso di Torino alla Nokia Siemens

12/05/2012 da www.cgil.it

Oltre 322 milioni di ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012, per un totale di 470 mila lavoratori a zero ore coinvolti che, da gennaio, hanno subito un taglio nel salario per 1,2 miliardi di euro, pari a 2.600 euro per ogni singolo lavoratore. A fare un bilancio dei primi quattro mesi dell’anno è il rapporto di aprile sul ricorso alla cassa integrazione, frutto di elaborazioni delle rilevazioni Inps, da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento settori produttivi della CGIL nazionale.

Anche per questo 2012, quindi, il quarto anno consecutivo di crisi, “la cassa integrazione si avvia ad attestarsi attorno al miliardo di ore autorizzate”, osserva il Segretario Confederale, responsabile Industria, Elena Lattuada, sottolineando come il dato del primo quadrimestre sia perfettamente in linea con lo scorso anno. Per la sindacalista “si continua a registrare costantemente uno stillicidio di dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva sempre più insostenibile – osserva Lattuada -: senza ripresa questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale. Bisogna dare risposte al profondo malessere sociale rimettendo al centro il lavoro”.

Dati CIG aprile – Nel dettaglio dell’analisi della CGIL, il ricorso alla Cassa integrazione ad aprile è stata di 86.160.529 di ore per un -13,60% su marzo. Nel primo quadrimestre sono state già autorizzate 322.852.539 con una ininfluente riduzione sullo stesso periodo del 2011 del -0,02%. Il rapporto della CGIL sottolinea come “la richiesta di CIG è sopra la media degli ultimi dodici mesi: le ore di CIG azzerano dall’inizio dell’anno 470 mila posizioni di lavoro ma coinvolgono mediamente 940 mila persone con un’incidenza di CIG per occupato nell’industria pari a 46 ore per dipendente”.

Sezionando gli strumenti di Cassa emerge che il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria (CIGO) ad aprile si riduce di un -4,02% sul mese precedente per un monte ore pari a 27.234.553. Nei primi quattro mesi del 2012 il totale delle ore di CIGO è stato di 101.059.532 con un aumento sullo stesso periodo dello scorso anno del +26,54%. La CIGO, spiega l’analisi di corso d’Italia, “torna così ad aumentare in tutti i settori, anno su anno, tranne l’edilizia: non è un buon segnale per l’andamento di questo settore alla luce della corrispondente crescita di ore per la Cassa straordinaria e quella in deroga”.

La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (CIGS) per lo scorso mese diminuisce su marzo del -11,28% per un totale ore pari a 29.930.151. Le ore registrate nel periodo gennaio-aprile (110.829.526) segnano un -18,60% sullo stesso periodo dell’anno passato. “Professionisti, artisti, scuole private, istituti di vigilanza, case di cura private, e altro ancora: sono queste le attività che sopportano il 51% del totale delle richieste e autorizzate di CIGS. Mentre il commercio al minuto subisce una richiesta sostenuta in questi quattro mesi del +40%”, spiega il rapporto.

Infine la cassa integrazione in deroga (CIGD) con le sue 28.995.704 ore di aprile diminuisce sul mese precedente del -22,91%, mentre il dato del quadrimestre, pari a 110.963.481 ore autorizzate, segna un aumento del +3,79% sullo stesso periodo del 2011. I settori che presentano un maggiore volume di ricorso alla CIGS in questi quattro mesi sono quello del commercio con 39.937.757 ore (+31,16%) – pari al 36% del totale delle ore di CIGD – e il meccanico con 21.886.999 (-31,88%). Le regioni maggiormente esposte con la cassa in deroga da inizio anno sono la Lombardia con 20.520.088 ore (+19,70%), l’Emilia Romagna con 12.577.347 (+15,19%) e il Lazio con 11.752.642 ore (+154,18%).

Causali di CIGS – Prosegue ad aprile la diminuzione del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 1.773 per un -29,84% sullo stesso periodo del 2011 e riguardano 3.135 unità aziendali (-17,76%). Diminuisce il ricorso per crisi aziendale (985 decreti per un -38,90%) ma rappresenta il 55,56% del totale dei decreti, così come frena il ricorso al fallimento (114 domande per un -32,94%). Mentre aumentano le domande di ristrutturazione aziendale (82 per un +28,13%), pari al 4,62% del totale, e le domande di riorganizzazione aziendale (95 per +6,74%%), ovvero il 5,36% del totale. Insomma, sottolinea il rapporto, “i percorsi di reinvestimento e di rinnovamento strutturale migliorano, anche se con una tendenza a calare rispetto all’andamento registrato nei mesi passati, ma continuano ad essere una percentuale bassa”, solo il 9,98% del totale dei
decreti.

