Nizza: Cgil, apprensione, dolore e solidarietà
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 15, 2016
da www.cgiltoscana.it
Maurizio Brotini (Segretario Cgil Toscana): un sentimento di orrore, di vicinanza e solidarietà, la consapevolezza che dobbiamo affrontare un gravissimo problema non rimettendo in discussione i nostri principi, i nostri valori, il nostro concetto di civiltà, non rinchiudendoci dentro risposte solo sicuritarie, ma cercando di capire cosa accade a livello mondiale, cosa ha reso possibile, dopo la fine dei blocchi, l’esplosione del terrorismo fondamentalista. Dobbiamo individuare il terreno di coltura che fa si che tante persone possano ritrovarsi in una logica aberrante. L’attentato di Nizza e quelli che l’hanno preceduto parlano alle coscienze e alla ragione, devono indurci a dare risposte democratiche, progressiste, efficaci.
Manifestazione di solidarietà ai francesi, la Cgil di Firenze accoglie l’invito del sindaco Nardella e stasera sarà in piazza Signoria.
Paola Galgani: “Non sembri inutile un altro presidio, è nello stare insieme la più alta forma di ribellione alla violenza”
Alle 19 ci sarà in piazza della Signoria una manifestazione in solidarietà con i francesi nuovamente colpiti da un tragico attentato avvenuto, questa volta a Nizza e proprio il 14 luglio, festa nazionale e data simbolo della libertà. La Cgil di Firenze accoglie l’invito del sindaco Nardella a partecipare e invita iscritti e simpatizzanti a fare altrettanto. Dice Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze: “Saremo in piazza anche noi, e non sembri inutile un altro presidio dopo i tanti cui purtroppo abbiamo dovuto partecipare in questa terribile stagione terroristica: è nello stare insieme, dichiarandoci i valori in cui crediamo, che esercitiamo la più alta forma di ribellione alla violenza e alla morte. Ripartiamo dalla pace” #PrayforNice
“Apprensione, dolore e solidarietà. Vicini al popolo e al governo francese. #Nice #France #14juillet”. Questo il testo di un tweet lanciato nella notte dalla Cgil nazionale dopo la notizia del tragico attentato a Nizza.
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Lavanderie industriali, dopo un anno di trattative è arrivato il Ccnl.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 15, 2016
Lavanderie industriali, dopo un anno di trattative è arrivato il Ccnl. Previsto un aumento medio sui minimi di 70 euro
Tante le novità nella parte normativa: contributo aggiuntivo dello 0,20% a carico delle imprese sul welfare contrattuale, frazionabilità dei congedi parentali e miglioramenti in materia di part-timeDopo oltre un anno di intense trattative, nella tarda serata di mercoledì 13 luglio a Roma, tra Assosistema-Confindustria e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore delle lavanderie industriali, il sistema industriale integrato di beni e servizi tessili, medici e affini (oltre 20.000 i lavoratori interessati, dipendenti da circa 750 piccole e medie imprese), scaduto il 30 giugno 2015.
L’intesa prevede un aumento medio sui minimi di 70 euro (cat A3), distribuito in tre tranche: 30 euro, dal 1 luglio 2016; 20 euro, dal 1 luglio 2017; 20 euro, dal 1 luglio 2018. Confermato inoltre l’elemento perequativo di 200 euro per le imprese che non effettuano la contrattazione di secondo livello. Soddisfatti i sindacati per l’intesa raggiunta, che sarà subito sottoposta alle assemblee dei lavoratori per la loro valutazione dell’esito della trattativa. Nel campo normativo, migliorate le informazioni sulle relazioni industriali e sulla partecipazione. Una novità di rilievo la stesura della “clausola sociale” per garantire la piena occupazione, soprattutto nel caso delle gare di appalto.
