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L’azienda Pramac e le energie rinnovabili

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2008

NOTA STAMPA

Ricerca, innovazione, sviluppo: passare dalle buone intenzioni agli atti concreti. E’ questo quello che da tempo la CGIL e la FIOM CGIL di Siena chiedono alle istituzioni locali.
Il territorio senese non può illudersi di basare il proprio avvenire solo ed esclusivamente sulla presenza di importanti gruppi bancari, sul fattore turismo o sulla tradizione vitivinicola, serve anche un forte consolidamento delle nostre realtà industriali, artigianali e della piccola impresa che lavora su qualità, ricerca e innovazione. Alcune condizioni, a ben guardare, ci sono.
Una di queste è sicuramente quella del settore delle energie rinnovabili. In un contesto che vede prodotti tipici ed ineguagliabili della nostra agricoltura ed un paesaggio unico indubbiamente da salvaguardare, è necessario completare il concetto di sviluppo sostenibile attraverso azioni mirate, affinché nuovi insediamenti produttivi possano nascere nel campo ancora in parte da esplorare dei sistemi alternativi di produzione di energia.
Un settore che in alcuni casi può dare spunti interessanti per una riconversione di attività manifatturiere considerate non più competitive o, come recentemente avvenuto alla Pramac di Casole d’Elsa, motivo di nuovi investimenti per integrare e diversificare produzioni classiche con nuovi prodotti high-tech.
Peccato che dopo aver passato in rassegna diverse località italiane per decidere la futura ubicazione del nuovo stabilimento per la produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, Pramac abbia deciso di spostare le proprie attenzioni oltralpe, e nello specifico in Svizzera.
Fra i vari motivi che hanno indotto questa Azienda – che solo a Casole occupa più di 250 dipendenti – a fare un investimento di oltre 70 milioni di euro fuori dal territorio nazionale, c’è indubbiamente quello legato alla estenuante lentezza e farraginosità delle procedure burocratiche italiane.
Ma non tutto è perduto: l’Azienda ha anche presentato un progetto alle istituzioni regionali e alla Provincia di Siena che prevede, in alternativa ad un’espansione del sito produttivo svizzero, la realizzazione di un nuovo stabilimento nell’area industriale di Casole d’Elsa, che una volta operativo potrebbe occupare ulteriori 200 lavoratori.
Come Sindacato insistiamo da tempo per ripetere l’esperienza di un parco scientifico nei settori più innovativi dell’industria manifatturiera senese.
Così come crediamo sia indispensabile perseguire con convinzione la strada di una collaborazione dei poli universitari toscani nel settore delle energie rinnovabili e delle tecnologie ad esso applicabili, magari eleggendo proprio la Val d’Elsa come area di ricerca e sviluppo di queste nuove opportunità.
Proprio per questo motivo la CGIL e la FIOM CGIL di Siena sollecitano le istituzioni locali a dare risposte univoche e immediate, affinché le aziende possano radicarsi ulteriormente nel territorio e si possa contrastare la perdita dei tanti posti di lavoro verificatisi in questi anni con nuove attività,  dove l’elemento di innovazione tecnologica può diventare un volano che potrebbe rimettere velocemente in moto tutta l’economia senese sia grazie alla produzione che all’uso massiccio delle fonti rinnovabili nel territorio.

CGIL Siena
FIOM CGIL Siena

Siena, 18 marzo 2008

Argomenti: CGIL, FIOM, valdelsa |