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EUROSPIN TIRRENICA: ANCHE IN PROVINCIA DI SIENA MANCA IL RISPETTO DELLE PROCEDURE ANTI-COVID

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2020

EUROSPIN TIRRENICA: ANCHE IN PROVINCIA DI SIENA MANCA IL RISPETTO DELLE PROCEDURE ANTI-COVID

FILCAMS CGIL: “La sicurezza deve venire prima del profitto”.

Siena, 19 novembre 2020 – “Siamo costretti ad evidenziare ancora una volta il mancato rispetto delle procedure di sicurezza anti-Covid da parte di Eurospin Tirrenica. Già da mesi è stato aperto a livello nazionale lo stato di agitazione sindacale, sono state inviate comunicazioni ai Prefetti, alle Usl e alle istituzioni locali affinché vigilassero sul puntuale rispetto dei protocolli ed ora siamo costretti a denunciare tramite i mezzi di comunicazione come per questa catena venga prima il profitto che la salute dei dipendenti e dei clienti”.

Così, anche dalla Filcams Cgil di Siena, arriva la denuncia pubblica nei confronti di un’azienda che fa parte del gruppo Eurospin, che conta circa 1200 punti vendita di cui decine in Toscana, nel senese due nel Comune di Sinalunga e uno a Colle di Val d’Elsa.

“Anche noi supportiamo la mobilitazione regionale – dicono dal Sindacato – ed esprimiamo vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell’empolese e del pisano che hanno già effettuato con successo lo sciopero aziendale. Ciò nonostante Eurospin, pur nascondendosi dietro una patina di presunto rispetto delle regole, continua a non applicare i protocolli obbligando i propri dipendenti ad effettuare per esempio le pulizie e la sanificazione dei locali e dei bagni dei clienti senza particolari DPI. Chiediamo invece con forza che la pulizia e la sanificazione venga svolta da una ditta specializzata”.

“Inoltre è stata l’unica catena distributiva che si è rifiutata per mesi di porre i pannelli di plexiglas alle casse – prosegue la Filcams Cgil – e che continua imperterrita a chiedere trasferte e spostamenti vari dei lavoratori tra negozi contravvenendo le indicazioni che invitano a muoversi il meno possibile. Addirittura si vocifera che ritengono responsabili i lavoratori per le ordinarie spese di manutenzione. Per non parlare degli alti carichi di lavoro e delle turnazioni non sostenibili e del non rispetto dei corretti livelli di inquadramento”.

“Insomma, tutto questo, unito alla mancanza di relazioni sindacali, fa vivere al personale una situazione di forte disagio” – aggiunge l’organizzazione sindacale.

“Chiediamo all’Azienda di ritrovare il senso di responsabilità smarrito – conclude la Filcams Cgil – avviando un confronto serio con il sindacato sulle misure di contenimento del Covid, costituendo i Comitati previsti dai Protocolli nazionali sottoscritti in primavera e prevedendo la partecipazione attiva dei delegati e dei rappresentanti per la sicurezza, con l’obiettivo di permettere ai clienti di fare la spesa senza rischi aggiuntivi e ai propri dipendenti di poter continuare ad erogare un importante servizio alle collettività in sicurezza. In caso contrario siamo pronti per ulteriori iniziative. Chiediamo infine alle istituzioni di vigilare su questa pericolosa situazione”.

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