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Marmo, altro morto sul lavoro.

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 9, 2016

13015384_1687895158150882_1077558700113354285_nda www.cgiltoscana.it

Marmo, altro morto sul lavoro. Angelini e Bartoli (Cgil e Fillea Toscana): ‘Tutte queste morti non sono fatalità’

Notizia di lun 09 mag, 2016

Incidenti lavoro: morto schiacciato da marmo era precario Lavoratore interinale sognava ferie. Stava per firmare contratto
Avrebbe dovuto firmare un contratto a tempo indeterminato a breve e smettere di essere un lavoratore precario, Carlo Morelli, l’operaio morto questa mattina all’interno della Co.Se.Luc, una segheria di marmo nella zona industriale di Massa (Massa Carrara). Morelli, 61 anni, di Marina di Carrara, era un lavoratore interinale: “Finalmente farò le ferie questa estate”, aveva detto ai compagni di lavoro pochi giorni fa: oggi è morto schiacciato da una lastra di marmo nel piazzale della segheria di proprietà di Giuseppe Corsi, anche presidente della cooperativa. Morelli lavorava nel settore da oltre 30 anni: l’ultimo impiego alla Ronco Marmi srl di Carrara, che chiuse nel 2012, lasciandolo senza lavoro. Viveva con la moglie e a carico aveva anche la figlia, di 35 anni e il nipotino. L’operaio stava movimentando un carrello carico di lastre di marmo, quando una di queste si è sfilata schiacciandolo. E’ stato trasportato al pronto soccorso. In fin di vita, è morto poco dopo in ospedale.(ANSA).

Schiacciato da marmo: Cgil, magistratura accerti se era solo. Davanti alla fabbrica, ‘Distrutti da dolore, impotenti’
“Distrutti dal dolore, impotenti e ormai privati di qualsiasi speranza”: così Paolo Gozzani segretario provinciale della Cgil di Massa Carrara, davanti alla Co.Se.Luc, la segheria di marmo nella zona industriale di Massa dove questa mattina è morto Carlo Morelli, 61 anni, schiacciato da una lastra di marmo. Il sindacalista si augura che la magistratura faccia luce sull’incidente. “Ci sono diversi ordini di problemi: il primo riguarda la sicurezza, anche se non possiamo essere certi della dinamica dell’incidente; si sono staccate delle lastre di marmo che avrebbero dovuto essere legate con una cinghia. Forse la cinghia si è rotta o forse erano state legate troppo lente, io spero che Morelli non fosse solo nelle manovre di movimentazione del carrello che trasporta le lastre, lo accerterà la magistratura”. “C’è però anche un problema di competenze – continua Gozzani -. Può un lavoratore interinale avere certe mansioni? Noi crediamo che certi tipi di lavorazione debbano essere eseguite da operai assunti, esperti e garantiti: un lavoratore interinale, con poche garanzie e la paura di essere sostituito, non dovrebbe avere certe responsabilità in un cantiere”.(ANSA).

Marmo, altro morto sul lavoro. Angelini e Bartoli (Cgil e Fillea Toscana): ‘Tutte queste morti non sono fatalità’
Solo pochi giorni fa è stata la Giornata mondiale della salute e sicurezza, e la Cgil e la Fillea CGIL Toscana, insieme Cisl e Uil, alla manifestazione a Seravezza (Lucca) hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di intervenire nel settore del marmo, ponendo una serie di proposte. Stamani, a Massa, c’è stato un altro morto sul lavoro nel mondo del marmo, in un laboratorio.
Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, dice: “Esprimiamo profondo dolore e cordoglio, siamo vicini alla famiglia. E’ evidente che nella zona del marmo c’è una situazione straordinaria da affrontare: tutte queste morti non sono fatalità. Per questo facciamo nuovamente appello a tutti i soggetti interessati – dagli imprenditori alla istituzioni – a mettere in campo tutto il possibile per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro. Non si lasci nulla di intentato”.
Giulia Bartoli, Segretaria Generale Fillea CGIL Toscana, dichiara: “Non è il momento delle parole ma dei fatti. Il tema sicurezza non è rivolto solo al lavoro nell’estrazione, anche se qui l’incidenza è indubbiamente più alta così come il rischio. Il tema riguarda l’intero comparto, è una questione non circoscritta ma estesa. Il 28 aprile abbiamo richiesto un incontro alla Regione presentando le nostre proposte, stiamo ancora aspettando la convocazione come categorie regionali e invitiamo il presidente della Regione Enrico Rossi a procedere il più celermente possibile”.

