cgil siena

Epifani: “Aliquote più alte per i ricchi e aiuti ai poveri”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 13, 2009

Il 4 aprile la grande manifestazione a Roma con uno slogan che dice: «Futuro sì, indietro no».

Una sfida alla crisi difendendo la democrazia.

“Copiamo Brown. Aliquote più alte per i ricchi e aiuti ai poveri”

Intervista a Guglielmo Epifani

Sempre di crisi si parla, malgrado le perorazioni di Berlusconi a favore dell’ottimismo, mentre il paese reale paga licenziamenti, cassa integrazione e una grande incertezza, e cioè paura, per il futuro. Che si vorrebbe meno tetro, meno incerto. come dirà lo slogan della manifestazione del 4 aprile, a Roma, la Cgil in campo. Dirà lo slogan: «Futuro sì, indietro no». Cioè andiamo avanti, cercando di uscire dalla crisi con un paese migliore, più equo… Nel segno dell’equità, ha agitato le acque della politica la proposta del leader del Pd, Franceschini: la tassa dei ricchi per aiutare i poveri. Bocciata alla Camera.
Partita chiusa? Lo chiediamo a Guglielmo Epifani, leader della Cgil.
«Ripeto che si tratta di una proposta importante: in una fase transitoria chiedere un piccolo sacrificio ai redditi più alti, per ridimensionare i problemi di chi sta peggio».
Qualcosa che assomiglia alla proposta Cgil: prelievo più forte, aliquota che sale del cinque per cento (dal 43 al 48 per cento) per i redditi superiori ai 150mila euro. Per due anni. Manca un dettaglio: per quali progetti?
«Lo spiegheremo lunedì prossimo. Diremo che cosa si può fare con quei soldi, un miliardo e mezzo di gettito aggiuntivo, per sostenere la cassa integrazione, per introdurre tutele per i precari… Vogliamo dimostrare che cosa significherebbe una misura di quel genere, qui tanto contestata, adottata altrove, ad esempio in Gran Bretagna. Non è un atto contro i ricchi: in questa espressione si introducono una inutile malizia, una forzatura ideologica. Non è neppure una scelta dettata dalla filantropia. Sarebbe una dimostrazione di cultura civile, che sarebbe condivisa dalla maggioranza del paese. Però in questo caso non si fanno sondaggi».
Bossi, dalla maggioranza, è tra quanti sono più sensibili a queste proposte.
«Non mi stupisce. Abbiamo tanti motivi di dissenso con la Lega. Ma questo non ci impedisce di capire che Bossi conosce i sentimenti popolari e quindi sa che persino un governo di centrodestra non può pensare di favorire solo i ceti più abbienti, ma deve anche ispirarsi a un principio di equità».
C’è stata una critica da sinistra: non è così che si fa, è beneficenza, bisogna far la lotta all’evasione fiscale…
«La sinistra è sempre pronta a dividersi… È ovvio che una cosa si salda all’altra e che purtroppo la lotta all’evasione fiscale s’è indebolita. Pochissimo si è badato ad alcuni dati, che mostrano come il saldo finale delle entrate fiscali del 2008 indichi la crescita di una sola voce, di una sola imposta, quella che pagano lavoratori dipendenti e pensionati. Pagano sempre i lavoratori…».
Anche con l’innalzamento dell’età pensionabile. Sacconi ieri ha messo lo stop, ma la questione gira e rischia di diventare davvero un grimaldello.
«C’è chi sostiene che bisogna approfittare della crisi per decidere riforme importanti. Ma non si capisce perchè si alluda solo a riforme che peggiorano le condizioni dei lavoratori. La storia delle pensioni per le donne del pubblico impiego a 65 anni è priva di senso e per di più contraddice la realtà di richieste sempre più alte di pensionamenti e prepensionamenti. Siamo all’assurdo. Altra cosa è ragionare sulla flessibilità dell’età pensionabile, come ha proposto la Cgil. Vorrei precisare intanto che i conti dell’Inps sono floridi e resta risolvere la questione dei lavori usuranti e dei coefficienti».
La Cgil ha posto con forza la questione della durata della cassa integrazione, mentre Sacconi si vanta d’aver messo insieme il sistema più evoluto, moderno, bello di protezioni sociali.
«Sacconi si incensa, ma i meccanismi individuati non sono adeguati e sui soldi bisogna stare attenti. Chiedetelo a Formigoni o alla Bresso, che non hanno più quattrini per pagare la cig in deroga. Il dramma adesso sta nella fine per molti della cassa integrazione ordinaria: cinquantadue settimane sono passate per molti e si vede che la crisi si prolunga nel tempo, si vede che la domanda è costantemente ferma…».
Sembra che l’unica ricetta anticrisi sia nel rilanciare i consumi…
«Il governo italiano, solo tra i grandi paesi, ignora due questioni. La prima è quella ambientale: nessuna politica per il risparmio energetico, nulla sulle fonti rinnovabili, unico passo l’accordo francese sul nucleare per importare tecnologie arretrate, rimosso il tema delle bonifiche industriali. La seconda: il rilancio dei servizi, sanità, scuola, trasporti, università, ricerca per i quali l’unica misura adottata è quella del “taglio”».
Berlusconi riscopre intanto la casa…
«Una proposta molto furba, perchè parla a una parte del paese, anche a cittadini a basso reddito, ai quali dà facoltà di alzare un sopralzo, allargare la villetta… a breve porta un po’ di soldi alle amministrazioni locali e fa lavorare uno stuolo di professioni, geometri, architetti, aprendo la strada ai veri speculatori, che potranno demolire, ricostruire, alzare, ampliare».
Il 4 aprile la manifestazione della Cgil.
«E sarà una grande manifestazione: “futuro sì, ma indietro no”. Vuol dire che la Cgil si misura con la sfida del cambiamento e del futuro… ».
Una sfida che si può vincere?
«Il governo manifesta debolezze. Il blocco sociale che lo regge non è così compatto. Basterebbe considerare che cosa significa per la picccola e media impresa la sua politica».
Vasco Rossi parteciperà al concerto del Primo Maggio. Per Cgil Cisl Uil sarà l’unico appuntamento unitario?
«Ringrazio Vasco Rossi, per questo suo omaggio al mondo del lavoro. Il Primo Maggio è dedicato ai giovani e anche le divisioni arretrano di fronte ai giovani. Da Cisl e Uil molte cose ci dividono, a cominciare dal modello contrattuale. Con l’intesa raggiunta da Cisl e Uil si riduce la qualità e la dimensione della contrattazione, nazionale o decentrata. Così il sindacato è più debole».

