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Crisi: CGIL, 2010 chiude con 1,2 mld ore CIG, 580mila in Cassa

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 24, 2011

I lavoratori perdono 4,6 mld in busta paga e il tasso disoccupazione sale all’11,4%. Secondo la Confederzione: “il debole segnale di ripresa sta tutto in queste cifre”, necessario “autorevole intervento del governo sulla politica fiscale e scelte politiche per la ripresa industriale”, senza le quali il paese non uscirà crisi
» Rapporto CIG dicembre 2010
24/01/2011 da www.cgil.it

Poco più di 1,2 miliardi di ore di Cassa integrazione autorizzate, con più di un quarto delle quali in deroga, che tradotte vogliono dire circa 580mila lavoratori coinvolti e un taglio netto del reddito per oltre 4,6 miliardi di euro, pari a più di 8 mila euro per ogni singolo lavoratore. Queste alcune delle cifre contenute nelle nuove elaborazioni delle rilevazioni INPS da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di dicembre. Il rapporto chiude il 2010 tracciandone quindi un bilancio. In termini di ricorso alla Cassa integrazione l’anno passato fa registrare, secondo il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, “il risultato peggiore di sempre, andando oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009, e che va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi nell’industria registrato dall’ISTAT”. Da gennaio dello scorso anno a dicembre, nell’arco quindi dei 12 mesi, l’aumento complessivo delle ore di CIG è stato del +31,7% sul 2009 per un totale di 1.203.638.249 ore di Cassa autorizzate.

Il numero di lavoratori in Cassa integrazione delinea, inoltre un’ampia area di “forzata inattività produttiva” che può essere calcolata all’interno della platea dei disoccupati. Sommando quindi i cassintegrati insieme agli ‘scoraggiati’ l’indice di disoccupazione complessivo oscilla tra il 10,7% (prendendo come riferimento il tiraggio presunto di CIG, ovvero 409.283 lavoratori) e l’11,4% (alla luce dei 580mila in CIG a zero ore).

Per quanto riguarda la platea di scoraggiati il rapporto di Corso d’Italia ricorda che lo scorso anno 114.562 persone hanno rinunciato ad iscriversi alle liste di collocamento. Secondo il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, “il debole segnale di ripresa sta tutto in queste cifre: senza un autorevole intervento del governo sulla politica fiscale, a vantaggio dei redditi medio bassi, e scelte politiche per la ripresa industriale, il paese non uscirà dalla attuale situazione, dove ormai sta, prepotentemente, aumentando la componente strutturale della crisi”.

Nel dettaglio la Cassa integrazione ordinaria (CIGO) ha segnato nel corso dello scorso anno una battuta d’arresto rispetto al 2009, totalizzando 341.810.245 ore con un calo del -40,7% sull’anno precedente. La Cassa integrazione straordinaria (CIGS) nell’intero periodo tra gennaio e dicembre 2010 ha registrato un consistente aumento sul 2009 pari a un +126,4% per un volume di 488.790.424 ore di CIGS. Infine, per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga (CIGD) il 2010 si contraddistingue come l’anno record con 373.037.580 ore autorizzate, con un incremento del +206,5% sull’anno precedente, coinvolgendo circa 180mila lavoratori. Per la CIGD si presenta quindi il problema del rifinanziamento, confermando l’allarme lanciato dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nella lettera inviata ai Ministri del Lavoro e dell’Economia: “sono ancora molti i lavoratori che continuano a non ricevere il contributo economico nei tempi previsti – si legge nel rapporto – e lo stanziamento preventivato non copre i costi maturati visto che le ore di CIGD sono aumentate di oltre il 200% mentre lo stanziamento riflette la stessa cifra del 2009”.
 
