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Camusso: “Da Berlusconi a Renzi sul lavoro nulla è cambiato”

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2015

Cgil Incontri – “Da Berlusconi a Renzi sul lavoro nulla è cambiato”

da rassegna.it – 01/09/2015

Per il segretario generale Camusso “bisogna smetterla con la ricetta di questi anni, che è stata di soli tagli”. Le risorse vanno usate per fare investimenti, anche perché “si continua a parlare di crescita, ma continuiamo a essere allo zero virgola”

(fotografia di Caleo/Merlini) (immagini di Marco Togna)
“Da Berlusconi a Renzi, passando per Monti e Letta, la politica di governo sul tema del lavoro non è mai cambiata”. Per Susanna Camusso, gli esecutivi passano ma le prospettive non cambiano. “Continua a esistere un grandissimo divario tra Nord e Sud, soprattutto nel mondo del lavoro. Assistiamo con tristezza alla mancanza di politiche di investimento che provino a chiudere questa forbice, che, se continua a esserci, rivela che il paese non ce la fa” ha detto nella serata di lunedì 31 agosto a Erice (Trapani), intervenendo alla manifestazione “Cgil Incontri”, giunta quest’anno alla quinta edizione, secondo quanto riportano le agenzie di stampa. Per il segretario nazionale Cgil “si continua a parlare di crescita, ma continuiamo a essere allo zero virgola. Non c’è un’effettiva ripresa: in particolare, se parliamo di crescita, non può che ripartire dall’occupazione”.

Alla Cgil le manovre del governo non piacciono. “Bisogna smetterla con la ricetta di questi anni, che è stata di soli tagli
. Una ricetta depressiva per il paese” spiega Camusso: “Proviamo a utilizzare le risorse che ci sono per fare investimenti, a partire da un uso serio e non spezzettato dei fondi strutturali, pensando che è tutto il paese ad avere necessità di ripartire”. Occorre anche, continua il leader sindacale, ripensare il piano taglia-tasse, che il premier intende finanziare utilizzando 17 miliardi ottenuti dall’Europa: “La discussione con Bruxelles va rifatta. Sarebbe bene, invece di continuare ad agire all’interno di quei vincoli, iniziare a parlare del taglio del debito dei paesi, altrimenti restiamo nell’ottica di qualche piccolo margine di manovra che non cambierà nulla negli investimenti”.

Altro tema affrontato nel corso della discussione è stato quello, sempre più drammaticamente all’ordine del giorno, del caporalato. “Il ministro delle Politiche agricole Martina ha detto cose importanti: ha parlato della responsabilità delle imprese, ha detto che bisogna comparare il caporalato all’attività mafiosa. Si può quindi andare a un completamento della legge del 2011, legge dovuta all’iniziativa delle nostre categorie” ha spiegato Camusso. Il ministro, ha aggiunto, va accompagnato “in questo lavoro straordinario di controllo e verifica, utilizzando due vincoli che finora sono stati un po’ sullo sfondo: la piena applicazione dei contratti di lavoro, e la costituzione di un meccanismo di controllo pubblico verificato, per sottrarre qualsiasi alibi a chi si serve dei caporali”.

Il segretario generale Cgil è stato infine sollecitato sulla questione degli sbarchi di migranti
. “Credo che in Italia ci sia chi alimenta il razzismo, perché‚ quando si continua a parlare di invasione o quando si sostiene che la presenza dei migranti è la ragione dei nostri problemi, si continuano a creare barriere, divisioni e contrapposizioni”. Per Susanna Camusso il tema vero “è come l’Europa fa un’azione politica. Da un lato di accoglienza, ma dall’altro anche di intervento, perché non è più possibile vedere ogni giorno barconi affondare”. In conclusione, dunque, ci vogliono “corridoi umanitari perché i viaggi diventino diversi, e bisogna cambiare Dublino 3, consapevoli che chi dice di bloccare le frontiere sbaglia”.

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