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Chiusura estiva sedi CGIL Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 12, 2011

Vi informiamo che le nostre sedi rimarranno CHIUSE

da MARTEDI’ 16 AGOSTO a VENERDI’ 19 AGOSTO

riapriranno LUNEDI’ 22/08/2011

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Crisi: Camusso, chi è più ricco deve pagare di più. La CGIL non starà ferma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 12, 2011

Crisi: Camusso, chi è più ricco deve pagare di più. La CGIL non starà ferma
In una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario Generale della CGIL affronta il tema della Manovra economica e delle misure anti-crisi: pensioni, licenziamenti, festività, tasse, patrimoniale e costi della politica. La leader della CGIL afferma “siamo responsabili, siamo disponibili, purché si rispetti un principio di equità sociale, purché a pagare non siano sempre gli stessi” altrimenti “si dovrà ricorrere alle forme classiche della protesta”
» L’incontro del 10 agosto, recenti e prossimi sviluppiNota della Segreteria Generale della CGIL
» Le controproposte della CGIL‘Più equità, contro il cinismo del governo’
12/08/2011 da www.cgil.it

Sciopero generale? C’è chi grida allo scandalo, chi accusa subito il sindacato di irresponsabilità e chi, come il presidente del consiglio, chiama in causa il sindacato greco in un improbabile paragone con quello italiano. «Ci vorrebbero senso della misura e sensibilità… anche nei confronti dei sindacalisti greci», commenta Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL.

Ma lo sciopero generale è una possibilità a scadenza prossima, un fraintendimento, una minaccia per il futuro?
«In giro l’irresponsabilità è tanta, ma di irresponsabilità non si può accusare il nostro sindacato che all’incontro con il governo si è presentato con una proposta seria, che non ha respinto neppure la possibilità di una manovra nella manovra, che è pronto a discutere tutte le richieste della Unione europea, le famose richieste contenute nella lettera che nessuno ci ha letto. Siamo responsabili, siamo disponibili, purché si rispetti un principio di equità sociale, purché a pagare non siano sempre gli stessi. Irresponsabile è chi per tre anni ci ha raccontato che tutto filava a meraviglia, fino a questo punto, davanti a un disastro che non si può esorcizzare tirando in ballo la crisi mondiale: certo, la crisi mondiale c’è, ma noi ci abbiamo messo del nostro e siamo diventati un caso nel caso».

Lo sciopero generale dunque è una eventualità che la CGIL non esclude?
«Noi rivendichiamo misure nel segno dell’equità sociale. Non fosse così, si dovrà ricorrere alle forme classiche della protesta, tra le quali anche lo sciopero generale. Su quali altri strumenti può contare il mondo del lavoro per farsi sentire?».

L’incontro tra governo e parti sociali è stato deludente… uso un eufemismo. Il giudizio è stato pressoché unanime…
«Ci hanno spiegato di non poter anticipare nulla a borse aperte».

Facciamo finta che sia giustificata prudenza…
«Certo. Ma se si chiede responsabilità, ci deve essere volontà di confronto, di discutere, di ascoltare le tesi degli altri. Non si costruisce coesione attorno a ultimatum. E neppure attorno a vaghe anticipazioni. Una nuova finanziaria da venti miliardi? Le pensioni? Lavori pubblici?».

Ecco, le pensioni. Età pensionabile a 65 anni. In linea con l’Europa. Sarebbe uno scandalo?
«Una considerazione generale: quando si chiama un paese a decisioni importanti,non si può prescindere da un vincolo di equità. Premere sui soliti, impoverire quanti vivono di pensioni, colpire i redditi fissi, esporre a più forti difficoltà quanti hanno bisogno dell’aiuto e dei servizi dello stato: non sono misure che aiutano a rimettere in moto il paese. Non mi pare che alzare l’età pensionabile a 65 anni sia da questo punto di vista un toccasana. Nessuno nega che si possa fare, che si possano introdurre elementi di elasticità, di volontarietà, di flessibilità, ma non credo che partire da una nuova soglia dell’età pensionabile significhi incamminarsi sulla strada che ci allontana dalla crisi. Vorrei aggiungere soffriamo già di una elevatissima disoccupazione giovanile. Vogliamo incrementarla? Pensiamo che questa sia la ricetta per rimettere a posto i conti dell’economia Italia? Ho dei dubbi. L’idea di far cassa sulle pensioni mi sembra francamente peregrina, pensioni che sono per conto loro tra le più basse. Facciamo tutti i tagli necessari, ma necessari allo sviluppo, tagli che non siano ragione di ulteriore depressione».

