Rigettato il ricorso della Rivoli spa, confermate le ragioni dei lavoratori e della FILLEA CGIL di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 9, 2015
Rigettato il ricorso della Rivoli spa, confermate le ragioni dei lavoratori e della FILLEA CGIL di Siena
Siena, 9 dicembre 2015 – Un anno e mezzo fa, nonostante commesse già acquisite e in lavorazione e forti prospettive per il futuro (vedi alcuni lotti della Due Mari), la Rivoli spa di Verona aveva deciso di abbandonare lo stabilimento di Serre di Rapolano, stabilimento che aveva acquisito tramite leasing solo qualche anno prima affittando l’attività produttiva preesistente della Scac, assumendo a tempo indeterminato tutte le maestranze presenti e ricollocando sempre sullo stesso sito anche altri lavoratori provenienti da altra acquisizione effettuata nella provincia limitrofa (Sigma C di Arezzo).
“Nel recedere anticipatamente dal contratto di affitto, possibile solo con una manovra se non altro particolare visto che nel tempo aveva acquisito anche la proprietà della Scac salvo poi scorporarla per non effettuarne la gestione degli esuberi (così come sentenziato anche dal Giudice), – spiega Gianluca Scartoni della Fillea Cgil – Rivoli aveva ritenuto ‘giusto’ scaricare i lavoratori alla Scac srl, azienda ormai spoglia e totalmente inattiva, sostenendo l’applicazione dell’art. 2112 del codice civile. La speranza dell’Azienda di farla franca era forse dovuta alla forte difficoltà delle maestranze e alla speranza che i lavoratori, ammaliati dalla possibilità di ricevere un ulteriore anno di cassa integrazione (richiesto da Scac per ‘cessazione dell’attività’), desistessero dal confrontarsi con l’Azienda”.
“Ma la dignità ed integrità delle maestranze pienamente appoggiate dalla Fillea Cgil di Siena – sottolinea Scartoni – ha permesso di evitare un sopruso: le motivazioni addotte dalla Scac per la richiesta di Cigs non erano state accolte in sede provinciale e gli 11 lavoratori assistiti dal sindacato hanno deciso di rivolgersi al Giudice del Lavoro per un ex art. 700 (decreto d’urgenza) per contestare la bontà del trasferimento forzato alla Scac”.
“Rivoli ha però continuato a creare le maggiori difficoltà possibili – prosegue il sindacalista – e non ha desistito nemmeno dopo la decisione del Giudice che le ha intimato la ripresa in carico di tutte le maestranze oppostesi al trasferimento: l’Azienda ha proceduto ad un ulteriore licenziamento considerando ingiustificata, senza aver effettuato alcuna comunicazione del trasferimento, la mancata presentazione dei lavoratori nella sede di Verona e ha deciso di effettuare ricorso al Tribunale di Siena, ricorso completamente rigettato”.
“E’ evidente – denuncia la Fillea Cgil – che tali azioni non giovino sicuramente nemmeno all’Azienda, visto che non ha mai visto riconoscersi alcuna ragione dai tribunali e che con la sua azione ha fatto maturare a favore delle maestranze risarcimenti di migliaia di euro, che potrebbero aumentare per le successive cause che saranno intentate per i licenziamenti ingiustificati. I lavoratori stanno vivendo fortissime difficoltà, dal giugno 2014 non riscuotono alcunché e a tutt’oggi l’Azienda non ha mostrato, anche dopo il rigetto della sua istanza, alcuna volontà collaborativa e di saldare i propri debiti. Per questo continueremo nella nostra attività di sostegno e tutela delle maestranze predisponendo tutte le azioni per il recupero forzoso di quanto dovuto ai lavoratori”.
“All’Azienda – conclude il sindacato – la scelta se addivenire ad un accordo, anche per evitare possibili ripercussioni sulle attività di altri siti produttivi”.
Iscriversi al sindacato ridistribuisce la ricchezza?
