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Industria: dati ISTAT dimostrano fragilità del sistema e politiche inefficaci

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 11, 2011

Industria: CGIL, dati ISTAT dimostrano fragilità del sistema e politiche inefficaci
A maggio la produzione industriale registra il primo calo, dello 0,6%, su base mensile, dopo tre mesi di aumenti. Secondo la Confederazione significa che il paese “galleggia senza ricercare la crescita”, ciò “non fa altro che aggravare la condizione sociale e quella occupazionale”. In questo senso “la manovra peggiorerà le condizioni dei lavoratori senza alcun beneficio”
08/07/2011 da www.cgil.it

Un passo indietro per la produzione industriale a maggio. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’ISTAT che rilevano una diminuzione della produzione industriale dello 0,6% a maggio rispetto ad aprile ed un rialzo dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Dunque l’Istituto nazionale di statistica evidenzia come il mese di maggio presenta un “passo indietro” rispetto alle ultime performance, infatti il ribasso congiunturale arriva dopo gli aumenti registrati nei tre mesi precedenti. Tuttavia, anche in termini tendenziali, i dati ISTAT corretti per gli effetti di calendario, registrano un rallentamento (al +1,8% dal +3,8% di aprile); mentre migliore risulta l’indice grezzo (+4,9%).

“La riduzione della produzione industriale sul mese di aprile continua a dimostrare la fragilità del nostro sistema e l’inefficacia di una politica basata esclusivamente sulla capacità delle singole imprese di rispondere ai problemi di crisi industriale”. E’ il commento del Segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, ai dati diffusi oggi dall’ISTAT secondo il quale sull’andamento della produzione industriale incide “ancora una volta l’assenza di politiche economiche adeguate e di politiche industriali efficaci: galleggiare senza ricercare la crescita per il paese – spiega – non fa altro che aggravare la condizione sociale e quella occupazionale”. In questo senso, conclude Scudiere, “la manovra conferma che senza la crescita le condizioni dei lavoratori e dei pensionati peggioreranno e lo stesso sistema industriale non ne trarrà alcun beneficio”.

Per quanto riguarda i settori d’attività economica, a maggio l’indice corretto per gli effetti di calendario segna, rispetto a maggio 2010, gli incrementi più marcati nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+10,5%), dell’attività estrattiva (+7,3%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (+6,6%). Le diminuzioni maggiori riguardano i settori relativi alla fabbricazione di prodotti chimici (-6,8%), alla produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,4%) e alla industria del legno, carta e stampa (-3,8%).

Uno sguardo ai raggruppamenti principali d’industrie. A maggio l’indice destagionalizzato registra un’unica variazione positiva rispetto ad aprile nel comparto dell’energia (+2,2%); cali si registrano, invece, nel raggruppamento dei beni di consumo (-0,9%), dei beni intermedi (-0,2%) e dei beni strumentali (-0,1%). In termini tendenziali l’indice corretto per gli effetti di calendario segna aumenti per i raggruppamenti dei beni strumentali (+4,3%) e dei beni intermedi (+3,1%). Diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,5%) e l’energia (-0,4%).

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