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CGIL: Comitato Direttivo, la crisi è ancora la priorità ma dal governo misure insufficienti

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 5, 2009

05/10/2009 IL CD rilancia le proposte della CGIL per affrontare gli effetti della crisi. Su democrazia e rappresentatività e sulla questione fiscale deciso calendario per campagne di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione

Una Finanziaria sbagliata e inadeguata – come lo fu la manovra triennale dello scorso anno – che non dà risposte alla crisi economica a partire dalla difesa dell’occupazione e un provvedimento sullo scudo fiscale che è una scelta vergognosa a scapito dei milioni di contribuenti onesti, a partire dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, che continuano a pagare le tasse anche più del dovuto e vedono ridursi i loro redditi. Sono alcuni dei giudizi critici sull’operato del governo che il Comitato Direttivo Nazionale della CGIL del 30 settembre scorso ha affidato al documento conclusivo. Molte le denunce contenute nel dispositivo finale: dalla mancanza di misure per i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati ai tagli indiscriminati del governo alla scuola, alla sanità e alle politiche sociali; dalle scarse risorse per il rinnovo dei contratti pubblici al grave attacco normativo portato dal diritto alla contrattazione nei settori pubblici.

La crisi e i suoi riflessi sono al centro del documento. Per questo il Comitato Direttivo avanza serie proposte, rilanciando le priorità della CGIL come l’istituzione di una task-force a Palazzo Chigi per le crisi aziendali e settoriali e per difendere l’occupazione; l’allargamento e l’estensione degli ammortizzatori sociali a chi oggi ne è escluso; la riduzione immediata delle tasse sul lavoro e sulle pensioni; un rinnovato impegno per il Mezzogiorno; una politica industriale che, nel sostenere il sistema manifatturiero italiano, sia incentrata su produzioni, ricerca e sviluppo delle tecnologie verso l’ambiente e, più in generale, verso tutte le innovazioni di prodotto e di processo fondate sulla valorizzazione dei saperi e della conoscenza; la ridefinizione del finanziamento sanitario che le stesse regioni valutano sottostimato; l’attivazione del tavolo tra governo e sindacati unitari dei pensionati che affronti le condizioni di vita e di reddito degli anziani e delle non autosufficienze. Temi questi sui quali si svolgerà la settimana di mobilitazione dello Spi dal 2 al 7 novembre.

Il CD inoltre ha ritenuto positiva la conclusione della trattativa per il rinnovo del CCNL degli alimentaristi che, nel confermare la correttezza delle proposte sostenute dalla CGIL, rende evidente che è possibile contrastare e superare l’accordo separato del 22 gennaio con l’obiettivo di riconquistare i contratti nazionali di lavoro. A maggior ragione va contrasta l’azione di Federmeccanica che sceglie la strada del conflitto e delle divisioni sindacali. Per questo la Confederazione sostiene lo sciopero indetto dalla FIOM per il 9 Ottobre e le manifestazioni previste.

Infine, democrazia e rappresentatività insieme alla questione fiscale sono le due priorità su cui il Direttivo ha deciso di sviluppare due campagne di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione capaci di coinvolgere insieme al mondo del lavoro e dei pensionati l’insieme della società civile. Per sostenere questi obiettivi il Comitato Direttivo ha deciso di promuovere una iniziativa nazionale che si svolgerà nelle piazze di Roma, con al centro la difesa dell’occupazione e la politica industriale per uscire dalla crisi e che vedrà la sua conclusione il 14 Novembre, con una grande manifestazione nazionale; organizzare una partecipazione di massa alla manifestazione contro il razzismo del 17 ottobre a Roma; realizzare la Seconda giornata della tutela individuale “Diritti in piazza” per il 7 novembre; organizzare una iniziativa sul tema della casa per il 19 novembre (a 40 anni dallo sciopero generale della casa del 19 novembre 1969); realizzare una giornata di mobilitazione, con manifestazioni regionali in tutte le realtà del Mezzogiorno, da tenersi il 28 di novembre, con al centro i temi del lavoro, dell’occupazione, dello sviluppo sostenibile e per politiche che affrontino i nodi del divario strutturale e del dualismo che caratterizza il nostro Paese.

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