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Crisi: Camusso, contrattazione sociale territoriale fondamentale per ridurre le disuguaglianze sociali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 12, 2011

Crisi: Camusso, contrattazione sociale territoriale fondamentale per ridurre le disuguaglianze sociali
Nell’aprire la seconda Assemblea delle Camere del Lavoro, in corso a Chianciano Terme, il Segretario Generale della CGIL parla di democrazia sindacale e affronta la questione FIAT, accusando Marchionne di “insultare ogni giorno il Paese” non rendendo noto il vero piano ‘Fabbrica Italia’ » Volantino
» Temi della contrattazione: Casa (Articolo Video), Sanità, Infanzia, Sostegno al reddito
» FOTO / VIDEO: Intervento Camusso
» Diretta video su CGILtv
11/01/2011 da www.cgil.it

Nel 2011 il tema della contrattazione sociale territoriale assume una centralità senza precedenti. Ciò, in ragione degli effetti dei tagli lineari operati dal Governo e nell’attesa di un 2012 ancora più difficoltoso, per le conseguenze della crisi, per il crescere della disoccupazione, soprattutto giovanile, per la sempre maggiore difficoltà, da parte degli enti locali in mancanza di risorse, di costruire un welfare inclusivo. Con questo monito il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha aperto la seconda Assemblea Nazionale delle Camere del Lavoro, una due giorni interamente dedicata al tema della contrattazione sociale territoriale.

Secondo la leader della CGIL, oggi, siamo di fronte ad una situazione “che abbiamo temuto a lungo e che, nel corso dei mesi, abbiamo visto verificarsi, cioè: il progressivo spostamento del costo della crisi sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini più deboli”, a causa soprattutto, ha spiegato Camusso, di un Governo “che non ha voluto nè gestire nè contrastare la crisi stessa”. In una situazione non positiva e che potrebbe peggiorare, il Segretario Generale della CGIL ha voluto però sottolineare che “si può difendere questo paese e attrezzarlo rispetto alla crisi” e ricollegandosi hai temi di ‘come si sta nel  territorio’, ha aggiunto, “bisogna smettere di alimentare le divisioni” e prendere in seria considerazione tutti gli elementi di un profondo malessere economico e sociale, come lo scoraggiamento di chi cerca lavoro. “Questo si può fare – ha detto Camusso – decidendo di spostare due equilibri”, fortemente garantiti dalla attuale maggioranza di Governo. Il primo, quello fiscale, introducendo la patrimoniale alla francese e smettendo di prelevare maggiormente dai redditi dei dipendenti e dei pensionati; il secondo, procedendo ad una riforma fiscale che abbassi la tassazione sul lavoro.

Camusso è poi intervenuta sulla complessa questione della democrazia sindacale, chiedendo: “si può immaginare un confronto tra le parti sociali senza affermare con chiarezza che il sistema delle relazioni è basato sul reciproco riconoscimento e sulla libertà dei lavoratori di decidere a che sindacato vogliono appartenere?”. A questo proposito, la dirigente sindacale ha affermato di sapere che in molti, anche all’interno di  Confindustria, si sono espressi per il mantenimento delle regole dell’accordo del ’93, “e vediamo – ha detto – gli imbarazzi nel sostenere la linea della FIAT”.

Rivolgendosi poi all’amministratore delegato, Sergio Marchionne,  la dirigente sindacale ha accusato “insulta ogni giorno il Paese”, non rendendo noti i veri dettagli del piano ‘Fabbrica Italia’. “Se FIAT può tenere nascosto il piano – ha spiegato Camusso  – è anche perché c’è un Governo che non fa il suo lavoro, ma è ‘tifoso’ e promotore della riduzione dei diritti”.

A pochi giorni dall’inizio del referendum tra i lavoratori dello stabilimento torinese FIAT di Mirafiori, Camusso ha dichiarato che, “la vittoria dei sì, è un risultato che non ci auguriamo, ma che non possiamo escludere”, e che, il tema centrale su cui riflettere è “come il giorno dopo evitare le conseguenze di quell’accordo. Lo dobbiamo soprattutto a quei lavoratori che voteranno no”, come la Confederazione ha indicato.
Nel concludere, dal palco dell’Assemblea delle Camere del Lavoro, la leader della CGIL ha avvertito “non si può ripartire e costruire un’altra storia dal di fuori” poiché, ha sottolineato “le alleanze esterne sono importanti e vanno costruite, ma – ha detto Camusso – se non siamo dentro le fabbriche a costruire le tutele diventiamo dipendenti da altri”.