Oreste Pivetta

13/03/2009  L’Unita’

Argomenti: CGIL |

VOTA e PARTECIPA

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 13, 2009

 20090404_manifestazione.jpg

Partecipa alla consultazione promossa dalla CGIL e con il tuo voto fai conoscere il tuo giudizio sull’Accordo separato

VOTA nel tuo luogo di lavoro o nel seggio territoriale a te più vicino:

vol-seggi-territoriali.pdf

PARTECIPA alla grande manifestazione del 4 aprile, prenota il tuo posto in pullman:

vol-roma-040409.pdf

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni |

Preoccupazioni per il futuro del camper

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 13, 2009

La FIOM CGIL di Siena nota con preoccupazione l’evidente calo di attenzione da parte dell’opinione pubblica nei confronti della grave situazione di crisi in cui da tempo si trova l’intero settore produttivo del camper. Non vorremmo che questo fosse da intendersi come un segnale che possa preludere ad una resa incondizionata verso quello che forse tanti cominciano a considerare un declino inesorabile e senza soluzioni, quando viceversa servirebbero idee e scelte coraggiose per andare a colmare un evidente deficit di prospettive.
Ed è proprio in questa logica che riteniamo opportuno ribadire alcune proposte che come FIOM CGIL avevamo già suggerito e che a tutt’oggi non hanno ancora trovato risposta.

