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ISTAT, a maggio retribuzioni ferme, + 1,8% su anno

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2011

Lavoro: ISTAT, a maggio retribuzioni ferme, + 1,8% su anno
L’Istituto nazionale di Statistica fa sapere che a fronte di un tasso d’inflazione del 2,6%, il rialzo tendenziale delle retribuzioni a maggio è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo
27/06/2011 da www.cgil.it

Battuta d’arresto per le retribuzioni contrattuali orarie. A maggio le retribuzioni sono rimaste ferme rispetto ad aprile, segnando una variazione nulla, mentre hanno registrato un aumento dell’1,8% su base annua. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’ISTAT, che rilevano un aumento del 2% nella media del periodo gennaio-maggio 2011, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’istituto di statistica ricorda inoltre che il tasso d’inflazione annuo a maggio è stato pari al 2,6%, quindi, il rialzo tendenziale delle retribuzioni, anche in questo mese, è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo.

Guardando ai diversi settori, a maggio presentano gli aumenti maggiori su base annua Tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), Militari-difesa (4,0%), Forze dell’ordine (3,7%) e Attività dei vigili del fuoco (3,4%). Gli incrementi più contenuti, invece, riguardano Ministeri, Scuola, Regioni e autonomie locali, Servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi).

Inoltre, l’istituto nazionale di statistica stima che l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di maggio, registrerebbe nel 2011 un incremento dell’1,8%. Nello specifico, l’ISTAT fa sapere che alla fine di maggio i contratti in vigore sono 42 e regolano il trattamento economico di circa 8,5 milioni di dipendenti (65,3%). In particolare, nel settore privato è in vigore l’81,8% dei contratti monitorati con quote molto differenziate per attività economica: la copertura è del 100% per il settore agricolo, del 94,6% per l’industria e del 67,6% per i servizi privati. Mentre a partire da gennaio 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti a causa del blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012. Sempre a maggio, secondo i dati diffusi dall’Istituto di statistica, sono in attesa di rinnovo 36 accordi contrattuali corrispondenti a 4,5 milioni di dipendenti, mentre la quota di chi aspetta è pari al 34,7%, in diminuzione sia rispetto al mese precedente (36,7%) sia rispetto a un anno prima (36,4%).

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