Sul capitolo del welfare contrattuale, viene riconosciuto il contributo aggiuntivo dello 0,20% a carico delle imprese per finanziare la polizza assicurativa stipulata da “Previmoda” per coprire la premorienza e l’invalidità permanente. Molte, inoltre, le novità sul delicato tema dei diritti. Tra queste la frazionabilità dei congedi parentali in ore dei permessi stessi e loro utilizzo fino ai 12 anni di età del minore. Per le adozioni nazionali e internazionali, riconoscimento di una aspettativa complessiva di 30 giorni (15 all’estero per incontro con il minore; 15 per procedure per ingresso del minore in famiglia), mentre per i lavoratori diversamente abili è prevista la frazionabilità dei permessi di cui alla legge 104 e l’utilizzo del congedo triennale per figli portatori di handicap fino a 12 anni. Novità anche sui congedi per le donne vittime di violenza di genere e sua frazionabilità (1 mese su 3). Infine, per il part-time è prevista un’indennità di disponibilità alle clausole elastiche pari a 1,50% e introduzione di ulteriori casistiche per il recesso delle clausole stesse. da rassegna.it
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Guggiari su FLORAMIATA e la vicenda dei ‘CERTIFICATI BIANCHI’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 14, 2016
FLORAMIATA: LA CGIL RISPONDE AL CORRIERE DI SIENA SULLA VICENDA DEI ‘CERTIFICATI BIANCHI’
Siena, 14 luglio 2016 – “E’ inaccettabile che un quotidiano locale si presti a delle battaglie strumentali in una fase così delicata per la vita di Floramiata e dei suoi lavoratori. Come inaccettabile è il tentativo di collegare la critica ad un progetto che vedeva il credito d’imposta e i ‘certificati bianchi’ come ragione stessa di sopravvivenza e rilancio dell’azienda alla mancata scelta di un ulteriore periodo di affitto a favore di Floramiata Servizi, per altri 6 mesi, come condizione necessaria e sufficiente alla continuazione dell’attività attraverso il riconoscimento dei ‘certificati bianchi’”.
Inizia così la dura nota del Segretario provinciale della Cgil Claudio Guggiari a seguito dell’articolo su Floramiata pubblicato ieri dal Corriere di Siena.
“È evidente infatti – prosegue Guggiari – che 6 mesi, dall’agosto dell’anno scorso, non sarebbero stati comunque sufficienti a dirimere la questione con il gestore sugli stessi certificati che, ci permettiamo di dire, giuridicamente potrebbe non essere terminata”.
“Come è chiaro che sulla base di una gestione assolutamente negativa che ha bruciato decine di milioni di risorse pubbliche – aggiunge il Segretario – il Giudice e le procedure concorsuali hanno deciso le sorti di Floramiata Servizi e di Floramiata S.p.A., non la CGIL, come sembra invece voler insinuare il giornale. Il Corriere di Siena sta cercando di sostenere la tesi dello scarica barile che altri soggetti, che hanno penosamente gestito la vicenda in questi anni, tentano di fare”.
“Abbiamo sempre sostenuto con coerenza denunciando più volte la drammatica situazione aziendale, e per questo ricevendo più di una critica, – sottolinea Claudio Guggiari – che Floramiata ha bisogno di un vero progetto industriale che può essere supportato e non sostituito dal credito d’imposta derivante dall’utilizzo della risorsa geotermica. Occorrono investimenti, nuovi progetti produttivi, capacità finanziaria ed imprenditoriale”.
“Speriamo che il tentativo di cercare un capro espiatorio – conclude il Segretario provinciale della Cgil – non sia il sintomo di un fallimento totale dell’azione di qualche istituzione locale al cospetto della seconda gara d’asta per la vendita dell’azienda. Certo è che la prospettiva di Floramiata ha bisogno di prescindere dalle attenzioni ‘troppo’ interessate di certe Istituzioni, a cui è giusto ricordare la miracolosa iniziativa sulla cannabis, nuovo ‘eldorado’ per Floramiata, di cui si sono perse le tracce, e il sostegno a corsi di formazione, intrisi di razzismo territoriale, che hanno colpevolmente illuso troppi disoccupati, un’altra volta ingannati da falsi portatori di comode soluzioni”.