In primo luogo, visto che il filo conduttore che lega tutte le maggiori aziende del settore è di avere assetti societari dove il controllo è in mano a fondi di investimento esteri o comunque di multinazionali con sedi oltre i confini italiani, sarebbe forse il momento di pensare ad un’azione di fusione o perlomeno collaborazione attiva fra le aziende più importanti affinché il primo anello della catena decisionale sia ricollocato nella sede naturale, vale a dire quella data dal territorio di produzione.

Sul fronte della ricerca e dell’innovazione tecnologica, le risorse messe a disposizione dalla Fondazione MPS tramite il recente bando straordinario anticrisi potrebbero essere utilizzate per un progetto da affidare ad un gruppo di ricercatori che possano mettere a disposizione del polo produttivo del camper uno studio finalizzato a rivoluzionare l’idea di camper così come lo intendiamo oggi. Agendo in primo luogo sulla componente dei consumi e ideando un mezzo maggiormente eco-compatibile, dove il termine eco sta a significare ecologico ed economico.

Per esempio, visto che la caratteristica del camper è di avere ampie superfici, e tenuto conto della  scarsità di aree di servizio attrezzate che possano fornire il necessario approvvigionamento di elettricità, l’applicazione sulle superfici esterne del mezzo di supporti flessibili derivati dall’evoluzione tecnologica, già utilizzati negli impianti fotovoltaici di ultima generazione, fornirebbe l’energia elettrica necessaria durante la sosta o addirittura energia ausiliaria per autotrazione con enormi benefici sul fronte dei consumi di carburante.

Sono proposte sicuramente non risolutive, ma ciò che risulta inaccettabile è il silenzio che sta accompagnando le sorti di queste attività, e peggio ancora l’attendismo, l’apatia, l’incapacità a reagire che purtroppo sembra regnino indisturbate.

Siena, 12 marzo 2009

                                                        Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena

Argomenti: camperistica, FIOM |

Io voto Io conto Io partecipo Io conto

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 10, 2009

VOTA nel seggio territoriale a te più vicino: seggi-territoriali-provincia-siena.pdf

PARTECIPA alla grande manifestazione del 4 aprile: pullman-provincia-siena.pdf

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni |

Campostaggia: domani sarà possibile votare sull’Accordo separato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 10, 2009

Poggibonsi – Domani mercoledì 11 marzo dalle ore 9 alle ore 13 presso il presidio ospedaliero di Campostaggia sarà possibile votare sull’Accordo separato di riforma del modello contrattuale. L’iniziativa è promossa dalla FP CGIL e dalla RSU CGIL della USL7 Val d’Elsa e si inserisce nel complesso delle iniziative che la CGIL sta promuovendo in queste settimane per far conoscere le motivazioni della propria contrarietà all’intesa sottoscritta da CISL e UIL e per far valere il principio democratico che a fronte della firma di accordi sindacali la voce debba passare dal voto delle lavoratrici e dei lavoratori.

FP CGIL Siena

Argomenti: accordo separato, contrattazione, FP |

Vigni: “La crisi ed il lavoro sono le nostre priorità”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 9, 2009

“Siena Sindacato” intervista il Segretario Generale della CGIL di Siena Claudio Vigni.

D. Segretario Vigni, la CGIL non ha firmato l’accordo del 22 gennaio sul modello contrattuale, perchè?

R. Perché a nostro avviso non dà risposte ai gravi problemi che abbiamo nel Paese. Primi fra tutti la crisi economica ed i rischi occupazionali. Inoltre sul fronte salariale porta ad un ulteriore impoverimento dei redditi da lavoro e da pensione, quando tutti a parole concordano con noi che occorrerebbe aumentare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.

