Arresti per caporalato, la Cgil Toscana-Siena-Grosseto: “Preoccupati ma non stupiti”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 29, 2017
Arresti per caporalato, la Cgil Toscana-Siena-Grosseto: “Preoccupati ma non stupiti, da tempo denunciamo il fenomeno che è anche in una fase di trasformazione. E’ nell’interesse di tutti che si rispettino i diritti dei lavoratori”
Firenze, 29-9-2017 – “Una notizia che ci preoccupa ma non ci stupisce, perché ormai da tempo denunciamo che anche in Toscana ci sono forme di caporalato”: così Maurizio Brotini (segretario Cgil Toscana), Claudio Guggiari (segretario generale Cgil Siena) e Claudio Renzetti (segretario generale Cgil Grosseto) commentano la notizia delle tre persone arrestate dai carabinieri – nelle province di Siena e Grosseto – con l’accusa di caporalato e sfruttamento del lavoro.
Aggiungono Brotini, Guggiari e Renzetti, complimentandosi con l’azione delle forze dell’ordine: “La situazione è in trasformazione, si sta passando da forme di caporalato pure ad altre più spurie, subdole, insidiose, tanto che a volte questo tipo di indagini hanno trovato difficoltà ad arrivare all’obiettivo. Il quadro è complesso: c’è chi usa le disoccupazioni agricole come forme di retribuzioni, c’è l’esigenza di tracciare le retribuzioni stesse, c’è la necessità di linee guida per indice di congruità di alcune filiere agricole. Ben vengano le indagini, noi siamo sempre pronti a vigilare e denunciare. La Cgil si è battuta l’anno scorso per far approvare in Parlamento nuove norme per colpire il caporalato; oggi, è sempre più necessario accompagnarle a una collaborazione – la più stretta possibile – tra sindacato, istituzioni e forze dell’ordine, tendendo sempre una mano ai lavoratori che trovano il coraggio di denunciare, anche quelli che per colpa della situazione delle norme sull’immigrazione sono ancora più deboli. E’ fondamentale e nell’interesse di tutte le parti che si rispettino i diritti dei lavoratori”.
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Buon compleanno, Cgil
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 29, 2017
Buon compleanno, Cgil – da rassegna.it
La nascita della Cgdl aveva permesso alla classe operaia italiana di dare forma concreta al principio dell’identità fondamentale di interessi e di destino dei lavoratori di tutte le categorie e professioni. “Da questa premessa – proseguiva Di Vittorio – sorgeva la necessità d’una organizzazione alla quale facessero capo tutti i sindacati, per garantirne l’unità di orientamento e di lotta, per praticare ogni volta che fosse necessario il reciproco aiuto fra i sindacati dei vari settori del lavoro, per rendere vivente e operante il principio della solidarietà di tutti i lavoratori, sulla base della parola d’ordine: tutti per uno, uno per tutti! Con la nascita della Cgl, la classe operaia italiana entrava in una fase nuova della sua storia, giungeva a uno stadio più avanzato della sua organizzazione, della sua coscienza di classe e delle sue lotte. La nascita della confederazione coronava una serie di sforzi compiuti nei decenni precedenti, volti a dare il necessario sviluppo al movimento sindacale italiano, prima su scala locale e provinciale, poi su scala nazionale e internazionale”.
Dal 1848, quando una delle più antiche Società operaie di mutuo soccorso – la Società dei tipografi di Torino, che riuscì a strappare in quell’anno la prima tariffa (ossia il primo contratto collettivo di lavoro in Italia) – si trasforma in sindacato, fino alla costituzione della Cgdl, il movimento sindacale italiano è passato faticosamente, con vittorie e cocenti sconfitte, attraverso varie fasi del suo sviluppo, nella ricerca costante di forme superiori della sua organizzazione. “Nel 1891 – continuava Di Vittorio – sorgono le prime Camere del lavoro, nelle due principali capitali proletarie d’Italia: Milano e Torino, seguite poco dopo da numerose altre città d’Italia. Era la prima tappa dell’organizzazione unitaria delle varie categorie, su scala locale e provinciale. Ma questo non bastava; bisognava allargare questa forma superiore di organizzazione di classe a tutta la nazione. Si giunse così al primo congresso di tutte le Camere del lavoro d’Italia, il 1° luglio 1893, che si costituivano in Federazione formando il Comitato nazionale della Resistenza col compito di: promuovere la difesa degli interessi dei lavoratori, in tutte le contingenze della loro vita, realizzare un contatto permanente fra tutti i lavoratori, organizzare il collocamento professionale, il mutuo appoggio… e di allacciare le Camere del lavoro d’Italia al movimento internazionale”.
