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Vigni: “Negli ultimi cinque anni consistente perdita di potere d’acquisto dei salari”

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 1, 2008

Al partecipato convegno “La questione salariale oggi. Per un fisco amico di lavoratori e pensionati” organizzato ieri dalla CGIL presso l’auditorium della C.I.A. (Cassa Integrazione Assistenza) di Siena sono intervenuti Claudio Vigni, Segretario Generale della CGIL di Siena, Luigi Borri, Presidente dell’Associazione Industriali di Siena, Fabio Ceccherini, Presidente della Provincia di Siena, Giuseppe Mussari, Presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena ed Alessio Gramolati, Segretario Generale della CGIL Toscana.
Agostino Megale, Presidente dell’IRES (Istituto di Ricerche Economiche Sociali), ha presentato un’interessantissima analisi sui dati inerenti ai salari ed alla produttività in Italia e in Europa nel periodo 2002-2007.
“L’IRES e la CGIL – spiega Megale – sin dai primi anni duemila hanno reso evidente le difficoltà dei salari dei lavoratori dipendenti e delle famiglie a basso reddito. Non è un caso che il reddito disponibile familiare tra il 2002 e il 2007 registri una perdita di circa 2.600 euro nelle famiglie di operai, a fronte di un incremento di 12.000 euro per professionisti e imprenditori”.
“La perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni di fatto – sintetizza il Presidente dell’IRES – ammonta a circa 1.900 euro annui. Oltre 14 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro al mese, circa 7,3 milioni ne guadagnano meno di 1.000. In particolare per le nuove generazioni e per i nuovi lavoratori (apprendisti a 737 euro mensili, collaboratori occasionali a 769 euro al mese, co.co.pro. a 899 euro mensili, etc.) c’è bisogno di un sistema con più diritti e tutele, che aiuti a riconoscere il merito oltre che il successo, assieme ad un sostegno per la loro autonomia”.
“Da questa analisi scaturisce chiaramente – ha detto Claudio Vigni, Segretario Generale CGIL Siena – come esista il margine per aumentare i salari e come al tempo stesso occorra una maggiore stabilità di governo che consenta al Paese di creare sviluppo ed innovazione. Le retribuzioni devono crescere al passo con l’inflazione effettiva e con la produttività, si devono chiudere i CCNL nei tempi giusti ed estendere la contrattazione di secondo livello. Ci vuole un nuovo patto sociale che porti ad una redistribuzione di una quota rilevante della produttività al salario ed inoltre un patto sociale che riduca la pressione fiscale rafforzando le detrazioni per il lavoro dipendente, sostenendo le famiglie ed i giovani. Infine va controllato l’impatto dei prezzi e delle tariffe e soprattutto delle addizionali”.
Per quanto riguarda la situazione senese, per Vigni le priorità sono le stesse: ridurre la pressione fiscale e contenere le tariffe e promuovere politiche sociali che aiutino concretamente gli anziani, le famiglie monoreddito ed i giovani, a partire dalla questione degli alloggi.

scarica la ricerca dell’IRES: ires-cgil_salari_2002-2007_siena.ppt

Siena, 1 febbraio 2008

Argomenti: CGIL, salari |