Regioni – E’ la Lombardia la regione che, ancora una volta, registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. L’analisi della Cgil segnala infatti che sono 76.165.681 le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a 110.706 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 38.421.138 ore di CIG autorizzate per 55.845 lavoratori mentre è terza, e ovviamente prima per le regioni del centro, il Lazio con 29.806.575 ore che coinvolgono 43.324 lavoratori. Infine nel Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 17.487.259 ore per 25.418 lavoratori.

Settori – E’ la meccanica il settore in cui si conta ad aprile per l’ennesima volta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della CGIL, infatti, sul totale delle ore registrate ad aprile, la meccanica pesa per 102.129.472, coinvolgendo 148.444 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 47.606.172 ore di CIG autorizzate per 69.195 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 32.187.506 ore e 46.784 persone.

Occupazione e lavoratori in CIG – Considerando un ricorso medio alla CIG, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (9 settimane), sono coinvolti da inizio anno 938.525 lavoratori in CIGO, CIGS e in CIGD. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 17 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 469.262 lavoratori, di cui 160 mila in CIGS e altri 160 mila in CIGD. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio CIG, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 1,2 miliardi di euro, pari a 2.600 euro per ogni singolo lavoratore.


Allegati:
 Cgil_OsservatorioCig_RapportoAprile2012.pdf
 Cgil_OsservatorioCig_CausaliAziendeAprile2012.pdf

Argomenti: CGIL |

14 maggio: manifestazione nazionale Filcams Cgil sulla Vigilanza Privata CIRCONDIAMO LA RAI

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 11, 2012

Filcams Cgil. Il 14 maggio manifestazione nazionale della Vigilanza Privata. 

CIRCONDIAMO LA RAI

Si ritroveranno lunedì 14 maggio, davanti alla sede della Rai di Viale Mazzini a Roma, le lavoratrici ed i lavoratori della Vigilanza Privata.

Sono circa 40mila in tutti Italia, e sono in attesa del rinnovo del contratto nazionale di settore da ormai più di 40 mesi. Il settore sta subendo una profonda compressione a causa delle sbagliate politiche degli appalti perseguite da anni, causando anche un grave allarme occupazionale. Eppure la Vigilanza Privata è un settore molto delicato e molto importante per la collettività: sicurezza negli aeroporti, trasporto valori, sicurezza nelle metropolitane e nelle stazioni ferroviarie, sicurezza nei tribunali ed in tutti gli edifici pubblici,ecc.

“I lavoratori della vigilanza privata non possono più aspettare” afferma la Filcams Cgil, “La crisi economica è grave, ma non la possono pagare i lavoratori, rinunciando a diritti e salario.”

La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di settore, scaduto a dicembre 2008, va avanti da più di 3 anni; un negoziato lungo e complesso dove gli interessi delle aziende stanno prevalendo. Le Controparti, già in disaccordo tra loro, sono ormai irrimediabilmente divise, tanto che la trattativa sta procedendo su due tavoli distinti.

Gestione dei cambi appalto, campo di applicazione contrattuale, classificazione del personale e orario di lavoro, nonché l’aumento salariale (retribuzioni ferme ormai da anni) sono tra i punti caldi della trattativa sui quali non si riesce a trovare un’intesa comune.

“Con grande senso di responsabilità” prosegue il sindacato “siamo disponibili ad affrontare i problemi reali del settore, ma non siamo disponibili ad un contratto nazionale che consegni i lavoratori in ostaggio alle aziende. Vogliamo salvaguardare le lavoratrici, lavoratori e lo stesso settore; difendere il contratto nazionale, la sua unicità e il suo valore collettivo.”

È per questo che la Filcams Cgil ha indetto una manifestazione nazionale per il 14 maggio, con un presidio davanti alla Sede Rai Nazionale di Viale Mazzini.

CIRCONDIAMO LA RAI.

Argomenti: FILCAMS, manifestazioni, vigilanza privata |

Alcune foto dello sciopero provinciale di oggi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 10, 2012

 foto sciopero provinciale 10 maggio 2012

Argomenti: CGIL, foto, presidio, scioperi |

Sciopero provinciale: centinaia di lavoratori e pensionati lungo le strade

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 10, 2012

Si è svolto questa mattina lo sciopero provinciale del settore privato di 4 ore indetto dalla CGIL di Siena al fine di sensibilizzare il mondo produttivo e l’opinione pubblica più in generale su temi cruciali per il futuro.