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Lami (Cgil): buoni pasto, ultima frontiera precarietà, Jobs Act da cambiare, voucher da abolire
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 14, 2016
Lami (Cgil): buoni pasto, ultima frontiera precarietà, Jobs Act da cambiare, voucher da abolire
Pugno duro contro i datori di lavoro, ma il Jobs Act che commina la sola sanzione amministrativa per chi paga lavoratori al nero andrebbe modificato e i voucher aboliti.“Pugno duro contro quei datori di lavoro che pagano le prestazioni con buoni pasto. Condivido la presa di posizione del Presidente Rossi, ma il Jobs Act che commina la sola sanzione amministrativa a chi paga lavoratori al nero andrebbe modificato e i voucher aboliti.
Chi paga attraverso i buoni pasto, oltre a denigrare una categoria fatta anche da imprenditori seri, toglie la dignità ai lavoratori. Per quanto riguarda i voucher, come troppo spesso accade, se ne sta facendo un uso abnorme e che nulla ha a che vedere con le finalità per cui erano nati. E fu così che molti ragazzi che trovano lavori stagionali, vengono retribuiti attraverso voucher oppure, peggio ancora, con i buoni pasto. Allo stato non mancano certo gli strumenti per accertare questi soprusi. E’ vero, le leggi ci sono, andrebbero applicate e in alcuni casi modificate. La Cgil, ad esempio, pensa che i voucher andrebbero aboliti, ci sono i contratti a chiamata per chi deve lavorare in un bar o in un ristornate per mezza giornata, per gli altri ci sono i contratti stagionali”.
Mirko Lami (segretario regionale Cgil Toscana)
Argomenti: CGIL |
Confesercenti: siglato il rinnovo del contratto terziario. Filcams: ‘Un risultato importante atteso 2 anni’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 13, 2016
Confesercenti: siglato il rinnovo del contratto terziario. Filcams: ‘Un risultato importante atteso 2 anni’
Filcams: “Un risultato importante, finalmente viene colmato un vuoto normativo, aperto da oltre due anni. Ai lavoratori il giusto riconoscimento salariale”. Mercato del lavoro, classificazione del personale e orari, tra gli altri elementi dell’accordo
È stata siglata nel pomeriggio di ieri, 12 luglio, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del terziario con le aziende aderenti a Confesercenti. “Un risultato importante – secondo la Filcams –, finalmente viene colmato un vuoto normativo atteso da oltre due anni, che restituisce ai lavoratori il giusto riconoscimento salariale”. Mercato del lavoro, classificazione del personale e orari, tra gli altri elementi dell’intesa, i cui aumenti economici decorreranno da luglio 2016, con una tranche di 45 euro al IV livello e con un aumento economico complessivo di 85 euro al IV livello da riparametrare per gli altri livelli. Il ccnl vede la scadenza al 31 dicembre 2017. A questo, si aggiunge un importo una tantum di 290 euro, a copertura del 2015, e un protocollo sulle aperture domenicali e festive nel settore commercio, dove le parti si impegnano, entro il 31 dicembre prossimo, a verificare, al secondo livello di contrattazione, le condizioni per la chiusura delle attività commerciali per almeno dodici giornate domenicali o festive all’anno.
