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Industria: dati ISTAT dimostrano carattere depressivo della manovra

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 13, 2011

Industria: CGIL, dati ISTAT dimostrano carattere depressivo della manovra
Battuta d’arresto per l’industria italiana. Secondo l’Istituto di Statistica a luglio la produzione industriale è scesa dello 0,7%, mentre su base annua dell’1,6%. Giù la produzione di autoveicoli -16,3% e abbigliamento -20,0%. Per la CGIL “la manovra non risolve i problemi dell’industria. Governo decida in tempi rapidi misure che rilancino gli investimenti”
12/09/2011 da www.cgil.it

“La diminuzione della produzione in settori industriali rilevanti del nostro paese è la dimostrazione concreta che una manovra fatta di soli tagli affossa l’economia nazionale che avrebbe invece bisogno di stimoli per potersi riprendere”. E’ quanto afferma il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, in merito ai dati diffusi oggi dall’ISTAT, che registrano nel mese di luglio un calo della produzione industriale dello 0,7%, rispetto al mese precedente, mentre su base annua una diminuzione dell’1,6%, considerando il dato corretto per gli effetti di calendario. Si tratterebbe, secondo l’Istituto di statistica, del primo calo tendenziale dal dicembre del 2009.

L’ISTAT, sottolinea come gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a luglio 2011, una crescita tendenziale solo per il raggruppamento dei beni strumentali (+4,8%). Diminuiscono invece i beni di consumo (-7,0%), l’energia (-4,5%) e i beni intermedi (-1,4%). Nei Settori di attività economica, le diminuzioni tendenziali maggiori riguardano le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,0%), l’attività estrattiva (-8,3%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,1%). Crolla la produzione industriale di autoveicoli, registrando a luglio un tonfo del 16,3% su base annua (a giugno il calo era stato dell’1,9%). Gli aumenti più marcati si sono registrati nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+9,5%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (+4,5%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+3,6%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,8%).

“E’ sempre più evidente – sottolinea Vincenzo Scudiere – che la manovra, più volte rimaneggiata, non risolve i problemi dell’industria e con essi quelli dei centinaia di migliaia di lavoratori cassintegrati al momento senza alcuna prospettiva”. Per queste ragioni, prosegue Scudiere, “il governo dovrebbe decidere in tempi rapidi di adottare delle misure che rilancino gli investimenti e che rispondano a criteri di crescita e di competitività”. Secondo il sindacalista della CGIL, però, “da questo punto di visto l’accordo del 28 giugno se avessimo di fronte un governo ‘normale’ dovrebbe rappresentare la base di riferimento ma, al contrario, – conclude Scudiere – continua l’accanimento a difesa dell’articolo 8 della manovra che andrebbe invece totalmente cancellato”.

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