Società italiana depressa. Ma, secondo voi del sindacato, a che punto siamo del precipizio?
«Bisogna sempre considerare che in Italia resiste un sistema manifatturiero, solido, che esporta, che ha consentito la modesta crescita di questi anni. Altro punto di forza: il risparmio privato, alto, sicuramente, una diga che ha messo al riparo famiglie e soprattutto figli. Sono condizioni che avrebbero potuto permetterci di reagire prima e meglio degli altri. Invece siamo qui, affaticati, spaventati, in attesa ancora, traditi da tre anni di promesse e di annunci fantasiosi, tante parole a vuoto sulla crisi che non c’è e nessuna politica di sviluppo».

Tremonti ha comunque ieri indicato alcuni obiettivi…Ad esempio trasferire la domenica le festività civili…
«Non quelle religiose, però. Dunque25 aprile,2 giugno, Primo maggio si dovrebbero festeggiare di domenica. Mi sembrano misure risolutive, che appagheranno i mercati… Misure che dimostrano confusione e scarsissima aderenza alla realtà storica e politica».

Tremonti ha aggiunto qualcosa a proposito di licenziamenti.
«Testualmente: diritto di licenziare. Un salto di qualità, dopo che i governi di destra hanno moltiplicato nel lavoro le figure precarie, rendendo difficile l’aumento o almeno la difesa della qualità del nostro sistema produttivo, che avrebbe bisogno di tanta professionalità».

E sulle tasse?
«Niente che faccia pensare a una seria azione contro l’evasione fiscale. Annunci e basta. Mentre una politica antievasione servirebbe non solo a far l’emergere il sommerso, a colpire la criminalità, ma diventerebbe condizione favorevole di dinamismo, di una competizione reale, frenata invece da clientele, favori, taglieggiamenti».

Argomento forte: la patrimoniale.
«Berlusconi dice no, Bossi rincara: guai alla patrimoniale. Far pagare chi ha più soldi servirebbe al paese, anche perché sarebbe il segno di maggior equità e l’equità non è solo un vincolo morale, di giustizia, è una risorsa, sarebbe uno di quei marchingegni che aiutano la ripresa, ampliando il mercato, costruendo e diffondendo fiducia. Quando si dice no alla patrimoniale, si difendono gli interessi di una parte soltanto».

Altro argomento forte: i costi della politica. Che ne pensa il sindacato?
«Siamo contro insopportabili privilegi, ma il tema dell’equità va ben oltre l’abbattimento di questi privilegi e non può diventare un alibi. Se cancelli un vitalizio dei parlamentari, non per questo puoi caricare di balzelli i lavoratori».

Argomenti: CGIL |

Nasce a Siena il Comitato della Campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 11, 2011