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SPI CGIL Asciano e Rapolano Terme: assemblee e questionari ai pensionati

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 11, 2011

Nei prossimi giorni nei Comuni di Asciano e Rapolano Terme si terranno assemblee di tutti i pensionati residenti, nel corso delle quali saranno presentate le modalità e gli scopi di una consultazione che lo SPI-CGIL intende promuovere.

Tale iniziativa, che troverà compimento attraverso un questionario anonimo che sarà distribuito e recapitato a domicilio a tutti i pensionati, si prefigge lo scopo di approfondire il quadro complessivo della situazione socio-economica, ma anche culturale, che donne e uomini ormai in pensione si trovano ad affrontare nella vita quotidiana del loro luogo di residenza.
 
La grave crisi economica, la caduta del potere d’acquisto, le pensioni ferme ormai da moltissimi anni, ma anche le ristrettezze economiche degli Enti Locali, stanno determinando un serio arretramento delle condizioni di vita della terza età.

Problemi ancora più gravi ed impellenti si presentano quando vi sono persone che necessitano di assistenza più o meno continua ed in particolare nei casi di alzheimer in costante aumento con l’innalzamento dell’età media di vita.

Abbiamo la fortuna di vivere in territori e contesti nei quali oggettivamente vi è stata un’attenzione non marginale ai bisogni delle categorie più deboli. Ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia nel momento in cui, ed è sotto gli occhi di tutti, le differenze sociali tra chi ha tanto e chi invece ha poco o nulla si allargano sempre di più.

Per tutto ciò lo SPI-CGIL pensionati intende portare avanti nei confronti delle Istituzioni, e di tutti quei soggetti che possono interagire con la categoria, un’azione molto determinata. Un’azione non solo rivendicativa ma anche propositiva.

Per questo i risultati che emergeranno dalla consultazione attraverso i questionari saranno uno strumento prezioso che consentirà all’organizzazione sindacale di confrontarsi con sempre maggiore cognizione di causa sulla reale situazione socio economica della categoria alla luce anche dell’acceso dibattito di questi giorni originato dall’annunciato aumento delle rette nelle residenze assistite e protette nel Comune di Siena e al quale sembra voglia accodarsi anche il Comune di Asciano.

 Lega Spi-Cgil di Asciano-Rapolano

Siena, 12 gennaio 2011

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CGIL: 11 e 12 gennaio Assemblea Nazionale Camere del Lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 11, 2011

CGIL: 11 e 12 gennaio Assemblea Nazionale Camere del Lavoro
Territorio e Contrattazione sociale questo il tema al centro della seconda Assemblea delle CdL, che vedrà confrontarsi i vertici delle oltre 130 Camere del Lavoro, insieme alle strutture regionali e alle categorie nazionali.
» Volantino
» Segui la diretta video su su CGILtv
10/01/2011 da www.cgil.it

Al via domani le due giornate della seconda Assemblea Nazionale della Camere del Lavoro. Un appuntamento convocato dalla Confederazione per discutere, come recita lo stesso titolo, di ‘Territorio e Contrattazione sociale’ e per mettere a confronto idee, proposte ed esperienze. Una due giorni che si inserisce nell’impegno che la CGIL ha assunto, a partire dalla Conferenza d’Organizzazione del 2008, per il suo reinsediamento, fondato sulla centralità del territorio e sulla confederalità che si realizzi attraverso la contrattazione sociale sia a livello nazionale, attraverso il confronto con il Governo e la Conferenza delle Regioni, che a livello regionale e locale.

I vertici delle oltre 130 Camere del Lavoro, insieme alle strutture regionali e alle categorie nazionali, si ritroveranno domani e dopodomani, presso il Centro Congressi Excelsior di Chianciano Terme, per confrontarsi sulle esperienze registrate in questi anni di crisi e sugli obiettivi alla base della contrattazione sociale. In un 2010 caratterizzato dalla crisi, la contrattazione sociale territoriale è stata, infatti, spesso l’unico strumento di risposta per contrastare nuove disuguaglianze, rispondere alle nuove domande di disoccupati e cassaintegrati, tariffe e politiche della casa, per difendere quindi condizioni di vita che la crisi avrebbe reso impossibili. Ma la contrattazione sociale, che la crisi ha caratterizzato come ‘difensiva’, ha come obiettivo generale la necessità di affermare responsabilità pubblica e cittadinanza attiva, inclusione sociale e rispetto dei diritti umani, equità nell’allocazione delle risorse pubbliche e uguaglianza nell’accesso alle opportunità, trasformare i favori e le clientele in diritti di cittadinanza, promuovere trasparenza e rispetto delle regole.