“Fin da quel tempo, dunque, il movimento sindacale italiano affermava la sua piena adesione al principio dell’internazionalismo proletario – proseguiva il segretario generale della Cgil – e la sua volontà di partecipare attivamente all’organizzazione internazionale dei lavoratori. Negli anni seguenti andò sempre crescendo il numero delle Camere del lavoro e sorsero le principali Federazioni nazionali di categoria: la Fiom, la Fiot, la Fioc, la Fiae, la Federazione del libro, la Federterra ecc. Il Comitato nazionale della Resistenza non era più sufficiente a garantire la direzione di tutto il movimento, in crescente sviluppo. Si giunse così alla creazione della Cgl, che segnò un passo avanti di portata storica del movimento sindacale italiano”. Per dare un’idea delle grandi conquiste conseguite dall’organizzazione sindacale italiana, in tanti anni di lotte basti pensare che si era partiti da queste due rivendicazioni elementari: ottenere una tariffa (cioè un salario contrattato dal sindacato e prestabilito, al posto del salario fissato di proprio arbitrio dal padrone); ottenere le 12 ore di lavoro, invece delle 14 a anche 16 ore che si lavorava prima, secondo il buon cuore del padrone… “Nel confronto tra quelle prime rivendicazioni – che all’epoca sembravano eccessive e troppo rivoluzionarie al padronato – alle condizioni di oggi (che pur sono tutt’altro che soddisfacenti), gli operai delle giovani generazioni trovano materia sufficiente per considerare quale grande e glorioso cammino è stato compiuto dal nostro movimento sindacale”.
“Attraverso le conquiste sindacali, realizzate nelle alterne vicende d’una lotta dura e asperrima, che ha richiesto grandi sacrifici – scriveva Di Vittorio su Lavoro –, i lavoratori italiani sono riusciti a migliorare notevolmente il proprio livello di vita, a imporre un ben altro rispetto della propria dignità professionale e umana, a elevare gradualmente la propria coscienza di classe, ad accumulare tesori di esperienza, ad assurgere a classe che rivendica a giusto titolo la propria partecipazione alla direzione dello Stato”. A misura che avanzava il movimento sindacale, si sviluppavano le lotte e si strappavano nuovi miglioramenti economici e sociali, il pigro capitalismo italiano veniva scosso dal suo letargo: “Le conquiste operaie forzavano il progresso tecnico e lo sviluppo produttivo, come la conquista dell’imponibile dei braccianti agricoli forzava le trasformazioni fondiarie, il prosciugamento di vaste paludi (già fonti di malaria e di miseria) e la messa in valore di grandi estensioni di terre incolte. Tutta la società era scossa dalle conquiste operaie e spinta in avanti. La classe operaia ha esercitato e continua ad esercitare con efficacia la sua funzione di stimolo allo sviluppo produttivo e al progresso sociale e civile di tutta la società nazionale. È un titolo indelebile di gloria della vecchia Confederazione generale del lavoro, di aver diretto questo grande movimento di rinnovamento sociale”.
“Un esame critico dell’azione svolta dal gruppo dirigente della vecchia Cgl, in gran parte della corrente riformista – concludeva Di Vittorio – ci condurrebbe a rilevare gravi errori e deficienze, alcuni dei quali erano forse inevitabili in quell’epoca. Ma nel momento in cui celebriamo il cinquantenario della vecchia e gloriosa Cgl, desideriamo mettere sopratutto in luce gli aspetti positivi della grande funzione alla quale i vecchi dirigenti hanno assolto. Al disopra d’ogni preconcetto di parte, tutti i lavoratori e i dirigenti sindacali devono nutrire un senso di profonda gratitudine e riconoscenza verso i pionieri del movimento sindacale italiano, che furono i creatori e i primi dirigenti della Cgl, da Angelo Cabrini a Rinaldo Rigola, da Ludovico D’Aragona al grande martire dell’unita sindacale e della Resistenza italiana, Bruno Buozzi, i quali aprirono la strada allo sviluppo del movimento e ci trasmisero una preziosa esperienza. Tocca a noi utilizzare quella esperienza, sceverando gli aspetti positivi da quelli negativi, ai fini dello sviluppo ulteriore del movimento. Oggi i lavoratori italiani sono di fronte a problemi nuovi e vasti, di carattere sindacale e sociale, che pongono ai sindacati compiti nuovi di più ampia portata. La soluzione positiva di questi problemi, per i lavoratori e per lo sviluppo democratico del paese, e i compiti nuovi che ne derivano, esigono un allargamento incessante dell’unita d’azione e la sua costante sistematicità, che possa culminare nell’unità sindacale organica, secondo la giusta impostazione largamente unitaria data a questo problema dall’ultima sessione del Comitato esecutivo della Cgil. Questa linea di politica unitaria comporta, per tutti i nostri aderenti l’impegno di applicarla fedelmente, nel corso di tutta la loro attività, moltiplicando ovunque le iniziative unitarie”.
DALL’ARCHIVIO
Quando Di Vittorio rivalutò la figura di Rinaldo Rigola
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Codice antimafia: Camusso, risultato importante per democrazia Paese
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 28, 2017
Codice antimafia: Camusso, risultato importante per democrazia Paese
Roma, 27 settembre – “L’approvazione del nuovo Codice antimafia è un risultato importante per la democrazia del nostro Paese”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
“Un risultato – aggiunge il leader della Cgil – frutto di una discussione approfondita che parte da una legge di iniziativa popolare, ‘Io Riattivo il Lavoro’, promossa dalla Cgil attraverso il coinvolgimento di un vasto schieramento di associazioni e un costante e quotidiano lavoro di sensibilizzazione e di lotta alla criminalità organizzata”.
