cgil siena

Tabelle paga turismo pubblici esercizi minori luglio 2009

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2009

pubblicieserciziminori_07_09.pdf

Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga turismo pubblici esercizi luglio 2009

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2009

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Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga turismo pensioni luglio 2009

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2009

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Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga turismo alberghi luglio 2009

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2009

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Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

L’accordo per RCR Cristalleria Italiana (ex CALP) di Colle di Val d’Elsa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 29, 2009

Scarica il testo in formato pdf: accordo-cigs-rcr-ex-calp.pdf

Argomenti: accordi sindacali, aziende, CGIL, FILCEM, valdelsa |

Epifani: “Detassiamo le spese dei lavoratori”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 29, 2009

Il leader Cgil Epifani: dalla scuola ai consumi è il momento di aiutare le famiglie. Sulla previdenza interventi organici. “Aiuti fiscali alle aziende che rinnovano i contratti ai precari”
 
29/06/2009 |  Repubblica |  Epifani
“Detassiamo le spese dei lavoratori”
 

ROMA – Un piano straordinario per rilanciare i consumi. Lo propone il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che indica nelle detrazioni fiscali a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati la leva sulla quale agire. Non un piano in contrasto con il decreto-Tremonti, bensì complementare. «Perché la detassazione – dice – non può riguardare solo le imprese». Epifani chiede al governo di confermare i contratti precari nella pubblica amministrazione e di prevedere un bonus fiscale anche per gli imprenditori che rinnovano i contratti ai precari. «Sono – sostiene – i più deboli nel mercato del lavoro».
Eppure il ministro Tremonti ha detto che le misure adottate dal governo sono già state apprezzate dalle imprese e lo saranno dai lavoratori. Lei pensa il contrario?
«Non ho dubbi che le imprese abbiano apprezzato il decreto del ministro Tremonti. Osservo, tuttavia, che esso servirà più alle medie e alle grandi aziende anziché alle piccole. C´è stato anche un giudizio positivo della Cisl. Sta di fatto che per il lavoro dipendente e i pensionati c´è poco o nulla. La manovra del governo ha un senso, però continuano a mancare misure per il Mezzogiorno e a sostegno della domanda».
Il governo ha privilegiato la difesa dell´occupazione con interventi mirati a favorire il ritorno al lavoro dei cassintegrati.
«Questi interventi arrivano con un po´ di ritardo. Un anno fa andavano sostenuti i contratti di solidarietà. Noi non siamo contrari ai progetti di formazione per chi sta in cassa integrazione, pensiamo però che potranno essere efficaci quando riprenderà la produzione. Oggi, piuttosto, andrebbero sostenute fiscalmente quelle imprese che rinnovano i contratti a tempo determinato in scadenza o i contratti di collaborazione a progetto».
Forse queste misure aggiuntive avrebbero anche dei costi che non possiamo permetterci?
«Guardi, tutto il pacchetto del governo si autofinanzia. In questo sono coerenti: nessun finanziamento in più per affrontare la crisi. Aggiungo che non sono d´accordo».
Il perno della manovra del governo sta nella detassazione degli utili reinvestiti. Riuscirà a far ripartire la produzione e, dunque, l´economia?
«E´ certamente un provvedimento anticiclico. Bene, ma perché non detassare anche le spese (o gli investimenti) dei lavoratori dipendenti e dei pensionati? Perché non consentire per un anno, in via straordinaria, la detrazione di determinate spese per sostenere la domanda?».
Quali spese andrebbero detratte dalla dichiarazione dei redditi?
«Penso a quelle scolastiche, per esempio, se si volessero aiutare le famiglie con figli a carico. Ma si possono sostenere anche altre e diverse fasce sociali. Questo permetterebbe di uscire dalla discussione sul fattore psicologico della crisi sul quale tanto insiste il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi».
La Ue ci chiede di aumentare l´età per il pensionamento delle donne nella pubblica amministrazione.
«Non si possono fare interventi a pezzi, è necessaria una proposta organica. Perché non torniamo all´età flessibile per la pensione di vecchiaia come era previsto dalla legge Dini? E poi: la definizione dei lavori usuranti è stata sospesa da questo governo mentre andrebbe ripresa, e il meccanismo dei coefficienti di trasformazione è troppo rigido e poco intelligente tale da rendere le pensioni dei giovani di oggi troppo basse».

