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Giovani CGIL, ecco la ricetta per liberarci dalla precarietà

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 16, 2012

 

Giovani CGIL, ecco la ricetta per liberarci dalla precarietà

 

L’80% delle nuove assunzioni sono precarie, una tendenza che va arrestata attraverso: una diminuzione delle tipologie contrattuali, il contrasto agli abusi attraverso regole chiare e l’aumento del costo e dei compensi del lavoro discontinuo e la garanzia anche per i precari di una reale continuità di reddito

 

15/02/2012 da www.cgil.it

Oggi su 100 assunzioni soltanto 18 sono a tempo indeterminato. Un’eccessiva flessibilità in entrata denunciata dalla CGIL che avverte: “la lotta alla precarietà deve essere la vera priorità della riforma del mercato del lavoro”. La CGIL ribadisce la necessità di incentivare ‘buona’ occupazione se si vuole garantire il futuro ai giovani, non si può percorrere la strada delle diminuzione dei diritti “è uno schema già percorso e fallimentare”.

Per azzerare la precarietà ed estendere i diritti i giovani della CGIL hanno individuato tre capisaldi: la riduzione delle 46 tipologie contrattuali, il contrasto agli abusi attraverso regole chiare e l’aumento del costo e dei compensi del lavoro discontinuo e la garanzia anche per i precari di una reale continuità di reddito.

Ridurre le forme contrattuali. Sono 46 le forme contrattuali esistenti. 46 strade diverse di accesso al mercato del lavoro, divise tra rapporti di lavoro subordinati (26 forme, di cui ben 6 rapporti part-time), para subordinati (4 forme), speciali e autonomi (16 forme). Un’eccessiva flessibilità funzionale ad abbassare il costo del lavoro, che si traduce in riduzione dei diritti soprattutto per le giovani generazioni.

L’80% delle nuove assunzioni sono precarie, una tendenza che va arrestata, spiega la CGIL, attraverso una drastica diminuzione delle tipologie contrattuali che riporti i contratti a termine alla loro originaria funzione di eccezionalità e valorizzi l’apprendistato come strumento di formazione e accesso per i giovani al mondo del lavoro.

“Ad una lavoro stabile deve essere associato un contratto stabile. Chi fa un lavoro subordinato deve avere un contratto subordinato” affermano i giovani della CGIL che sottolineano innanzitutto la necessità di abrogare le forme di lavoro più precarizzanti, sia nel privato che nel pubblico. “Il lavoro strutturalmente discontinuo, ribadiscono i giovani della CGIL, deve essere pagato di più, costare di più alle aziende e prevedere tutte le tutele sociali: malattia, maternità, previdenza, disoccupazione”

Continuità di reddito. Altra questione che, per i giovani della CGIL, deve essere immediatamente affrontata è l’assenza di misure di sostegno al reddito nelle frequenti fasi di non lavoro. I lavoratori precari, infatti, non possono accedere alle varie forme di cassa integrazione (ordinaria e straodinaria), alla mobilità, né tantomeno all’indennità di disoccupazione, nonostante siano i soggetti più esposti a frequenti fasi di non lavoro. Per questo, affermano “è necessario riformare in senso estensivo gli ammortizzatori sociali in modo da garantire la continuità di reddito”.

Intanto, quest’oggi (15 febbraio) giovani e precari si confronteranno con il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, in occasione dell’iniziativa promossa dai ‘Giovani NON+ disposti a tutto’, che si terrà a partire dalle ore 17.30 presso il Forte Fanfulla, Via Fanfulla da Lodi 5, a Roma.

Di seguito le 46 forme contrattuali vigenti
Rapporti subordinati
1. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato
2. Contratto di lavoro dipendente a tempo determinato
3. Contratto a termine per attività stagionali
4. Rapporti speciali in agricoltura (tempi determinati fino a 101 e 151 giornate, con indennità speciali, superati a partire dal 2008)
5. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, part time verticale
6. Contratto di lavoro dipendete a tempo indeterminato, part time orizzontale
7. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
8. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time verticale
9. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time orizzontale
10. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
11. Contratto di inserimento
12. Contratto di re-inserimento lavorativo
13. Contratto di formazione e lavoro (solo settore pubblico)
14. Contratto di apprendistato 1
15. Contratto di apprendistato 2
16. Contratto di apprendistato 3
17. Somministrazione a termine
18. Somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing)
19. Contratto di lavoro a chiamata a termine senza obbligo di risposta
20. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato senza obbligo di risposta
21. Contratto di lavoro a chiamata a termine con obbligo di risposta
22. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato con obbligo di risposta
23. Contratto di lavoro a chiamata per particolari periodi dell’anno (week end, vacanze natalizie, pasquali, estive)
24. Job sharing
25. Lavoro a domicilio
26. Telelavoro subordinato

Rapporti Parasubordinati (Lavoro autonomo)
27. Lavoro a progetto
28. Collaborazione coordinata e continuativa
29. Collaborazione coordinata e continuativa fino a 30 giorni
30. Telelavoro in forma parasubordinata

Rapporti di lavoro autonomo
31. Prestazioni occasionali di lavoro autonomo senza partita Iva (ritenuta d’acconto)
32. Lavoro autonomo con partita Iva (professionisti, artigiani e commercianti, agricoli, senza cassa)
33. Agenti di commercio
34. Coadiuvanti famigliari
35. Telelavoro in forma autonoma

Rapporti speciali
36. Associazione in partecipazione
37. Venditori a domicilio
38. Rappresentanti
39. Lavoro domestico
40. Lavoro accessorio (voucher)
41. Lavoro accessorio per percettori di ammortizzatori sociali (fino a 3000 euro)
42. Stage e tirocini
43. Stage curricolari
44. Tirocini di reinserimento per disoccupati
45. Tirocini per categorie particolarmente svantaggiate
46. Forme di lavoro che non determinano rapporto (famigliari)

 

 
 

 

 

 

Argomenti: CGIL, precari |