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 9, 2015
Esiste una correlazione tra adesione ai sindacati e redistribuzione della ricchezza? Sembrerebbe di sì tanto che in Italia, ogni volta che i sindacati perdono iscritti, una fetta di ricchezza torna nelle mani del 10% più ricco della popolazione. Non lo dicono le organizzazioni sindacali ma è la conclusione cui giunge una ricerca citata nell’articolo di Barbara D’Amico pubblicato su La Nuvola del Lavoro, il blog del Corriere.it di cui fa parte Dario Di Vico. Un’analisi che in tempi di delegittimazione del sindacato e del suo ruolo vale forse la pena di leggere
Argomenti: CGIL |
La vertenza Gsk e l’importante ruolo del sindacato
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2015
Siena, 7 dicembre 2015 – Ringraziamo il Direttore della Nazione di Siena, che domenica, usando a pretesto la richiesta dei sindacati di non strumentalizzare la vicenda Gsk, ha dedicato alla Cgil addirittura un intero editoriale.
Che il Direttore di un’edizione locale di una testata prestigiosa come la Nazione si permetta, approfittando del suo status, di pubblicare anatemi e false accuse contro una grande e storica organizzazione sindacale come la Cgil, ci pare non solo sbagliato, ma anche atto che supera la deontologia professionale. La mancanza di argomenti e il settarismo di questo Direttore fa sì che egli possa solo tornare su un vecchio argomento assolutamente fuorviante: chiunque ha militato nella Cgil non può – solo per questo – assumere cariche di rilevanza pubblica. Come se tutti quelli che fanno politica non siano, o non siano stati iscritti, a nessuna associazione od organizzazione.
Ma tornando alla vertenza Gsk, io penso, senza alcuna paura, che nel rispetto dei propri ruoli tutti abbiano il diritto di interessarsi della vicenda e che tutti abbiano il dovere di lavorare, nel massimo sforzo collettivo, per scongiurare gli esuberi annunciati. Quello che non deve succedere è che su questa vicenda si spendano parole di pura propaganda e che qualcuno pensi di intervenire mettendo in discussione l’importante ruolo contrattuale del sindacato e degli organi di rappresentanza unitaria dei lavoratori. E con esso l’attività di coloro che ogni giorno, in tutta la provincia senese, cercano di difendere da sempre i posti di lavoro e la dignità umana (lo dimostrano gli oltre 350 accordi sottoscritti nelle aziende – per rimanere solo ai dati dall’inizio della crisi ad oggi – che hanno consentito di tutelare centinaia di persone e di dare speranza al nostro territorio).
Infine, mi domando se la Cgil di Siena, davanti al disprezzo dimostrato nei suoi confronti dal Direttore, debba chiedere agli oltre 56.000 suoi iscritti di non leggere e non acquistare più la Nazione. Quando le critiche sono di merito rispondiamo nel merito, quando le valutazioni sono oggettivamente strumentali diciamo solo che dovrebbe prevalere almeno il rispetto per gli uomini e le donne che tutti giorni, con impegno, svolgono il proprio lavoro, siano sindacalisti che giornalisti di quella testata (indipendentemente dagli pseudo Direttori).
