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Riforma pubblica amministrazione: la CGIL risponde alla CNA

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 20, 2013

Vista anche la sua recente e lunga esperienza di Consigliere comunale, abbiamo letto con interesse la posizione espressa dal Presidente della CNA provinciale sulla necessità di una riforma istituzionale della pubblica amministrazione.

La CGIL, come riaffermato nel documento “Semplificare per rafforzare” del maggio scorso, ha più volte proposto negli ultimi anni, anche a livello locale, la necessità di affrontare le questioni della fusione tra Comuni, dei servizi associati, del riassetto delle Provincie e del ruolo delle Regioni e di riaprire il tema della pubblica amministrazione, ponendo come base per una riorganizzazione concetti come la trasparenza, la semplificazione e la riqualificazione, nonché l’accesso universale ai servizi, privilegiando sicuramente quelli alla persona.

E’ indubbio che il nostro Paese, e con esso questo territorio, abbia bisogno di una pubblica amministrazione che sia di prossimità al cittadino ed abbatta le inefficenze e gli sprechi, ma l’approccio fin qui utilizzato dai provvedimenti di spending review e dai tagli lineari appare lontanissimo da quello che occorre per rispondere ai bisogni della collettività e per migliorare i servizi alle famiglie e alle imprese.

E’ pubblica amministrazione un ospedale, l’università, una centrale dei vigili del fuoco, la sicurezza, l’anagrafe, l’assistenza ai disabili, gli asili,… realtà che garantiscono quotidianamente un sostegno all’economia, all’equità fra gruppi sociali o aree territoriali e alla legalità e non vi è alcun bisogno di scendere in facili e demagogici luoghi comuni. Presidi pubblici in cui operano addetti che rivendicano anche i loro diritti. Se si considerano conservatori i sindacati che lottano a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per il rinnovo del contratto di lavoro – fermo ormai da diversi anni – siamo orgogliosi di esserlo.

In un momento così delicato, dove la crisi ha esasperato tutti gli animi, ci sembra veramente inopportuno innescare una rivalità tra il pubblico e il privato, in particolare quando si parla di lavoratori; le tante dichiarazioni populistiche e senza troppe riflessioni hanno già scatenato da nord a sud, passando per il centro del Paese, una serie di dimostrazioni di come la guerra tra poveri lasci per la strada vittime innocenti. Chi riveste un ruolo di rappresentanza sociale non può non farsi carico di questa responsabilità.

 CGIL Siena

Siena, 20 agosto 2013

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