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Crisi: 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2013

Crisi: CGIL, 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga
Secondo la Confederazione i dati contenuti nel rapporto di febbraio dell’Osservatorio Cig della CGIL Nazionale “dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili”
16/03/2013 da www.cgil.it

Sono 490 mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore per un taglio del reddito di circa 650 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. Dati che derivano dal ricorso alla cassa integrazione guadagni a febbraio che, seppure in calo rispetto al mese precedente (79.200.718 ore il totale dello scorso mese per un -10,88% su gennaio), registra un aumento da inizio anno sullo stesso periodo dello scorso anno: 168.069.718 per un +22,71%. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale nel rapporto di febbraio.

Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. “Prosegue senza sosta il deperimento del tessuto produttivo e il progressivo processo di deindustrializzazione del paese”, spiega il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, secondo la quale: “Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano in una condizione di grandissima sofferenza, acuita dalle complicazioni e dai mancati pagamenti della cassa integrazione in deroga che vanno assolutamente risolti e superati”.

Per la dirigente sindacale “i numeri ci dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare, l’emergenza alla quale dare risposta, è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili”.

Dati Cig febbraio – Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva poi come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti a febbraio sul mese precedente, per un totale pari a 32.347.693 di ore e un +4,73% su gennaio. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 63.234.852 di ore per un +39,14% sui primi due mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 38.802.867, in calo su gennaio del -7,96%, mentre il dato da inizio 2013, pari a 80.963.469 ore autorizzate, segna un +71,66% sul periodo gennaio-febbraio dello scorso anno.

Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a febbraio un drastico calo sul mese precedente pari a -49,12% per 8.050.158 ore richieste. Nel primo bimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -46,18% per un totale di 23.871.397. “Un dato falsato e frutto dei problemi procedurali e dei mancati pagamenti che hanno complicato il ricorso a questo strumento”, spiega Lattuada mentre, a conferma, nel rapporto si segnala il trend del ricorso alla cigd per gli ultimi quattro mesi: “L’erogazione – si legge – è passata da 31 milioni di ottobre 2012 a 8 milioni di febbraio 2013”.

Causali di cigs – E’ cresciuto a febbraio il numero di aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 986 per un +19,66% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 1.792 unità aziendali (+14,29% sull’anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (557 decreti per un +24,61%) che rappresentano il 56,49% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (29 in totale da inizio anno per un -30,95% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (31 per un -32,61%). Sottolinea lo studio della Cgil che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,09% del totale dei decreti. Un segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi due mesi dell’anno c’è la Lombardia con 41.769.479 ore che corrispondono a 121.423 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 22.269.363 ore di cig autorizzate per 64.737 lavoratori e il Veneto con 15.326.564 ore per 44.554 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 11.192.943 ore che coinvolgono 32.538 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 11.645.609 ore per 33.854 lavoratori.

Settori – Si conferma ancora una volta la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-febbraio, la meccanica pesa per 62.954.425, coinvolgendo 183.007 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 16.655.039 ore di cig autorizzate per 48.416 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 16.283.010 ore e 47.334 persone.

Occupazione e lavoratori in cig – A febbraio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), sono coinvolti 977.150 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 488.575 lavoratori, di cui 230 mila in cigs e 69 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 644.400.000 euro, pari a 1.319 euro per ogni singolo lavoratore.

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