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Lavoro: Camusso, vogliamo accordo per una riforma seria

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2012

 Lavoro: Camusso, vogliamo accordo per una riforma seria

 

 Il Segretario Generale della CGIL nella sua relazione al Comitato Direttivo di Corso d’Italia ha sottolineato i tre obiettivi principali per la Confederazione: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti. Le tre priorità, ha ricordato “guardano in particolare ai giovani e ai tanti esclusi dal mercato del lavoro e rappresentano la modalità unica per ricomporre la dualità senza che si debba scegliere un soggetto contro un altro”
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  27/02/2012 da  www.cgil.it

“E’ nostro obiettivo e nostra intenzione fare un accordo per riformare seriamente il mercato del lavoro partendo dalle priorità: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nel corso della relazione al comitato direttivo di Corso d’Italia, ribadisce la posizione del sindacato in merito alla trattativa con il governo sulla riforma del mercato del lavoro.

“Le tre priorità – osserva il Segretario Generale della CGIL – guardano in particolare ai giovani e ai tanti esclusi dal mercato del lavoro e rappresentano la modalità unica per ricomporre la dualità senza che si debba scegliere un soggetto contro un altro”.

Camusso ha poi sottolineato la necessità di sciogliere il nodo delle risorse al tavolo della trattativa, soprattutto per quanto riguarda il tema ammortizzatori sociali: “Non si può fare una riforma, con la pretesa di allargare le tutele, senza metterci le risorse adeguate. Puntando ad una sola logica di risparmio si ridurranno fortemente le tutele invece che allargarle”.

Ma se l’obiettivo della CGIL è quello di arrivare ad un accordo per una seria riforma del mercato del lavoro, deve essere altrettanto chiaro che questo non è risolutivo per creare occupazione. “Occorre – afferma Camusso – dare risposte al tema della crescita, che rimane il punto fondamentale, e ridurre il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati”.

Per favorire la crescita e creare lavoro, secondo il Segretario Generale della CGIL. “Servono politiche industriali”, e a proposito di questo “il governo deve battere un colpo sulla FIAT, adesso che è diventato esplicito il fatto che il gruppo automobilistico non ha intenzione di investire e di rinnovare la produzione nel Paese, ma sta semplicemente domandandosi quali altri due stabilimenti chiudere”. Per il numero uno della confederazione di Corso d’Italia, inoltre, “c’è poi bisogno di anticipare gli investimenti, da una parte allentando il patto di stabilità dei comuni, dall’altra chiamando il sistema delle imprese, pubbliche e private, e chiedere loro di anticipare gli investimenti in programma”. Infine, “bisogna fare politiche pubbliche per produrre lavoro per i giovani e dare una prospettiva al Paese partendo dalla cura di quest’ultimo”.

Il tema centrale per la CGIL è quindi quello della crescita e della creazione di lavoro e per sostenere questa posizione le prossime iniziative in campo avranno tutte questo tema come riferimento. “Il 29 febbraio – sottolinea Camusso – saremo in piazza a Roma in occasione della giornata di mobilitazione europea che abbiamo fortemente voluto perché le cose che diciamo qui hanno una perfetta corrispondenza rispetto ai temi discussi in Europa; così come il 1° marzo c’è lo sciopero unitario dei trasporti, il 3 marzo la manifestazione nazionale unitaria degli edili, il 4 marzo la giornata europea del commercio per le domeniche libere dal lavoro e il 9 marzo lo sciopero generale dei metalmeccanici della CGIL: in tutte queste manifestazioni ci deve stare con molta forza la nostra idea che il primo problema è creare lavoro, insieme al tema dei diritti, delle regole e della democrazia”.

Infine, la CGIL terrà lunedì prossimo (5 marzo) un’assemblea straordinaria delle Camere del lavoro: “Un’occasione per fare il punto sull’andamento del confronto con il governo e per avviare un’ampia campagna di assemblee e mobilitazione per il lavoro” conclude Camusso.

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