Claudio Guggiari, Segretario provinciale CGIL Siena
Rapporto Censis – Fotografia di un’Italia sempre più ingiusta
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2015
Rapporto Censis – Fotografia di un’Italia sempre più ingiusta – di Esmeralda Rizzi – da www.rassegna.it – 4 dicembre 2015
Il grande assente dal racconto dell’Italia al 2015 sono gli investimenti, pubblici e privati”. L’ha conclusa così Massimiliano Valeri, direttore del Censis, la presentazione del 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese oggi a Roma. Ancora poca la fiducia degli italiani nella ripresa, e infatti pochi sono gli investimenti e le nuove avventure imprenditoriali, e non basta la narrazione in atto sostenuta da Governo e politica a convincerci che siamo fuori dalla crisi. Anche perché sul versante lavoro le cose non vanno davvero bene. Con il Jobs Act c’è stato un rimbalzo occupazionale, 240mila posti di lavoro in più ma per tornare al pre-crisi ne mancano ancora tanti, 551mila, e soprattutto non ne hanno beneficiato egualmente tutti ma solo settori specifici. Appena 9mila posti in più per i giovani, mentre la fascia over 55 dal 2008 è passata da 2,5 milioni ai 3,5 milioni attuali, e continua a crescere. Uno squilibrio che il Paese, in termini di fiducia e crescita, paga caro. E poi i Neet, i ragazzi che non studiano e non cercano lavoro, che nel 2014 superano i 2,4 milioni. Così, anche per il Censis, l’effetto vero del Jobs Act e dei suoi incentivi è stata la trasformazione dei contratti non la creazione di nuovo lavoro.
Dal lavoro al welfare dove i risultati non sono però più confortanti
Lo Stato si ritira, taglia risorse e fondi a sanità e assistenza, e chi può si rivolge al privato. Chi non può rimanda, fa debiti, rinuncia a curarsi. La spesa sanitaria privata delle famiglie italiane è aumentata del 10,4% tra il 2007 e ilo 2014. Mentre quella pubblica che tra il 2007 e il 2011 era cresciuta del 10,7%, tra il 2010 e il 2014 è scesa del 2,2%. Il 41,7% delle famiglie ha dovuto rinviare una prestazione sanitaria per ragioni economiche ma la percentuale sale fino a diventare il 2/3 di quelle con i redditi più bassi. Mentre sono addirittura 7,7 milioni le persone che si sono indebitate per pagarsi le cure mediche.
La nota positiva sta nella celebre creatività degli italiani. Le imprese riescono, hanno successo quando si sommano vecchi e nuovi saperi, quando il digitale si fonda con il tradizionale. Come nel mix tra nuove tecnologie, gastronomia e turismo che schiaccia un po’ l’occhio anche ai nuovi sistemi di ospitalità meno formali e costosi, come i Bed and Breakfast che sempre più famiglie avviano magari per dare ai propri figli quell’occupazione che non si trova nel mercato del lavoro.
In sintesi però sono le diseguaglianze in crescita e la crescente sofferenza di quello che una volta era il ceto medio e delle famiglie più disagiate a ad emergere ancora una volta dall’analisi della condizione sociale del Paese. Lo Stato arretra, non si fanno investimenti, il Paese stenta a ripartire e il lavoro manca. Siamo immersi in una sorta di “limbo italico”- ha commentato con un po’ di amarezza il presidente del Censis Giuseppe De Rita affidandosi a una citazione di Filippo Turati-, fatto di “mezze tinte, mezze classi, mezzi partiti, mezze idee e mezze persone”.
Argomenti: CGIL |
Chiusura sedi 7 dicembre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 6, 2015
Vi ricordiamo che Lunedì 7 DICEMBRE le nostre sedi rimarranno chiuse.
Riapriranno mercoledì 9 DICEMBRE
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
Liberart 2015 SPI CGIL – Esprimi la tua creatività
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 5, 2015
SPI SIENA CGIL – LIBERART 2015 – Esprimi la tua creatività – con il patrocinio del COMUNE DI SIENA
Mostra degli elaborati 10-19 DICEMBRE 2015, ORE 10-18 PALAZZO COMUNALE, MAGAZZINI DEL SALE – IL CAMPO, 1 • SIENA
L’inaugurazione della mostra degli elaborati si terrà giovedì 10 dicembre alle ore 10.30 nei Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico di Siena.
La premiazione delle opere vincenti si svolgerà sabato 19 dicembre alle ore 10 nella Sala delle Lupe del Palazzo Pubblico di Siena.
FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL su GSK
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 4, 2015
Siena, 4 dicembre 2015 – Preso atto delle dichiarazioni dell’ultima ora provenienti da soggetti politici ed istituzionali, i quali tramite la stampa locale stanno esprimendo il loro parere e stigmatizzando le proprie posizioni in merito alle vicende di GSK (ex Novartis), come Organizzazioni Sindacali vorremmo evitare che un argomento così delicato, riguardante il futuro lavorativo di molte persone, venisse strumentalmente utilizzato per l’ennesima volta solo in una logica di contrapposizione fra le diverse forze politiche.
Confidiamo che nessuno voglia lucrare per meri fini di puro protagonismo personale su questioni attinenti ruoli che competono solo ed esclusivamente agli organi di rappresentanza dei lavoratori.
Invitiamo pertanto tutti ad assumere comportamenti responsabili e scevri da intenti che non siano di reale contributo alla risoluzione condivisa della vertenza in atto.
FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL Siena
SOSTEGNO AL REDDITO per i DIPENDENTI degli STUDI PROFESSIONALI
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 4, 2015
DIPENDENTI STUDI PROFESSIONALI
SOSTEGNO AL REDDITO
HAI FRUITO DELLA CASSA INTEGRAZIONE
IN DEROGA NEL TRIENNIO 2013/2015?
TI SPETTA UN CONTRIBUTO
UNA TANTUM DI 250,00 EURO!
RIVOLGITI NELLE SEDI FILCAMS CGIL
della provincia di Siena
oppure chiama il Funzionario Responsabile
MARIANO DI GIOIA al 393-9747459
Argomenti: FILCAMS, sostegno al reddito, studi professionali |
Sindacati MPS: incontro con la responsabile delle risorse umane
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 3, 2015
incontro con la responsabile delle risorse umane
Argomenti: FISAC |
Uffici giudiziari Siena: sciopero bianco contro l’”Operazione sottocosto”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 3, 2015
Uffici giudiziari di Siena e provincia: sciopero bianco dei lavoratori contro l’“Operazione sottocosto”
Siena, 3 dicembre 2915 – Da oggi Giovedì 3 dicembre parte la campagna in difesa degli uffici giudiziari di Siena e provincia. Uno sciopero bianco che vede il personale indossare delle magliette per denunciare al pubblico lo stato degli uffici giudiziari e di chi ci lavora.
“Dopo il riordino degli uffici della giustizia e la chiusura del Tribunale e della Procura di Montepulciano e della sede di Poggibonsi, siamo stati trasferiti forzatamente senza alcuna indennità o vantaggio, dovendo invece sopportare anche 4 ore di viaggio al giorno” – denunciano i lavoratori.
“Si continua a lavorare con una carenza di personale fino al 50% – spiegano la RSU della Procura e del Tribunale di Siena, FP-CGIL, CISL-FP, UILFPL e UNSA – e solo grazie allo straordinario impegno quotidiano di molti dipendenti pubblici si riesce a garantire i servizi e la qualità della vita dei cittadini senza alcuna retribuzione ulteriore, perché continuiamo a pensare che i servizi debbano essere pubblici perché di tutti e per tutti, nessuno escluso. A partire dalla Giustizia”.
“Lavoriamo senza rinnovo del contratto da oltre 6 anni – aggiungono i lavoratori – e senza alcun altra forma retributiva. Chiediamo lo sblocco del turn over, che consenta di inserire nuova forza lavoro e stabilizzazione del precariato, e lo sblocco della riqualificazione per tutti i livelli, ferma da oltre 15 anni, investendo sulle professionalità”.
“E’ estremamente necessario – sottolineano RSU ed organizzazioni sindacali – un impegno governativo per una qualità del lavoro, che tenga insieme diritti dei lavoratori e necessità dei cittadini che si rivolgono ai servizi. Un nuovo modello di contrattazione che organizzi il lavoro, mettendo al centro la professionalità delle persone, i loro diritti e la voglia di partecipare. 5 euro di aumento contrattuale dopo 6 anni di blocco sono un insulto!”.
Argomenti: FP, scioperi, tribunale |