D. Ma non pensate di essere considerati “la solita CGIL che dice no a tutto”?

R. E’ un rischio possibile perché la campagna che è stata orchestrata prima per arrivare all’Accordo separato escludendo la CGIL e poi dopo ha a disposizione mezzi enormi. Tuttavia credo che rispetto alla demagogia del Governo ed allo strapotere mediatico abbiamo dalla nostra la forza della ragione e della realtà quotidiana che purtroppo tocchiamo con mano ogni giorno.

D. Quali sono queste vostre ragioni?

R. Alcuni degli argomenti tecnici li trovate illustrati in queste pagine, ma a me interessa un dato politico in particolare: con questo accordo il Governo prosegue la sua politica di intervento nell’economia attraverso il taglio dei salari e dei diritti e non – come sarebbe necessario – investendo in ricerca, innovazione ed infrastrutture per competere con la qualità.

D. E’ la stessa politica del 2001/2002 quando il Governo Berlusconi voleva eliminare l’articolo 18?

R. Sì, nella sostanza è sempre quella politica, meno diretta, ma – oserei dire – altrettanto dirompente. Se quest’accordo passasse, alle prime avvisaglie di difficoltà non discuteremmo più di investimenti e di innovazione con le imprese, ma solamente di tagliare i salari per fare concorrenza a prezzi più bassi. Si innescherebbe un meccanismo di rincorsa al ribasso di cui non possiamo neppure immaginare le conseguenze nefaste per i lavoratori…

D. Ma allora come si può combattere questa crisi?

R. Siamo il Paese meno competitivo tra quelli industrializzati, abbiamo la percentuale più bassa di laureati e nonostante ciò i giovani che escono dall’università non trovano neppure un lavoro adeguato ai loro studi. Questa deve essere la vera sfida del Governo insieme alle imprese e alle parti sociali. Innalzare la qualità del lavoro oltre che la quantità. La crisi cambierà i consumi delle persone, la sfida è posizionarsi sul nuovo, investire, utilizzare le risorse di conoscenza e professionali che abbiamo. L’Accordo separato quindi è la conseguenza della scarsa attenzione che c’è verso il lavoro, i lavoratori ed i pensionati, i disoccupati, un ulteriore dannoso tassello che dobbiamo contrastare con forza, perché se non ci sarà un’inversione di tendenza avremo un Paese ancora più polarizzato tra ricchezza e povertà, dove tutti i lavoratori e i pensionati – anche con due stipendi in famiglia – rischieranno di essere poveri e dove per di più non ci saranno le risorse per garantire il welfare e la coesione sociale.

D. Per il 4 aprile avete indetto la manifestazione nazionale a Roma, pensate che i lavoratori ed i pensionati vi seguiranno?

R. Come ho già detto c’è una campagna mediatica molto forte contro la CGIL, ma sono convinto che il lavoro di coinvolgimento dei lavoratori e dei pensionati farà comprendere a tutti la bontà di questa nostra iniziativa. In questi giorni stiamo completando le assemblee in tutti i luoghi di lavoro e in tutte le Leghe del Sindacato Pensionati SPI CGIL e ne sta emergendo una grande volontà di non rassegnarsi di fronte alla crisi e agli attacchi ai diritti e ai salari. Sono convinto che il 4 aprile al Circo Massimo ci sarà una folla oceanica come nel 2002 con milioni di persone in piazza.

