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CGIL: Camusso, Epifani resterà con noi, oggi non è saluto a persona, ma ad incarico

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 4, 2010

CGIL: Camusso, Epifani resterà con noi, oggi non è saluto a persona, ma ad incarico
Si è svolta oggi al Teatro Quirino di Roma la festa per salutare Epifani e dare il benvenuto a Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL. Un’iniziativa che ha sottolineato la portata storica di tale cambiamento e che ha guardato alle nuove sfide che la Confederazione si troverà ad affrontare
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04/11/2010 da www.cgil.it

Un calorosissimo saluto ha accolto sul palco del Teatro Quirino di Roma, il Segretario Generale uscente, Guglielmo Epifani e la neoeletta Susanna Camusso. Oltre mille persone tra sindacalisti, politici, personaggi della cultura e dello spettacolo si sono riuniti questa mattina per stringere simbolicamente, Epifani e Camusso, in un abbraccio di buon augurio per il lavoro che si apprestano a svolgere all’interno del sindacato: l’uno alla guida dell’Istituto Bruno Trentin e l’altra alla guida della CGIL, il più grande sindacato italiano.

“Un cambiamento storico” non solo per il sindacalismo confederale, ma per tutto il paese, quello applaudito nella sala del teatro romano. E’ Morena Piccinini, presidente dell’INCA, ad introdurre l’iniziativa di festa per la “nuova CGIL di Susanna Camusso”. “Siamo fieri di aver eletto una donna alla guida della CGIL” ha detto Piccinini, “siamo orgogliose come donne”, spiegando che quello che ha portato all’elezione di una donna come ottavo Segretario Generale è stato “un processo costruito da donne e uomini della CGIL per un’affermazione piena delle pari opportunità”.
Per la prima volta quindi, una donna alla guida della CGIL, una scelta importante, “il coronamento di un obiettivo” come dichiarato da Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento. Un passo che, “da tanto tempo mi sembrava necessario” ha dichiarato Epifani, “soprattutto pensando al ruolo che le donne e le lavoratrici hanno avuto nella storia del movimento sindacale e della CGIL”. Il Segretario Generale uscente ha ricordato, inoltre, il contributo dato dalle donne alla resistenza, alla riconquista della democrazia e della libertà. Un cambiamento reso ancor più necessario oggi in un paese in cui “la parità è ancora lontana dal realizzarsi”, in cui le donne “sono ancora troppo residuali negli incarichi che contano”, e in cui al contrario si “affermano stereotipi, immagini, simboli che offendono e degradano la condizione delle donne”. E poi, rivolgendosi al nuovo Segretario Generale, Guglielmo Epifani ha aggiunto: “la CGIL con la guida di Susanna e di tutte le compagne e i compagni del gruppo dirigente continuerà a rappresentare un fattore decisivo per il cambiamento e le riforme. Ma ci vuole davvero che tutti coloro che hanno responsabilità e doveri si muovano per arrestare il declino e cambiare registro, per ridare speranza al paese e ai giovani”.

A concludere la giornata di festa è proprio la neoeletta Susanna Camusso che, nel salutare Guglielmo Epifani, definendolo ancora una volta “capo”, ricorda la difficile situazione in cui per 8 anni ha condotto il sindacato: “ha insegnato a tutti noi il gusto dell’argomentare e del ragionare”, ha detto Camusso. Ma oggi, spiega la neoeletta, è il saluto all”incarico’ di Guglielmo, non a lui che “resterà con noi iniziando un viaggio nuovo e impegnativo di studio e di ricerca”.

La CGIL è un’organizzazione che ha a cuore principalmente i temi del lavoro e per questo, spiega Camusso “non può accettare, non può pensare che lavoro possa significare violazione dei diritti e della dignità delle persone”, a tale proposito nel ricordare la Conferenza di programma di Chianciano cita alcuni passaggi del discorso di Epifani: ”esiste un nucleo fondamentale di diritti che appartengono all’individuo” che va assunto come punto centrale e la “modernità” che viene a mancare se non si ascolta la condizione di schiavitù di oggi che ogni persona d’ispirazione democratica, ripudia.

Secondo il nuovo Segretario Generale è necessario “coltivare il gusto del dibattito politico, perchè non si possono temere opinioni diverse ma bisogna battersi per conquistarle”. Rivolgendosi ancora una volta ad Epifani, Camusso parla di “declinazione dell’uguaglianza, della democrazia, l’orizzonte e tutto quello che trova il suo luogo nel quadratino rosso della CGIL” come tema del viaggio che ha condotto Epifani fino ad oggi.

Nel discorso del nuovo Segretario Generale non poteva mancare un riferimento all’autonomia e all’unità del sindacato. Della prima dichiara Camusso “siamo conservatori gelosi” ma aggiunge, “non l’abbiamo mai pensata né praticata come autosufficienza. Abbiamo sempre visto i pericoli del sostituirsi, scegliendo coerentemente di non farlo, alla politica”. Questo non è il compito della CGIL, che ha invece la missione di salvaguardare il ruolo di rappresentanza sociale che vorrebbe venire negato da questo Governo. Per quanto riguarda l’unità sindacale, “ha una fermata obbligata: le regole sulla rappresentanza e democrazia sindacale” spiega Camusso. “Bisogna trovare regole certe per stare insieme – ha detto – su democrazia e rappresentanza e soprattutto partecipazione per il diritto a decidere dei lavoratori”.

La CGIL non è il ‘signor no’” ha ribadito il leader della Confederazione, ma una organizzazione con la “schiena dritta che difende i diritti e la contrattazione”. Camusso ha dunque riaffermato la linea del suo precedessore Epifani nel non aver firmato l’accordo sul modello contrattuale, “vogliamo provare a essere quelli che scombinano le carte”.

Nel concludere la dirigente sindacale si rivolge al Governo al quale “il futuro del Paese non può più essere affidato”. Intanto Susanna Camusso ha ricordato il prossimo grande appuntamento il 27 novembre, con la manifestazione nazionale a Roma in Piazza San Giovanni, “sarà ancora una volta la piazza della CGIL – ha concluso – per il futuro che vogliamo”.

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