Schiacciato da marmo: diocesi Carrara, dignità vita umana Incomprensibile non considerare cavatore lavoro usurante
La diocesi di Massa Carrara e Pontremoli esprime grande preoccupazione per i continui lutti nel settore del marmo, che stanno flagellando la provincia di Massa Carrara. “Constatiamo – scrive l’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro – il persistere di difficoltà e di possibili inadempienze, che non garantiscono più la sicurezza dei cavatori”. La Diocesi apuana riprende le parole di Papa Francesco: “È necessario porre la dignità della persona umana al centro di ogni prospettiva e di ogni azione. Gli altri interessi, anche se legittimi, sono secondari” e aggiunge che “la responsabilità sociale è affidata alle istituzioni, attraverso una chiara funzione di controllo e alle imprese”. Invece a Massa Carrara, secondo la diocesi, “a causa della massiccia richiesta dei nostri marmi, le operazioni lavorative sono spesso eccessivamente accelerate, anche per rispondere al ritmo imposto dai sempre più efficienti mezzi tecnologici. Questa mutazione del metodo di escavazione, che contrasta, peraltro, con la riduzione degli addetti al settore, presuppone un’efficienza psico-fisica che, qualche volta, si perde a causa dell’avanzamento dell’età. Appare, quindi, decisamente incomprensibile – conclude la diocesi- la ragione per la quale il mestiere di cavatore non sia riconosciuto come usurante e, quindi, non in grado di potersi avvalere della legge attraverso la quale sia possibile accedere alla pensione dopo 35 anni di lavoro”. (ANSA).

Schiacciato da marmo: Cisl, rivedere norme pensionamenti
“Insistere sulla formazione e la cultura della sicurezza e rivedere le norme sui pensionamenti, perché dopo i 60 anni certi lavori forse sarebbe giusto non doverli fare.” E’ la prima reazione, insieme all’espressione di “grande dolore e vicinanza affettuosa alla famiglia”, di Giacomo Bondielli, coordinatore del settore lapideo per la Filca-Cisl Toscana al nuovo incidente mortale sul lavoro avvenuto stamani a Massa. “Siamo affranti – dice Bondielli – ancora un morto a appena 15 giorni dalla duplice tragedia di Colonnata. Dalla dinamica di quanto è accaduto stamani, per come è stato possibile ricostruirla finora, emergerebbe che qualcosa non è stato fatto secondo i canoni della sicurezza. Purtroppo talvolta a tradire i lavoratori è la confidenza con una lavorazione che si conosce. E quindi dobbiamo insistere ancor più sulla formazione e la cultura della sicurezza, che sono basilari in settore come questo, molto pericoloso. Le procedure da rispettare salvano vite.” “E poi – aggiunge il sindacalista Filca – forse dovrebbero essere davvero riviste le norme per la pensione. La vittima aveva 61 anni e, a quanto abbiamo saputo, già molti anni di contributi. E lavori così, oltre i 60 anni sono doppiamente pericolosi.” “Infine, e anche qui ci ripetiamo, bisogna dissolvere la cappa di omertà che permea il settore lapideo. Spesso anche noi sindacalisti non riusciamo a farci raccontare com’è andata o come avvengono certe lavorazioni. Se vogliamo uscire da questa situazione ci vuole più trasparenza”. (ANSA).