SIENA. Sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico, anche a Siena, sul tema dei diritti di cittadinanza e sulla possibilità, per gli stranieri che nascono o vivono in Italia, di partecipare alle scelte, anche amministrative, della comunità di cui fanno parte. E’ questo lo scopo primario della campagna “L’Italia sono anch’io” – promossa in tutta Italia, nel 150esimo anniversario dell’Unità nazionale, da 18 organizzazioni della società civile e dall’editore Carlo Feltrinelli – che da oggi conta anche sul comitato di Siena. Ne fanno parte le rappresentanze provinciali di Arci, Acli, Caritas, Cgil, Libera e La Feltrinelli, già membri del comitato nazionale, e avrà sede presso l’Arci provinciale di Siena, in Strada Massetana Romana, 18. 
Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera, molte delle quali sono bambini e ragazzi nati o cresciuti in Italia, ma che si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza solo al compimento del 18° anno di età, quando inizia un lungo e complesso percorso burocratico. Questo, secondo i promotori della campagna, genera disuguaglianze e ingiustizie, limita fortemente il processo di integrazione e, in particolare, disattende l’articolo 3 della Costituzione, che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento. 
Per contribuire a rimuovere questi ostacoli e sensibilizzare l’opinione pubblica e l’agenda politica, è partita, da alcune settimane, la campagna “L’Italia sono anch’io” che prevede iniziative per stimolare un dibattito e un confronto culturale sul tema del diritto di cittadinanza, coinvolgendo la società civile in maniera trasversale. Dai primi giorni di settembre, inoltre, inizierà una raccolta di firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare: la prima per chiedere la riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza, riconoscendo il principio dello jus soli, il diritto di essere cittadini del nostro Paese sulla base del luogo in cui si nasce e non della discendenza di sangue. La seconda proposta di legge, già avanzata dall’Anci, riguarda il diritto di voto degli stranieri alle elezioni amministrative, da riconoscere a chi risiede in Italia da almeno 5 anni, applicando il principio del suffragio universale a livello territoriale, che può essere uno strumento di responsabilità sociale e politica, oltre che di coinvolgimento attivo nelle scelte di una comunità di cui si fa parte. 
“L’Italia sono anch’io” è promossa da 18 organizzazioni della società civile: Acli; Arci; Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione; Caritas Italiana; Centro Astalli; Cgil; Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza; Comitato 1° Marzo; Emmaus Italia; Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia; Fondazione Migrantes; Libera; Lunaria; Il Razzismo Brutta Storia; Rete G2 – Seconde Generazioni; Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani; Terra del Fuoco e Ugl Sei. Alle associazioni si è unito l’editore Carlo Feltrinelli. Il presidente del Comitato promotore è il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio e tra le prime adesioni ci sono già quattro regioni italiane: Emilia Romagna, Liguria, Puglia e Toscana.
I promotori della campagna fanno appello a istituzioni, forze politiche e sociali, mondo del lavoro e della cultura e a tutti coloro che vivono in Italia per costruire un futuro di convivenza, giustizia e uguaglianza. In concomitanza con la raccolta delle firme per le due proposte di legge, il Comitato senese si farà promotore di una mozione che riprenderà i contenuti della campagna e sarà inviata a tutti i sindaci e al presidente della Provincia, per portarla all’attenzione dei consigli comunali e del consiglio provinciale e per richiedere la loro adesione e la collaborazione. Il Comitato senese ringrazia fin da ora tutti coloro – cittadini, associazioni, rappresentanti politici e consiglieri comunali e provinciali – che vorranno sostenere le iniziative, affinché ogni individuo che nasce e vive nel nostro Paese possa essere, a tutti gli effetti, un cittadino italiano. 
E’ possibile contattare il Comitato senese della campagna “L’Italia sono anch’io” inviando un’e-mail all’indirizzo litaliasonoanchio.siena@gmail.com. Per ulteriori informazioni sulla campagna, a livello nazionale, è possibile anche consultare il sito internet www.litaliasonoanchio.it, con aggiornamenti su adesioni e iniziative.

