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Lavoro: Camusso, Draghi rimette al centro i veri problemi del paese

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 5, 2010

Lavoro: Camusso, Draghi rimette al centro i veri problemi del paese
Stabilizzare i rapporti di lavoro precari e regolarizzare l’occupazione, sono questi secondo il Segretario Generale della CGIL, i temi centrali per ridare futuro ai giovani e per rilanciare la produttività del paese favorendone così la ripresa
05/11/2010 da www.cgil.it

“Il futuro deve essere dei giovani e del lavoro”, è con lo slogan della manifestazione promossa dalla CGIL per il 27 novembre prossimo che il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso ha commentato le dichiarazioni rilasciate oggi dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, secondo il quale è necessario offrire una prospettiva di stabilizzazione ai precari per migliorare la produttività del paese.

Per il Segretario Generale della CGIL, il governatore della Banca d’Italia, ridà con queste sue affermazioni, centralità ai veri problemi del paese, poiché “il futuro dei giovani passa dal lavoro e i primi temi da affrontare sono proprio quelli della stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari e della regolarizzazione dell’occupazione”. Significativo inoltre, secondo Camusso, collegare così come ha fatto Draghi, la ripresa alla stabilizzazione dei precari, ma anche alla crescita dimensionale delle nostre imprese che rimane ridotta nel confronto internazionale. E’ proprio su questi temi che la CGIL ha promosso per il 27 novembre prossimo una manifestazione nazionale per sottolineare che “il futuro deve essere dei giovani e del lavoro”.

Dello stesso parere Filomena Trizio, Segretaria Generale del NIdiL CGIL, “le dichiarazioni di Draghi – ha commentato – mettono a nudo una verità su cui noi insistiamo da tempo, e cioè che la precarietà del lavoro è legata a un sistema produttivo debole, fragile e senza alcuna prospettiva di competitività globale”. Per rilanciare la produttività favorendo la ripresa del paese, è fondamentale per la dirigente sindacale: tutelare innanzitutto i redditi e la qualità del lavoro, migliorare la qualità del sistema produttivo e rafforzare il sistema complessivo di welfare e servizi.

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