Lo sciopero è stato molto partecipato, ecco alcuni esempi di adesione: Whirpool turno della mattina 85%, RCR turno della mattina 80%, Giomarelli 100%, IMER 90%, Lodovichi 95%, Trigano 80%, Fornaci Tempora 95%, Belardi 80%, comparto travertino 60%, Amiata Marmi 100%.

Centinaia di lavoratori e pensionati si sono ritrovati lungo le strade, nei punti di raccordo dei presidi, per distribuire i volantini e parlare con le persone: a Siena in str. Massetana Romana e ai Due Ponti, in Val d’Elsa a Poggibonsi (Salceto) e Colle (rotonda Belvedere), in Val di Chiana al casello di Bettolle, in Amiata ad Abbadia San Salvatore (viale Roma).

“Molti automobilisti e passanti – sottolinea Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – non solo si sono fermati a prendere gli oltre 10.000 volantini che ma hanno anche incoraggiato la nostra azione, segno evidente di preoccupazioni crescenti che devono essere ascoltate da chi ci governa”.

“Il fatto che lo stesso sciopero sia stato indetto in concomitanza con la giornata nazionale di sensibilizzazione sul precariato voluta dalla CGIL nazionale – commenta Guggiari – già sottolinea una delle questioni preminenti su cui vogliamo insistere. La condizione giovanile, ragazzi e ragazze che non trovano lavoro, spesso non studiano neanche più, finisce infatti per essere un fatto sociale gravissimo che mina alle fondamenta il nostro futuro. La crescita di qualità, un’occupazione di qualità e quindi stabile, welfare a partire dalla formazione e dalla sanità non impoverito, ammortizzatori sociali capienti per le dimensioni del problema occupazionale che abbiamo davanti e veramente universali sono parte delle nostre proposte”.

“Per raggiungere questi obbiettivi – prosegue Guggiari – abbiamo voluto sottolineare come non sia rinviabile una redistribuzione della ricchezza che, incidendo sulla rendita finanziaria, dia voce alla necessità di sostenere i redditi da lavoro e da pensione, gli investimenti produttivi e di sistema. Quindi non possiamo prescindere dal realizzare una patrimoniale vera che insieme ai proventi della lotta all’evasione fiscale e contributiva recuperi le risorse a ciò necessarie. Anche in questo senso va giocato il nostro ruolo in Europa. E che nessuno si scordi degli ‘esodati’ per i quali vanno trovate le risorse necessarie alla pensione”.

Purtroppo la giornata è stata fortemente contaminata dalle vicende giudiziarie concernenti il Monte dei Paschi di Siena. “Viviamo con forte apprensione questi momenti – sottolinea il Segretario – e siamo vicini a tutti i lavoratori della Banca che si trovano di fronte ad una situazione inedita. Il loro attaccamento al Monte è un valore aggiunto che rischia di renderli vulnerabili. Il rilancio avviato della Banca basato anche su questo elemento identitario deve essere proprio di stimolo per superare questa situazione. Auspichiamo anche per questo che le indagini della Magistratura possano fare il loro corso nei tempi più rapidi possibili”.

Siena, 10 maggio 2012

Argomenti: CGIL, presidio, scioperi |

La CGIL lancia l’allarme su Floramiata

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 10, 2012

E’ evidente ormai a tutti che l’azienda FLORAMIATA presenta una crisi economica, finanziaria e gestionale, tant’è che se non verranno assunte dalla Società le opportune iniziative la più grande azienda del territorio potrebbe rischiare la chiusura.

A fronte delle potenzialità dell’Azienda, che può disporre di un bassissimo costo dell’energia geotermica e con un sostanzioso credito d’imposta che di fatto abbatte in modo significativo i costi generali, e considerato che il florovivaistico non è esposto, a differenza di tanti altri settori, ai processi di globalizzazione, è incomprensibile ed inaccettabile che FLORAMIATA presenti serissime difficoltà finanziarie tanto da essere in ritardo nel pagamento degli stipendi alle maestranze e, ancora più grave, da interrompere il regolare andamento del ciclo produttivo.

La CGIL tutta invita l’attuale Proprietà ad assumere tutti i provvedimenti necessari affinchè l’Azienda superi le gravissime difficoltà attuali.

Inoltre riteniamo che FLORAMIATA debba definire un Piano Industriale dettagliato che fin da subito dia il senso e la sostanza del rilancio produttivo che tutti pretendono, ritenendo che la gestione tenuta fino ad oggi è risultata fallimentare.