CGILtv. Sarà possibile seguire in diretta video sul portale CGIL.it tutti gli interventi che si succederanno nelle due giornate di confronto. Inoltre, per chiunque sarà interessato a trasmette in altri siti la diretta dell’evento forniamo qui di qui di seguito le informazioni tecniche necessarie (clicca qui).

Programma. I lavori della seconda Assemblea Nazionale delle Camere del Lavoro si terranno a Chianciano Terme presso il Centro Congressi Excelsior in Via Sant’Agnese 6. Si comincia domani, quindi, martedì 11 gennaio alle ore 9.30 con la relazione introduttiva del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, alla quale seguirà l’apertura del dibattito. Nella seconda e conclusiva giornata, mercoledì 12 gennaio, la CGIL dedicherà una sessione specifica sugli studenti e sui giovani alla luce della mobilitazione in campo. I lavori saranno conclusi da Susanna Camusso, nel pomeriggio, intorno alle ore 17.30.

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Giovani: disoccupazione record al 28,9%

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 10, 2011

Giovani: disoccupazione record al 28,9%
Per la CGIL si tratta di “un dato allarmante” che rivela una vera e propria “emergenza nazionale”. Necessari provvedimenti immediati che costruiscano opportunità di “buona occupazione”
» Campagna ‘Giovani NON PIU’ disposti a tutto’
10/01/2011 da www.cgil.it

Un giovane su tre è disoccupato. Un dato allarmante, che emerge dalla rilevazione dell’ISTAT su ‘occupati e disoccupati’, resa nota negli scorsi giorni, che fotografa la situazione a novembre 2010. Secondo l’istituto di ricerca statistica, con la percentuale record del 28,9% di disoccupazione giovanile (cioè compresa tra i 15 e i 24 anni), si è raggiunta la punta più alta dal 2004, data di inizio delle serie storiche. Un dato che, inoltre, cresce dall’ottobre 2010 dello 0,9% e rispetto al novembre 2009 del 2,4%, mostrando, purtroppo, anche un ‘trend’ positivo.

Si raggiunge in questa maniera una nuova soglia, passando da un quarto ad un terzo, nelle stime di quanti giovani sono senza lavoro. Un fatto che conferma tutte le preoccupazioni espresse dal sindacato, negli scorsi mesi, per voce del Segretario Generale, Susanna Camusso, sul futuro dei giovani nel nostro paese, un tema a cui la CGIL ha voluto dedicare la manifestazione nazionale del 27 novembre scorso, ma anche un’importante campagna di informazione e mobilitazione, ‘Giovani non + disposti a tutto’.

Alla sconfortante contabilità si aggiunge anche un giudizio di natura qualitativa sulle forme dell’occupazione, come ha sottolineato il Segretario Confederale, Fulvio Fammoni, a commento delle rilevazioni ISTAT, come il poco lavoro che, in questo periodo si è creato, sia, oltretutto, “quasi esclusivamente precario o frutto della regolarizzazione di lavoratori stranieri, ovvero è lavoro che già esisteva”. Secondo il dirigente sindacale “quello odierno è il quadro di una vera e propria emergenza nazionale” e sarebbero necessari provvedimenti che possano “bloccare subito la caduta dell’occupazione”, abbandonando gli slogan, affrontando il problema con serietà e determinazione e costruendo opportunità di “buona occupazione”.

Anche guardando al panorama europeo non sembrano esserci dati incoraggianti per il giovani italiani, perché se è vero che esistono paesi, come ad esempio Olanda, Danimarca, Austria e Germania, in cui il dato sembra essere inferiore o vicino al 10%, come rendono noti i dati EUROSTAT, fermi però con le stime al 2009, l’Italia si posiziona tra gli ultimi, in compagnia di Spagna e Svezia.