Dati CIG dicembre – Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, invece, la CIGO sul mese di novembre è tornata ad aumentare del +3% con 21.445.226 ore autorizzate. Un dato che per la CGIL “conferma come la ripresa produttiva non sia ancora capace di muovere positivamente l’occupazione nei settori produttivi”. Nella maggioranza dei settori c’è, infatti, una riduzione delle ore di CIGO ma in quello alimentare, nell’edilizia, nell’energia, nei servizi e nelle attività concesse con l’agricoltura si conferma la tendenza ad un nuovo aumento.

La CIGS segna, sempre a dicembre, un aumento sul mese precedente del +11%, recuperando il calo registrato a novembre, con 43.196.167 ore autorizzate. L’aumento tendenziale è invece del 36,7%. I settori con incrementi maggiori anno su anno sono: il metallurgico +304,1% (che resta quello con l’aumento maggiore), il legno +246,5%, il meccanico +219,8%, l’edilizia +213,8%, carta e poligrafiche +116,2% e il commercio +56,6%. Secondo l’analisi della CGIL “la CIGS presenta un numero crescente di ore e di aziende coinvolte, prima transitate in cigo e ormai stabilmente in CIGS, determinando una situazione che diventa sempre più preoccupante per le prospettive occupazionali”.

Infine la CIGD diminuisce a dicembre sul mese precedente del -29,6% per un monte ore complessivo pari a 21.812.163, mentre su dicembre 2009 l’aumento registrato è del +7,4%. I settori con il maggiore ricorso continuano ad essere quelli che non rientrano nella normativa attuale della CIGS. Tra quelli con più occupazione c’è l’edilizia, il cui aumento risulta il più consistente da inizio anno, pari a +794,1% sul 2009. Segue il settore chimico +241,2%, il legno +371%, il commercio +276,6%, carta e poligrafiche +227,2%. La piccola industria meccanica +164,9% ha il volume più alto con 112.569.399 ore. Le regioni maggiormente esposte con la cigd restano la Lombardia con 87.720.997 ore da inizio anno (+131,7% sul 2009) e l’Emilia Romagna con 54.590.976 ore (+486,6%).

Causali di CIGS – I ricorsi ai decreti CIGS nel corso dell’intero 2010 sono stati 6.751 con un aumento del 71,8% sul 2009. I decreti riguardano 9.350 unità aziendali e si conferma un aumento delle crisi aziendali (+79,8%), che rappresentano il 70,9% del totale dei decreti. Tra le altre causali significative per numero dei decreti restano le domande di ricorso al fallimento (+57,1%), al ricorso al concordato preventivo (+47,7%), in amministrazione straordinaria (+53,2%). Aumentano i contratti di solidarietà del +74,7%, che rappresentano il 14,4% del totale dei decreti, mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 161, appena il 2,4% dei decreti, e le conversioni aziendali 13, lo 0,2% del totale dei decreti. Lo studio della CGIL rileva il fatto che è stata “costante per tutto il 2010 la tendenza negativa all’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese mentre quelli che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa – spiega il rapporto – non raggiungono una percentuale rilevante”, pari cioè al 5,8% del totale dei decreti.

Occupazione e lavoratori in CIG – Il sindacato di Corso d’Italia sottolinea, come sia “presumibile”, che i lavoratori coinvolti nel corso dello scorso anno in processi di cassa integrazione, considerando le medie di esposizione fatte registrare negli anni precedenti, siano stati oltre 2 milioni. Se, al contrario, si fa riferimento ad un livello medio di ricorso alla cig, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale (26 settimane), si confermano in questo periodo oltre 1.552.000 lavoratori in CIGO, in CIGS e in CIGD. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (52 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività produttiva per 576.455 lavoratori, di cui 178.658 in CIGD. Il rapporto CGIL denuncia “una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori” che ricevono coperture economiche “inconsistenti e irrisorie mentre molti continuano invece a restare senza sostegni”.

L’analisi, infine, calcola come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG hanno perso nel loro reddito 4.615.489.747 euro netti, mentre ogni singolo lavoratore, che è stato a zero ore in tutto questo periodo, ha avuto una perdita economica certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di CIG autorizzate, di 8.007 euro netti.

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