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Crisi: CGIL, 2012 devastante, ora ripartire dal lavoro

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 7, 2013

Crisi: CGIL, 2012 devastante, ora ripartire dal lavoro

Per la CGIL i dati diffusi oggi dall’INPS “sono l’inappellabile giudizio di un ulteriore anno devastante per il tessuto produttivo del paese” e dimostrano l’insufficienza dei fondi destinati al finanziamento della cassa in deroga. “Il Paese ha uno straordinario bisogno di investire nel lavoro, nella sua difesa e nella sua creazione”

04/01/2013 da www.cgil.it

“Oltre un miliardo di ore registrate in un anno, dopo le 900 milioni dello scorso e il miliardo e duecento milioni del 2010, sono l’inappellabile giudizio di un ulteriore anno devastante per il tessuto produttivo del paese e soprattutto per il reddito di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, oltre che di una grande incertezza per il proprio futuro”. E’ quanto afferma il segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, in merito ai dati diffusi oggi dall’Inps sulla cassa integrazione.

Ma sono anche numeri che, osserva la dirigente sindacale, “allo stesso tempo dimostrano quanto fondati siano stati gli allarmi che abbiamo lanciato nei giorni scorsi sull’inadeguatezza e l’insufficienza dei fondi destinati al finanziamento della cassa in deroga. Così come, alla luce di una crisi che si prospetta ancora lunga e invasiva, andrà rivisto l’impianto della riforma del lavoro per quanto riguarda lo strumento degli ammortizzatori sociali”.

Ma soprattutto, aggiunge Lattuada, “il prossimo governo dovrà mettere al centro un tema cruciale dal quale ripartire: il lavoro. Con un sistema produttivo che tende progressivamente a impoverirsi e a declinare, il Paese ha uno straordinario bisogno di investire nel lavoro, nella sua difesa e nella sua creazione. C’è l’urgenza di dare una prospettiva positiva alle tante vertenze aperte, sia a livello nazionale che territoriale, e garantire al Paese una strategia e un sostegno ai settori produttivi ed industriali che lo possa traghettare fuori dalla crisi. Per quanto ci riguarda – conclude – noi faremo la nostra parte, dando il nostro contributo di idee e proposte a partire dalla presentazione del secondo Piano del Lavoro a fine gennaio”.

 

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