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Camusso, no abolizione Imu se mette a rischio i fondi per esodati e CIG in deroga

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 28, 2013

Camusso, no abolizione Imu se mette a rischio i fondi per esodati e CIG in deroga
In un’intervista a ‘La Stampa’ il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso ribadisce quali sono le emergenze del Paese che il governo Letta deve subito affrontare: ‘lo sforzo che bisogna fare è governare i problemi reali del Paese. E ora serve soprattutto una riforma fiscale che dia risorse ai lavoratori e, con meccanismi selettivi, alle imprese”
28/08/2013 da www.cgil.it

«Vorrei parlare della situazione in Siria: noi siamo per scoraggiare qualunque tentazione di ricorso alle armi. C’è una gravissima guerra civile – spiega la leader della CGIL – c’è l’uso di armi convenzionali e di armi chimiche contro popolazioni inermi, e resta il problema di come la comunità internazionale può evitare tutto questo. Ma che lo strumento giusto sia la guerra, ne dubito fortemente».

Segretario Camusso, passiamo alle notizie italiane. Perché esprimete qualche dubbio sul provvedimento per i precari del pubblico impiego? Non vi bastano 130mila assunzioni? «Osservo solo che si resta nel regime di blocco delle assunzioni, che la norma vale solo per le amministrazioni che decidono di indire un concorso, e che c’è una riserva del 50% dei posti per i precari. Se è così, non è una soluzione per 130mila persone. Però vogliamo essere certi che sia una soluzione sostenuta da numeri e risorse, e su questo ci confronteremo con ministro e Parlamento. È una svolta di principio che invece di prorogare i contratti a termine si crei stabilità, mantenendo il principio che si entra per concorso, chiudendo una lunga stagione di scarsa trasparenza».

Tuttavia, questa mossa del governo Letta vi è piaciuta. «Lo sforzo che bisogna fare è governare i problemi reali del Paese. E ora serve soprattutto una riforma fiscale che dia risorse ai lavoratori e, con meccanismi selettivi, alle imprese. Questo è il tema. Se ne discute troppo poco».

E c’è il rischio che questo Esecutivo debba andare a casa… «I destini di un singolo non possono mai prevalere rispetto agli interessi del Paese».

Quindi il governo Letta deve andare avanti, a prescindere di quel che accade a Silvio Berlusconi. «Se il governo Letta va avanti o meno non può dipendere da quel che accade a una persona, ma se fa o no le scelte necessarie all’Italia. Come la redistribuzione fiscale. Bisogna essere rigorosi: noi giudichiamo il governo in base alle scelte che compie e al loro merito. Il governo Letta ha fatto alcune cose importanti sulle assunzioni dei giovani e sulla pubblica amministrazione. Ma questo non è sufficiente per dire che si stanno affrontando i problemi dei Paese».

Che secondo voi, a parte il fisco, sono emergenze come il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga e una soluzione per gli esodati. «Per esodati e Cig in deroga serve una risposta subito. Il ministro del Lavoro Giovannini, che parla di 20-30mila persone, sa bene che Cgil-Cisl-Uil chiedono su questo tema un quadro chiaro e risolutivo. Non si può rinviare sempre, e temo che le cifre che il ministro cita siano tutt’altro che la soluzione definitiva».

Si sente parlare di una campagna di prepensionamenti di massa nel pubblico. Che ne pensa? «Un problema c’è, ma non si può risolvere creando nuove differenze di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Una modifica del sistema pensionistico serve, per evitare l’esagerato allungamento dell’attività lavorativa rispetto alle aspettative di vita e la rigidità complessiva del sistema, che peraltro premia troppo i redditi molto elevati. Noi pensiamo che si debba creare un meccanismo di solidarietà interno al sistema pensionistico, a favore dei giovani, del lavoro povero e discontinuo, ad esempio intervenendo sulle cosiddette pensioni d’oro. In ogni caso: i problemi del Paese hanno bisogno di risposte…»

Ma se c’è la crisi non c’è un governo che può dare queste risposte… «Certamente la situazione peggiorerebbe. Ma questo non basta per dire che va bene un governo “qualunque” che governi “comunque”».

Tuttavia, a essere ottimisti, una crisi di questa maggioranza inevitabilmente congelerebbe per settimane le grandi scelte economiche. Vi preoccupa questa eventualità? «Secondo preoccupa soprattutto la gente: vorrebbe dire che non c’è nessun rapporto tra le scelte che fa la politica e la condizione reale delle persone. Noi diciamo che sarebbe bene che il governo di Enrico Letta interloquisse con le richieste che hanno formulato Cgil-Cisl-Uil. Avevamo abbozzato un dialogo prima delle ferie, chiederemo altri incontri. In un momento di fibrillazione della politica non si può certo pensare di tagliare fuori il punto di vista del mondo del lavoro».

E sull’Imu? «Un conto è difendere le famiglie che hanno una sola prima casa e redditi bassi, un altro è cancellare la tassazione sulla casa. Quel che non deve succedere è che per risolvere il problema Imu si scopra poi che non ci sono i soldi per Cig in deroga ed esodati. Questo proprio no. Se ciò avvenisse senza che ci fossero risposte concrete alle richieste che abbiamo avanzato il sindacato non solo sarebbe contrario ma lo dimostrerebbe con grande forza».

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