Argomenti: CGIL, immigrati |

Crisi: Camusso, incontro Governo non all’altezza dei problemi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 11, 2011

Crisi: Camusso, incontro Governo non all’altezza dei problemi
All’incontro tra Governo e Parti Sociali per discutere delle misure anti-crisi, dopo la sollecitazione della BCE, la leader della CGIL ribadisce il netto “’no’ a interventi che guardino alle pensioni, ai redditi del lavoro dipendente, alla sanità e all’assistenza”, e avverte “se la manovra colpirà i soliti noti ci mobiliteremo per cambiarla”. Il mercato del lavoro “è tema nella disponibilità delle parti sociali”

L’incontro del 10 agosto, recenti e prossimi sviluppiNota della Segreteria Generale della CGIL

» Le controproposte della CGIL‘Più equità, contro il cinismo del governo’
» Il punto della CGIL sulla crisi e sugli ultimi sviluppi

10/08/2011 da www.cgil.itSecondo round per Governo e Parti Sociali. Dopo l’incontro della scorsa settimana in cui sindacati, imprese e Governo hanno dato il via al confronto sulle misure per la crescita del Paese, e dopo la notizia della lettera inviata dalla BCE che solleciterebbe l’Italia ad adottare provvedimenti che anticipino il pareggio di bilancio al 2013, oggi a Palazzo Chigi si è svolto il secondo vertice tra parti sociali e Governo sulle misure anti-crisi.

Un incontro “non all’altezza dei problemi che abbiamo e della trasparenza che sarebbe necessaria”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso commenta l’esito del confronto, aggiungendo “ci aspettavamo che il governo ci dicesse cosa intende fare. La volta scorsa – ha ricordato la leader della CGIL – ci avete consegnato il libretto delle cose fatte, questa volta ci aspettavamo la lettera della BCE per sapere in che campo giochiamo”. Dunque, Camusso ha avvertito “se la manovra colpirà i ‘soliti noti’ e lo schema, così come lo leggiamo dai giornali, verrà confermato nel decreto, ci mobiliteremo per cambiarla, senza escludere lo sciopero generale”, riguardo ai tempi e ai modi “li deciderà l’organizzazione” ha detto il Segretario Generale della CGIL.

Pensioni, assistenza, sanità, ma anche redditi da lavoro dipendente sono, infatti, alcuni degli ambiti dai quali il Governo, in questi giorni, ha dimostrato di voler attingere per recuperare le risorse necessarie ad affrontare la grave crisi economica, e contestate fortemente dalla CGIL che, proprio ieri, ha presentato delle controproposte “radicalmente diverse dal carattere iniquo delle misure allo studio del governo” e che, come scritto nel documento, danno un taglio alla correzione di bilancio “più equo che guarda alla crescita e all’occupazione”.

Per Susanna Camusso, presente oggi a Palazzo Chigi, per trovare le risorse che l’anticipo della manovra richiesto dalla BCE impone al Paese, è necessaria “più equità per poter garantire la coesione sociale del paese”. Dunque, la leader della CGIL nel ribadire il fermo “no” a interventi che guardino alle pensioni, ai redditi del lavoro dipendente, alla sanità e all’assistenza, ha sottolineato come al contrario “bisogna chiedere di più a chi non ha dato, intervenendo con una tassazione significativa sui grandi patrimoni, sull’evasione fiscale, e sui costi della politica. Per quanto riguarda il mercato del lavoro – ha concluso Camusso – ribadiamo che il tema sta nella disponibilità delle parti”.

Argomenti: CGIL |

Contratti e democrazia: una nuova stagione sindacale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2011

Argomenti: CGIL |

Crisi: sistema previdenziale non è bancomat

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2011

Crisi: CGIL, sistema previdenziale non è bancomat
Dal blocco delle pesnioni di anzianità per 12-18 mesi alla riforma che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita, ipotesi al vaglio del Governo per far fronte alla crisi. La Confederazione avverte “a ringraziare sono i detentori di alti redditi, di grandi patrimoni, gli evasori fiscali, le rendite finanziarie: a tutti costoro il governo non ha chiesto un solo euro”
» Pensioni: CGIL, misure crude da respingere » Crisi: SPI CGIL, no alla macelleria sociale
10/08/2011 da www.cgil.it

“Nel mirino del governo ci sono nuovamente le pensioni di anzianità: evidentemente ha scambiato il sistema previdenziale come una sorta di bancomat”. E’ quanto affermano in una nota il Segretario Confederale della CGIL, Vera Lamonica, e il responsabile del dipartimento Welfare del sindacato, Sandro Del Fattore, in merito alle ipotesi allo studio del governo, circa le pensioni, per far fronte alla crisi.

Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, infatti, le ipotesi al vaglio dell’esecutivo vanno da un blocco totale per un anno o 18 mesi ad un innalzamento dei requisiti, ossia la quota che somma età anagrafica a età pensionabile che potrebbe essere portata nel 2013 da 97 a 100. “Si vuole accelerare il meccanismo delle cosiddette quote” spiegano i dirigenti sindacali, ricordando che “quelle quote però sono state già abbondantemente superate”, infatti, proseguono “ci si dimentica, che già con la manovra dello scorso anno è entrata in vigore la cosiddetta ‘finestra mobile’ che prolunga di un anno la permanenza al lavoro”.

Tutto ciò, proseguono Lamonica e Del Fattore “vale anche per i lavoratori e le lavoratrici che maturano i 40 anni di contribuzione”, i quali, inoltre “sono ulteriormente penalizzati visto che, a causa delle misure recentemente approvate, dovranno posticipare la ‘finestra mobile’ di un mese nel 2012, due mesi nel 2013 e tre mesi nel 2014”. I dirigenti sindacali della CGIL sottolineano come, per questi lavoratori “al danno si aggiunge la beffa” poiché, spiegano “rimarranno al lavoro per più di un anno, continueranno a versare la contribuzione ma ciò non avrà alcun corrispettivo sulla futura prestazione previdenziale”.

Inoltre, fanno sapere Lamonica e del Fattore “si sono aggiunte ulteriori misure, come il legame automatico dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita che prolungano l’età di pensionamento aprendo una spirale tendenzialmente senza fine”. Dunque i dirigenti sindacali ribadiscono come, mentre il Governo ha “evidentemente” scambiato il sistema previdenziale come una sorta di bancomat, “a ringraziare sono i detentori di alti redditi, di grandi patrimoni, gli evasori fiscali, le rendite finanziarie: a tutti costoro – concludono Lamonica e Del Fattore – il governo non ha chiesto un solo euro”.

Argomenti: CGIL |

Floramiata: grande preoccupazione di sindacati e lavoratori

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2011

Le Organizzazioni Sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, unitamente alla RSA e a tutti i lavoratori di Floramiata, esprimono grande preoccupazione per il futuro e la sopravvivenza dell’Azienda.

Tale preoccupazione, espressa anche nell’assemblea di ieri, deriva dal fatto che a tutt’oggi non sono stati definiti gli accordi per la fornitura di calore a Floramiata; nonostante gli incontri che si sono svolti fra Enel e l’Azienda, non tutti i nodi sono stati sciolti e l’accordo non è stato raggiunto. Ciò significa grande incertezza per l’Azienda e per il futuro degli oltre 250 lavoratori e delle loro famiglie.

Riteniamo che le Istituzioni, che tanto si sono adoperate per la realizzazione di questa importante infrastruttura, oggi debbano ancora spendersi affinchè la trattativa in corso fra Enel e Floramiata, che riguarda le condizioni di fornitura del calore, possa concludersi rapidamente e trovare soluzioni che garantiscano il futuro ai lavoratori e alle lavoratrici, diretti ed indiretti. Diversamente la situazione sarebbe gravemente compromessa.

I tempi sono molto stretti, sia per l’imminente operatività del nuovo vapordotto, sia perchè con l’abbassarsi delle temperature, se l’allaccio con Floramiata non avverrà, le serre saranno riscaldate con il gasolio, con dei costi insostenibili che potrebbero significare la chiusura dello stabilimento.

L’assemblea dei lavoratori, perciò, invita le Istituzioni ad adoperarsi ancora una volta affinchè le questioni irrisolte possano rapidamente essere definite, anche perchè sarebbe paradossale che arrivati ad oggi, quando importanti scelte del territorio sono state già compiute, Floramiata non fosse più in grado di proseguire la sua attività. Ricordiamo che le scelte fatte a suo tempo sono state compiute anche in funzione del mantenimento dell’Azienda e dell’occupazione e non vorremmo che per questioni relative alle condizioni di fornitura fra Enel e Floramiata tutto il percorso costruito fosse vanificato.

