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Sindacato pensionati: “Non sono ammesse deroghe al principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 4, 2013

Da tempo, nostro malgrado, assistiamo ad una discussione infinita su di una sentenza che, divenuta definitiva, non può essere modificata. Lo impedisce la Costituzione, non è infatti prevista la revisione di una sentenza passata in giudicato.

In un paese normale tale sentenza sarebbe stata rispettata dallo stesso condannato senza nessuna polemica.

Qui invece la polemica è stata imbastita prima ancora del pronunciamento della Cassazione e sta continuando senza fine, spingendosi addirittura fino alla richiesta di salvacondotti di ogni genere, negando così l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. A questo sacrosanto principio di civiltà e democrazia nel nostro paese non possono essere ammesse deroghe.

Non solo, vi è anche un tentativo palese di legare le sorti del governo e del paese ai destini personali di un singolo, incuranti delle conseguenze che una tale pretesa, se accolta, potrebbe produrre.

L’eccellente condannato dia dimostrazione di possedere senso civico e dello Stato, come spesso ama dire, rispetti la sentenza ed eviti di continuare ad infliggere pericolose ferite alla Costituzione repubblicana e all’inderogabile principio della divisione dei poteri.

Oggi più che mai è necessaria una forte unità nel paese se vogliamo uscire dalla difficile situazione nella quale da troppo tempo ci troviamo, se vogliamo dare nuova dignità al lavoro, assicurare un futuro ai nostri giovani, garantire agli anziani una vecchiaia dignitosa.

Operi in questa direzione il Governo e le forze politiche smettano di prestare esclusiva attenzione alle sorti personali di un cittadino riconosciuto colpevole dei reati ascrittigli e che, secondo le leggi vigenti, deve abbandonare lo scranno senatoriale su cui continua invece a sedere.

 Il sindacato pensionati SPI CGIL provinciale di Siena

Siena, 4 settembre 2013

Argomenti: pensionati, SPI |