“Un risultato importante – conclude Camusso – che, ci auguriamo, potrà agevolare il contrasto a due fenomeni come quelli delle mafie e della corruzione che rappresentano un cappio al collo per la democrazia, lo sviluppo economico e la creazione di buona occupazione nel nostro Paese”.
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Pensioni: 11 punti per cambiare
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 27, 2017
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Infortuni sul lavoro: tre morti al giorno in Italia. Guggiari: “A Siena polo per la sicurezza e buone pratiche”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2017
Infortuni sul lavoro: tre morti al giorno in Italia.
Guggiari: “A Siena polo per la sicurezza e buone pratiche”.
Siena, 26 settembre 2017 – Drammaticamente gli infortuni sul lavoro stanno aumentando e con essi episodi in cui lavoratori perdono la vita. La media dei tre infortuni mortali al giorno in Italia è una cosa orribile. E come più volte detto non degna di un paese civile.
Storicamente non c’è particolare evoluzione delle tipologie infortunistiche, il che ci fa pensare che siamo di fronte a vecchi problemi che si stanno acutizzando. Le cause sono sicuramente molte ma su alcune è bene soffermare la nostra attenzione.
Il 97% di nuove assunzioni effettuate con contratti precari, spesso non nei settori primari, ci dice della fragilità del nostro sistema produttivo ma anche di quanta formazione sulla sicurezza siamo deficitari.
Il fatto che gli investimenti non decollino ci mantiene deboli su tecnologia, ricerca, ammodernamento dei sistemi produttivi e sicurezza al cospetto dell’obiettivo Industria 4.0 che rischia di essere solo il titolo di nuove giustificazioni per la disoccupazione di massa.
Il sistema previdenziale costringe a lavori impossibili ad età impossibili con l’effetto di aumentare i rischi di infortuni e tenere lontani dai processi produttivi i giovani. Potrei continuare.
Il tema della sicurezza è ancora oggi un problema culturale su cui in primo luogo gli imprenditori devono fare di più. Certo l’azione repressiva degli organi di vigilanza è importante e per questo ci vogliono risorse che scarseggiano. Ma voglio insistere, come ho sempre fatto, sul coinvolgimento preventivo di tutti gli attori. Un coinvolgimento che è possibile e che può dare risultati, e che non può che essere mirato, perché la sicurezza non si fa in astratto ma sul luogo di lavoro, diverso da ogni altro luogo di lavoro.
Per questo credo che l’intuizione, di anni fa, di costruire un polo per la sicurezza sui luoghi di lavoro a Siena sia stata fondamentale. Perché è fondamentale che tutti i soggetti coinvolti dialoghino. Così come è stata decisiva l’idea di costruire buone pratiche i cui effetti positivi li abbiamo già sperimentati grazie alla sensibilità di datori di lavoro illuminati.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
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CGIL Sinalunga: chiusura sede 3 ottobre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2017
Vi informiamo che martedì 3 ottobre la Camera del Lavoro di Sinalunga rimarrà chiusa
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Lavoro: Cgil, aperture Governo su ammortizzatori, ma serve sistema universale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2017
Lavoro: Cgil, aperture Governo su ammortizzatori, ma serve sistema universale
Argomenti: CGIL |
Patronato INCA: martedì orario continuato nella sede di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 25, 2017
Vi ricordiamo che domani il Patronato INCA CGIL della sede di Siena
(La Lizza 11)
effettua orario continuato 8.30-18.30.
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Poste Italiane, riparte la mobilitazione regionale della SLC CGIL. Dal 22 settembre al 5 ottobre.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2017
Poste Italiane, riparte la mobilitazione regionale della SLC CGIL. Dal 22 settembre al 5 ottobre sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive.
Siena, 22 settembre 2017 – La SLC CGIL Area Servizi Toscana denuncia da tempo una situazione di pesante disagio in tutta la Toscana dovuta alla carenza di personale, per questo ha proclamato dal 22 Settembre al 5 Ottobre lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive in tutta la Toscana in ambito posta, comunicazione e logistica (Pcl) e Mercato Privati (finanziario, commerciale e uffici postali).
“I lavoratori – spiega il rappresentante provinciale SLC CGIL Poste Gianni Quercioli – chiedono da tempo: un preciso programma di passaggi dal part al full time sia nel recapito che agli sportelli; l’ampliamento del periodo di lavoro del personale con contratto a tempo determinato anche in Toscana come già fatto in Lombardia e Piemonte; un piano di stabilizzazione dei tempi determinati, precari senza i quali il recapito non avrebbe avuto alcuna possibilità di restare in piedi; l’avvio della sperimentazione di contratti a tempo determinato, di apprendistato e formazione lavoro in ambito Mercato Privati come già avvenuto in altre regioni”.
Patronato INCA: prendi l’appuntamento
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2017
Argomenti: INCA, patronato, servizi |