Le Organizzazioni Sindacali provinciali hanno chiesto un tavolo urgente con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, l’Azienda ed Enel al fine di fare chiarezza e contribuire alla ricerca di una soluzione positiva in tempi brevi.

Inoltre Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, congiuntamente a tutti i lavoratori, respingono con forza la proposta da parte dell’Azienda della cassa integrazione ed il blocco degli avventizi. Questa decisione è inaccettabile e non risolverebbe la situazione, anzi la complicherebbe ulteriormente portando ad un danneggiamento della produzione e mettendo in serio pericolo l’attività futura dell’Azienda.

Le Organizzazioni Sindacali ed i lavoratori chiedono un impegno e un ulteriore sforzo a Floramiata nella trattativa con Enel e nel mostrare le proprie capacità imprenditoriali.

I lavoratori, nel dichiarare l’apertura dello stato di mobilitazione, non esiteranno a mettere in campo tutte le ulteriori iniziative che si renderanno necessarie per l’occupazione ed il mantenimento dei posti di lavoro.

Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Siena

Siena, 9 agosto 2011

Argomenti: amiata, aziende, FLAI |

Crisi: crescita e occupazione, le controproposte della CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 10, 2011

Crisi: crescita e occupazione, le controproposte della CGIL
Le misure alternative da presentare domani a palazzo Chigi: “radicalmente diverse dal carattere iniquo delle misure allo studio del governo”. Un pacchetto di provvedimenti che, nella necessità di rivedere le ciniche iniquità della manovra, danno un taglio alla correzione di bilancio “più equo guardando alla crescita e all’occupazione”
» Le controproposte della CGIL‘Più equità, contro il cinismo del governo’
» Il punto della CGIL sulla crisi e sugli ultimi sviluppi
09/08/2011 da www.cgil.it

Un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso, un’imposta sui grandi immobili e una ordinaria sulle grandi ricchezze, l’armonizzazione a livello europeo della tassazione sulle rendite finanziarie, la riduzione dei costi della Politica e l’aumento della tassa di successione per avviare un intervento di natura straordinaria per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Queste in estrema sintesi le proposte che la CGIL avanzerà al tavolo di domani a palazzo Chigi e “radicalmente diverse dal carattere iniquo delle misure allo studio del governo”. Un pacchetto di provvedimenti che, nella necessità di rivedere le ciniche iniquità della manovra, danno un taglio alla correzione di bilancio “più equo guardando alla crescita e all’occupazione”.

Tra le proposte la CGIL ribadisce la necessità “indispensabile di sapere esattamente cosa sia richiesto all’Italia nella lettera della BCE e come il governo abbia intenzione di rispondere” perchè “solo in trasparenza si può esercitare la democrazia, cosicchè ogni forza sociale o politica e, più in generale, il Paese possa esprimere la propria opinione”. Infine il sindacato guidato da Susanna Camusso, a premessa delle proprie proposte, conferma “che le questioni legate alle relazioni industriali, alla contrattazione e al mercato del lavoro riguardano le parti sociali, non il governo”.

Pubblichiamo il documento con nel dettaglio le controproposte della CGIL

Argomenti: CGIL |

Presidio RSA Sinalunga di domani: revocato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2011

A seguito della lettera del Comune di Sinalunga pervenutaci oggi in cui l’Amministrazione si impegna a chiedere la sospensione dell’aumento delle rette previsto dall’Azienda Servizi alla Persona a partire dal mese di luglio, a discutere con lo stesso CdA dell’ASP la soluzione del problema e ad aprire un tavolo di confronto con i sindacati, valutata inoltre la lettera inviata dal Comune alla stessa ASP e la convocazione per domani pomeriggio alle ore 18 del CdA dell’ASP in cui vi sarebbe l’impegno a soddisfare la richiesta avanzata dall’Amministrazione comunale, le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL, SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL di Siena decidono di sospendere la manifestazione prevista per domani mattina presso la RSA di Poggio Baldino.