Schiacciato da marmo: Uil, modulare sistema sanzionatorio Incidente mette in evidenza limiti legge Fornero
“A pochi giorni dalla tragedia che ha visto la morte di due cavatori a Carrara, stamani nelle prime ore della giornata lavorativa un operaio è rimato schiacciato mentre caricava una lastra di marmo. Dal mese di agosto ad oggi sono 6 le vittime nel comparto del marmo a Carrara. C’è evidentemente da intervenire nella organizzazione del lavoro, intensificare i controlli dei servizi ispettivi, incrementare la formazione e la prevenzione, modulare il sistema sanzionatorio in base alla gravità delle inadempienze fino alla revoca della concessione”. Sono queste le parole del segretario della Feneal Uil della Toscana, Ernesto D’Anna, che ha espresso, a nome di tutto il sindacato, “cordoglio ai familiari della vittima”. “L’incidente mortale di stamani – continua D’Anna – mette in evidenza tutti i limiti della Riforma Fornero. Ancora una volta un lavoratore ultra 60enne perde la vita. Non è possibile in un Paese civile prevedere il requisito pensionistico otre i 62 anni a prescindere dal lavoro svolto. Bisogna che la flessibilità in uscita consideri non solo l’età anagrafica e contributiva ma anche la gravità e pericolosità della mansione svolta”. “E’ una guerra – dice con rabbia Francesco Fulignani, segretario della Feneal di Carrara – Non ci sono più parole per descrivere la situazione che viviamo qui a Carrara. Abbiamo già avuto incontri con il presidente Rossi, il quale ha preso impegni per quanto riguarda il lavoro in montagna. Ed ecco che oggi arriva un’altra notizia che invece riguarda la lavorazione a valle. E’ insensibile andare avanti così, serve davvero l’impegno massimo di tutti per arginare questo stillicidio”.(ANSA).

Schiacciato da marmo: Filca-Cisl, patente a punti per imprese
“Ennesima, intollerabile tragedia sul lavoro che ha colpito il settore lapideo a Massa Carrara. Si tratta oramai di una vera emergenza sociale che impone a noi tutti interventi rapidi e drastici per porre fine a questa mattanza, indegna di un Paese civile”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Franco Turri, commentando l’incidente mortale in un laboratorio di marmi di Massa, costato la vita ad un operaio di 61 anni. Ricordando il recente sciopero dei lavoratori del settore lapideo, Turri ribadisce la proposta del sindacato di “introdurre nel settore lapideo la ‘patente a punti’, vale a dire un sistema premiale che escluda dal settore le aziende nelle quali si verificano infortuni, favorendo le realtà virtuose. E chiediamo all’Asl una immediata verifica delle misure di sicurezza in tutte le cave ed i laboratori di marmo. Infine non possiamo non notare come siano sempre più numerose le vittime ultrasessantenni, costrette a lavori pesanti anche quando il fisico non regge più la fatica: il governo ha il dovere morale di intervenire”, conclude Turri. (ANSA).

Incidenti lavoro: Cgil, ennesima vittima, Governo intervenga. Solari: Tra cause principali aumento infortuni l’innalzamento dell’età pensionabile: i lavori non sono tutti uguali
“Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari del lavoratore che ha perso la vita questa mattina in un laboratorio per la lavorazione del marmo a Massa. Un’altra inacettabile morte sul lavoro, a meno di un mese dall’incidente sulle Apuane, dove morirono due cavatori travolti da una frana”. Così il segretario confederale Cgil Fabrizio Solari.
“Sono onestamente preoccupato – aggiunge il dirigente sindacale – per l’aumento degli infortuni gravi e mortali, che come certifica l’Inail sono cresciuti del 16% rispetto all’anno scorso. L’edilizia, nonostante la contrazione occupazionale dovuta alla crisi, è uno dei settori più colpiti”. “Una delle cause principali di questa ascesa – spiega Solari – è l’innalzamento dell’età pensionabile: nel solo comparto delle costruzioni, in cui i lavori sono particolarmente usuranti, in questi primi mesi del 2016 su 37 vittime il 32% aveva più di 55 anni”.
“Dobbiamo ricordarci – prosegue il segretario confederale – che i lavori non sono tutti uguali. Nonostante l’esperienza e la professionalità acquisite, lavorare in una cava di marmo a 61 anni, come la vittima di oggi, non può che aumentare i rischi di un’attività già di per sé pericolosa. Attendiamo quindi dal Governo misure concrete in tutti gli ambiti per arginare un fenomeno francamente non più tollerabile”, conclude Solari.

Argomenti: CGIL, FILLEA, infortuni, sicurezza |