A commentare con preoccupazione i dati ISTAT, sulla disoccupazione giovanile, è anche Ilaria Lani, responsabile delle politiche giovanili della CGIL Nazionale, secondo la quale siamo di fronte “all’ennesimo bollettino di guerra” rispetto al quale “il Governo continua a non fornire risposte”. Quella che i giovani vivono oggi, ha aggiunto Lani, è “una vera e propria emergenza, considerato che i giovani sono i primi ad esser espulsi dal mercato del lavoro e laddove riescono a rientrare subiscono oggi, ancor più che in precedenza, la morsa della precarietà”. “L’unica buona notizia – ha concluso la sindacalista – è che i giovani del nostro paese hanno ripreso la parola e con le prossime iniziative della Campagna ‘Giovani non + disposti a tutto’ vogliamo continuare a combattere la precarietà e riconquistare lavoro e diritti per le nuove generazioni”.

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150° Unità d’Italia: De Luna, una patria civile per italiani e no. È questa la Nuova Italia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 8, 2011

150° Unità d’Italia: De Luna, una patria civile per italiani e no. È questa la Nuova Italia
Intervista allo storico Giovanni De Luna in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: “c’è una crisi gravissima che travolge ogni possibile orgoglio. E poi c’è al governo la Lega che contesta l’Unità d’Italia in sé, una cosa senza precedenti”. Necessaria ”una nuova costellazione valoriale”. L’Unità, 7 gennaio 2011
In allegato: il documento, approvato durante il Direttivo Nazionale del 20 e 21 dicembre, con cui la CGIL, si impegna per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia
07/01/2011 da www.cgil.it Il dibattito odierno sul Risorgimento è surreale e strumentale. Si nega il valore storico dell’unità italiana, mirando alla frantumazione territoriale e corporativa. Oppure c’è indifferenza, nell’assenza di una religione civile all’altezza di un paese moderno ». Parla dell’oggi Giovanni De Luna, 67 anni, salernitano, storico contemporaneo a Torino, e studioso di Lega, antifascismo e Novecento di massa (Il corpo del nemico ucciso, Feltrinelli). La sua tesi suona: l’Ottocento è lontano. E l’ identità italiana va costruita su nuovi paradigmi di cittadinanza. Non più su quello classico dello «stato-popolo-nazione». Vediamo in che senso.

Professor De Luna, tra apatia istituzionale, boicottaggio della Lega e disinteresse, l’anniversario dell’Unità d’Italia non pare coinvolgere gli italiani. Come mai?

«Intanto c’è grande differenza con i precedenti anniversari. Nel 1911 ci si specchiava nello sviluppo industriale dell’era giolittiana, e nell’orgoglio dinastico dell’Italia sabauda assurta a potenza. Nel 1961 c’era il boom economico di un paese ricostruito dopo la guerra, e la fierezza di Torino divenuta metropoli. Due celebrazioni che alimentavano ottimismo e anche dibattiti storiografici molto accesi, sui limiti del Risorgimento dall’alto, etc. Stavolta, 150 anni dopo, c’è una crisi gravissima che travolge ogni possibile orgoglio. E poi c’è al governo la Lega che contesta l’Unità d’Italia in sé, una cosa senza precedenti ». Non esiste più uno straccio di borghesia nazionale con ambizioni europee e che tenga al «valore Italia»? «C’è stata una deriva mercantile totale del sentimento nazionale, visto al più come mero passaporto per il benessere, così come fu per i tedeschi dell’est dopo il crollo del Muro. Come se l’essere italiani fosse un logo, una tessera “spesa amica”, per accedere ai consumi. Il mercato ha strutturato e saturato ogni emozione, e se l’Italia non è una cosa che si mangia…».

Non è che nel Risorgimento non vi fosse il mercatismo, accusato anzi di travolgere il meridione…

«Certo, ma il dibattito sul Risorgimento riguarda solo uno spicchio della nostra storia. Ci sono stati il fascismo, le guerre, la prima repubblica e poi la cosiddetta seconda. Nessuno si interroga sullo straripante Novecento e ci si accapiglia sull’Unità d’Italia solo per demonizzarla, come fomite di tutti i mali successivi. Hanno inciso sul paese molto più il fascismo, peculiarità italiana, e la violenza di massa di due guerre mondiali».

Davvero il Risorgimento, censitario e classista, non anticipò nessuno dei mali a seguire?