Vogliamo sperare che questa vicenda si chiuda non solo con la sospensione fino al 31 dicembre p.v. dell’aumento previsto dal 1° luglio, ma anche con la revoca della decisione e che si possa aprire un confronto che, come era contenuto nella delibera della Società della Salute, consenta un esame sereno al fine di ridefinire una politica delle tariffe oggi molto disomogenea tra le RR.SS.AA della Valdichiana.

Come Organizzazioni Sindacali restiamo sempre disponibili al confronto, ci auspichiamo che non vi siano ripensamenti da parte degli Amministratori e che si possa giungere ad una positiva conclusione della vertenza nell’interesse di tutti ed in primo luogo dei cittadini che usufruiscono dei servizi sociali.

CGIL, CISL, UIL, SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL di Siena

Siena, 9 agosto 2011

Argomenti: CGIL, pensionati, SPI, valdichiana |

Pensioni: misure crude da respingere

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2011

Pensioni: misure crude da respingere
La Confederazione avverte che con le ipotesi al vaglio del Governo in materia previdenziale per far fronte alla crisi “all’iniquità si aggiunge ulteriore iniquità” perchè “producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze”. Bisogna invece “recuperare le risorse necessarie dall’evasione, dalle grandi ricchezze e dalle rendite” » Crisi: SPI CGIL, basta colpire anziani e pensionati. Governo allo sbando e incapace
09/08/2011 da www.cgil.it

“Una manovra nata iniqua e che diventa ancora più cruda adottando misure che produrranno ingiustizie e diseguaglianze da respingere”. E’ quanto afferma il Segretario Confederale della CGIL, Vera Lamonica, commentando le ipotesi allo studio del governo, in materia previdenziale, per far fronte alla crisi.

Blocco delle pensioni di anzianità per 12-18 mesi; anticipo, già nel 2012, delle norme di allungamento dell’età pensionabile per le donne, ma anche un possibile anticipo dal 2013 al 2012 della riforma che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita. Per quanto riguarda le pensioni di anzianità le ipotesi vanno da un blocco totale per un anno o 18 mesi ad un innalzamento dei requisiti, ossia la quota che somma età anagrafica a età pensionabile potrebbe essere portata nel 2013 da 97 a 100. Un’accelerazione dei tempi riguarderebbe invece l’allungamento dell’età pensionabile per le donne che potrebbe aumentare di un anno già a partire dal 2012, per poi aumentare un anno ogni due. E non più di un mese a partire dal 2020 per arrivare a 65 anni nel 2032, come previsto dalla manovra. Sempre tra le ipotesi al vaglio l’anticipo dal 2013 al 2012 della riforma che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita, con la necessità dunque di lavorare tre mesi in più già a partire dal prossimo anno.

Sono queste le misure che il Governo sta rispolverando per far fronte alla crisi, e in merito alle quali Lamonica osserva come “all’iniquità si aggiunge ulteriore iniquità”. Si intravede infatti, spiega la dirigente sindacale “di cosa sarà fatto l’anticipo di bilancio: un ulteriore colpo alle pensioni di anzianità e l’adozione immediata di provvedimenti, già previsti dalla manovra”. Come, ricorda Lamonica “l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel privato e i tagli indiscriminati a tutto il territorio dell’assistenza: dall’indennità di accompagnamento, a quelle di invalidità e di reversibilità”.

Secondo la dirigente sindacale i provvedimenti al vaglio del Governo “sono misure da respingere”, perchè avverte Lamonica “producono ingiustizie e approfondiscono le diseguaglianze. Anziché colpire ancora una volta pensioni e assistenza – conclude – si recuperino le risorse necessarie dall’evasione, dalle grandi ricchezze e dalle rendite”.

Argomenti: CGIL |

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