“Nell’attuale contesto economico e nell’equilibrio tra le posizioni delle parti sviluppate nel corso di una trattativa complicata, la sigla dell’ipotesi d’accordo riconferma il valore del contratto nazionale, ed è un passo fondamentale verso il riconoscimento e l’approvazione di un sistema di regole condivise – afferma la segretaria generale Filcams, Maria Grazia Gabrielli –, ma soprattutto con questo rinnovo si pone un argine ulteriore alle difficoltà che il settore vive rispetto al dumping contrattuale, che continua a vedere la divisione su più tavoli negoziali”. I lavoratori del terziario, infatti, con la firma del contratto nazionale Tds Confesercenti vedono un’ulteriore risposta e copertura, ma il settore è ancora in attesa del ccnl della Distribuzione cooperativa, per il quale la trattativa è in corso, e di Federdistribuzione, che ha visto i lavoratori in sciopero nel mese di maggio, a causa della cessazione del negoziato. da rassegna.it
Argomenti: commercio, contrattazione, FILCAMS |
Contratti, il giorno dei delegati
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 13, 2016
Contratti, il giorno dei delegati
Il leader di Corso Italia ha riflettuto sulla situazione nei vari settori. “Pensiamo al turismo, fondamentale per la stagione che si avvia: i lavoratori non riescono a rinnovare il contratto e chiedono che la Naspi valga anche per loro. Si moltiplicano i voucher e il lavoro è sempre più sommerso”. Per i metalmeccanici, invece, “Federmeccanica deve decidere che gli aumenti vadano a tutti i lavoratori: ogni proposta che riduce la platea non va bene e colpisce il contratto nazionale”. In generale “il sistema delle imprese nel nostro paese ha smesso da tempo di investire”, allora “occorre misurare anche il sistema di rappresentanza delle aziende e riflettere sul perché si rifanno sui lavoratori”.
Chiusura sull’unità sindacale. “Abbiamo alle spalle anni di grandi lotte unitarie nelle categorie, che proseguono anche in queste ore. Oggi qui diciamo che serve un salto di qualità: vogliamo risposte subito nei settori, altrimenti i lavoratori inizieranno a pensare che i contratti non sono più nel loro orizzonte”. Sul secondo livello: “Siamo per sviluppare la contrattazione in azienda, ma questa non può mai sostituire i contratti nazionali che sono il punto di unità del mondo del lavoro”. Infine, una riflessione sugli attivi: “La giornata di oggi rappresenta l’unità sindacale, la difesa dei contratti nazionali del lavoro, e ci fa capire che insieme possiamo fare un ulteriore passo in avanti. Continueremo la mobilitazione”.
Argomenti: CGIL |
Solo il 21 per cento delle imprese è interessato dal secondo livello
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 12, 2016
Solo il 21 per cento delle imprese è interessato dal secondo livello
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La ricerca dimostra inoltre come la diffusione del secondo livello di contrattazione sia ovviamente maggiore nelle realtà aziendali più grandi e minore in quelle più piccole: nelle rimprese con almeno 500 dipendenti è pari al 69,1% (di cui 3,6% territoriale); in quelle comprese tra 200 e 499 dipendenti scende al 60,5% (di cui 3,9% territoriale); nelle imprese fra 50 e 199 addetti, si passa al 38,5% (di cui 6,6% territoriale); in quelle fra 10 e 49 dipendenti, si scende fino al 17,5% (con una quota di territoriale all’8,7%).
L’indagine evidenzia anche un forte divario territoriale, che penalizza il Mezzogiorno. “La percentuale di imprese con almeno dieci dipendenti coperte dalla contrattazione collettiva integrativa per ripartizione geografica – si legge nello studio – dimostra che si passa dal 26,8% del Nord-Est al 23,5% del Nord-Ovest, al 19,8% del Centro, al 13,1% delle Isole, per finire all’11,6% del Sud”. Dalla ricerca della Fondazione Di Vittorio emerge anche un altro elemento fondamentale: “Il contratto collettivo nazionale di lavoro è applicato nel 99,4% delle imprese e ha coperto, nel 2015, l’88,4% del totale delle retribuzioni di fatto. Percentuale che sale addirittura al 93,5% per gli operai”.
“La ricerca condotta dalla Fondazione Di Vittorio rende giustizia di tanti luoghi comuni, secondo i quali la moderna contrattazione dovrebbe derubricare la funzione del contratto nazionale a vantaggio di quella più strettamente aziendale”. Con queste parole Franco Martini, segretario confederale della Cgil, commenta i risultati dello studio. Per Il dirigente sindacale, “il sindacato non ha mai negato la necessità di implementare il secondo livello di contrattazione, perché più vicino alle peculiarità delle aziende e dei territori, ma da tempo andiamo ripetendo che questa condizione riguarda una stretta minoranza delle imprese, appunto poco più del 20%”.
