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EPIFANI, nei prossimi 3 anni una lieve ripresa, ma senza occupazione

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 13, 2010

Crisi: Epifani, per i prossimi anni una lieve ripresa, ma senza occupazione
Necessarie più risorse per indennità di disoccupazione, indispensabile intervenire sul prelievo fiscale
13/05/2010

Tre anni di piccola ripresa senza occupazione, un periodo in cui aumenteranno mediamente tutti i tassi di disoccupazione: quello giovanile, quello meridionale e quello medio del Paese. Questa la prospettiva descritta da Guglielmo Epifani Segretario Generale CGIL, ospite oggi alla trasmissione televisiva ‘Mattino 5’.

Le retribuzioni nette dei lavoratori Italiani, come illustrato dal Rapporto ‘Taxing Wages’ dell’OCSE, sono tra le più basse d’Europa, si collocano infatti al ventitresimo posto tra i trenta paesi membri. Le motivazioni, secondo Guglielmo Epifani, sono da rintracciare nel carico fiscale e contributivo mediamente più alto in Italia e nella politica di contenimento salariale avviata a inizio degli anni Novanta. “Per questo occorre – dichiara il Segretario Generale CGIL – intervenire sul prelievo fiscale. In attesa della grande riforma si potrebbe dare una risposta intanto riducendo, attraverso le detrazioni, il prelievo sul salario e sulla pensione”.

Difronte ad una situazione socio-economica come questa il leader della CGIL chiede al Governo innanzitutto di fermare tutti i provvedimenti legislativi che riducono i diritti sul lavoro, a partire dall’arbitrato per finire al diritto di sciopero. Quanto alla manovra correttiva annunciata dal Governo, Epifani sottolinea “se si chiede responsabilità al pubblico impiego, almeno si dia la possibilità di sistemare i precari nel pubblico impiego e soprattutto nella scuola”. E conclude “in prospettiva sarà la disoccupazione il problema più grosso e per questo dovremo lavorare, già da ora, per proteggere chi ha perso il lavoro, magari trasferendo un po’ di risorse dalla Cassa integrazione all’indennità di disoccupazione che da noi è onestamente inesistente”. (da www.cgil.it)

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