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La crisi drammatica nell’edilizia. FILLEA CGIL, 400mila posti di lavoro persi in 4 anni

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 14, 2012

La crisi drammatica nell’edilizia. FILLEA CGIL, 400mila posti di lavoro persi in 4 anni

Il 14 e 15 maggio a Genova per fare il punto sulle prospettive di un settore, quello edile, che sta attraversando una crisi molto profonda, con il calo dell’occupazione e degli investimenti accompagnati dall’aumento dell’illegalità. Per la FILLEA CGIL “la strada corretta per affrontare la crisi non può che essere un modello di sviluppo diverso”
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14/05/2012 da www.cgil.it

‘Diritti, salario, rappresentanza, bilateralità: gli obiettivi della FILLEA CGIL per la prossima stagione di rinnovi contrattuali’, è questo il titolo della due giorni che ha preso oggi (14 maggio) il via, organizzata a Genova dal sindacato degli edili per fare il punto sulle prospettive di un settore che sta attraversando una crisi molto profonda.

Il settore edile, infatti, da sempre utilizzato in tempo di crisi come volano per la ripresa grazie alla sua funzione anticiclica, oggi in Italia sta pagando il prezzo più salato, a causa di una strutturale fragilità e delle scelte di politica economica dell’Europa e dei governi italiani, giudicate dagli edili della CGIL “sbagliate e inadeguate”.

E i numeri diffusi dalla FILLEA CGIL ed elaborati dall’IRES CGIL rendono bene l’idea della situazione “preoccupante stagnazione, se non addirittura recessione” in cui versa l’edilizia: quasi 400mila posti di lavoro persi dal 2008 ad oggi ed un calo degli investimenti nel settore pari al 24%.

La crisi come opportunità di cambiamento. Ma la FILLEA CGIL, con l’assemblea dei quadri e delegati a Genova, non ha voluto solamente lanciare un grido d’allarme per quella che può essere considerata la crisi più grave dal dopoguerra, ha anche presentato quattro obiettivi strategici per rilanciare il settore dell’edilizia all’insegna del rispetto dei diritti e della legalità: dare nuove priorità di sviluppo per il paese; attuare un Piano per il Sud; sostenere la riqualificazione energetica degli edifici ma anche le imprese e le filiere produttive.

Si tratta di proposte elaborate dalla FILLEA CGIL alla luce delle questioni strategiche individuate dal suo ‘Osservatorio Territorio e Aree urbane’, nella direzione di un diverso e più sostenibile uso del territorio, della rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, prospettando un insieme articolato di misure che possano rappresentare nell’immediato una risposta alla crisi, riattivando la domanda e intervenendo sulle principali criticità del sistema Paese.

Nuove priorità di sviluppo per il paese: abbandonare il modello del consumo indiscriminato di risorse, e di suolo in particolare, e puntare a ”costruire altro e diversamente”. Non saranno più il nuovo residenziale e le infrastrutture stradali a trainare l’economia del settore, ma il recupero e la riqualificazione urbana ed edilizia e le modalità di trasporto sostenibile. Il sindacato propone in questo modo un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio, che intervenga a partire dalle aree più critiche per prevenire catastrofi e valorizzare le risorse naturali, e un Progetto strategico per la riqualificazione delle città, con un intervento sistematico di efficientamento energetico del patrimonio edilizio.

Attuare un Piano per il Sud: favorire lo sviluppo armonico del Mezzogiorno mediante l’attuazione di un Piano per il Sud, finalizzato all’adeguamento infrastrutturale: “Una selezione di piccole e grandi opere da completare o realizzare in tempi certi e sulle quali concentrare i finanziamenti disponibili, mediante un raccordo e una sinergia interistituzionale. Ciò richiede la rottura del patto di stabilità per i Comuni virtuosi. Vi sono, peraltro, ancora importanti risorse europee da investire e altre possono venirne da un patto interistituzionale per lo sviluppo” spiega la FILLEA CGIL.

Sostegno al mercato della riqualificazione energetica degli edifici. Le proposte operative sono diverse, e vanno dall’incentivo 55% Plus (incentivo fiscale più eco-prestito modulato in funzione dell’efficacia energetica della riqualificazione) al miglioramento del sistema di certificazione energetico-ambientale di edifici e materiali per l’edilizia, dalla creazione di condizioni di certezza e giusta convenienza nell’investimento in energie rinnovabili all’orientamento del sistema degli appalti pubblici verso la qualità e la sostenibilità dei prodotti edilizi, utilizzando modalità di affidamento dei lavori che consentano la selezione qualificata delle imprese concorrenti.

Qualificare le imprese e riorganizzare le filiere: “Sostenere e promuovere la ricerca, l’innovazione tecnologica e la riorganizzazione produttiva, e una formazione specialistica indirizzata verso tutte le aziende delle costruzioni (sia edilizia che produttori di materiali e componenti), in modo da adeguare il sistema dell’offerta alle trasformazioni della domanda”. Anche in questo caso si propone un sistema articolato di interventi: creare le condizioni per replicare le buone pratiche di certificazione dei sistemi costruttivi a basso costo e alta efficienza energetica; sostenere le forme associative di imprese e i servizi per le imprese (consorzi, reti, centri servizi); valorizzare gli enti pubblici di ricerca (nazionali e locali) per sviluppare programmi a supporto delle politiche sostenibili nel settore; migliorare il programma nazionale di formazione in edilizia, svolto attraverso l’azione potenziata degli enti bilaterali e adeguandolo alle nuove esigenze professionali. E proprio la promozione dell’innovazione e della ricerca passa anche attraverso il sostegno ai giovani talenti, per esempio attraverso la creazione di ‘banche delle idee’, in grado di rinnovare la qualità del made in Italy e promuovere le eccellenze e il merito.

Per uscire dalla crisi serve un modello di sviluppo diverso. “La strada corretta per affrontare la crisi non può che essere un modello di sviluppo diverso nel quale l’edilizia deve essere il volano, perchè intercetti la possibilità di uno sviluppo sostenibile che riguarda il territorio, il risparmio energetico, l’innovazione in un settore che da troppo tempo e’ fermo e ripiegato su stesso”. E’ quanto afferma da Genova Walter Schiavella, segretario generale della FILLEA CGIL. Per questo, avverte il dirigente sindacale “chiediamo dei provvedimenti in grado di invertire la tendenza che ci ha portato fin qui: scontiamo una crisi congiunturale che ha investito tutti i settori dell’economia e che si è sommata a una crisi strutturale, di sistema, del settore delle costruzioni, che ha prodotto effetti devastanti anche e soprattutto perchè non è stata affrontata in maniera adeguata”.

Schiavella sottolinea come si sia risposto alla crisi soltanto attraverso provvedimenti di presunta semplificazione, di deregolamentazione, che hanno avuto l’unico effetto di accentuare gli aspetti più negativi dell’attività edilizia, di accentuare l’assalto al territorio, di non rispondere ai deficit del paese che sono deficit di infrastrutture prioritarie, di messa in sicurezza del territorio, di qualità urbana. Si è prodotto invece – conclude il leader della FILLEA CGIL – un aumento del lavoro nero, dell’irregolarità, e un abbassamento della qualità complessiva di imprese e lavoro”.

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