ROBERTO MANIA

Argomenti: CGIL |

Lunedì 29 giugno: presidi lavoratori TRIGANO e RCR

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2009

In concomitanza con gli incontri convocati per il pomeriggio di lunedì 29 giugno presso la sede dell’Amm.ne Prov.le di Siena per discutere delle aziende Trigano ed RCR, i lavoratori effettueranno dalle ore 14.00 fino al termine degli incontri (che potrebbero perdurare fino alla tarda serata) 2 PRESIDI in PIAZZA DEL DUOMO a SIENA.

Argomenti: FILCEM, FIOM, presidio, scioperi |

Cambio appalto portinerie TELECOM: “L’Azienda garantisca il vero CCNL”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 26, 2009

FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL: “L’AZIENDA GARANTISCA CONTINUITA’ OCCUPAZIONALE ED APPLICAZIONE DEL CCNL VERO, E NON DI UNO ‘PIRATA’”

Qualche giorno fa l’azienda TELECOM ITALIA ha affidato alla società SICURITALIA l’appalto per i servizi di portineria in molte regioni del Paese, compresa la sede di Siena.
Il CCNL (art. 4) multiservizi, sottoscritto da CGIL, CISL, UIL di settore, prevede che in caso di cambio di appalto il subentrante garantisca la continuità occupazionale (mantenga cioè come dipendenti i portieri che già lavorano).
E’ una norma di buon senso, di dignità e di responsabilità, oltre che nell’interesse della stessa azienda e della sua sicurezza.
Peccato che la società SICURITALIA abbia già comunicato ai Sindacati che:

1. il contratto commerciale con TELECOM ITALIA prevede la possibilità di non assumere i lavoratori già in servizio;

2. non applica il CCNL multiservizi di CGIL, CISL e UIL, ma un CCNL firmato da sindacati non confederali;

3. a partire dal 1 luglio gli attuali lavoratori delle portinerie saranno licenziati e a loro subentreranno altri lavoratori.

E’ un fatto di una gravità inaudita, in palese contrasto con lo spirito di una lunga e consolidata tradizione sindacale in TELECOM ITALIA.
Nel momento in cui come Sindacato, unitariamente, si chiedono maggiori tutele nella catena degli appalti, la principale azienda del settore torna indietro di decenni.
E’ soprattutto inconcepibile per una grande azienda come TELECOM ITALIA, che si è sempre vantata di un’attenzione verso la qualità del lavoro e per un alto livello di responsabilità sociale.
Per tale ragione a sostegno della tutela dell’occupazione per martedì 30 giugno è stato indetto uno sciopero per l’intera giornata dei dipendenti che operano nelle portinerie.
Chiediamo a TELECOM ITALIA di impegnarsi per mantenere in servizio gli attuali lavoratori delle portinerie, imponendo a SICURITALIA l’applicazione del contratto multiservizi sottoscritto dai Sindacati di categoria confederali CGIL, CISL e UIL.

FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL SIENA

Siena, 26.06.2009

Argomenti: aziende, FILCAMS, scioperi |

Oggi protesta della Polizia Penitenziaria di San Gimignano

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 26, 2009

La grave situazione di degrado gestionale dell’istituto penitenziario di San Gimignano, ulteriormente accentuata dalla staticità e dall’inefficienza dell’Autorità Dirigente del penitenziario, ha costretto le Organizzazione Sindacali, firmatarie del documento, a proclamare, in data 26 giugno 2009, una giornata di manifestazione che culminerà in un sit-in di protesta dinanzi all’ingresso del penitenziario di San Gimignano e l’astensione dalla mensa di servizio per l’intera giornata.
I delegati sindacali dichiarano che tale decisione è scaturita dall’assenza a tutt’oggi di interventi da parte dell’Amministrazione Penitenziaria atti a risolvere le problematiche più volte denunciate e dall’aggravarsi delle condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria.
Nella stessa data, 26 giugno c.m., le OO.SS. sono state convocate dall’attuale Autorità Dirigente dell’istituto per un difficile tentativo di riprendere le relazioni sindacali interrotte da diversi mesi per inadempienze contrattuali e questioni irrisolti, che a tutt’oggi non si intravedono esiti positivi.
Vengono rappresentate, di seguito, le principali problematiche rimaste irrisolte che hanno determinato le oramai insostenibili condizioni lavorative per le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso questo
istituto:
1. mancata assegnazione di un numero adeguato di unità di personale di Polizia Penitenziaria per fronteggiare la grave carenza stimata al 40% rispetto alla pianta organica prevista di 233 unità;
2. ingovernabilità dell’istituto per la mancata assegnazione in pianta stabile di un Dirigente e inadeguatezza dei provvedimenti di assegnazione temporanea di questi ultimi che si sono avvicendati senza lasciar alcun segno che potesse scongiurare l’attuale collasso gestionale;
3. inconsueti consigli di disciplina che hanno determinato la totale assenza di una politica finalizzata al rispetto dell’ordine e della disciplina da parte della popolazione detenuta, secondo i dettami del legislatore, atta a scongiurare episodi illeciti (aggressioni) nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria;
4. elevato numero di reclusi che ha raggiunto livelli di sovraffollamento abnormi, creando condizioni interne intollerabili sia sotto l’aspetto igienico, sia sotto l’aspetto operativo;
5. insopportabile sovraccarico di lavoro e di responsabilità per i poliziotti penitenziari che sono costretti ad assumere contemporaneamente mansioni di più postazioni di servizio senza la predisposizione di idonee tabelle di consegna (accordo disatteso dalla Direzione), mettendo a repentaglio la propria incolumità fisica;
6. decisioni inappropriate e assenza di volontà da parte della Direzione per trovare soluzioni alternative e adeguare il carico di lavoro e di responsabilità alle poche unità di personale di Polizia Penitenziaria presenti in servizio, disponendo provvedimenti di:
• sospensione del prolungamento orario dei passeggi durante il periodo estivo (Luglio-Agosto);
• sospensione delle attività lavorative già programmate e/o da avviare.
7. interventi unilaterali della Direzione che disattende gli accordi sindacali siglati in particolare sulla gestione:
• pianificazione ferie estive;
• programmazione mensile del servizio.
Dall’eventuale ennesimo risultato negativo dell’incontro del 26.6.09 con l’Autorità Dirigente dell’Istituto, le scriventi
OO.SS. sono costrette a proseguire con l’interruzione delle trattative con la Direzione dell’Istituto Penitenziario di San
Gimignano, con lo stato di agitazione del personale che inevitabilmente condurrà ad intraprendere ulteriori e più incisive forme di protesta.

SAPPE, OSAPP, SINAPPE, CISL-FNS, USPP, UIL, CGIL-FP

Argomenti: carcere, FP, sit in, valdelsa |

Bottega Verde: in sciopero le dipendenti del call center

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 25, 2009

LE DIPENDENTI DEL CALL CENTER “BOTTEGA VERDE” DI PIENZA IN SCIOPERO PER EVITARE LA CHIUSURA AZIENDALE

Le 24 dipendenti a tempo indeterminato del call center ‘Bottega verde’ di Pienza, preso atto insieme alla Filcams Cgil della volontà dell’Azienda di chiudere definitivamente il call center e gli uffici di Palazzo Massaini, hanno indetto lo stato di agitazione con proclamazione di un primo sciopero per l’intera giornata di giovedì 25 giugno.
Già due anni fa la forte iniziativa sindacale, la fermezza delle lavoratrici ed il clamore suscitato nel comune pientino avevano scongiurato un’analoga decisione. In quell’occasione, in un apposito incontro richiesto dalla Filcams Cgil di Siena alla presenza del Sindaco e dell’Assessore Provinciale alle attività produttive, il titolare di Bottega Verde aveva rivendicato con orgoglio che la sua azienda, in totale quasi mille dipendenti, non aveva mai licenziato nessuno e che “non aveva intenzione di farlo mai”!!!
La coerenza evidentemente è un optional… del passato. Così come le idee di riorganizzazione aziendale allora avanzate, che si sono rivelate fragili, insufficienti e fuorvianti.
Inoltre appare una patetica caduta di stile l’affermazione aziendale secondo cui le lavoratrici hanno fatto resistenza a ricollocazioni in mansioni alternative, vista la loro documentabile disponibilità in tal senso.
La Filcams Cgil non si rassegna alla chiusura di un’altra azienda in un territorio già colpito da profonde crisi occupazionali, tanto più da parte di un’impresa diventata grande anche per gli indubbi vantaggi promozionali che il nome e l’immagine di Pienza portano nel mercato italiano ed internazionale. Ritenendo, quindi, sbagliata ed ingenerosa tale volontà aziendale, invita la cittadinanza tutta, l’Amministrazione comunale e tutte le forze politiche e sociali ad impegnarsi assieme affinché la chiusura definitiva del call center sia evitata.
La Filcams Cgil comunica che prossimamente verranno decisi ulteriori scioperi con manifestazioni ed iniziative pubbliche a sostegno di queste 24 lavoratrici.

FILCAMS CGIL Siena

Pienza, 24 giugno 2009

Argomenti: aziende, FILCAMS, scioperi |

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