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Luci ed ombre dall’iniziativa della CGIL sulla sanità

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2016

CGIL Siena riforma in forma 170316 2“UNA RIFORMA IN FORMA?”: luci ed ombre dall’iniziativa della CGIL di Siena sulla sanità

Siena, 17 marzo 2016 – Si è svolta oggi un’importante iniziativa della CGIL senese dal titolo “Una riforma in forma? Quali prospettive sulla sanità del nostro territorio” alla quale sono intervenuti i Direttori Generali dell’USL Sud Est e dell’AOUS Enrico Desideri e Pierluigi Tosi, il prof. Ranuccio Nuti per l’Università degli Studi di Siena, David Bussagli, Anna Ferretti e Tiziana Terrosi per le Conferenze zonali dei Sindaci e i Consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli.

“In merito alla riforma sanitaria regionale e alla discussione di oggi – spiega Luisella Brivio della CGIL senese – molti passaggi sono condivisibili, ma una lettura attenta e memore di altri percorsi non può fare a meno di tenere in considerazione da dove partiamo e cosa abbiamo vissuto negli ultimi anni. Nel 2012 la Regione prevedeva una rivoluzione in termini di organizzazione e efficentamento, dovendo far fronte alle sempre minori risorse si ragionava di una nuova presenza sul territorio. Purtroppo, a distanza di tre anni, su 6 Case della salute che avrebbero dovuto essere aperte alla fine del 2015, ne abbiamo solo 3: Abbadia San Salvatore, Montalcino e Chiusi; per Sinalunga, Siena e Poggibonsi nemmeno si è iniziato i lavori. Inoltre le 3 aperte non hanno completato il loro percorso e ad oggi i soldi che servono per completarle e realizzare le altre 3 non ci sono. Nulla è avvenuto in merito alle aperture delle strutture in termini di h16 o altro, in quanto a livello nazionale è bloccata la trattativa sul contratto dei medici che dovrebbe prevedere anche il coinvolgimento dei medici di continuità assistenziale per garantire quel tipo di apertura. Rispetto alla presa in carico, ovvero il cosiddetto Cronical Care Model, che dovrebbe seguire passo passo i pazienti con patologie croniche, è partito a macchia di leopardo, tanto che vi sono zone come quella delle Crete che ha da poco capito cosa sia…”.

“Inoltre – prosegue la rappresentante del Sindacato – nelle zone abbiamo gestioni completamente diverse: l’Amiata-Val d’Orcia ha scelto di recedere dalla SDS e affidare i servizi sociali all’Unione dei Comuni che poi ha fatto la convenzione con la ASL, la Valdichiana ha mantenuto la SDS frutto di un’esperienza decennale, la zona Senese si approccia a lavorare come SDS e la Valdelsa, nonostante abbia mantenuto la SDS, offre i servizi tramite la Fondazione Territori Sociali Alta Val d’Elsa. Quindi mettere insieme territori con gestioni difformi, con situazioni logistiche e epidemiologiche sostanzialmente differenti, non è e non sarà una passeggiata”.

“Insomma, in questo quadro che ha luci ed ombre, – sottolinea la CGIL – prima che si ragioni di un’area più vasta, riteniamo che debbano essere prioritarie alcune questioni: il completamento immediato delle Case della Salute per garantire una vera e propria presa in carico del paziente (pensiamo alle necessità degli anziani), il ruolo dei medici di medicina generale e il tema delle liste d’attesa, del ‘caro ticket’ e della fuga verso la libera professione. In merito poi ai presidi ospedalieri presenti sul territorio, non accetteremo mai una loro riduzione, perché Siena tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000 ha già operato una razionalizzazione importante; se altri territori ancora devono concepire questo tipo di riassestamento bene, che ci pensino alla svelta; non intendiamo assolutamente tornare indietro rispetto a presidi fondamentali per la sicurezza dei cittadini in un territorio vasto e così dispersivo come quello della nostra provincia”.

“E poi i Presidi Ospedalieri – aggiunge Luisella Brivio – devono essere messi in sinergia con l’AOUS, che a nostro parere deve essere il punto di riferimento delle eccellenze per tutta la USL di area vasta e non solo. Il rapporto con l’Università e la ricerca, infatti, dovrà essere strategico per la formazione delle professionalità, per la prevenzione e per il polo delle Scienze della vita, riferimento per lo sviluppo delle aziende del territorio, a partire da GSK. Se facciamo venire meno questa continuità, rischiamo che una volta formati i professionisti andranno dove avranno maggiori opportunità di mettere in luce le loro competenze, questo Siena non può permetterselo”.

“Il tutto con un concetto di base per noi imprescindibile – conclude la sindacalista – il mantenimento di una sanità pubblica e universale, che possa riconoscere il diritto alla salute a tutti e tutte”.

Argomenti: CGIL, FP, sanità, SPI |