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Cgil, la più apprezzata dai lavoratori

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2015

Cgil, la più apprezzata dai lavoratori

17 novembre 2015 ore 09.53 da www.cgil.it
Un’indagine Cisl rivela che il 64,8 per cento dei dipendenti approva l’operato di corso d’Italia. Ai sindacati si chiede di occuparsi di questioni generali, di dialogare col governo e di porre più attenzione alla contrattazione aziendale

È la Cgil il sindacati più apprezzato dai lavoratori. A dirlo è la ricerca “L’immagine del sindacato” commissionata dalla Cisl su un campione di mille lavoratori e pensionati iscritti, presentata in occasione della Conferenza nazionale organizzativa programmatica della Cisl apertasi lunedì 16 novembre a Riccione. La Cgil incassa voti da 6 a 10 dal 64,8 per cento dei lavoratori dipendenti, la Cisl si situa al 61,3 per cento, la Uil si attesta al 52,8 e Confindustria al 47,4. La ricerca (secondo quanto riporta un’anticipazione dell’agenzia Dire) rivela poi che quasi il 40 per cento dei lavoratori dipendenti ritiene di ricevere servizi di valore economico superiore al valore dell’iscrizione.

Sono iscritti a una sigla tre lavoratori su dieci, mentre uno non lo è ora ma lo è stato in passato. Generale è anche l’apprezzamento per l’attività sindacale: solo il 7 per cento di chi è iscritto non è intenzionato alla conferma, mentre il 10 per cento di chi non lo è vorrebbe farlo. Per quanto riguarda invece la facilità di ricevere l’invito a iscriversi, in cima alla classifica si trovano pubblico impiego e lavoratori ultra-quarantenni con contratto a tempo indeterminato; in fondo gli under 40 con altri tipi di contratto.

La ricerca indaga anche altri aspetti molto interessanti. Il 54 per cento dei lavoratori dipendenti vuole che le parti sociali si occupino di questioni generali, quali lo sviluppo, l’ occupazione, le pensioni e la sanità. Circa la metà del campione è convinto della validità e necessità del contratto nazionale, ma la percentuale decresce con l’età: i giovani, infatti, sono più attenti alla contrattazione aziendale. Infine, il rapporto tra governo e parti sociali: il 76 per cento preferisce il dialogo, mentre il restante 24 è più favorevole allo scontro.

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