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“Senza una funzione centrale del contratto collettivo nazionale – sottolinea Martini – il mondo del lavoro sarebbe spaccato in due, con una minoranza in grado di avere tutele anche avanzate è una grande maggioranza in condizioni marginali. Per questo Cgil, Cisl e Uil unitariamente hanno avanzato una proposta di riforma del modello contrattuale fondata sulla centralità del ccnl e sullo sviluppo di un secondo livello contrattuale, sia aziendale che territoriale. E al tempo stesso sostengono le categorie impegnate nel rinnovo dei contratti scaduti da molti anni”.
Un’ulteriore conferma, a giudizio del segretario confederale della Cgil, del ruolo importante del contratto nazionale. “Il ritardo dei rinnovi – conclude Martini – ha posto il valore del salario orario nel nostro Paese, ai livelli più bassi dell’intera Europa, con evidenti conseguenze negative nel rilancio della domanda interna. Il tema dei rinnovi contrattuali è questione strategica per il rilancio dell’economia, come la stessa ricerca conferma”.
Argomenti: CGIL |
Igiene Ambientale: Sindacati, siglata intesa per rinnovo contratto aziende pubbliche
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 11, 2016
2016-7-10_Cs_RinnvoIgieneAmbientale
Argomenti: FP, igiene ambientale, scioperi |
Rifiuti: Sindacati, differito sciopero igiene ambientale a 13 e 14 luglio
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 9, 2016
COMUNICATO STAMPA FP CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI E FIADEL
Rifiuti: Sindacati, differito sciopero igiene ambientale a 13 e 14 luglio
Roma, 8 luglio – Differito lo sciopero dei lavoratori dell’igiene ambientale al 13 e 14 luglio. A darne
notizia sono Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel che posticipano così i due giorni di astensione
da lavoro previsti per l’11 e il 12 luglio proclamati nell’ambito della vertenza per il rinnovo del
contratto dell’Igiene ambientale. Continua a leggere questo articolo »
Argomenti: FP, igiene ambientale, scioperi |
FILLEA su Nuova Cassia e Provinciale 65: “E’ veramente impossibile applicare regole e criteri previsti dalla legge?”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 8, 2016
Nuova Cassia e Provinciale 65: terzo tentativo di completare le opere
L’appello della FILLEA CGIL: “E’ veramente impossibile applicare regole e criteri previsti dalla legge?”
Siena, 8 luglio 2016 – Le ultime notizie apparse sulla stampa relative a due opere infrastrutturali della nostra provincia stimolano l’ennesimo appello del Sindacato dei lavoratori delle costruzioni Fillea Cgil.
“I lavori sulla S.R.2 Cassia tratto Isola d’Arbia-Monsindoli e quelli sulla S.P.65 di Vivo d’Orcia – spiega il Segretario provinciale Fabio Seggiani – sono molto distanti fra loro, anche per i numeri di auto in transito e per i costi dell’intervento, ma certamente hanno due cose in comune: sono fondamentali per la sicurezza di chi percorre quelle strade e sono al terzo tentativo di completamento dell’opera”.
“Sottolineando – prosegue Seggiani – come sia determinante in fase di affidamento dei lavori l’attenta verifica del reale rapporto fra costi, ribassi, struttura aziendale e sicurezza, invitiamo nuovamente le istituzioni a procedere in tal senso. E’ veramente impossibile strutturare le regole di affidamento in base a criteri semplicemente ragionevoli e oltretutto previsti dalla legge?”.
“Credo che sia ormai tempo – aggiunge il sindacalista – di farsi carico di responsabilità decisionali che impediscano il ripetersi di opere cominciate e mai finite con intollerabili ritardi, lievitare dei costi e perdita occupazionale in un settore già drammaticamente in crisi da anni”.
“Come sempre – conclude Seggiani – ci rendiamo disponibili, sia in fase preventiva che in corso d’opera, a collaborare con le Amministrazioni competenti, affinché questa volta i lavori abbiano un inizio ed una fine e contribuiscano a consegnare infrastrutture migliori al nostro stremato territorio”.
Argomenti: FILLEA, infrastrutture |