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Camusso: Lavoriamo per una mobilitazione generale, ma faremo tante altre cose per cambiare. Non c’è più tempo

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 9, 2012

Camusso: Lavoriamo per una mobilitazione generale, ma faremo tante altre cose per cambiare. Non c’è più tempo

Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, durante il primo faccia a faccia con il presidente di Confindustria, Squinzi, a Serravalle Pistoiese, ha detto che si lavora per lo sciopero generale unitario, ma non esclude una mobilitazione a luglio sulla sanità. Il governo lede diritti. Bisogna urgentemente cambiare l’agenda del governo altrimenti precipitiamo
» ASCOLTA: faccia a faccia Camusso-Squinzi 07/07/2012 da www.cgil.it

Camusso, Squ

nzi. Primo faccia a faccia a Serravalle Pistoiese all’interno della sedicesima edizione di Cgil incontri. Quasi due ore piene di confronto su tutti i temi più caldi: dalla spending review, al giudizio sul governo tecnico, dalle critiche alla riforma del lavoro alla scelta di tagliare gli ammortizzatori sociali proprio nel momento di massima crisi. Poi i giudizi sulla patrimoniale, sulla concertazione e il modello di codeterminazione possibile e infine, naturalmente la decisione di andare verso lo sciopero generale, con tantissime iniziative mirate. “Noi lavoriamo per questo, per arrivare ad uno sciopero generale unitario con CISL e UIL a settembre, ma poi valuteremo e faremo comunque tante cose, tante iniziative” ha spiegato il Segretario Generale Susanna Camusso, che non esclude comunque una mobilitazione già in questo mese di luglio contro i tagli alla sanità che ledono un diritto. “Si dovrà cambiare – ha proseguito Camusso – la riforma del mercato del lavoro e la riforma delle pensioni, che oltre ad essere sbagliata ora produce nuove diseguaglianze con le deroghe introdotte per i pubblici e non per i privati”.

Ma vediamo in sintesi i punti più importanti che sono emersi dal faccia a faccia e sui  quali si è espresso il Segretario Generale della CGIL. 

SPENDING REVIEW. Camusso. Mai stati contrari alla spendig review, intesa come una rivisitazione della spesa. I tagli devono essere mirati, non lineari, ha detto Susanna Camusso, che a proposito di spendig review critica perfino il termine: Non è una razionalizzazione della spesa, ma sono appunto tagli lineari. Logica per fare rapidamente cassa tagliando orizzontalmente tutto. Non va bene. 

PENSIONI. Camusso. La riforma delle pensioni è sbagliata e oltre a produrre veri e propri drammi sociali per i lavoratori che rischiano di rimanere senza pensione e senza stipendi, ora produce anche nuove forme di diseguaglianza e divisione tra i lavoratori, viste le deroghe per il pubblico impiego che non valgono per i privati. 

SCIOPERO GENERALE. Camusso. Lavoriamo perché lo sciopero generale sia di tutti. Abbiamo bisogno di una risposta che metta il lavoro al centro. In ogni caso ci vuole una iniziativa generale, perché se non si inverte la tendenza continueremo a precipitare. Noi pensiamo che non è più tempo di aspettare. Non è possibile continuare a delegare tutte le scelte all’Europa. Ci vogliono risposte per la crescita in Italia. Per questo ci dobbiamo mobilitare. I nostri obiettivi prioritari sono chiari: creare lavoro, cambiare la riforma delle pensioni, creare lavoro per quel 36% di giovani disoccupati. Dobbiamo quindi fare tante cose anche perché lo sciopero generale non è quella occasione mitica che risolve subito tutto. Valuteremo però già in questo mese se mettere in atto una mobilitazione sulla sanità.

GIUDIZIO SUL GOVERNO. Camusso. Prima di tutto c’è da dire che con questo governo abbiamo riacquistato una credibilità internazionale e non mandiamo più in giro per l’Europa il circo Barnum. Bene la lotta all’evasione fiscale, perché si è tornati a un patto di cittadinanza nel pagare le tasse, ma sul lavoro sono state fatte scelte inique, il governo tecnico è una parentesi da chiudere. Sono tecnici che hanno poco rapporto con il lavoro come si è visto con la riforma delle pensioni. Un voto? Insufficiente. Largamente insufficiente. In ogni caso il governo tecnico deve essere una parentesi rapida, altrimenti è un vulnus. 

PATRIMONIALE. Camusso. Monti faccia la patrimoniale e su questo anche Squinzi, purché si faccia una patrimoniale‬ che non tocchi l’impresa. Importante la dichiarazione del presidente di Confindustria, perché si basa sul concetto dell’impresa che reinveste i suoi utili.

RIFORMA DEL LAVORO. Camusso ha ribadito che la riforma deve essere cambiata e che ora si dovranno seguire gli emendamenti anche se non ci sono previsioni troppo ottimistiche per quello che si potrà ottenere. Il Presidente Squinzi ha confermato il suo giudizio “è una boiata”, mentre il Segretario Generale della CGIL ha ricordato che è stato approvato un contratto a termine senza causali che è addirittura un arretramento. E poi, soprattutto, non si è fatta la semplificazione delle decine di forme contrattuali esistenti. Anche aver scelto di tagliare gli ammortizzatori sociali in una fase di crisi è una scelta grave. 

CONCERTAZIONE. Camusso. Questo governo conferma di non volere la concertazione, ma è una scelta profondamente sbagliata. C’è un’idea che è quella che non si deve discutere con le parti sociali. Ma non coinvolgere le parti è una scelta miope, ed è una scelta politica, non tecnica. Anche il presidente Squinzi è d’accordo. Oggi ci vuole più concertazione, non meno. 

MARCHIONNE E FIAT. Camusso. C’è un’azienda che esercita il diritto di veto al dissenso rispetto al modello organizzativo che ha scelto. Ci hanno accusato di potere di veto, ma questo lo faceva un ministro del governo precedente, che voleva dividere i sindacati. Chi esercita davvero il potere di veto mi pare oggi un altro. In ogni caso l’Italia ha bisogno di una casa automobilistica. Consiglierei al governo di cercare un produttore di automobili. 

CONTRATTI. Camusso. Si deve ripartire dal 28 giugno, da quell’accordo che è stato condiviso, anche perché ora comincia la stagione dei rinnovi contrattuali. E c’è da affrontare prima di tutto la questione salariale. Non possiamo imitare i modelli di cogestione che esistono in altri paesi, ma è necessario cominciare a sperimentare da subito nuove forme di partecipazione.

STATI UNITI D’EUROPA. Camusso e Squinzi sono d’accordo. Ci vuole un’Europa politica. 

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