«Sì, ma è come confrontare capre e cavoli. L’Ottocento non dice più nulla all’oggi. Salvo, ovviamente, prendere atto delle tante anime risorgimentali: neoguelfa, mazziniana, sabauda, repubblicana, monarchica. Come per la Resistenza: radicale, azionista, moderata, comunista. Discussione sacrosanta, che non revoca in dubbio il valore positivo dell’Unità d’Italia, che tutte quelle anime perseguivano e che tale resta ».

Cosa ci abbiamo guadagnato e ci guadagniamo con quel valore?

«Senza il Risorgimento saremmo restati un’espressione geografica, una congerie di staterelli tagliata fuori dalla competizione internazionale: politica, militare ed economica. Ci voleva uno stato per l’accumulazione industriale. Oggi il problema è un altro. È la religione civile che manca. E per colpa di una classe dirigente che negli ultimi venti anni non ha costruito nessuna etica civile».

Ha vinto la religione incivile del populismo privatistico?

«Appunto: tutti figli del benessere, la ricchezza come unico riferimento. Nutrito di rancore e aggressività. Competizione e maledizioni. Eccolo il fallimento. Con una eccezione: il Quirinale. Unico luogo coesivo di religione civile, con limiti e affanni. E senza partecipazione vera. In più, conun sistema politico privo di interesse al riguardo. Dall’aziendalismo di Berlusconi, all’etnicismo leghista, alla fragilità di una sinistra che ha smesso di avere un’idea di nazione, dopo aver buttato a mare il suo passato ingombrante».

Più che un vuoto, c’è stata una catastrofe identitaria?

«Crollato il patto della memoria, stabilito tramite l’antifascismo nel dopoguerra, non è rimasto nulla. La politica non è stata capace di recintare alcuno spazio pubblico della memoria. Con l’eccezione della Presidenza della Repubblica, da Ciampi a Napolitano. Troppo poco».

Non c’è confronto con altri paesi. Ad esempio con gli Usa, che celebrano convinti il loro stato nazione…

«Negli Usa il valore della religione civile americana è persino sacrale, basta ascoltare il linguaggio di Obama».

Restando all’identità, lo storico Alberto Maria Banti ha contestato come criptorazzista la retorica risorgimentale. Basta dunque col popolo-nazione?

«Ripeto, l’Ottocento è lontanissimo e una certa eredità nazionale identitaria non è più spendibile. Lo stato-nazione è imploso, incapace di fare religione civile, e non solo in Italia. Anche Francia e Spagna non riescono più a governare unitariamente la memoria, tra querelle sul colonialismo e patti di pacificazione sul Franchismo che saltano. Occorre trovare altri valori per ricostruire un Pantheon repubblicano».

Da dove ricominciare, visto che Ciampi e Napolitano non bastano?

«Non credo alla memoria condivisa, ma a una tavola di valori repubblicani universali. Purtroppo l’unico valore proposto al momento è la memoria delle vittime: della mafia, della Shoah, foibe, terrorismo, catastrofi naturali. Ma le vittime non pacificano. Gridano rancore, vendetta, sovrastandosi con la voce a vicenda. Qui il fallimento della nostra classe dirigente: l’incapacità di costruire un’alternativa».

Allora, se le cose stanno così, hanno ragione quelli che vogliono rottamare un’identità nazionale ormai inutile e invisibile?

«Inutile nella sua dimensione ottocentesca, non in quella post-novecentesca. Che deve confrontarsi con l’integrazione dei cittadini non italiani. Problema ignoto allo stato-nazione risorgimentale. Goffredo Mameli può rappresentare un valore per i cittadini extracomunitari? Semmai vanno recuperate le virtù positive di Mameli. L’eroe dolce e tollerante descritto da Garibaldi, non il guerriero nazionale».

Anche gli Usa includono nel nocciolo ideologico «wasp» il pluralismo etnico, non le pare?

«Loro hanno il giorno del Ringraziamento e la festa di San Patrizio per gli irlandesi…».

La Lega nella Provincia di Padova cancella 25 aprile e Primo Maggio, e include la Festa di San Marco.

«Cancellano le date più inclusive e fanno capire bene chi vogliono includere: la loro gente».

In conclusione, si può vivere senza un’idea d’Italia pur nell’eclisse dello stato-nazione?

