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Lavoro: CGIL su dati INPS, drammatici per la CIG, finanziare Cassa in deroga

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Aprile 5, 2013

Lavoro: CGIL su dati INPS, drammatici per la CIG, finanziare Cassa in deroga
I dati diffusi dall’INPS sulla cassa integrazione “descrivono un tessuto industriale in fase di progressivo e inesorabile deperimento”. Il dato più drammatico è quello relativo al calo della Cassa in deroga che “va assolutamente rifinanziata, serve urgentemente almeno un altro miliardo”, per questo CGIL, CISL e UIL martedì 16 aprile saranno davanti al Parlamento
05/04/2013 da www.cgil.it

“L’ennesimo segnale di allarme per un sistema produttivo giunto allo stremo”. E’ quanto afferma il segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, in merito ai dati diffusi dall’Inps, circa il ricorso alla Cassa integrazione a marzo, sostenendo che “i numeri dello scorso mese, e nel complesso quelli del primo trimestre, ci descrivono un tessuto industriale in fase di progressivo e inesorabile deperimento, con interi pezzi che stanno letteralmente saltando”. Secondo l’Istituto nazionale di previdenza sociale infatti, le ore di cassa integrazione autorizzate a marzo sono state 97 milioni con un aumento del 22,4% su febbraio e un calo del 2,8% su marzo 2012.

Per la dirigente sindacale, “senza grandi giri di parole, la fase è drammatica e lo dimostra ancora di più il calo della Cassa in deroga. Una flessione che sconta una normativa farraginosa ma, soprattutto, un’incertezza nei finanziamenti. Motivi per i quali abbiamo deciso con CISL e UIL di dare vita a una manifestazione il prossimo 16 aprile a Roma davanti al Parlamento. La cassa integrazione in deroga – afferma – va assolutamente rifinanziata perché con le risorse al momento disponibili non si arriverà che alla metà del 2013, mentre serve urgentemente almeno un altro miliardo”. 

La CGIL, continua Lattuada, “rivendica a governo e Parlamento un intervento veloce e risolutivo che stanzi le risorse necessarie per garantire a quei lavoratori un adeguato sostegno, così come servirà presto una revisione complessiva dell’impianto della riforma del lavoro per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali perché per i tanti, troppi, che hanno perso lavoro sia prevista una vitale continuità di reddito. Sono queste – precisa la sindacalista – le urgenze da affrontare e che partono da un sentire che deve assolutamente essere comune, ovvero la centralità del lavoro come segno di un vero cambiamento. Per sostenere il sistema produttivo, per difendere e creare lavoro, bisogna investire su quest’ultimo: dando prospettive risolutive alle tante vertenze industriali ancora insolute e offrendo una strategia ai settori produttivi, privati e pubblici, che possano portare l’Italia fuori dalla crisi”, conclude.

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