D. Avete promosso anche un referendum sull’Accordo separato…

R. Sì, di fronte ad accordi che hanno un peso così importante riteniamo indispensabile – come del resto abbiamo già fatto nel 2007 con l’Accordo sul welfare – far decidere i diretti interessati, cioè i lavoratori ed i pensionati, attraverso un referendum. Purtroppo CISL e UIL non hanno accettato la nostra proposta, ma noi siamo determinati nel far conoscere l’Accordo a tutti e nel far poi scegliere liberamente le persone. Dal 14 al 20 marzo tutti coloro che non hanno potuto votare all’interno dei luoghi di lavoro potranno farlo nei seggi che saranno allestiti in tutti i territori provinciali. Sono convinto che la partecipazione alle scelte, la possibilità di contare, di avere voce, sia una delle cose più apprezzate, soprattutto in una società in cui le scelte vengono spesso calate dall’alto e dove i più deboli non hanno possibilità di far sentire la loro voce.

D. Abbiamo parlato di crisi, ma da noi le cose come vanno?

R. Direi male, come nel resto dell’Italia. Spesso sbagliamo a dipingere la nostra provincia come un’isola felice. Anche da noi ci sono i problemi della qualità del lavoro e di una crisi che colpisce in profondità tutti i settori produttivi. Alcune migliaia di lavoratori precari hanno già perso il lavoro (si calcola dai 3.000 ai 4.000, per lo più giovani) e a questi si stanno aggiungendo i circa 3.000 cassaintegrati e gli oltre 600 – ad oggi – già in mobilità da ottobre 2008. Ma quello che è peggio è che ogni giorno le previsioni di ripresa si allontanano e questo ci porta a pensare che il peggio debba ancora arrivare perchè alla crisi produttiva di molte imprese si sommerà quella finanziaria che rischierà di strangolarle.

D. E la CGIL di Siena in questa situazione così difficile cosa sta facendo?

R. Stiamo gestendo le situazioni a livello aziendale, cercando di contenere le spinte ai licenziamenti e di promuovere gli investimenti e la ricerca. Abbiamo poi insistito affinché a livello locale le risorse disponibili venissero messe in circolo; il ruolo del credito è fondamentale, le banche devono fare la loro parte per garantire al sistema produttivo di superare questa fase. Abbiamo ottenuto l’impegno a rifinanziare la Finanziaria Senese di Sviluppo con 15 milioni di euro per sostenere le imprese ed abbiamo richiesto un bando straordinario della Fondazione Monte dei Paschi. Siamo soddisfatti del fatto che le nostre opinioni abbiamo trovato ascolto, anche se lo stanziamento è inferiore a quello che sarebbe necessario per far fronte ad un momento così difficile.

D. Quali interventi ritenete utili?

R. Gli interventi devono andare su due fronti: il primo per sostenere i lavoratori e le famiglie, il secondo per creare le condizioni per una ripresa della nostra economia. In tema di sostegno sociale abbiamo la priorità degli ammortizzatori sociali per tutti coloro che sono esclusi da questo indispensabile beneficio, penso ai lavoratori atipici, ma anche ad interventi per favorire il microcredito ed evitare che le famiglie in difficoltà entrino nella spirale perversa delle finanziarie o, come purtroppo avviene in tanti casi, dell’usura. Poi è necessario favorire la creazione di asili nido e di maggiori servizi per gli anziani, senza tralasciare progetti di ricerca od azioni che creino opportunità per giovani ricercatori all’interno delle imprese. Azioni concrete, immediate, che rimettano in moto competenze, energie professionali e lavoro, oltre che un po’ di denaro per invertire la spirale recessiva. Bisogna poi accelerare la spesa dei fondi già stanziati dalla Fondazione MPS – oltre 100 milioni di euro di erogazioni non spesi sono troppi (oltre l’1,5% del PIL provinciale); occorre una maggiore qualità dei progetti e soprattutto una maggiore responsabilità nel chiedere i contributi, oltre che regole più cogenti nell’erogazione.

