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Sciopero Generale: Camusso, andremo avanti. Ciò che il governo ci toglie lo riconquisteremo nelle fabbriche

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 12, 2014

12dicScioperoGeneraleSciopero Generale: Camusso, andremo avanti. Ciò che il governo ci toglie lo riconquisteremo nelle fabbriche

12/12/2014 » FOTO DAI CORTEI da www.cgil.it

» Le oltre 50 manifestazioni Le modalità dello sciopero generale
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“Grazie per averci stupito con la vostra passione, svuotando i luoghi del lavoro e riempiendo le piazze”. Così Susanna Camusso dal palco di Torino ha espresso soddisfazione per l’andamento dello sciopero generale proclamato insieme alla UIL e per la partecipazione registrata nelle oltre 50 manifestazioni che questa mattina si sono svolte in tutta Italia. Uno sciopero generale nazionale proclamato perché ‘Così non va!’, il Paese va cambiato a partire dal Jobs act e dalla Legge di stabilità, due provvedimenti che non portano il Paese nella giusta direzione, ossia quella della creazione di lavoro. Senza il lavoro, ha ricordato Camusso, l’Italia “non esce dalla crisi, ma ci sprofonda dentro”. Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori che quest’oggi hanno incrociato le braccia anche tanti studenti, giovani precari e pensionati che hanno chiesto a gran voce: investimenti  nell’istruzione e nel lavoro, diritti e tutele e l’estensione del bonus degli 80 euro per chi oggi vive di sola pensione. “Un Paese in cui il lavoro è sempre più frammentato e privo di diritti, crescerà o scivolerà sempre di più nella povertà?” Ha chiesto, tra gli applausi, il Segretario Generale al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Al Governo, ha proseguito “ripetiamo ossessivamente che senza occupazione non c’è prospettiva. Ci sono 3 milioni di disoccupati a cui nessuno dà risposta, senza lavoro i nostri figli continueranno a fare le valigie, privando noi della possibilità di scrivere un futuro”. “Se il messaggio di Renzi è ‘tiriamo dritto’ sappia che andremo dritti anche noi. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati”. La CGIL, ha sottolineato il Segretario Generale, non è il sindacato dei ‘no’, insieme alla UIL “abbiamo elaborato le nostre proposte” contenute nella piattaforma. Tra le proposte più “immediate” Camusso ha affermato: “perchè invece di distribuire delle risorse a pioggia al sistema delle imprese, non si dice: siamo disposti a finanziarvi la ricerca, gli investimenti e le nuove assunzioni?. Per ‘cambiare verso’ il Paese ha bisogno, come ricordato dalla dirigente sindacale di una riforma universale degli ammortizzatori sociali, e del rifinanziamento e della generalizzazione dei contratti di solidarietà, solo così si potrà andare  verso la risoluzione di molte crisi aziendali. E poi ancora la lotta alla corruzione, all’evasione, e agli appalti al massimo ribasso: “il sistema degli appalti va cambiato penalizzando di nuovo il falso in bilancio che serve a creare tangenti. Il sistema di appalti permette sistematicamente la corruzione, che uno Stato democratico previene”. Non poteva mancare nell’intervento conclusivo di Camusso un riferimento allo Statuto dei Lavoratori e alle modifiche apportate dal Governo: “forse per Renzi lo Statuto dei lavoratori è vecchio perchè‚ ha 40 anni. Non vorremmo sentirgli dire che anche la Costituzione è vecchia perchè‚ ne ha 70. Quando si inizia così non si sa dove si finisce”. “Andremo avanti nella battaglia. Ciò che il Governo ci toglie lo riconquisteremo nelle fabbriche, perché noi veniamo da quella storia li, da  quella storia che ci ha portato a fare grande il Paese”, ha concluso Camusso. (ASCOLTA) 50 mila studenti al fianco dei lavoratori hanno manifestato oggi nelle piazze italiane in occasione dello sciopero generale. “Non possiamo più permetterci un Paese che non investe in istruzione e lavoro, perché vogliamo costruire un futuro diverso fatto di diritti per tutti e non solo per pochi” dichiarano la Retede degli Studenti e l’UDU. Per uscire dalla crisi è necessario, fanno sapere “ripartire dalle giovani generazioni, investire veramente su istruzione ricerca e lavoro: eravamo in piazza il 25 ottobre, lo siamo oggi e continueremo fino a quando il Governo non ci ascolterà, siamo stufi di slogan come il Jobs Act vuoti e fine a se stessi che precarizzano ulteriormente le nostre vite”. Il Jobs act fa acqua da tutte le parti. Con questo slogan i giovani della CGIL, nell’ambito della campagna Xtutti, hanno portato nei cortei i loro ombrelli bucati per dimostrare come ‘il Jobs Act fa acqua da tutte le parti’.: “non cancella la precarietà e non estende i diritti e le tutele, a dispetto invece della propaganda sostenuta”. E la protesta degli ombrelli non si esaurirà nelle piazze dello sciopero generale: i giovani del sindacato di corso d’Italia “rilanceranno nelle prossime settimane la mobilitazione, estendendola sempre di più e allargando il fronte perché la protesta sia di tutti e X Tutti, ‘accompagnando’ il varo dei decreti attuativi del Jobs Act, affinché quel cambiamento tanto millantato sia effettivo e positivo”.

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