La Proprietà, con grande senso di responsabilità nei confronti dei dipendenti e del territorio, deve mettere in campo tutte le energie, le risorse e le capacità per uscire da questa situazione, fin se necessario attuando riorganizzazioni societarie atte a scongiurare la propria dissolvenza.

Allo stesso tempo invitiamo le Istituzioni, nelle varie articolazioni territoriali, a seguire con attenzione l’evoluzione della crisi di FLORAMIATA e a riaprire un dialogo anche con l’imprenditore chiedendogli impegni precisi per il futuro dell’Azienda.

La CGIL tutta auspica che i tempi per l’ammissione definitiva al concordato siano brevi, anche perchè questo atto toglie qualsiasi alibi all’Azienda per una discussione di merito sul piano industriale e sulle strategie future.

La CGIL esprime grande preoccupazione per il rischio, in assenza di novità, di arrivare ad una situazione non più gestibile. Di fronte alla mancanza di risposte metterà in campo tutte le iniziative necessarie, anche perchè le intuibili conseguenze non devono essere pagate dai dipendenti e dal territorio.

 CGIL Siena

CGIL zona Amiata

FLAI CGIL Siena

RSA aziendale

09.05.2012

Argomenti: amiata, aziende, CGIL, FLAI |

Lavoro: 2 giugno manifestazione nazionale di CGIL, CISL e UIL a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 9, 2012

Lavoro: 2 giugno manifestazione nazionale di CGIL, CISL e UIL a Roma

Una grande manifestazione sindacale unitaria per “avviare un percorso rivendicativo che chiede risposte sui temi del lavoro e del fisco. Non esiste decisione analoga nella storia d’Italia, mai si è tenuta una manifestazione sindacale il 2 giugno”. Così il Segretario Generale della CGIL in occasione della conferenza stampa di oggi:”è auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica. Il punto di rottura è molto vicino” – Ascolta: l’annuncio di Bonanni, Angeletti e Camusso 08/05/2012 da www.cgil.it

Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, i sindacati scenderanno in piazza a Roma. Ad annunciarlo oggi (8 maggio) i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Camusso, Bonanni e Angeletti nel corso di una conferenza stampa.

 

Un’importante manifestazione sindacale dal “forte valore simbolico” come affermato dalla leader della CGIL, Susanna Camusso, proclamata per “cambiare la politica economica del governo”. “Non esiste decisione analoga nella storia d’Italia, mai si è tenuta una manifestazione sindacale il 2 giugno. Non sarà semplicemente una celebrazione – spiega Camusso – ma una grande manifestazione sindacale unitaria che avvia un percorso rivendicativo che chiede risposte sui temi del lavoro e del fisco”. “Se non si danno risposte al lavoro – prosegue il Segretario Generale della CGIL – questo Paese non ce la fà, se non si parte dal lavoro e dal reddito dei lavoratori l’unica prospettiva è il baratro”.

Inoltre, Camusso avverte: “il punto di rottura è molto vicino. E’ auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica. Per questo saremo in piazza a Roma nel pomeriggio del 2 giugno, una grande manifestazione sindacale che chiede risposte: se non ci saranno bisognerà continuare. Servono scelte, non ci sono alibi. Se si continua a viaggiare dietro l’alibi dell’Europa si fanno solo scelte recessive” conclude Camusso.

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Sciopero provinciale 10 maggio: le motivazioni della CGIL e le modalità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 8, 2012

Giovedì 10 maggio si svolgerà a Siena uno sciopero provinciale di 4 ore indetto dalla CGIL per i settori privati (eccetto i servizi pubblici essenziali) per l’intera mattinata; per i turnisti si tratterà delle ultime 4 ore del turno. Sarà invece di 8 ore lo sciopero dei lavoratori edili.

Per esporre alla cittadinanza le motivazioni dello sciopero verranno effettuati presidi e volantinaggi dalle ore 9 alle 13 in tutta la provincia: a Siena in str. Massetana Romana e ai Due Ponti, in Val d’Elsa a Poggibonsi (Salceto) e Colle (rotonda Belvedere), in Val di Chiana al casello di Bettolle, in Amiata ad Abbadia San Salvatore (viale Roma).

Lo sciopero indetto a livello territoriale fa parte di un pacchetto di scioperi provinciali e di settore che sono stati già effettuati – o che verranno effettuati – in tutto il territorio nazionale a sostegno delle rivendicazioni della CGIL sui temi della riforma del lavoro, degli ammortizzatori sociali e dello sviluppo.