«No, ma ci vuole una nuova costellazione valoriale. Lontana dalla retorica nazionale ottocentesca e dalla temperie vittimaria delle catastrofi di massa novecentesche, che hanno inciso sulla nostra identità ben più degli anni risorgimentali. E in tal senso, penso alla virtù civile della “mitezza”, come la evocava l’ultimo Bobbio. Significa essere contro prepotenza e arroganza e per l’inclusione fraterna. Esempi? Tanti: Colorni, Willy Jervis, Pietro Chiodi, laici o valdesi, gente perseguitata ma non vittimista. Patrioti repubblicani e italiani davvero diversi».


Argomenti: CGIL |

Al “Campansi” aumentano le rette

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 4, 2011

Al “Campansi” aumentano le rette

E’ stata recapitata in questi giorni agli ospiti del Campansi e delle altre strutture residenziali per anziani una lettera con la quale l’ASP (Azienda Servizi alla Persona) Città di Siena annuncia l’aumento delle rette, a partire dal 1° gennaio 2011. Una decisione in tal senso era già stata presa agli inizi di settembre, ma, per le dure reazioni in tutta la città, che hanno visto il Sindacato Pensionati Italiani CGIL in prima linea, la delibera era stata sospesa per permettere una discussione più approfondita.
L’Asp, nonostante l’impegno preso di consultare le forze sociali, ha pensato bene ad un aumento in misura addirittura superiore a quanto fatto in precedenza, incrementando la retta non più di 3,55 € al giorno, ma di 3,99 €. Ciò comporterà per ogni persona un aggravio di 1.441,75 all’anno.
Ribadiamo quella che era ed è la nostra posizione:
• gli aumenti sono immotivati ed ingiustificati;
• in una situazione generale di grave crisi economica e sociale che colpisce anche la nostra provincia, non si possono scaricare i costi e le difficoltà sulle fasce più deboli della popolazione.
Lo SPI CGIL chiede il ritiro immediato della delibera e l’apertura di un tavolo di concertazione con le parti sociali, impegno a suo tempo preso e purtroppo disatteso. Il Sindacato Pensionati della CGIL è pronto a sostenere tali richieste con le necessarie iniziative.

SPI – CGIL Provinciale di Siena
SPI – CGIL – Lega Comunale di Siena

Siena,  4 gennaio 2011

Argomenti: ASP, pensionati |

Napolitano: Camusso, importante l’attenzione del Presidente per giovani e lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2011

Napolitano: Camusso, importante l’attenzione del Presidente per giovani e lavoro
Forte apprezzamento da parte del Segretario Generale della CGIL per le parole di fiducia e di speranza pronunciate dal Presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno. Al centro del discorso anche i temi dello sviluppo e della ricerca, dei migranti e dei 150 anni dall’unità d’Italia» VIDEO – Il discorso del Presidente della Repubblica
01/01/2011 da www.cgil.it

Vivo apprezzamento, da parte del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, per le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del messaggio di fine anno. “Ancora una volta, come in tante altre occasioni – dice Camusso – il Presidente ha dimostrato grande attenzione nei confronti delle condizioni dei giovani e del mondo del lavoro”.

In una nota, la leader della CGIL, ha voluto sottolineare come “in un momento di grande incertezza per il paese e in una fase economica molto difficile, siano arrivate ai giovani, dalla più alta carica dello Stato, parole di fiducia e di speranza e un invito a cogliere i segnali positivi per il futuro”.

Camusso ha voluto, inoltre, esprimere gratitudine al Presidente Napolitano “per l’attenzione dimostrata nei confronti dei problemi del lavoro e dell’occupazione, e per il suo appello a ricercare soluzioni condivise e un confronto costruttivo con tutte le parti interessate”. “Molto significativa e condivisibile – ha aggiunto la dirigente sindacale – anche l’importanza che il Presidente ha rivolto ai temi dell’innovazione e della ricerca come strumenti imprescindibili per accrescere la produttività del nostro paese, nel rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori”.

Il Segretario Generale della CGIL, nel concludere la nota, ha voluto esprimere apprezzamento per l’attenzione di Napolitano verso i migranti “nel salutare tutti coloro che popolano l’Italia senza distinzioni” e per il passaggio sui 150 anni dell’unità d’Italia.

Argomenti: CGIL |

Tabelle paga meccanici industria gennaio 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2011

Meccanici Ind_01_11

Argomenti: CGIL, FIOM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga gomma Confapi gennaio 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2011

Gomma Confapi _01_11

Argomenti: CGIL, FILCTEM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga lavorazioni meccaniche agricole gennaio 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2011

Lavorazioni agricole 01_11

Argomenti: CGIL, FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

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