D. Ma tutto ciò risolverà le problematiche del territorio senese?

R. Queste misure potranno alleviare le difficoltà, un’iniezione di risorse annua dell’1,5% del PIL è molto se si aggiunge alla gestione ordinaria e soprattutto se è utilizzata per azioni che hanno effetti moltiplicatori. In questi anni le risorse della Fondazione MPS hanno fornito un contributo importante nell’accrescere la quantità e qualità dei servizi sociali e spero che tutto questo possa anche migliorare per garantire a lungo la coesione sociale che è un patrimonio per ogni democrazia. Ma una risposta forte alla crisi potrà esserci solo se ci sarà un cambiamento della politica economica del Governo ed è per questo che saremo in piazza a Roma il 4 aprile.

Argomenti: accordo separato, CGIL, manifestazioni |

Aumento età pensionabile donne: inaccettabile penalizzazione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 7, 2009

Proprio in occasione dell’8 marzo il Governo ha deciso di fare un regalo alle donne, ovvero ipotizza di innalzare a 65 anni l’età pensionabile delle lavoratrici del settore pubblico.
Il Dipartimento Pari opportunità e le donne della CGIL di Siena respingono in modo forte e deciso questa ipotesi perchè sarebbe un’ulteriore grave penalizzazione delle donne e contro proprio quel principio della parità fra uomini e donne che invece si vorrebbe far intendere alla base della scelta.
E’ curioso, infatti, come si vorrebbe celermente correre ad attuare una Direttiva Europea non tenendo conto delle disparità di genere di partenza del nostro Paese.
In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo sarebbe molto più utile impegnarsi per parificare altre situazioni, a partire dall’occupazione, dagli ammortizzatori sociali, dalle retribuzioni e dal lavoro.
Introdurre, in modo peraltro strumentale, questo argomento, non può che avere come obiettivo quello di avviare un dibattito nel Paese per distogliere l’attenzione dai problemi reali che impongono invece risposte concrete.
La CGIL di Siena ritiene quindi che si tratti di un ulteriore inaccettabile accanimento contro le donne, proposto vigliaccamente mascherandosi dietro alla cosiddetta gradualità.

Auguriamo così a tutte le donne un 8 marzo di festa e di lotta.

Paola Bittarello, Segreteria CGIL Siena

Siena, 7 marzo 2009

Argomenti: CGIL, donne |

Cassa integrazione e licenziamenti: dopo le tute blu è la volta dei colletti bianchi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 6, 2009

Ricorso alla cassa integrazione per i metalmeccanici senesi in aumento di 500 volte nei primi due mesi del 2009, come dire che nello stesso periodo dell’anno scorso, a fronte di 320 ore effettuate totalmente, quest’anno siamo ormai intorno alle 160.000 ore.
Dato allarmante che è destinato inesorabilmente ad aumentare, vista la situazione che le aziende del settore stanno prospettando sul fronte degli ordinativi a breve termine: Imer, Trigano, Whirlpool, Pramac, Itla, Swisel, Makor, Rimor, Vitap, solo per citare alcune delle aziende più note che versano in una situazione di seria difficoltà.
Se i lavoratori messi in cassa integrazione possono contare su una copertura da parte dell’Inps che si attesta mediamente su cifre di poco superiori alla metà del normale stipendio, con la speranza di traguardare al più presto la crisi e ritornare ad una situazione di normalità, è anche vero che quasi 400 persone del settore ormai hanno perso il loro posto di lavoro, con prospettive tutt’altro che rosee sulla possibilità di essere ricollocati nel giro di due anni.
Perdita di lavoro che per ora ha interessato prevalentemente lavoratori operai, ma stanno arrivando segnali molto chiari che fanno presagire nubi molto minacciose anche per i lavoratori con mansioni impiegatizie, considerati, a seguito del calo di produzione e fatturati aziendali in caduta libera, costi fissi che le aziende intendono ridurre drasticamente. Dipendenti questi, generalmente diplomati e laureati, fra i più vulnerabili ed esposti a processi di licenziamento anche perché, pur lavorando in aziende metalmeccaniche altamente sindacalizzate, cadono sovente nell’errore di credere – illudendosi – che mantenendosi lontano dalla vita sindacale e non prendendo parte ai tanti momenti di confronto e decisione, o all’occorrenza mobilitazione a cui i colleghi operai a volte ricorrono, possano entrare nelle grazie dell’impresa ed assicurarsi possibili riconoscimenti individuali diversamente non ottenibili, o addirittura diventare immuni da eventuali licenziamenti. Pure illusioni che sempre più frequentemente vengono infrante mettendo questi lavoratori davanti ad una realtà che pensavano appartenere solo ad altri.

Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena

Siena, 5 marzo 2009

Argomenti: FIOM, metalmeccanici |

5 marzo – Manifestazione nazionale pensionati CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 4, 2009

http://www.spi.cgil.it/2/90/7825/schedabase.asp

Argomenti: manifestazioni, pensionati, SPI |

Vigni: “Indennità di disoccupazione per tutti coloro che hanno perso il lavoro”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 4, 2009

NOTA STAMPA

“Giusta la proposta del leader del PD Franceschini di un assegno di disoccupazione per tutti coloro che hanno perso il lavoro indipendentemente dal tipo di contratto” – afferma Claudio Vigni, Segretario Generale della CGIL di Siena.
“L’atteggiamento liquidatorio assunto invece dal Governo Berlusconi nei confronti di questa ipotesi – prosegue Vigni – conferma la sua distanza dai tanti problemi che affliggono lavoratori, pensionati, giovani e precari, che rischiano di perdere il lavoro a causa di una crisi così difficile e prolungata. Dare a tutti un sostegno minimo quando si perde il lavoro sarebbe prima di tutto un segno di grande civiltà in attesa di una più ampia modifica degli ammortizzatori sociali che riduca le forti disparità attuali”.
“Investire circa 5 miliardi di euro su questo fronte – aggiunge il Segretario – sarebbe fondamentale per garantire un sostegno minimo a quei lavoratori che sono i primi ad essere espulsi dal ciclo produttivo ed inoltre una misura utile a garantire la coesione sociale nel Paese. Come sempre quando si tratta di aiutare gli ultimi il Governo si trincera dietro ai conti pubblici e all’equilibrio di bilancio, cose di cui si dimentica puntualmente quando si tratta di colpire l’evasione e l’elusione fiscale o di tassare di più i redditi immorali dei manager, forieri spesso dei disastri della finanza e dell’economia”.
“Pur proseguendo naturalmente la nostra battaglia – continua Vigni – contro le scelte di politica economica, i tagli alla formazione, alla ricerca e allo stato sociale e a favore di ammortizzatori sociali più equi, soprattutto da ora al 4 aprile, giorno della grande manifestazione nazionale a Roma, vogliamo anche che grazie alle risorse del bando straordinario della Fondazione Monte dei Paschi di Siena il nostro territorio dia subito una risposta ai precari, lavoratori atipici e a partita IVA, che hanno perso il lavoro. Dobbiamo aiutare chi non ha più un posto ed essere tutti promotori di uno stato sociale più giusto, equo e solidale. Per questo sosteniamo con forza la proposta nata al tavolo provinciale coordinato dalla Provincia di Siena ed il protocollo che ne è scaturito per il sostegno al reddito dei lavoratori licenziati per crisi aziendali occupazionali a partire da coloro che sono privi di ammortizzatori sociali – che interesserà circa 2.500 persone, soprattutto giovani – ed apprezziamo le prime aperture al progetto fatta dal Presidente della Fondazione MPS”.
“L’indennità di disoccupazione per tutti coloro che hanno perso il lavoro – conclude il Segretario – non sarà certo la soluzione, che deve rimanere il diritto al lavoro, ma comunque contribuirà ad una società più giusta e coesa”.

Siena, 3 marzo 2009

Argomenti: CGIL, disoccupazione |

« Articoli Precedenti Articoli Successivi »