“Abbiamo scelto proprio questa data – spiega Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – per effettuarlo in concomitanza con la mobilitazione nazionale dei lavoratori precari. Dopo aver denunciato la scarsa rilevanza del ddl di riforma del mercato del lavoro sulla precarieta’ la giornata vuole sostenere anche una politica per il superamento della stessa condizione con richieste di modifica al provvedimento, perche’ ai giovani di questo Paese si diano delle risposte vere. Anche in provincia di Siena almeno il 16% dei giovani tra 15 e 34 anni ha perso ogni speranza di trovare un lavoro”.

“Gli altri temi a noi cari – sottolinea Guggiari – sono quelli dell’occupazione: chiediamo investimenti per lo sviluppo, la crescita, l’innovazione, la ricerca, la formazione, le tecnologie e la competitività territoriale. E poi i giovani: servono meno contratti precari ed investimenti sui giovani e sui loro diritti. E poi gli ammortizzatori sociali: bisogna estendere le tutele a chi non le ha, a partire dai precari e dagli ‘esodati’: nessuno può rimanere senza lavoro, ammortizzatori e senza pensione. E poi il tema della riforma fiscale: bisogna abbassare le aliquote su lavoro dipendente e pensioni redistribuendo la ricchezza a favore delle famiglie, degli operai e dei pensionati e di chi investe in impresa sottraendola alla rendita finanziaria e recuperare dall’evasione. E per finire il welfare: basta con i tagli all’assistenza, alla sanità pubblica, alla scuola e all’università”.

“Vorrei segnalare solo alcuni dati della provincia di Siena relativi al 2011 – continua il Segretario – che ben spiegano il perché dello sciopero nel nostro territorio. 59.000 assunzioni, con un calo dello 0,3% rispetto al 2010; 5% in meno quelle a tempo indeterminato: il 7% del totale (al di sotto di 5 punti percentuale rispetto alla media regionale). 114.000 gli occupati e 8.000 in cerca di occupazione. Il tasso di disoccupazione è al 6,6% (per la prima volta supera il dato regionale); 3.000 posti persi dal 2008 (2.000 iscritti in meno in 3 anni alla cassa edile). Le liste di mobilità sono aumentate del 9% (+ 1.315 unità); il totale delle mobilità è di 2.417 unità (+ 21% rispetto al 2010). L’indennità di disoccupazione ordinaria registra + 998 unità rispetto al 2010 (26% in più). La cassa integrazione guadagni è a -4,32% rispetto al 2010, ma c’è una forte crescita di quella in deroga che riguarda le piccolissime aziende. 1750 erano i posti a rischio nel settore metalmeccanico, nel lapideo e nell’edilizia. Nei primi mesi del 2012 la cassa integrazione è aumentata del 33% sullo stesso periodo dell’anno scorso. La Cassa integrazione assistenza del settore artigiano registra 62.999 ore di fondo sostegno al reddito (+ 11% rispetto al 2010); nei primi 3 mesi del 2012 si parla già di 45.981 ore!”. “Per non parlare – affonda e conclude Guggiari – del reddito disponibile delle famiglie senesi: dal 2004 al 2010 è aumentato solo del 5,98%, rispetto al 9,47% della Toscana e del 9,86% dell’Italia”.

Siena, 8 maggio 2012

Argomenti: CGIL, presidio, scioperi |

Tiemme: i sindacati contro i premi aziendali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 8, 2012

Mentre le Organizzazioni Sindacali dei quattro territori che sono confluiti nella Tiemme Spa si impegnano in una trattativa per l’armonizzazione delle norme contrattuali esistenti in ogni singolo territorio, dove la Dirigenza della Tiemme Spa spinge sempre e comunque a cercare di recuperare risorse, si verificano episodi che non possono essere tollerati.

Abbiamo appreso attraverso un nuovo Organigramma Aziendale che figure già  collocate in parametri contrattuali di riferimento alti e ben remunerati sotto il profilo del salario percepito vengono premiati ulteriormente con nuovi adeguamenti economici derivanti da un nuovo Organigramma Aziendale che camuffa, a nostro avviso, ulteriori responsabilità.

Francamente non vogliamo giudicare l’operato delle persone che vengono “premiate”, ma vogliamo sottolineare che in momento di difficoltà come questo, dove il trasporto pubblico locale subisce dei tagli, storicamente mai verificatisi, dove i lavoratori vengono chiamati ad essere più produttivi e dove si cerca di annientare accordi aziendali che hanno una propria storia, e che non sono mai stati ‘donati’ ai lavoratori, non possiamo giustificare certi atteggiamenti. 

FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti, FAISA CISAL, UGL di Arezzo, Grosseto, Piombino e Siena

Siena, 7 maggio 2012

Argomenti: aziende, FILT, trasporto pubblico |

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